416 vocaboli
dabbenaggine. s.f. • Balordaggine, semplicioneria [Z-91(Guida.73): ridendosi in cuor suo della dabbenaggine del futuro cognato.
dabbennome. agg. ● Dabbenuomo, credulone, ingenuo [Z-29(42.III)] Il dabbennome avea mangiato tre quarti del suo patrimonio.
dabbenuomo. s.m. • Galantuomo [Z-32(8.I)] stringea di dolorosa pietà e di straziante affetto il cuore del dabbenuomo.
daccanto. avv. • Presso, vicino, a fianco [Z-Il Sibilo («La dama del gran mondo» 28 Marzo 1844)] Quando ella passa daccanto a voi, non vi è preoccupazione o distrazione che possa tenervi dal fissarla con piacere;
daccapo. avv. • Di nuovo, un’altra volta [Z-32(123.III)] E Aniello tornò daccapo a stringere la strozza.
dacchè. cong. ●Poiché, giacchè [Z-34(83)] Dacchè fu rientrato nel Conservatorio dopo la morte della madre,
daccosto. avv. • Accanto, vicino [AC-18(D’Amico. 195)] beffarda materialista epicurea che passa daccosto al mendico,
daddovvero. avv. • Davvero, sul serio [Z-25(49)] Non sappiamo se costei credesse daddovvero all’ausilio del compare in extremis;
dagherrotipo. s.m. • Immagine, apparecchio fotografico [Z-49(202.II)] In quel tempo non era ancora introdotta in Napoli la fotografia; e questa maniera di ritrarre dalla luce le effigie di faceva col sistema Daguerre, onde i ritratti furono detti a dagherrotipo.
dalmatica. s.f. • Indumento liturgico da vescovo [Z-37(61.I)] ebbesi da papa Lucio II le insegne della mitra del pastorale dell’anello della dalmatica e de’sandali.
damasco. s.m. ● Drappo di seta in un solo colore [Z-92(135 – Guida.118)] scostò un poco una portiera di damasco verde che chiudea quella entrata;
damerino. agg. ● Chi è lezioso e ricercato nel vestire [Z-Il Sibilo («Paolucci 15 Febbraioo 1844»)]. Compiti, svelti, damerini, eglino badano a tutti gli avventori, rispondono a tutte le richieste,
dammeno. avv. • Meno [Z-31(62.I)] Vorremmo essere dipintori per darne una immagine sempre dammeno del vero.
dannevole. agg. ● Nocivo, dannoso [Z-La Domenica («Le massime del signore de la Rochefoucauld. 2 Giugno 1867»)] per la illibatezza de’ loro costumi trovano talvolta alcune massime insidiose e dannevoli;
damo. s.m. ● Giovane amato, fidanzato [Z-83(53)] giacché è da supporre che ciascuna di loro avesse il suo damo, – Prima bozza cap.V
danta. agg. ● Dante, pelle di daino [Z-29(62.I)] Don Carlos fu sollecito a spegnere la fiammella col suo guanto di danta.
dape. s.f. • banchetto, vivanda [Z-35(11.I)] I conviti che ella dava nelle feste della Charistia vinceano in fasto ed in rarissime e costose dapi quelli de’più celebri epuloni…
dapifero. s.m. • Portatore di vivande [Z-50(48.II)] I vini più pretti erano in bombole di argento aggirati da’donzelli dapiferi.
dappiù. avv. • Chi e che si crede superiore [Z-92(295 – Guida.258)] I portinai e i domestici di questa nobiltà i quali si credono dappiù de’loro padroni.
dappocaggine. s.f. • Inettitudine, incapacità [Z-La Domenica («La maniera di diventar ricco. 8 Settembre 1867»)] perchè la vigilanza paga i debiti mentre la dappocaggine gli cresce.
dappoco. s.m. ● Inetto [Z-9(37.I)] vincere ascendente su gli animi de’dappoco e dei gaglioffi.
dappoichè. cong. ● Poiché, da quando [Z-6(76)] dappoichè esso non veniva che rare volte abitato
dappiè. avv. • Spalliera del letto [Z-83(363)] Di tratto in tratto la Brigida si faceva dappiè del letto del signore; e gli domandava:
dappiù. agg. ● In maggior numero, chi si crede superiore o migliore per grado o capacità [Z-9(148.I)] tenendosi dappiù di quello che fin qui egli erasi tenuto,
dappresso. avv. ● Vicino, accanto [Z-32(42.I)] In meno di dieci minuti egli si trovò dappresso al portoncino della sua abitazione.
