FRANCESCO PRUDENTE
Dopo lunga e penosa malattia, nella mattina del 4 di questo mese, passò nel numero de’ più il Senatore professore Francesco Prudente, e solenni ed onorevoli esequie ne furono fatte la mattina del 6. Il prof. Antonio de Martino ed il ch. Senatore Tommasi ne lessero, nella casa dell’illustre defunto ed innanzi al cadavere, commoventi parole. Il Tommasi disse che il Prudente, lume splendido della scienza e dell’arte medica, fu sereno nell’animo e nel volto: fu sereno nella vita e nella morte. Disse che se il rimpianto professore non ebbe il piccante di quella così detta eccentricità, che suole circondarsi di fugaci applausi e di volgari ovazioni, ebbe invece quell’equabilità, che fu sempre dote della scienza e della probità congiunte, tesoro delle società civili.
E la scienza e l’onestà e il progresso e la patria italiana hanno veramente nell’inclito professore perduto un chiaro lume. Dotto, benefico, gentile, liberale e cattolico, ebbe la stima e l’affetto di tutti: ed io, che pur fui tra i discepoli de’primi tempi del suo studio di medicina, ne scrivo queste poche parole in testimonianza di stima sincerissima e di gratitudine, proponendomi di tenerne altrove più lungo discorso.
GIUSEPPE MASTRIANI