Il seguente brano di aricolo è stato tratto dalla sua opera I Borboni di Napoli al cospetto di due secoli, Napoli, TIPOGRAFIA DEL GIORNALE LA DISCUSSIONE, I877.
.
« Si sa tutti che l’illustre Francesco Mastriani, dal settembre 1848 al 1850, fu redattore ordinario del giornale officioso Il tempo, che predicava a piena voce la reazione. Si sa pure, che il medesimo Mastriani, pieno di meriti e virtù, nel 1850, fu assunto al redattore del Giornale officiale di Napoli; e ne’ suoi articoli finiva sempre con un elogio all’augusto, al clemente, all’ottimo massimo re Ferdinando II. Era tale e tanta la fiducia che la polizia borbonica avea in Mastriani, che lo elevò a revisore della stampa. […]
Io lo provai non per me, ma per lo scritto di un mio amico, e lo zelo pel governo borbonico del sullodato Mastriani mi edificò!
Oggi tutt’altro, l’illustre romanzatore napoletano cambiò livrea; leggete il suo romanzo i Vermi, o l’altro le Ombre, e troverete il liberale sempre probo, caritatevole, indiffettibile: il borbonico, il prete della misericordia! la sintesi di tutti i vizi e le infamie. Oh Mastriani! A che ti giovarono tante evoluzioni, come le chiamerebbe il devoto di S. Oronzo, il deputato Morelli? Tutti dobbiamo vivere, ma si sà, che ne’ grandi bisogni, tutto si baratta fuor che l’onore e la coscienza. E tu oggi vuoi vituperare i Borboni, abbruciando ciò che adorasti, e adorando ciò che bruciasti? Sta male, malissimo! Lettori miei, che cosa volete? Certi esseri, talora, per una sudicia carta moneta, sono capaci di calunniare la memoria de’ propri padri, l’onore delle mogli ».
……………………….. GIUSEPPE BUTTÀ
.
GIUSEPPE BUTTÀ, Naso (ME) 1826-1886, è stato un presbitero, scrittore e memorialista italiano.