Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:
F= Pietro Fanfani 1856
P= Policarpo Petrocchi 1894
Z= Lo Zingarelli 2009
W= Wikipedia
AC= Accademia della Crusca
DO= Dizionario Italiano Enrico Olivetti
GO= Google
N1= Dizionario Napoletano Avalardi 2007
N2= Vocabolario Napoletano Raffaele Andreoli 2000
NT= Niccolò Tommaseo
SN= Schedario Napoletano Giuseppe Giacco
TC= Termine camorristico
TD= Ternine dialettale
TM= Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati bei sopraddetti, né in altre fonti.
NdL= Nota trovata nel libro in oggetto
abbarbicata. Radicata (Z): certe originali grandezze che schiantano l’anima dal meschino terreno in cui si trova abbarbicata. ‒ pag.245.
accolito. Acolito, chi serve sacerdote all’altare (Z): perché il babbo snaturatissimo vero accolito del boia soleva ghermire quella infelice figliuola per le lunghe e ricche trecce de’capelli, ‒ p.415.
adombrare. Oscurare (Z): e non potrebbe adombrare che una pallida immagine della cosa. ‒ p.284.
adusto. Inaridito (Z): il precipitare delle travi lo scricchiolio degli adusti legnami, ‒ p.347
allistato. Fregiato, listato (P): sicchè nessuno degli allistati che avevano ricevuto lo schioppo e le m,munizioni mancò all’appello. ‒ p.341.
allogarsi. Trovare posto, sistemarsi (Z): arrivavano a furia di spintoni o di pugni ad allogarsi proprio sotto il pulpito, ‒ p.268.
amanuense. Scrivano, copista (Z): mi posi in qualità di amanuense in casa di un avvocato primario. – p.196.
apostema. Ascesso (Z) il commendator Peccheneda divorato da schifoso apostema esalava l’ultimo sospiro sul suo letto di dolori. ‒ p.459
appiola. Varietà di mela rossa (Z): piglia queste due mele appiole che sono un balsamo per la cassa. ‒ p.4
appo. Presso, accanto (Z): Rosario fece valere cappo questo governo i meriti paterni, ‒ p.56
apposto. Trovato da ridire (Z):Proprio così! Il vescovo si era apposto benissimo! ‒ p.212
arbore. Albero (Z): dove perduta tra neri arbori era una casupola ad un sol piano… ‒ p.295
arra. Garanzia (Z): fu salutata con immense acclamazioni dall’un punto all’altro della Penisola come arra delle prossime libertà. ‒ p.280
ascosa. Nascosta (Z): di cui il pudore sfugge di ricercare le ascose ed arcane ragioni. ‒ p.100
assertiva. Affermazione (Z): Le prove della vostra assertiva o vecchio? Disse finalmente il ministro. ‒ p.245
attagliato. Adattato (Z) malinconia che nasceva in lui dal non sentirsi attagliato per quell’altezza in cui il nonno l’aveva collocato. ‒ p.248
attignitoio. Arnese per attingere (P): dato di piglio ad un attignitoio pieno di acqua, ‒ p.68
avemmaria. Ora del tramonto (Z): L’Avemmaria suonava stanca e disperata ella facea ritorno alla Carriera Grande, ‒ p.74
avvegnachè. Benché, sebbene (Z): avvegnachè poi chiudesse gli occhi quando si trattava de’suoi amici e protettori, ‒ p.61
baccante. Femmina che accompagnava Bacco cantando, gridando e danzando (F): Ed ecco don Placido montare sul pulpito a gran soddisfazione di tutto quel collegio di bacanti cattoliche. ‒ p.268
baione. Canzonatura (Z): E quelli sciopera tacci di ragazzi a correrle appresso a farle il baione, ‒ p.416
balogia. Castagna lessa (P): passerò di qua domattina e fammi trovare la solita merenda di baloge. ‒ p.12
bargello. Sbirro, poliziotto (Z): e tenne sommaria conversazione col bargello don Pietro. ‒ p14
basso. Abitazione a livello stradale (Z): era venuta fuori dal suo basso con un lungo spiedo coll’animo d’infilzare il birro ‒ p.293
bazzarioto. Treccone, rivendugliolo di frutte (N1 e NdL): Il bazzarioto esclamò Rosario il Capacci il nonno di Biasiello! ‒ p.71
