VOVABOLI DESUETI

 Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:

AC=          Accademia della Crusca

DO=         Dizionario Olivetti

DEA=      De Agostini

F=           Pietro Fanfani 1856

P=           Policarpo Petrocchi 1894

TB=          Tommaso Basileo

Z=           Lo Zingarelli 2009

TC=          Termine Camorristico

TM=       Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati nei sopraddetti, né in altre fonti

abbarbicare. Radicare (Z): Cosiffatta credenza venne a tale abbarbicandosi nelle menti fiacche ed ignoranti, ‒ p.82.III

acchiappare. Agguantare, arraffare (Z): e acchiappa come ho fatto io un maresciallo o un generale che ti copra di velluto e di brillanti; ‒ p.33.I

acrimonia. Asprezza, livore (Z): Spesso anche queste sventurate soccombono all’acrimonia de’loro umori anneriti dalla solitudine de’loro cuori; ‒ p.100.III

addentellato. Legame, nesso (Z): e non mancò d’impossessarsi di questo addentellato che le si offriva ‒ p.59.II

addimandare. Nominare, appellare (F): pipe che in quelle di creta cortissime dal costo di un tornese ciascune addimandate alla Masaniello. – p.25.I

adontarsi. Sdegnarsi (Z): ei sembrava adontarsi di fregiarsi il petto con qualunque croce che qua e là avea raccolte in Europa, ‒ p.21.I

adunque. Dunque (Z): Cecilia adunque si vedea felicissima di potere aggirarsi sola in quel poderuccio, ‒ p.11.II

aere. Aria, atmosfera (Z): Mitissimo l’aere sereno e limpido il cielo ricche di pampini le campagne, ‒ p.8.II

aforisma. Breve massima (Z): Porremo qui alcune di queste sue opinioni a cui dava la forma di aforismi. ‒ p.17.I

alieno. Contrario, avverso (Z): il quale non era alieno di ammogliarsi qualora avesse trovato le sue convenienze. – p.54.II

andrace. Antrace, infiammazione cutanea (Z): il barone inchiodato nel letto da un’andrace maligna, ‒ p.41.I

angue. Serpente (Z): avrebbe scorto nel buio fondo di quest’uomo straordinario un’angue segreta che il mordeva; ‒ p.67.II

appo. Presso (Z): appo la quale vivea la bambina sua figliastra. – p.46.I

arena. Sabbia, rena (Z): che sembravano svolgere su l’arena lunghi fogli di carta di argento. – p.12.II

arra. Garanzia, pegno (Z): che è una arra della riconoscenza che vi è dovuta. – p.9.I

arrogare. Attribuirsi qualcosa senza averne il diritto (Z): il principe di Colleverde si arroga un dritto che non ha. ‒ p.87.IV

ascoso. Nascosto (Z): D’altra parte l’avvenire ci è ascoso; ‒ p.59.III

assioma. Principio evidente (Z): più che un fatto scientifico come un assioma matematico, ‒ p.52.III

augello. Uccello (Z): come una colomba che spicchi il volo alla vista di un sinistro augello. – p.15.III

avvegnachè. Benché, sebbene (Z): avvegnachè la maggior parte de’suoi beni fosse stata confiscata ‒ p.52.I

avviticchiata. Avvolta (Z): sembrava esserlesi avviticchiata come l’ellera si avviticchia alla vite. – p.42.III

balza. Luogo scosceso, dirupo (Z): sporgenti zigomi a guisa di due balze sovra un’isola sinistra e lugubre; – p.65.I

basilisco. Rettile, anfibio (Z): indi balestrato uno sguardo di basilisco allo intorno, ‒ p.14.III

bertuccione. Accrescitivo di bertuccia, scimmia (Z): Egli avea certe braccia più lunghe di quelle di un bertuccione, ‒ p.53.II

blandito. Lusingato, carezzato (Z): i cui nervi erano dolcemente blanditi da’più cari ed eletti profumi. – p.8.III

blastena. Tessuto embrionale (Z): un blastema vitale a quell’organismo già pressoché morto e ravvivarne lo stato dinamico. – p.118.I

burbanzoso. Arrogante, borioso (Z): è facile che questo burbanzoso medico avesse detto quelle parole per semplice spauracchio, ‒ p.12.IV

calendogli. Standogli a cuore (Z): poco o niente calendogli dello stato di salute di lei. – p.39.IV

