VOCABOLI DESUETI

Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:

  F=          Pietro Fanfani 1856

  P=          Policarpo Petrocchi 1894

  Z=          Lo Zingarelli 2009

  SN=       Schedario Napoletano di Giuseppe Giacco

  TM=       Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati bei sopraddetti, né in altre fonti

.aconitoPianta erbacea (Z) :  A quell’ultima mia parola i suoi occhi erano diventati più foschi e si erano fissati su me come quelli del rospo venefico che sugge l’aconito. – Pag.37.

alafà. La bemolle (P): Una voce soave,argentina, candida, gentile, in alafà, una voce che avea del passero e del grillo, pag.34.

angue. Serpente (Z): come se tutte queste angui insomma non pronunziassero con voce melliflua il motto d’ordine, – Pag.34.

arrogi. Per di più (Z): Arrogi che si chiama Nicoletta, e che ha un codazzo di sorelle e di fratelli – Pag.79

beneficiata. Polizza dei lotti dov’è scritto il premio (P): e tutti furono di parere che si dovesse giuocare alla beneficiata, – Pag.68

berlingare. Ciarlare, pettegolare (Z): trovandosi a gavazzare e berlingare con parecchi suoi amici, – Pag.28

bindolone. Imbroglione, chiacchierone (Z): che  parea non darsi grandissimo pensiero di quel bindolone. – Pag.91

botolo. Cane tozzo e tignoso (Z): Sangue si scimmia! Dente di botolo! Pelo di nottola! – Pag.38

bottaglie. Stivali da acqua (P): Aveva inoltre una piccola gala di merletto alla camicia, e le bottaglie inverniciate. – Pag.46

cantaio. Antica unità di misura di peso del Regno delle Due Sicilie (TM): questo scovrimento gli cadde addosso, come un cantaio di neve. – Pag.53.

ditirambo. Componimento di lode (Z): E non vi sarà per me un sol brano di elegia che faccia alquanta diversione al mio ditirambo! Pag.14.

distico. Strofa di due versi (Z): I giovani fanno de’brindisi agli sposi in distici latini; pag.102.

elegia. Dolore morale (Z): E non vi sarà per me un sol brano di elegia che faccia alquanta diversione al mio ditirambo! – Pag.14

elegiaca. Triste, nostalgica (Z): Uno scoppio di risa accoglie questa elegiaca espansione del leone. – Pag.17.

eziandio. Anche (Z): elleno vi sono spinte eziandio dalla vanità di mostrare alle loro amiche gli abiti nuovi, – Pag.71

fiata. Circostanza (Z): e non senza un debito permesso per ogni fiata che egli facea premura di visitar lo zio. – Pag.86.

imeneo. Nozze, matrimonio (Z): poiché prima del nostro imeneo non avemmo il tempo per farlo… – Pag.131.

impiedi.  Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): Gaetanino rimase all’ impiedi, faendosi or pallido, or rosso, or giallo… – Pag.39.

incontanente. Subito (Z): Bisogna andare incontanente a trovarlo per sapere qualche cosa, – Pag.106.

innostrate. Con il color dell’ostro, porpora (F): Voi il vedrete appena muovere le labbra innostrate, – Pag.9.

inverecondo. Sfacciato (Z): allora non bisogna mangiare come mangiano gl’ inverecondi mortali che hanno fame, – Pag.25.

ipecacuana. Radice ad azione emetica (Z): avete preso il solito anarchico e radicale rimedio che si chiama ipecacuana, – Pag.72.

macchignone. Cozzone,  sensale di cavalli (SN): è il protettore di tutt’i macchignoni, di tutt’i sensali, di tutt’i cavallerizzi, – Pag.101.

micco. Sciocco (Z): La fuga e la vittoria del micco e del coniglio. – Pag.46.

mora. Morra, antico gioco popolare (Z): ed in qualche canova i bevitori giocavano alla mora, e mandavano a secco il compare. – Pag.45.

pabolo. Pabulo, pascolo, diletto (SN): questo è il pabolo di tutte le ore che dividono, nella vita de’giovani, le ore delle occupazioni da quelle dei divertimenti; – Pag.47.

panereccio. Flemmone, processo infiammatorio (P): e sapete di che parlano? De’loro figliuoletti, de’loro gatti, del panereccio di Cocò, – Pag.73.

patchouly. Paciulì, essenza profumata (Z): [ tornò poscia con un paio di guanti bianchi, gentili, profumati, spiranti l’ambra e il patchouly, – Pag.49.

penetrale. Intimo (Z): Fausto s’addentra ne’penetrali di un salotto di compagnia, – Pag.12.

periglio. Pericolo (Z): Tutto ci provò: la gloria maggior dopo il periglio, – Pag.45.

protasi. Parte introduttiva (Z): Ma questo è un salto orribile che faccio fare ai miei lettori! È  una catastrofe senza protasi! – Pag.106.

ruzzo. Voglia, capriccio (Z):  Tu hai sempre il ruzzo in testa, mi disse Fausto, io ti parlo di tutto senno. – Pag.110.

scarsella. Borsa di cuoio (Z): l’amore si adatta con tutte le acconciature e con tutte le scarselle, ancora con le vuote: – Pag.47.

stamigna. Tessuto rado e ruvido (Z): e tra quelle stamigne troverai certamente il tuo pistillo, o Fausto. – Pag.31.

stearico. Acido usato per costruire candele (Z): Accendemmo ad un candelotto stearico i nostri tubi d’ America, – Pag.15.

strennifero. Letterato (TM):  i suoi capelli non sono irti e scompigliati, come quelli di uno strennifero quando si alza di letto; – Pag.7

tampoco. Nemmeno (P):  né io tampoco conosco lui, perché non l’ho veduto che solamente quella sera –  Pag.48

tregenda. Caos, confusione (Z): Egli era annientato! Demmo noi sfogo alle risa, e cominciammo intorno a lui una tregenda. – Pag.41

tripodeSgabello di metallo a tre piedi (Z): Si agita il sacro tripode!…Un raggio di sole mi balena sulla fronte… – Pag.23

verziere. Giardino, orto (Z):  e che rispondeva in un verziere di lattughelle, di cicoria, d’invidia e di altre insalate, legumi, e frutti di ogni sorta. – Pag.33

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