boccaccio. Arma (AC): piccolo presidio di guardie nazionali e di giovani alla borghese armati di boccacci di schioppi di pistole e di daghe. ‒ p.333
bragia. Brace (Z): Il marchese si fece una bragia nel volto. ‒ p.245
bruciatella. Castagna arrostita (P): Pascariello recava un fazzoletto pieno di bruciatelle. ‒ p.60
bruffo. Complesso delle cose rubate (TC e NdL): Tu dunque assolutamente non vuoi mettere fuora il bruffo? ‒ p.260
buccinare. Esserci qualche voce (Z): ma tutto ciò che si buccinava nelle piazze nelle cànove ne’ caffè: ‒ p.20
cabotaggio. Navigazione sotto costa (Z): Il padrone del paranzello che a causa del terribile tremuoto avea sofferto gran danni nel suo commercio di cabotaggio, ‒ p.133
caduca. Destinata a cadere (Z): e mai non invecchia al pari di queste caduche membra ode siam rivestiti. ‒ p.182
calabozzo. Cella di punizione della fortezza di Civitella del Tronto (W): Ma chi non si contenterebbe di passare una notte in cala bozzo e ricevere quindi il calcio che riceverai? ‒ p.88
caldanino. Piccolo scaldino (Z): tenea stretto tra le gambe e le mani uno di que’caldanini di creta ‒ p.4
camarilla. Consorteria (Z): prese a difendermi per antagonismo alla camarilla di Corte; ‒ p.195
capezzone. Pezzo grosso, uomo d’autorità (N2): era seguito da giovani studenti da persone sapute ed anco da barbuti capezzoni piovuti dalle province; ‒ p.319
carello. Coperchio di latrina (Z): si die’a dare di grandi colpi sul carello del cesso che il lupo mannaro avea fatto fabbricare… ‒ p.388
cattività. Prigionia, schiavitù (Z): avesse a bella posta scagliata la bomba-carta tra i piedi dei cavalli per eludere la cattività che li aspettava. ‒ p.249
cefalagia. Mal di testa. (Z): si assopiva tal volta di un sonno febbrile che potea dirsi piuttosto una cefalagia: ‒ p.392
centellino. A poco a poco (Z): Mangiarono e bevettero con allegria la guastada fu spremuta fino all’ultimo centellino; ‒ p.62
cicerovacchio. Tribuno popolare (DO): a slanciarsi sulla cattedra ed abbracciare il novello Cicerovacchio, ‒ p.318
ciocco. Uomo balordo, stupido (Z): Mi troverei come un ciocco e farei più maroni che non darei di passi. ‒ p.139
ciomperia. Atto o maniera da ciompo (NT): egli non lasciava le sue male pratiche le sue ciomperie e le campagne col lupomannaro, ‒ p.451
cioncola. Sporca, sudicia (P): Martina fu chiusa in quelle carceri e gittata nel mezzo di un branco di ciòncole. ‒ p.450
cittadina. Carrozza da nolo (Z): carrozze da padrone e cittadine stiponi magnifici tavole di acero, ‒ p.361
ciurmeria. Inganno, raggiro (Z): con balorda ciurmeria di uccellarci in un perfido agguato. ‒ p.151
concionatore. Chi tiene concioni, adunanze pubbliche (Z): nel quale in quel tempo si riunivano i più ardenti concionatori ‒ p.319
confabulare. Conversare a bassa voce (Z): confabulava con gesti animati con varie altre streghe cappo la porteria della chiesa. ‒ p.269
contumelia. Ingiuria, villania (Z): al quale erano probabilmente rivolte le contumelie di quella povera donna. ‒ p.7
corbellatura. Derisione, canzonatura (Z): Pensate che una corbellatura qualunque vi costerebbe la vita. ‒ p.240
corbello. Grosso cesto (Z): Avanti o Natale vuotaci innanzi i tuoi corbelli… ‒ p.236
correggiuola. Piccola cinghia (Z): il berretto era tenuto fermo in testa da una correggiola che correa sotto il mento del giovine. ‒ p.364
corrivo. Condiscendente (Z): non sarà corrivo a parlare quando si tratti di far male a qualcuno. ‒ p.86
crapula. Mangiare e bere smoderatamente (Z): L’atmosfera della Corte gli abiti contratti dell’ozio della crapula, ‒ p.148