dardeggiare. verb. ● Lanciare occhiate ardenti, mandare raggi infuocati [Z-33(99.I)] sotto le quali dardeggiava un occhio vivacissimo comechè velato sempre da infinita malinconia.
dardo. s.m. • Freccia per arco o balestra [Z-37(84.I)] del console Servilio e di Caio il terribile scoccatore di dardi.
darottela. verb. ● Te la darò [TM-21(266)] Darottela quale ch’ella possa essere rispose il giovine stupefatto
darottene. verb. ● Te ne darò [TM-30(74.I)] Ed io darottene un altro riprese la terza.
dattilo. s.m. • Sorta di pietra, dattero [P-92(47 – Guida.44)] la farò rapire da miei due fidi, che l’aspetteranno sotto il dattilo di Posillipo.
dattorno. avv. • Intorno, vicino [Z-40(26)] è la provvidenza che ci sta sempre dattorno,
davantaggio. avv. • Davvantaggio, inoltre, ulteriormente [Z-12(14)] e cresciuta ogni dì davantaggio la melanconia che le premea il cuore,
davanzo. avv. ● Fin troppo [Z-8(254)] e ribadivanla davanzo in così fatto divisamento…
davidiche. agg. ● Che si riferisce al re David [Z-4(121)] che diffondono sul cuore le pagine de’salmi o le tenere carte davidiche;
davvicino. avv. ● Da una distanza ravvicinata [Z-9(58.IV)] fermò quindi conoscerlo più davvicino
dea di Pafo. s.f. •Afrodite [Z-27(40)] avrebbe senza dubbio creduto scorgere quattro sacerdotesse della dea di Pafo,
dèbats. s.m. • Giornale di Parigi pubblicato dal 1789 al 1944[GO-24(70.II)] Il signor Foulquier era seduto ad una poltrona col Dèbats nelle mani.
debbonsi. verb. ● Si debbono [TM-26(512.I)] cui debbonsi già parecchie utilissime istituzioni di beneficenza
debellare. verb. ● Vincere in modo decisivo, annientare [Z-34(146)] non pochi inguaribili malori si sono visti debelalti col semplice fermo proponimento
debile. agg. ● Debole [Z-8(173)] la vostra debile fantasia e la vostra eccessiva temenza vi tradiscono
debilità. s.f. • Debolezza, fiacchezza [Z-27(137.II)] Non si tosto la voce della debilità della Repubblica cominciò ad espandersi,
decerare. verb. ● Privare della cera [ Z-Il Sibilo («L’Attore» 6 Giugno 1844)] tutta quella gente aristocratica che deceravano il teatro nelle sere di recita
decessione. s.f. • Il morire [P-91(102 – Guida.125)] per lo accertamento della decessione e per l’apposizione de’suggelli.
decezione. s.m. • Inganno, tradimento [Z-21(101)] egli vi trova decezioni, sterilità d’affetti insidie perenni alla rettitudine dell’animo,
dechinamento. s.m. ● Dichinamento, scemamento, abbassamento di forze [F-5(212.II)] benché non avesse ancora raggiunta l’età del dechinamento,
dechinare. verb. ● Abbassare [F-35(9.I)] Il sole dechinava all’occaso dopo una lunga giornata di estate dell’anno 63 dell’era cristiana.
deciferare. verb. ● Decifrare, interpretare una scrittura [Z-14(6.I)] permettevano a stento di deciferare un nome e un cognome
decima. s.f. • Specie di imposta [Z-26(318.I)] Caddero le decime e le prestazioni signorili;
decimare. verb. ● Ridurre grandemente di numero o di quantità [Z-40(61)] queste le pesti che l’ammorbano e decimano l’umanità.