canolato. Aggettivo per attrezzo medico (TM): Il dottor Fulvi cacò dall’astuccio d’oro l’ago canolato e la siringa di Pravas, ‒ 116.I

carcel. Lampada ad olio (DEA): Quello stranino riceveva luce da una lampada a carcel sospesa alla parete ‒ p.87.I

castaldo. Fattore (Z): non sono doti che può possedere la moglie del castaldo o la figlia del cocchiere? – p.100.I

cicaleggio. Chiacchiericcio di più persone (Z): Non diremo del cicaleggio dell’aristocrazia napolitana su le avventure del bel medico Fulvi. – p.15.I

comechè. Comunque, sebbene (Z): Comechè la marchesa di Castellan abbia chiesta e ottenuta da Sua Altezza una lettera di raccomandazione ‒ p.9.I

concento. Concerto (Z): la sua maraviglia fu estrema nel sentire i concenti d’una orchestra che suonava un valzero. – p.58.I

conchiuso. Concluso (Z): e questo matrimonio fu conchiuso per opera del nostro Padre Luigi, ‒ p.111.III

conquidere. Conquistare (Z): e sul quale la natura si apprestava a conquidere i suoi diritti di assimilazione. – p.118.I

contumelia. Ingiuria, villania (Z): la nostra Compagnia è fatta segno ad ingiuste contumelie e ad ingiuriosi sospetti; ‒ p.108.III

convalle. Valle spaziosa, vallata (Z): come il soffio dell’uragano passa sul debil fiore della convalle; ‒ p.97.II

corte. Corteggiate (Z): Come il principino fosse l’oggetto delle mire della maggior parte delle zitelle che erano in corte non è mestieri che si dica. – p.53.II

crapulone. Chi mangia troppo (Z): Un ricco crapulone dissoluto e crudele si abbandonava in vita a tutti gli eccessi, ‒ p.79.III

dagherrotipo. Immagine, apparecchio fotografico (Z): era un ritratto a dagherrotipo della signora Leopoldina, ‒ p.19.II

diafano. Delicato, esile, gracile (Z): ma di un sonno leggiero e diremo quasi diafano, ‒ p.7.III

discernere. Vedere distintamente, riconoscere (Z): non sentiva non parlava e più non discerneva gli oggetti a lei vicini. – p.71.I

disiato. Cosa desiderata (Z): pure avvi esistenze di donne su cui questo disiato nembo non passa: ‒ p.97.II

effemeride. Almanacco, lunario (Z): ed altre effemeridi politiche più o meno retrive. – p.57.I

efimera. Effimera, che ha breve o brevissima durata (Z): e queste soggiogarono la febbrile ed efimera energia ch’ella si era creata. –p.64.III

egra. Inferma, debole (Z): che la tua virtù non sia piuttosto una fissazione di egra mente, ‒ p.66.III

elemosiniera. Nelle corti di un tempo, dignitario incaricato di distribuire le elemosine (Z): di cui era dama di corte ed elemosiniera particolare, ‒ p.18.IV

ellera. Edera (Z): sembrava esserlesi avviticchiata come l’ellera si avviticchia alla vite. – p.42.III

epperò. Però (Z): epperò io sono dalla marchesa incaricato di pregarla di accettare questo fiore, p.64.II

espletazione. Espletamento. Compimento, completamento (Z): sulla scoperta del misfatto che non aveva avuto alcuna espletazione. – p.10.IV

estorquere. Carpire (Z): non si credettero più mezzi valevoli ad estorquere lasciti e donazioni, ‒ p.82.III

etmoideo. Osso del cranio che forma le cavità nasali (Z): monche e rade le sopracciglia lungo e dritto l’etmoideo; ‒ p.65.I

eziandio. Anche (Z): ei mostrava disprezzo e alerigia ma eziandio a riguardo dei pezzi grossi, ‒ p.21.I

estollere. Innalzare (Z): di cui aveva inteso estollere cotanto la somma abilità. – p.64.II

ex-abrupto. All’improvviso (Z): vita nuova che si è dischiusa ex-abrupto agli occhi della pudica, ‒ p.117.II

famiglio. Domestico, servo (Z): in sul medesimo tavolo su cui pigliavano il loro cibo i servi e i famigli. – p.16.II

fastigio. Grado massimo di qualcosa (Z): le cui profonde cognizioni lo aveano collocato ne’fastigi della fama. – p.63.II

fattizia. Non naturale (Z): le quali si creavano apposta fattizie malattie per avere al loro capezzale il bell’uomo. – p.63.II