cupido. Bramoso, avido (Z): erano cupidi di suggere il bacio dell’anima dalle pupille del suo vago: ‒ p.75
cutrettola. Piccolo uccello (Z): Così come suol dirsi egli uccideva due cutrettole ad un colpo, ‒ p.215
decretazione. Emanazione di atti governativi urgenti (Z): e con esso contrassegnava le sue decretazioni di Giudice di pace, ‒ p.180
ebbrofestante. Esultante (TM): Una turba di meretrici ebbrofestanti sbucate da’più turpi lupanari, ‒ p.174
elegia. Dolore morale (Z): perché si compiono su la terra di sì mostruose e strazianti elegie? ‒ p.173
elettricismo. Elettricità (Z): fece balzare il cuore della giovinetta che si rizzò come scossa da elettricismo: ‒ p.4
està. Estate (Z): ritrovarsi in casa il mattino a mezzodì e la sera d’inverno a quattr’ore di notte e di està a due ore. ‒ p.19
estollere. Innalzare (Z): massime quando il duca estolleva al cielo l’arte del suo cuoco e si estasiava su i sartù, ‒ p.206
eziandio. Anche (Z): dalle fogge del vestimento sembrava eziandio appartenere a quell’epoca. ‒ p.16
face. Fiaccole (Z): Sanguinose ecatombi rischiarate da sinistre faci e accompagnate da canti infernali ‒ p.171
fallace. Falso (Z): e dovetti tra me e me accordarmi che non era fallace la credenza popolare ‒ p.142
fattizia. Non naturale (Z): dopo aver prestato la loro mano alla costruzione di quelle fattizie torri, ‒ p.334
ferità. Crudeltà (Z): L’annunzio della lotta fratricida parve che avesse discoperto nel suo carattere una ferità, ‒ p.356
feroce. Birro di polizia (TC e NdL): mi son sentito acchiappar per la gola da un feroce, ‒ p.8
fervorino. Discorsetto paternale (Z) ordinanze della polizia a josa fervorini della prefettura ed altre pubbliche ammonizioni. ‒ p.281
fiaschella. Castagnola, pedardo (N1): Era cominciato in quel quartiere lo sparo delle fiaschelle, ‒ p.247
fiata. Circostanza (Z): e tal fiata mi assaliva una lacerante tenerezza alla memoria di mio figlio Andrea; ‒ p.196
folleggiare. Scatenarsi nei divertimenti (Z): folleggiava per entro a quegli antichi blocchi di pietre, ‒ p.118
fomite. Stimolo (Z): consigliare quella cieca gioventù a distruggere quel fomite di guerra civile. ‒ p.368
foraggiare. Saccheggiare (Z): ci è da foraggiare nelle sue tasche che sono assai ben provviste. ‒ p.220
foriero. Che precede e annuncia (Z): Pochi minuti passarono senza che Bernardo avesse rotto il silenzio foriero di spaventevole uragano. ‒ p.111
fuorbandito. Brigante che batte la campagna (DO): erano fuor banditi ladroni facinorosi e delinquenti di ogni sorta, ‒ p.166
fustigare. Castigare, criticare (Z): per succhiare il sangue del popolo per fustigare i nostri figli e prostituire le nostre figlie: ‒ p.123
ganimede. Bellimbusto (Z): Ma la Carmela si lasciò ingannare dal fattizio splendore di un dissoluto ganimede, ‒ p.405
gatto. Poliziotto. (TC e NdL): è stato arrestato per aver voluto menar le mani nientedimeno che su’ gatti? ‒ p.52
gaudeamus. Godimento spensierato (Z): per fare un poco di gaudeamus con questi due bravi amici che ci onorano. ‒ p.60
giamberga. Casacca, gente di ceto medio (fig.) (Z e NdL): Ho saputo che la giamberga a cui si ha da fare il salasso questa sera, ‒ p.221
grippe. Influenza (Z): Che serata umida e fredda! E il grippe che decima il nostro quartiere peggio del colèra che ci visitò dieci anni fa! ‒ p.31
guappo. Camorrista. (Z): Il signorino non ambiva di saggiare la poderosa mazza di un guappo. ‒ p.215
guarentigia. Garanzia. (Z): Che guarentigia potevo io offrir loro della verità de’ miei detti? ‒ p.152
guari. Molto, assai (Z): epperò non andrà guari e tu avrai mandato allo scarto la figliuola del birro. ‒ p.22