declamare. verb. ● Protestare, inveire, parlare con enfasi [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 21 Luglio 1867»)] è questa un’altra tassa su la quale è inutile ormai declamare;
declamatrice. s.f. • Femminile di declamatore, chi parla con enfasi [ Z-La Domenica («Teatri» 14 Luglio 1867)] imperocchè ben sappiamo che la Mancini è pure valorosa declamatrice;
declamazione. s.f. • Da declamare, recitare con voce solenne e accompagnando con gesti [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 1 Settembre 1867»)] dare un saggio nella sua abilità nell’arte della declamazione,
declaratoria. s.f. • Provvedimento giurisdizionale [Z-64(183)] Letta questa declaratoria, l’ufficiale ripose la carta donde l’avea tratta.
declinare. verb. ● Volgere alla fine [Z-40(193)] Il che fu fatto verso il declinare di quel giorno stesso.
declivio. s.m. ● Pendio, superficie inclinata [ Z-La Domenica («Un disinganno» 16 Giugno 1867)] la città di Napoli si presenta in forma di anfiteatro al declivio di un monte,
decollare. verb. ● Decapitare [Z-35(192.II)] I tre cristiani invece di essere divorati dalle fiere sarebbero stati decollati.
decollazione. s.f. • Decapitazione [Z-27(99.III)] la Giunta di Stato aveva decretata la sua decollazione sulla piazza del Mercato,
decorticare. verb. • Togliere la corteccia [Z-31(116.I)] egli in mente sua decorticava quel leggiadro involucro,
decozione. s.f. • Decotto[Z-83(290)] Prenderò questa sera una decozione che mi ha prescritto il signor Gerardo, e per domani sarò sanata.
decrepitezza. s.f. • Condizione di chi è decrepito [Z-La Domenica («I giornali. 9 Giugno 1867»] bruttar la carta è oggi l’occupazione prediletta da quattro anni fino alla decrepitezza.
decrepito. agg. • Che è nella estrema vecchiaia, cadente [Z-40(197)] posi il piede sul Vecchio Mondo che oggidì può dirsi assolutamente decrepito.
decrepitudine. s.f. • Estrema vecchiaia [Z-30(62.II)] Quella casupola era cadente per decrepitudine;
decretazione. s.f. • Emanazione di atti governativi urgenti [Z-16(180] e con esso contrassegnava le sue decretazioni di Giudice di pace,
decuplare. verb. • Moltiplicare [AC-18(83.III-D’Amico.249)] Ci è una ragione per cui la persona ha voluto decuplare così il prezzo il prezzo delle vostre lezioni;
decuplo. agg. • Che è dieci volte maggiore [Z-La Domenica («L’ora de’Teatri. 3 Febbraio 1867»)] E certo que’teatri guadagnano il decuplo di quel che lucrano i nostri notturni.
decurionato. s.m. • Grado comunale [Z-60(102)] In quel tempo le guardie urbane erano proposte da’ decurionati de’ distretti;
dedicazione. s.f. • Consacrazione di persona o di cosa [Z-38(60.II)] dopo averlo fatto purificare con novella Dedicazione.
deferenza. s.f. • Ossequio, rispetto [Z-39(57.I)] per la quale egli aveva una specie di passiva deferenza.
defezione. . s.f. • Mancanza, difetto [Z-44(78.III)] perchè l’aiutasse in quella defezione in quello abbandono.
defraudare. verb. • Ingannare, frodare [Z-18(D.Amico 23)] e che cosa sanno eglino i pasciuti della interminabile famiglia de’defraudati
degeneramento. s.m. • L’atto e l’effetto del degenerare, degenerazione [DO-44(32.III)] comunque assai orrorosi non saranno infecondi di utili ammaestramenti;
degenerazione. s.f. • Decadenza, degradazione [Z-44(34.III)] Dovunque è Ozio e Miseria evvi degenerazione del tipo umano morale e fisico.
deggia. verb. • Debba [TM-37(93.II)] è dunque scritto nel libro de’fati che io deggia morire di questa piaga?
deggo. verb. • Devo [TM-35(67.I)] Che far degg’io in così fieri cimenti e pericoli?
degnazione. s.f. • Compiacenza, benevolenza [Z-28(44.II)] dicea l’imbarazzatissimo pittore io non merito coteste alte degnazioni.
degradazione. Avvilimento morale, abiezione [Z-44(68.IV)] altri personaggi che appartengono ai tipi della umana degradazione.
