TRAMA

 

   Essendo un romanzo storico, la sua trama è abbastanza scarna. Nella prima e seconda parte del lavoro, titolate Il parricida e La bestia, vengono descritte per lo più le nefandezze che Nerone commise a Roma. La terza parte, L’istrione, è relativa al periodo in cui l’imperatore soggiornò a Napoli e dintorni, egli aveva scelto quella città perché «il popolo di Napoli fu sempre ghiotto di feste e di spettacoli», [1] e infatti in quel periodo egli si dedicò principalmente ai bagordi e al canto. Ma i protagonisti della terza parte del romanzo, furono altri personaggi.  

   La storia comincia con l’arrivo a Napoli, a bordo di una navicella, della dama romana, Licinia Gabolo, anche lei fu un’amante di Nerone. «Splendida e fastosa vita menava questa giovine dama, già concubina del regnante Nerone» [2] In quello stesso periodo l’imperatore si trovava per la seconda volta nella sua vita a Napoli, accompagnato dal suo buffone di corte Vatinio.

    In seguito Licinia s’innamora del bel centurione Valerio, convertito alla religione cristiana; ma costui è invaghito di Candida, schiava della dama romana, anche lei cristianizzata.

  Valerio chiede a Licinia la liberazione della schiava, per farla sua sposa, ma la donna è profondamente invaghita del bel centurione e pensa ad uno stratagemma per farlo suo: con l’aiuto di una erbaiola vuol far diventare orrida Candida, e di far innamorare di lei Valerio tramite la propinazione d’un filtro afrodisiaco. Ci rinuncia perché Valerio gli fa capire che i cristiani, della persona amata, prediligono la avvenenza dell’anima e non del corpo.

   Ma Licinia non demorde: gli viene un’altra idea: vuol far stuprare la schiava dal lascivo imperatore, alla presenza del centurione, per cui organizza un convito in cui sono presenti Nerone, la schiava Candida e il centurione Valerio, adibito come scorta dell’imperatore.

   Nel corso dell’agape, riesce a far bere il forte afrodisiaco a Nerone che sta per violentare Candida, ma nel mentre è per intervenire in sua difesa Valerio, a Nerone avviene un tuffo al cervello che però, per sua fortuna, non è letale.

   Fallito questo tentativo di conquistare Valerio, la dama romana ne prova un altro: confessa al bel centurione, la sua ardente passione per lui, e gli dice che è disposta a diventare cristiana, a rinunciare alle sue ricchezze, ma in cambio pretende il suo amore. Valerio non accetta la proposta della dama che si vendica da par suo. In una ricorrenza per festeggiare il successo di Nerone come cantante avuto in Napoli, nell’anfiteatro di Pozzuoli, vengono giustiziati delle persone importanti, tre cristiani: Aspreno, vescovo di Napoli, il centurione convertito Valerio con la sua promessa sposa Candida, questi ultimi due denunciati dalla stessa Licinia, l’organizzatrice della festa. Dopo l’esecuzione dei tre martiri, a sorpresa, la dama Licinia Gabolo, si dichiara cristiana e viene decapitata anch’essa.

                                                                                                     ROSARIO MASTRIANI

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[1] Francesco Mastriani, Nerone in Napoli, F. Giannini, 1875, vol. II. pag.112

[2] Ibidem. vol. I. pag.10.