guastada. Caraffa (Z): Mangiarono e bevettero con allegria la guastada fu spremuta fino all’ultimo centellino ‒ p.62
guatare. Guardare (Z): le scosse convulsivamente e guatandolo fiso negli occhi come demente, ‒ p.112
guisa. Modo, maniera (Z): a cui quel boia effeminato tenea sospesi i cerchietti d’oro a guisa di donna, ‒ p.7
intertenersi. Intrattenersi (Z): dove il suo Biasiello solea intertenersi nelle ore del mattino; ‒ p.73
imperciochè. In quanto (Z): E Ciò con vero mio rincrescimento imperciocchè ci avevo preso gusto ‒ p.8
imperocchè. Poiché, giacchè (Z): imperocchè siccome ho detto il fortino era difeso dalla calabra legione. ‒ p.119
impiedi. In piedi (DO): disse don Pietro ad un ometto che fumava la pipa all’impiedi presso l’uscio di quelle carceri. ‒ p.13
laonde. Per la qual cosa, dunque (Z): Laonde il Santilli era seguito da giovani studenti da persone sapute, ‒ p.319
leguleio. Legale cavilloso (Z): Antico leguleio paglietta sputalatino e scribacchiatore di processi, ‒ p.457
letificare. Consolare (Z): immiserite queste nostre regioni che Dio letificò di una luce sì pura, ‒ p.123
levità. Leggerezza (Z): che la costui levità e spensieratezza avrebbero potuto facilmente ventilare. ‒ p.110
licheno. Parassita (Z):tutti codini puro sangue licheni che non possono vivere se non attaccati alle mura della reggia. ‒ p.148
limosiniere. Borsa per denaro (P e NdL): Intanto la regina tratto dal suo limosini ere una coroncina di finissime perle, ‒ p.276
lucco. Lunga veste maschile (Z): una specie di logoro pastrano a foggia dell’antico lucco e in quell’anno 1847 si chiamava purpo. ‒ p.51
maccheronaccio. Maccarone, stupido (SN): Salì appresso lo scudiero che mi aveva sembiante di un buon maccheronaccio napolitano; ‒ p.141
malva. Persona, cosa abulica (Z): I riscaldati non vedeano invece che una specie di malva nello statuto del Bozzelli, ‒ p.324
mammasantissima. Bravaccio, guappo (Z e NdL): alla cui tesa ei die’ quella spinta leggiera in su siccome sogliono questi mammasantissimi. . p.218
manomettere. Mettere le mani addosso (Z): soleva ghermire quella infelice figliuola per le lunghe e ricche trecce de’capelli allorché volea manometterla e batterla. ‒ p.415
maritozzo. Scaldino (N1): tenea stretto tra le gambe e le mani uno di que’caldanini di creta che il volgo addimanda maritozzi ‒ p.4
mariuolo. Furfante (Z): Va va gioia mia ch’io di mariuoli non ho paura… ‒ p.5
martorio. Martiro (Z): Non saprei dire quale di quelle quattro giornate fosse stata la più ricca di martorii, ‒ p.175
mastaccirune. Guappo, bravaccio (TC e NdL): e di altri due mastacciruni di cui ignoriamo i riveriti nomi e soprannomi… ‒ p.263
mattonella. Rimbalzo (P): che dove le regie facoltà erano così conservate di mattonella ed estese, ‒ p.324
mefitica. Fetida, infetta (Z): sentendosi soffocare nell’aria mefitica del suo covile usciva a mezzo la notte, ‒ p.58
mercè. Aiuto, altrui (Z): la mercè della pietosa sua assistenza avea sottratto da morte quei cenciosi figli del popolo. ‒ p.180
mestieri. Compito, incombenza (Z): Ma a ciò fare era mestieri associarsi con qualche altro malandrino; ‒ p.58
micco. Sciocco, persona derubata (Z e NdL): La catena e il cilindro del micco di stanotte spettano a me. ‒ p.260
millanteria. Smargiassata, spacconata (Z): Strano connubio del più augusto mistero della religione cristiana con una stolida millanteria! ‒ p.252
minderero. Acetato di ammoniaca (GO): che pigliando decozioni di camomilla e spirito di minderero, ‒ p.363
monna. Molto ubriache, cotte (Z): assordare i timpani del prossimo cristiano e coll’andare alla bettola ad ubriacarsi come monne. ‒ p.251
