S. Carlo – Ogni sera la danzatrice signora Bellini acquista sempre più il favore del pubblico, a malgrado della opposizione che i boschettiani le fanno. E noi, che non siamo troppo inchinati a lodare le ballerine, non possiamo per debito di giustizia, non tributare una lode sincera a questa giovane danzatrice, che ama con passione l’arte sua, nella quale sa creare grazie e novità ogni sera.
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Fiorentini – La commedia storica del signor Giuseppe Leuci intitolata Lo Zingaro pittore ha avuto un felice successo su queste scene. Il fatto è cavato dalla storia de’più celebri dipintori napolitani. Si tratta degli amori di Antonio Solari soprannominato lo Zingaro colla figlia del pittore di Corte, Colantonio del Fiore; il quale promette allo Zingaro di non maritare la figlia pria del volgere di anni dieci; nel qual tempo lo Zingaro avrebbe avuto l’agio di crearsi un nome nell’arte della pittura. Quest’azione è sviluppata nel primo atto, che può dirsi un Prologo. Negli altri due atti l’azione si svolge dopo il termine de’dieci anni di promessa aspettazione; quando ritorna lo Zingaro, divenuto un grande artista, per reclamare l’adempimento della promessa del Colantonio; la quale costui attiene con piacere, perocchè ormai va superbo di dare sua figlia ad un pittore di sì alto merito.
Il signor Leuci, non nuovo alla palestra drammatica, ha mostrato in questo suo nuovo lavoro quanto progresso egli abbia fatto in questo genere difficilissimo di componimenti. Benché ci sembri soverchia licenza il porre dieci anni di distanza da un atto all’altro in una commedia, nondimeno la semplicità dell’intrigo, la naturalezza dei caratteri e de’dialoghi, l’interesse sempre sostenuto a malgrado che lo spettatore sappia anticipatamente quale debb’essere lo scioglimento della commedia, il brio di parecchie scene; tutto ciò richiamerà sempre i plausi a questa produzione, destinata ad accrescere il repertorio dei Fiorentini. Ci permettiamo solo di fare all’Autore l’osservazione che non tutto il vero è verosimile, e che nell’arte bisogna eziandio, quando occorre, sacrificare la verità storica alla poca fede del pubblico. E ciò diciamo a proposito dei dieci anni di aspettazione da parte non solo di Colantonio e di Angelica sua figlia, ma benanche del Conte Valerio. Ci pare che l’autore avrebbe turata la bocca alla più rigorosa critica accorciando almeno di una metà questo tempo, che per certe costanze presenti divien favoloso se non impossibile.
L’esecuzione di questa commedia è stata accuratissima da parte di tutti gli artisti, e specialmente della signora Patti, colla quale ci rallegriamo di cuore pei progressi che ogni sera fa nell’arte sua, di cui si mostra amantissima.
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Goldoni – Il vecchio dramma del signor Luigi de Lise intitolato Gabriele o il lampionaio di Porto è piaciuto moltissimo anche su queste scene, la mercé dell’ ottima esecuzione.
Ripetiamo che questo teatro meriterebbe invero sorte migliore, il che gli auguriamo di tutto cuore.
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Partenope – In questo teatro si variano sempre gli spettacoli di ogni genere; ed il pubblico vi accorre con piacere, giacchè alle cure della impresa rispondono assai bene gli artisti col loro zelo e coll’impegno che mettono nella esecuzione delle rispettive parti.
Venerdì prossimo, 22 corr. per serata a beneficio del signor Domenico Jaccarino, si riprodurrà su queste scene il suo dramma popolare col titolo La famiglia del barbiere a S. Giovanni a Carbonara, primo lavoro giovanile di questo patrio autore, rappresentato nel 1858 dalla Compagnia Negri su le medesime scene, per sette sere di seguito, e indi proibito dalla censura per tenerezze poliziesche.
Ne parleremo.
FRANCESCO MASTRIANI