fauci. Aperture, bocche (Z): Io che ho tratto dalle fauci di morte tante migliaia di vittime, ‒ p.68.IV

feroce. Sgherro di polizia (TC e NdL): consegnando un famoso calcio ne’lombi del feroce ‒ p.11.I

folleggiare. Scatenarsi nei divertimenti (Z): Che solenne silenzio è in quella Marina che folleggia nel seno delle più ridenti campagne! – p.77.III

fosforescenza. Bagliore, luccichio (Z): Allora di quella rapida fosforescenza della mente s’ impadronirono quelli che avevano premura d’impadronirsene… ‒ p.122.I

frizzo. Motto arguto (Z): la melata maldicenza facea segno quella casa a’suoi frizzi mordaci, ‒ p.16.I

geenna. Luogo di espiazione (Z): con lei le voluttà del paradiso o a perdersi con lei nella geenna de’dannati. – p.66.III

gherminella. Astuzia per ingannare (Z): Allorché le arti subdole le seduzioni le gherminelle e le falsificazioni di titoli ‒ p.82.III

giaculatoria. Bestemmia (Z): Non sì tosto proferita questa giaculatoria coll’accento della più grande compunzione, ‒ p.98.III

guari. Molto, assai (Z):ma non andò guari e di lei si cominciò a parlare ne’salotti dell’aristocrazia. – p.60.II

guisa. Modo, maniera (Z): in guisa che la medesima tranguggiava in ogni momento un calice di umiliazione

immantinente. Subito, senza indugio (Z): Ella si levò immantinente gittò un’occhiata di sdegno sul medico, ‒ p.89.I

imperciocchè. In quanto (Z): imperciocchè ei sembrava che molto gli accorasse il dar commiato a quell’anima. – p.95.I

imperocchè. Poiché, giacchè (Z): imperocchè l’Inghilterra era in quel tempo l’incubo della polizia napoletana. – p.12.I

impetrare. Ottenere con preghiere umili (Z): Ho scritto in questo momento a Sua Altezza per impetrare da lei la vostra immediata libertà; ‒ p.34.IV

impiedi. Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): Non ci è tempo per lunghe spiegazioni disse il segretario tenendosi all’impiedi. – p.74.I

incontanente. Subito (Z): avevano ricevuto l’ordine di spalancare incontanente le porte de’loro gabinetti ‒ p.26.IV

ingenere. Prova generica (DO): Egli non può avere nelle mani nessunissima pruova giacchè l’ingenere tornò in casa vostra. – p.12.IV

intutto. Completamente (TB): la marchesa aveva tenuto come sventato all’intutto il disegno; ‒ p.10.IV

invereconda. Sfacciata (Z): vergognosa e tacita di rimpetto alle procacci calunnie ed alle invereconde accuse. – p.81.II

ispezialità. Spezialità, variante arcaica di specialità (DO): Sembrava in ispezialità che la cagnolina non prestasse fede a’suoi sensi ‒ p.6.III

labe. Colpa (Z): calunniose voci per gittare qualche labe su la riputazione di lei; ‒ p.61.II

ladroneccio. Ruberia, serie di furti (Z): di cui la maggior parte ella si era appropriata con impudente ladroneccio. – p.86.III

levita. Nuovo sacerdote (Z): furono commesse in ogni tempo dai falsi leviti del tempio. – p.80.III

limosiniera. Elemosiniera, nelle corti d’un tempo, dignitario incaricato di distribuire le elemosine (Z): dama di corte e limosiniera segreta della regina era ancora bella e seducente ‒ p.61.I

maggiorascato. Diritto di successione (Z): possiede un buon dato di beni rustici ed urbani e maggiorascati. – p.54.II

malvolente. Malvagia, maligna (Z): l’una cupamente furba ipocrita malvolente egoista; ‒ p.99.III

melata. Insinuante, melliflua (Z): la melata maldicenza facea segno quella casa a’suoi frizzi mordaci, ‒ p.16.I

mestieri. Compito, incombenza (Z): della maggior parte delle zitelle che erano in corte non è mestieri che si dica. – p.53.II

moccolaia. Colatura di cera (Z). Consumatosi era l’olio di quella lampada di cui non era rimasta che una cupa moccolaia, ‒ p.88.III

motto. Parola (Z): Indi senza dir motto il medico prese il polso della inferma e il tenne per qualche tempo tra le sue dita. – p.106.II