muliebre. Femminile (Z): Non mai faccia muliebre avea fatto più calda impressione sul cuore di cera del cav. Errico. ‒ p.215
muta. Turno (Z): Le due figliuole facendo a muta un dì l’una e un dì l’altra, ‒ p.60
mutola. Muta (Z): appoggiò il gomito quasi sul cuscino dell’infermo e stette mutola e pensosa a guardarlo… ‒ p.403
nabissare. Rovinare (P): accompagnato dalla più nefanda bestemmia nabissò addirittura i congegna menti dell’uscio, ‒ p.63
nenna. Ragazza, fanciulla (N1): Ehi nenna ci ò Biasiello costì da voi disse una voce dalla strada. ‒ p.12
niquitoso. Malvagio, iniquo (Z) Dare due calci nel deretano di un nequitoso padron di casa! ‒ p.108
novellamente. Nuovamente (F): l’usciolino da via fu aperto e novellamente richiuso dietro il giovine ch’era entrato. ‒ p.4
ommo. Uomo (N1): giacchè regola infallibile quando un ommo entra in una cànova non può sapere quello che gli può occorrere, ‒ p.6
oppugnare. Assalire, attaccare (Z): il rumore di questi improvvisati edificî intesi ad oppugnare al domani la forza del potere. ‒ p.332
oste. Esercito, schiera (Z): ove gli fosse riuscito di condurre un’oste poderosa contro l’Austriaco e respingerlo al di là del Po. ‒ p.192
paglietta. Legale cavilloso (Z): Antico leguleio paglietta sputalatino e scribacchiatore di processi, ‒ p.457
pania. Sostanza vischiosa usata per catturare uccelli (Z): una volta levatici gli occhi sopra vi restava preso come uccello alla pania. ‒ p.46
panzarotto. Specie di frittura di pasta di uova (Z e NdL): è sembrato che quel panzarotto misurasse le proprie forze a fronte degli avversarî ‒ p.8
parimente. Ugualmente (Z): Ella si accorse parimente che due uomini anco usciti da quel luogo di pena, ‒ p.105
parlari. Discorsi (Z): e tu fatti la croce e va via perocchè certo sono spie quelli che tengono questi parlari… ‒ p.30
paterino. Eretico, manicheo (Z): Mi parve che questo linguaggio enfatico incontrasse il favore di quel paterino. ‒ p.139
pennifero. Letterati (TD e NdL): ma come i penniferi erano invisi al re così erano puranche a lui. ‒ p.457
perciocché. Perché (Z): Nessuno perciocché dalla piazza del Castello sono tornato direttamente qui. ‒ p.23
percuntazione. Pratica da tribunale (GO): Questa risposta salvò il vecchio da una percuntazione lunga fastidiosa e probabilmente lunga per lui. ‒ p.39
peregrina. Singolare, ricercato (Z): la vela latina fu spiegata al vanto e il legnetto si allontanò come una colomba peregrina. ‒ p.141
peritoso. Incerto, timoroso (Z): ufficiali d’artiglieria che sembravano peritosi di far piovere la morte sulla città desolata: ‒ p.356
perocchè. Poiché, sebbene (Z): perocchè il lupo mannaro non voleva entrare all’oscuro nel suo covile. ‒ p.62
perorazione. Discorso in difesa di una causa (Z): Per lo più egli sceglieva a campo delle sue perorazioni il Largo della Carità. ‒ p.318
picciola. Di piccola entità (Z): ed in que’tempi non era picciola ventura l’avere un santo protettore cappo il bargello. ‒ p.70
pinzochera. Bigotta, bacchettona (Z): e la folla delle pinzochere assediava secondo il solito l’uscio maggiore della chiesa di don Placido, ‒ p.267
pondo. Peso (Z): A me non pensare figliuol mio chè per me la vita è pondo grave ed inutile. ‒ p.372
ponno. Si possono, da ponere (Z): imperocchè cambiarsi ponno i costumi ma non la natura degli uomini. ‒ p.235
prava. Cattiva (Z): Violenti rapporti su la sua prava condotta arrivarono fin sotto gli occhi del re; ‒ p.56
precipuamente. Principalmente (Z): che da don Placido e da’ canonici erale stato precipuamente raccomandato, ‒ p.276
primamente. Prima (P): egli die’ primamente un’occhiata pietosa al suo tubo sfracellato, ‒ p.8
