Come un rio che rompe l’onde
Sotto l’ombra d’un cipresso,
Che neppur le proprie sponde
Di mirar gli vien concesso,
Così trista, così oscura
Passa ognor la vita mia!
Per me spenta è la natura
Per me il sol non ha splendor!
.
Nell’albor del viver mio
Vidi in sogno il paradiso.
Ed un angiolo di Dio
Mi baciava gli occhi e il viso;
Ma una notte di sventura
L’alma luce mi rapìa!
Per me spenta è la natura;
Sol quell’angiol vedo ancor. [1]
.
[1] FRANCESCO MASTRIANI, La cieca di Sorrento, Napoli, Dalla Tipografia dell’Omnibus, 1851, cap. III. «Il medico inglese».