nembo. Nube bassa e scura (Z): I nembi i venti e le procelle purificano l’aria e adducono il sereno del cielo ‒ p.59.III

nodrire. Nutrire (Z): di capelli e barba neri come l’ebano i quali egli nodriva con cura particolare. – p.11.I

novellamente. Di nuovo (F): a valersi novellamente de’consigli e dell’opera di quel solo che avea fatto la vera diagnosi del male. – p.69.II

onninamente. Totalmente (Z): l’intima ragione di questa sventura od almeno senza comprenderla onninamente. – p.7.II

paglietta. Legale cavilloso (Z): ch’io non ho avuto mai a che fare con mogli di paglietti spiantati; ‒ p.97.III

parimente. Ugualmente (Z): Parimente da’suoi discorsi traspariva esser lui liberalissimo e nemico di ogni tirannide; ‒ p.20.I

paruto. Apparito, sembrato (Z): Senza affettare un puritanismo che sarebbe paruto senza meno ridevole ‒ p.58.II

passativa. Di passaggio (Z): fatto soltanto per provare le passative impressioni del presente, ‒ p.58.III

pastorina. Parte di arredamento, poltrona (TM): Tutti e tre si sedettero la marchesa su la sua poltrona P. Ludovico su altra pastorina accanto alla signora; ‒ p.102.III

perciocché. Perché, poichè (Z): ma perciocché ei sembra che ella non assegni limite di sorta alcuna al compenso dell’opera mia, ‒ p.88.I

perocchè. Poiché, sebbene (Z): perocchè da circa un anno ella più non sentiva né parlava, ‒ p.70.I

perticone. Spilungone (Z): era un perticone spropositato e per quanto era lungo altrettanto era asino, ‒ p.53.II

piccare. Presumere, pretendere (Z): I grandi ingegni si piccano un poco di originalità, ‒ p.92.I

pinzochera. Bigotta, bacchettona (Z): Questa donna che il mattina vestiva come la più scrupolosa pinzochera, ‒ p.36.II

porre. Ponere (Z): Poiché l’opportunità ci vien porta, vogliam dire sul principe e sulla principessa alcune cose ‒ p.51.II

possanza. Potenza, potere (Z): Essa valeasi della possanza della Compagnia di Gesù, ‒ p.106.I

procella. Tempesta (Z): I nembi i venti e le procelle purificano l’aria e adducono il sereno del cielo ‒ p.59.III

proemio. Preambolo (Z): Egli stette alcun tempo quasi cercando un proemio giacchè il Campagna non era felice parlatore. ‒ p.5.IV

profusione. Sperpero (Z): Si dottore e con profusione e frequentemente a brevi intervalli ‒ p.106.II

protervo. Arrogante, superbo (Z): a diciassette anni accusava già uno spirito turbolento ambizioso e protervo. ‒ p.29.I

puritanismo. Atteggiamento di eccessiva intransigenza morale (Z): ): Senza affettare un puritanismo che sarebbe paruto senza meno ridevole ‒ p.58.II

qualsivoglia. Qualsiasi, qualunque (Z): io mi sia fatto una legge di non più riuscire per qualsivoglia oggetto, ‒ p.8.I

quasichè. Come se (Z): e quasichè avesse avuto ribrezzo a paura di proferire un nome che gli scottava le labbra, ‒ p.119.III

ragunate. Radunate (Z): per oltre due mesi non fu veduta nelle ragunate dov’ella soleva intervenire. – p.108.I

retaggio. Eredità (Z): ogni giorno di più si assottigliava il tenue retaggio che il barone di Ruvo suo fratello avea lasciato alla figliuola… ‒ p.17.II

retrivo. Contrario e ostile al progresso (Z): ed altre effemeridi politiche più o meno retrive. – p.57.I

rimpetto. Di fronte, di faccia (Z): vergognosa e tacita di rimpetto alle procaci calunnie ed alle invereconde accuse. – p.81.II

saletto. Motto pungente (AC): spesso il monarca che avea le sue pretensioni allo spirito fece segno il principino si suoi mordaci saletti. – p.61.II

salvatella. Vena della mano (P): e ciò per mettere allo scoverto la vena addimandata salvatella. – p.116.I

sdrucciolata. Scivolata (Z): una borsa ben zeppa d’once d’oro fosse sdrucciolata nelle mani del notaio. – p.90.III