prisco. Antico (Z): a cui i Clodovei e i Merovingi tolsero anche il prisco e glorioso none di Gallia: ‒ p.121
prosodia. Regola di linguaggio (Z): Rechiamo questi versi con le ridevoli storpiature della prosodia lazzaresca. ‒ p.262
pugna. Battaglia (Z): e sostenne per sette ore una eroica battaglia ma dovè soccombere alla forza del numero, ‒ p.195
pulcella. Fanciulla vergine (Z): ella corresse il rischio di rimaner pulcella per tutta la vita. ‒ p.307
purpo. Gabbano (N1): una specie di logoro pastrano a foggia dell’antico lucco che in quell’anno 1847 si domandava un purpo. ‒ p.51
raffazzonanre. Adornare, acconcianre (Z): si andavano a poco a poco raffazzonando alla libertà e finirono per abboccarla saporitamente ‒ p.319
razza. Tamurro, guappo (TC e NdL): Masto io non voglio essere più una razza disse l’adolescente con risolutezza. ‒ p.255
riavolo. Lunga asta di ferro incurvata e appiattita (Z): Quarantamila di questi fanatici popolani armati di coltelli di spuntoni di mazze e di riavoli, ‒ p.156
rimpedulare. Rifare i peduli alle calze (P): ella si pose al balcone a rimpedulare una calza e mi guardava con que’ suoi occhi da santa. ‒ p.21
ristucco. Stufo, infastidito (Z): ci sono stato sette mesi e ne sono ristucco. ‒ p.155
rombazzio. Rombazzo, frastuono, rumore (Z): A sentire il rombazzio che si fa intorno a questo novello apostolo della rivoluzione, ‒ p.310
rovaio. Borea, tramontana (Z): Allo scirocco era subentrato un rovaio gagliardo che intrizziva le membra ‒ p.38
scappavia. Scappatoia (Z): Ma questo scappavia non lo salvò dall’onta che la confessione di madama Clementina gli arrecò; ‒ p.301
scopigliere. Industriale di oreficeria, da scupiglia : oro o argento ricavato dai lavori di oreficeria (SN e NdL): Giunse il giudice del campo che era un vecchio scopigliere della Giudecca ‒ p.253
scorrubbiato. Arrabbiato, crucciato (Z): tu mo lo fai per vedermi un po’ scorrubbiato e poi darmi il colpo di piacere… ‒ p.109
secolui. Seco lui, presso lui (Z): ed a congratularsi secolui de’ passi giganteschi che egli dava a pro della civiltà e del progresso. ‒ p.280
semenzaio. Luogo di primo sviluppo (Z): quelli di Montecalvario segnatamente divennero un semenzaio di liberali ‒ p.319
setiglia. Abito civile o mantello usato dai magistrati (N1 NdL): mi sono avventato contro quella setiglia e gli ho dato una tale spalmata sul cappello ‒ p.7
sfarziglia. Lama d’acciaio a due tagli (N1 e NdL): afferrò una sfarziglia che ei solea porsi accanto ogni notte, ‒ p.68
sinedrio. Assemblea (Z): dominava colla persona ch’era alta e colla voce ch’era stridentissima quel sinedrio di streghe. ‒ p.271
smucciare. Svignare, sgusciare (Z): Parecchie volte ella fu sul punto di smucciare e precipitare per quelle disastrose scalinate. ‒ p.67
soggetto. Persona derubata o da derubarsi (TC e NdL): Poco appresso è disceso il Zelluso in compagnia del soggetto. ‒ p.231
soltiero. Chi vive da solo (TM): avea detto esser lui celibe e soltiero non aver famiglia di sorta, ‒ p.212
sortito. Ottenuto (Z): nella piena ignoranza di tutto io aveva sortito dalla natura acume e perspicacia non comuni, ‒ p.134
spazzacampagna. Trombone, sorta d’arma (P): e accanto ad esso uno spazzacampagne che sembrava esser rimasto colà neghittoso per molti anni, ‒ p.15
sputalatino. Sapientone (GO): Antico leguleio paglietta sputalatino e scribacchiatore di processi, ‒p.457
stocco. Arma bianca (Z): osò sguainare lo stocco contro i popolani. ‒ p.483
stravizzo. Banchetto, bagordo (Z): tutto insomma annunziava che uno stravizzo rasi tenuto in quella stanza. ‒ p.67