deicidio. s.m. • Uccisione di un Dio [Z-18(142.IV-D’Amico.373)] La collera di Dio seguita a pesare su la città del deicidio.
deificare. verb. • Esaltare, glorificare [Z-22(92)] alle favole che gli antichi inventarono per deificare la passioni;
deifobo. s.f. • Chi ha paura verso Dio [GO-86(70 – Guida.64)] trasmetterò loro nel latte del mio seno l’odio eterno ed irriconciliabile contro questi deifobi…
deità. s.f. • Natura, potenza divina [Z-29(11.I)] che avrebbero fatto invidia alla deità de’nostri odierni salotti,
delatore. s.m. • Spia [(Z-37(104.I)] i più scellerati delatori a trovare in lei nenaco l’ombra di un pretesto per accusarla al marito.
delazione. s.f. • Soffiata, spiata [Z-38(96.I)] Pilato più non si curò delle delazioni del ciabattino,
delfino. s.m. • Titolo dato al primogenito re di Francia [Z-34(200)] secondogenito del delfino Luigi figlio di Luigi XIV di Francia.
delibare. verb. • Gustare [Z-24(19.IV)] era a tavola, e delibava le dilettose carni d’una soglioletta concia alla salamoia,
deliberare. verb. • Determinare, stabilire [Z-83(136)] Avevo deliberato di presentarmi a mio padre con quella effigie sul seno – Prima bozza cap.XI
deliberazione. s.f. • Decisione, risoluzione [Z-44(77.III)] Venuto nella deliberazione di consegnare all’ospizio de’trovatelli
delicatura. s.f. • Eleganza, lusso, agio [Z-34(131)] che fosse appropriata alla condizione presente ed alla delicatura della confidenza della fanciulla.
deliquio. s.m. • Svenimento [Z-34(25)] Battistino era caduto in una specie di deliquio
deliramento. s.f. • Delirio [Z-25(194)] ed abbraccio con rassegnazione la morte che mi sono meritato per i miei deliramenti…
deliro. s.m. • Delirante, vaneggiante [Z-109(55)] il vecchio padre paralitico quasi deliro per lo spavento.
delubro. s.m. • santuario, tempio [Z-49(148.III)] che avea valicato la soglia del sacro delubro delle vergini del Signore;
delucidazione. s.f. • Spiegazione, chiarimento [Z-18(D’Amico. 32): Date queste importanti delucidazioni su la storia
demagogo. s.m. • Anticamente capo del popolo [Z-26(384.II)] la feccia del popolo pigliavano per guardie nazionali o demagoghi tutti quelli che aveano barbe o mustacchi.
demarco. s.m. • Capo di un piccolo territorio [Z-35(142.II)] Due demarchi del popolo di Napoli, seguiti da’supremi magistrati della città,
demimonde. s.f. • Demi-monde, ambiente elegante ma equivoco [Z-57(35)] dove invece si vedeano signore di equivoca nobiltà, del demimonde,
denaruto. agg. • Facoltoso, danaroso [TM-76(66)] Bel mobile! borbottava il denaruto; e non rispondeva né asino né bestia.
denaruzzi. s.m. • Diminutivo di denaro [TM-44(56.IV)] che avea sposata quella trippa per carpirle i denaruzzi del Sì-Tommaso
denegare. verb. • Negare risolutamente [Z-26«Fatti Diversi. 13 Gennaio 1867»] Il parroco di Santa Giusta (Genova) si denegava di battezzare in casa la figlia del signor Giovanni Renis
denigrare. verb. • Tingere di nero [Z-29(27.II)] ad allungarsi la mazzocchia a posticcio od a denigrarsi le ciglia come sanno le nostre donne.
denigrazione. s.f. • Calunnia, diffamazione [Z-92(100 – Guida.89)] dacchè avevo le prove più evidenti della infame denigrazione.
denno. verb. • Devono [TM-26(203.I)] oh quanto sublimi esser denno i misteri di bontà in quella terribile ora
dentellata. agg. • Prevista di dentellatura [Z-44(26.III)] apofisi possono avere o la forma sferoide o la dentellata.
depauperare. verb. • Indebolire [Z-31(44.II)] Il suicidio, i milioni d’insetti, la puzza, la fame, il sudiciume, la dissenteria hanno depauperato il numero dei cattivi.
