«La principal veduta è di mirar Napoli in alto mare, donde l’intiera città si presenta come un immenso anfiteatro. La seconda e di guardarla da S. Martino, dove si vede sotto gli occhi minutamente quasi tutta la città ed il delizioso contorno del golfo. La terza è di veder Napoli dalla Specola Reale o dal palazzo della Riccia: questo luogo per la estensione della sua veduta è detta con nome Spagnuolo Miradolos. La quarta è di contemplarla da’ reali giardini di Portici, e più dalla villa del Duca di Gravina e lì è ad essa superiore. La quinta è di osservarla dalla Madonna del Pianto».
Origine: «Storia e descrizione della città di Napoli», p. 70
«ELEONORA FONSECA PIMENTEL. Ornata di ogni genere di letteratura, ed ancor più di virtù, da Metastasio lodata e da lui anche amata, scrivea il monitore Napolitano nel 1799».
Dal «Dizionarío geografico-storico-civile del Regno delle due Sicilie», p. 363, Tipografia all’insegna del Diogene, Napoli 1839-1843
.
«In una città [Napoli] nella quale vive mezzo milione di persone, il Nougaret vorrebbe che il vino buono fosse comune. Forse non era informato de’ vini di Calabria e Sicilia. Da tutt’ i nostri storici è confermato non essere gli attuali vini, inferiori ai Falerni ed ai Massici; e nei vini detti Greci e Lagrime, secondo qualche scrittore, par distillato il favoloso nettare de’ numi. È noto il detto del tedesco che gustando la Lagrima, esclamò: Cur non lacrimasti in partibus nostris Domine?».
Origine: «Storia e descrizione della città di Napoli», p. 79.
.
«La veduta della Capitale [Napoli] è sorprendente dalla cima del Vesuvio in un bel mattino di primavera: e bellissima dal terrazzo di Belvedere e dal palazzo Patrizj al Vomero, è vaga dai punti più elevati dell’Arenella, è incantevole quella parte che se ne scorge dalla strada nuova di Posillipo, al tramonto del sole».
Origine: «Storia e descrizione della città di Napoli», p. 70.
.
«Napoli col suo cratere, colle sue isole, col suo Vesuvio, colle sue montagne offre vedute cosi vaghe, così amene, così varie che l’anima ne resta rapita ed incantata».
Origine: «Storia e descrizione della città di Napoli», p.70.