strebbiarsi . Lisciarsi, levigarsi (Z): Bisogna lavarsi pettinarsi trebbiarsi sfregarsi ungersi annerirsi i capelli ‒ p.214
subbietto. Soggetto (Z): La conversazione che a tavola rasi aggirata su l’interminabile subbietto degli amori e delle donne, ‒ p.309
suggere. Succhiare (Z): lucidi come le stelle del cielo erano cupidi da suggere il bacio dell’anima ‒ p.75
surrogato. Sostituito (Z): vennero novellamente respinti e tosto surrogati dalla fanteria e dall’artiglieria svizzera. ‒ p.345
svellere. Strappare (Z): Quel corpo di donna avea stretto così convulsivamente il corpo del giovine che si durò fatica svellerlo. ‒ p.397
taccola. Magagna, chiacchiera (Z): tornò ad osservare la vecchia che al pari di tutte le vecchie avea la tàccola perenne. ‒ p.6
tamurro. Primo grado della camorra (N1 e NdL): Erano quelli i tamurri della combriccola e questi i Camorristi proprietari e i Picciotti. ‒ p.229
tattamellata. Ciarlata (P): se Bernardo che stava su i carboni ardenti non avesse interrotto quella tattamellata. ‒ p.48
tofa. Sirena navale o arma da fuco (N2 e NdL): e ne trasse quel suono di tromba che noialtri chiamiamo la tofa. ‒ p.167
torronaro. Venditore di giocherelli (AC): nascosta dietro la baracca di un torronaro. ‒ p.387
treccone. Imbroglione, venditore ambulante (Z): Questa voce del dialetto napolitano intesa in origine a significare un treccone o un rivendugliolo di frutta, ‒ p.71
tregenda. Notte cupa di avvenimenti (Z): Le descrizioni che ci han lasciati i poeti e i romanzieri delle tregende delle streghe, ‒ p.267
tremuoto. Terremoto (Z): Napoli ne fu scossa come da tremuoto: ‒ p.120
turibolo. Recipiente per l’incenso (Z): tener con una mano il turibolo e coll’altra il coltello; ‒ p.452.
ubertosi. Fertili (Z): che Dio letificò di una luce sì pura di un sole sì bello di sì ubertosi campi. ‒ p.123
unquemai. Giammai (Z): che ella non si estimava degna di diventare unquemai la moglie del giovine bazzarioto, ‒ p.71
uopo. Bisogno, necessità (Z): fa d’uopo conoscere che Biasiello era ormai l’unico filo a cui era sospeso il pendolo della vita del vecchio nonno. ‒ p.37
usbergo. Protezione (Z): Biasiello non avrebbe forse avuto un usbergo di ferro contro il seducente amore della giovane Agnese, ‒ p.73
vagheggino. Giovane galante (Z): il vagheggino cavalierotto più non avea riveduto il suo rivale. ‒ p.313
venustà. Bellezza (Z): per dilettare mollemente i sensi colla graziosa venustà de’ suoi contorni sfumati nelle ombre nascenti, ‒ p.74
venia. Scusa, compiacenza (Z): Carmela disse di non poter accettare questo dono senza la venia del padre; ‒ p.304
verbigrazia. Per esempio (Z): bisogna verbigrazia accettare di far parte d’un tocco se questo venga offerto; ‒ p.7
vernacolo. Dialetto (Z): altrettanto plebeo era l’andazzo del re e vernacolo il suo mo’ di favellare. ‒ p.197
vieppiù. Sempre più (Z): non volle aggravare le sofferenze di quell’uomo coll’interrogarlo vieppiù sulla morte di mamma Orsola ‒ p.294
viggianesi. Suonatori itineranti (Z): cominciò con voce nasale stridente accompagnata dagli strumenti deì’ Viggianesi: ‒ p.261
zerbinotto. Giovane galante (Z): Durante tutto il tempo della messa il zerbinotto non istaccò lo sguardo di su la persona della giovanetta, ‒ p.215
zuchete–zuchete. Strumento popolare (N1): Una compagnia di zuchete-zuchete si schierò al fianco di quelle tavole ‒ p.261
zufolare. Fischiettare (Z) ed ora zufolando tra i denti qualche motivo di canzone popolare, ‒ p.13
zumpata. Duello al pugnale tra camorristi (SN): Pasquariello Cavaiuolo io voglio una soddisfazione dell’insulto e vengo a proporti una zumpata. ‒ p.265