serotina. Serale (Z): e nella serotina e imbalsamata brezza che veniva a carezzarle la fronte, ‒ p.12.II

silfo. Genio maschile mitologico (Z): Napoli ! È una rosa che si ammanta con le ali di un silfo, ‒ p.76.III

sparadrappo. Cerotto adesivo (Z): poscia pose un pezzettino di sparadrappo inglese sulla margine dell’apertura della vena; ‒ p.117.I

specioso. Che è buono o vero solo in apparenza (F): Ma la marchesa non mancava di speciosi argomenti ‒ p.18.II

spillatico. Rendita (Z): che egli avrebbe assegnata alla sposa per suo spillatico una rendita vitalizia ‒ p.40.I

subbietto. Soggetto (Z): Non è questo né il luogo né il tempo di ragionare su tale dilicato subbietto, ‒ p.76.II

subitamente. In modo improvviso (Z): Per formarsi subitamente un concetto di questo personaggio, ‒ p.65.I

subornare. Indurre qualcuno a mancare al proprio dovere (Z): la perfida cameriera Giuditta subornata da don Sebastiano, ‒ p.58.IV

suplicio. Supplizio (Z): sapreste voi spiegarmi perché Dio condannava a tale supplicio una sua innocente creatura? – p.58.III

surrogato. Sostituito (Z): ma il posto del medico può essere surrogato, ‒ p.65.III

svellere. Strappare (Z): tanto più sentiva svellersi il cuore da una profonda pietà ‒ p.62.IV

tangere. Toccare (Z): mi troverò in tali condizioni che più la vostra miseria non mi tange come dice Dante… ‒ p.67.IV

testare. Fare testamento (Z): atti di spoliazione dei propri parenti per testare a favore di questo o quel monastero, ‒ p.79.III

testè. Ora adesso (Z): leggerezza e smodato amore de’piaceri sensuali nella sfinge di cui parlavo testè? – p.112.II

torvi. Togliervi (TM): diventa per lo meno ridicolo l’invito ch’ella mi fa di torvi al mio servizio. – p.80.II

tosto. Subito (Z): Piacciale attendere un minuto disse il gesuita farò tosto avvisata la signora marchesa. – p.55.I

tranguggiare. Inghiottire ingordamente (Z): in guisa che la meschina trnguggiava in ogni momento un calice di umiliazione. – p.19.II

traslucida. Corpo che lascia passare parzialmente la luce (Z): È il cuore di una deforme che per così dire si traslucida su la carta. – p.75.III

trastullo. Giocattolo, svago (Z): e non volevano ammetterla a’loro giuochi ed a’loro trastulli; ‒ p.7.II

tre setti. Tressette, gioco di carte (Z): col quale solea la sera giuocar la partita de’ tre setti. – p.30.I

tristanzuolo. Piuttosto cattivo, meschino (Z): Vattene brutta gobba le diceano quei tristanzuoli, ‒ p.7.II

trivio. Luogo da prostitute (Z): cosa che l’accomunerebbe con qualunque femminuccia da trivio ‒ p.104.I

turf. Pista erbosa su cui si svolgono le corse dei cavalli (Z): avrebbeli tutti lasciati addietro e che il premio del turf era per lui. – p.56.II

uopo. Bisogno, necessità (Z): Vi ripeto che ho d’uopo di parlar con lei. – p.75.I

usbergo. Protezione (Z): che la natura ha coperto sotto lo usbergo di una disgraziata organizzazione… ‒ p.89-IV

vagolare. Vagare (Z): la quale credette scorgere negli occhi del medico vagolare una lagrima. – p.123.II

venustà. Bellezza (Z): congiungono ad un animo affettuoso e gentile la venustà delle sembianze, ‒ p.48.I

verziere. Giardino, orto (Z): non potea la fanciulla correre nessuna specie di pericolo nel verziere che costeggiava il casino, ‒ p.9.II

verzierotto. Diminutivo di verziere, orto (TM). Dopo di essersi aggirata intorno a tutte le piante ed i fiori del verzierotto, ‒ p.11.II

zecchino. Moneta d’oro puro (Z): nelle quali il sole gittava a larga mano zecchini gemme e rubini. –p.9.II

zerbinotto. Giovane galante (Z): il cui spirito eminente era il terrore de’più avventati zerbinotti, ‒ p.55.II

zoofita. Animale infimo affine alle piante (P): aveva quasi tutta attraversata la prima sala quando uno di quei zoofiti si destò, ‒ p.31.II