«Guardo una foto di quando avevo sedici anni e ne guardo una d’oggi. Dio, come sono cambiato! Poi mi chiedo: ma quando è successo? Di notte? Mentre dormivo? E come mai il mattino dopo non me ne sono accorto? La verità è che cambiamo al rallentatore, attimo dopo attimo, cellula dopo cellula, come le lancette dell’orologio che si muovono anche se nessuno le vede muoversi. Panta rei diceva Eraclito, tutto scorre, e con tutto il anche la vita passa senza che si possa far nulla per trattenerla».
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Così scrisse Luciano De Crescenzo nel primo capitolo del suo libro Panta rei (tutto scorre)[1], ed io non posso fare altro che, guardando le foto che mi ritraggono con un aumento della mia età, di dieci anni alla volta, confermare il suo pensiero: il tempo, la vita, scorre veloce senza che ce ne rendiamo conto…
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[1] Luciano De Crescenzo. Panta Rei (tutto scorre), Milano, Mondadori, 1994.
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Rosario in braccio a papà Eugenio
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Rosario a dieci anni Sergente in Marina Militare a vent’anni
A Castelvolturno trentenne sposato La vita comincia a quarant’anni
Un cinquantenne con alle spalle la sua Napoli 60 anni!, grigia la foto… come i suoi capelli!
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E siamo arrivati negli anni settanta! e più precisamente a 71 anni