TRAMA

   L’inizio del romanzo vede protagonista l’autore, che incontra in una sera del mese di marzo del 1861, mentre passeggiava sul Corso Vittorio Emanuele, una fanciulla ventenne sconvolta.

   La giovinetta Eva o Cenere è la protagonista del romanzo. Di lei perde poi le tracce Mastriani, ma con ulteriori indagini scopre che la ragazza, creduta morta, venne portata nel Camposanto per essere sepolta, ma nel corso della notte, ella si svegliò da una morte apparente, è scappò dal cimitero. Non tornò a casa, e di lei il narratore perse le tracce, e nei successivi sei anni,  non seppe più niente.

   Nell’ottobre dell’anno 1868 l’autore si reca a Capri per degli studi su Tiberio, e nell’albergo in cui alloggia, in maniera incredibile, incontra dopo tanti anni la sua Eva. È lei a riconoscere colui che considera come il suo salvatore, infatti se non lo avesse incontrato quella sera sul Corso Vittorio Emanuele, si sarebbe suicidata.

   Durante quel soggiorno a Capri, Mastriani è ospite di Eva e del suo protettore, il ricco americano Giorgio Prado, e in questo periodo ella gli racconta i casi della sua vita.

   Lei e sua madre Elisa, che è la seconda moglie di suo padre Epifanio, sono vittime familiari dei figli che Epifanio ha avuto colla prima moglie Giuliana, che era entrata in casa in qualità di serva, e in particolare del fratello Federico e della sorella Alfonsina. Elisa porta al marito una dote vincolata cospicua, che in caso di mancanza di figli andrebbero ai figliastri, e questa clausola è la causa dei patimenti che subisce in seguito Eva, infatti, se lei non fosse nata, o comunque morta dopo la nascita, la sua eredità sarebbe andata in modo automatico a loro.

   Muore la madre di Eva, soprattutto per i maltrattamenti subito dai figliastri, i quali riescono pure ad impadronirsi di un testamento olografo che ella aveva fatto in favore della figlia.

   La famiglia, le tre sorelle, il fratello, il padre inchiodato su una poltrona, si trasferisce dopo la morte di Elisa, in una casa senza portinaio e dove esiste un sottoscala, piccolo, scuro, e dove la povera Cenere-Eva, viene… sepolta viva. La loro intenzione è di farla morire di stenti e d impossessarsi così dell’eredità che ha lasciato la madre.

   Ci rimane lunghi anni in quel sottoscala, tra inaudite sofferenze fisiche e morali. Nonostante le difficoltà della prigione, riesce a fare amicizia con una giovane tisica che abita sul terrazzo dopo il sottoscala, che si chiama Filomena. La tisica in seguito muore, ma riesce a dare ad Eva la chiave per aprire la porta del pertugio. E grazie a questa chiave la giovinetta continua la sera ad uscire dalla sua prigione, e durante queste uscite riesce a conoscere un giovane pittore lombardo, Isidoro Baldini, che abita poco discosto da lei. I due cominciano a vedersi spesso, quasi ogni sera, e si innamorano l’un dell’altra. Eva rimane incinta.

   Nel periodo garibaldino dell’estate 1860, Isidoro scompare. In seguito Eva viene scoperta nelle sue uscite dal sottoscala, e i suoi carnefici la picchiano a morte, tanto che perde anche il bambino che aveva nel grembo.

   Dopo la perdita del bambino e l’abbandono di Isidoro, la giovinetta scappa dalla prigione poiché vuole suicidarsi, ma l’incontro con Mastriani gli fa cambiare pensiero e ritorna a casa dove i suoi aguzzini, non la mettono più nel sottoscala ma in un lurido cesso. E dopo due anni di inaudite sofferenze Eva viene creduta morta e portata al cimitero, ma durante la notte, prima della sepoltura, la ragazza si sveglia dalla morte apparente e scappa dal cimitero, ma non fa ritorno a casa, vaga per la città e viene creduta donna di mala vita e portata in un luogo dove vanno coloro che si vogliono dare alla prostituzione. Qui incontra donna Luisella che la invita ad andare con lei in una casa di tolleranza. Eva, che per le vicissitudini subite è diventata muta, accetta, non sa ancora in che genere di luogo verrà portata. E infatti in quel luogo ella è costretta a prostituirsi. Sua fortuna che in quel posto ci arriva l’americano Giorgio che in lei ci trova la donna ideale e la porta via da quel luogo infame e riesce pure a farla guarire dal sua mutismo.

    Finito il racconto della storia della sepolta viva, Mastriani viene invitato a recarsi con loro nel paese natio di Giorgio, lo scrittore ovviamente rifiuta: ci ha famiglia a Napoli che vive col suo lavoro di scrittore. Eva e Giorgio partono e vanno in Costarica ove in seguito si sposano ed hanno anche una bambina.

  Eva aveva dato l’incarico a Mastriani di trovare tracce dei suoi carnefici (il padre Epifanio era morto), ma le ricerche furono vane. Le donne si erano trasferite da Napoli e di Federico nessuna traccia.

                                 ROSARIO MASTRIANI