Fanciullo, l’uomo ha un solo imperativo
Ed è un futuro che il presente imita;
In giovinezza, egli ama il congiuntivo,
E l’imperfetto in ogni cosa addita.
Nella stagion virile, è positivo.
Il modo suo, che nel presente ha vita;
Ma tosto passa al freddo indicativo,
Che indica sol la terra sterilita.
Ed ecco, la vecchiezza non ha nerbo,
E per tempo ha il passato definito,
Che sol di rimembranze è popolato.
Giunge infine la morte, e tronca il verbo.
Vola lo spirito in grembo all’infinito;
E l’uom quaggiù diventa un trapassato.
FRANCESCO MASTRIANI