deplorabile. agg. • Lacrimevole, biasimevole, condannabile [(Z-44(91.IV)] dopo la costui impensata e deplorabile morte.
deplorare. verb. • Lamentare qualcosa di spiacevole [Z-34(99)] Più di centinaia di vittime si ebbero a deplorare.
depredazione. s.f. • Il depredare, devastazione, rovina [Z-30(31.I)] de’barbareschi che molestavano le nostre terre con incendi e depredazioni,
depreziare. verb. • Deprezzare, diminuire di prezzo [Z-32(19.III)] L’oro è deprezzato dopo l’occupazione militare.
depreziazione. s.f. • Diminuzione di stima verso se stessi [TM-15(40.X)] bisognerebbe rialzar la dignità dell’uomo in quegli animi caduti per lunga servitù nella depreziazione di sè medesimi;
deprimente. s.m. ● Sostanza che abbassa il tono nervoso o psichico [Z-44(82.III)] quali sono gli aromatici i deprimenti e gli oppiati di ogni sorta.
deputazione. s.f. • Assegnazione a un incarico [Z-26(6.II)] il Municipio di Napoli mandava una deputazione al Vicario Pignatelli,
derelitta. agg. ●Lasciata in totale abbandono [Z-40(145)] il suo rammarico si era di dovermi lasciare derelitta di ogni umano ausilio
derelizione. s.f. • Abbandonamento totale [F-15(119.V)] la vista di tanta derelizione e miseria in cui la famiglia era caduta gli aveva cospersa la lingua di uno strato di fiele,
deretano. s.m. ● Il sedere, il posteriore [Z-La Domenica («La galleria di 5. ͣfila a S. Carlo»)] e col deretano rivolto al Coro delle Vestali che già il sipario si era alzato.
derimere. verb. • Dirimere, risolvere [Z-34(179)] Maria Spinelli era la gioia della famiglia; derimeva con dolci parole gli alterchi e le dissenzioni domestiche.
derrata. s.f. • Affare, negozio [Z-21(77)] a cui non area vero di essersi liberata di quel gran pericolo a sì buona derrata,
desco. s.m. • Tavola, banco [Z-24(37.III)] l’uomo al cui desco mi sono seduto,
desiato. verb ● Cosa desiderata [Z-6(251)] aspettando che le sue parole producessero il desiato effetto.
desinare. verb ● Pasto sostanzioso della giornata [Z-93(138 – Guida.168)] e voleva assolutamente che quel sopracciò del comune restasse a desinare con lui.
desio. s.m. ● Cosa desiderata [Z-77(260 – Guida.238))] dopo le teneri e dolci occhiate ripiene di desioed i sorrisi ricolmi di amore vengono le letterine,
desioso. agg. ● Desideroso [Z-27(66.II)] desioso ognuno di partecipare alle regali confidenze.
despota. agg. • Sovrano assoluto, tiranno [Z-37(125.II)] Il fatum di cui noi intendiamo parlare e che pure è despota prepotente del povero seme di Adamo,
despotismo. s.m. ● Dispotismo, modo di comportarsi tirannico e autoritario [Z-44(14.III] la intiera vita di un uomo non ristà dal suo despotismo
despotizzare. verb. ● Dominare con dispotismo [DO-Il Sibilo «La Villa Reale. 19 Giugno 1845»)] despotizzavami uno di quei momenti ne’quali la vita si presenta come uno scheletro disseccato
dessa. pr. per. • Essa [AC-22(199)] Era dessa che teneva i conti che badava all’economia della casa,
dessegli. verb ● Gli desse [TM-34(4)] ed il pregava che dessegli virtù di perfezionare l’anima sua
destituzione. s.f. • Rimozione da un incarico [Z-91(67 – Guida.85)] stato di squallore in cui era piombata la vostra casa per la destituzione dello infelice tuo padre.
desto. s.m. ● Che non dorme, sveglio [Z-40(176)] Questo racconto di Eva mi tenne desto quasi tutta la notte.
destommi. verb ● Mi destai, svegliai [TM-18(D’Amico. 59)] Destommi a soprassalto un bacio che le schifose labbra
destriero. s.m. ● Cavallo di battaglia [Z-44(63.I)] sotto l’amico raggio di luna gli splendidi cocchi e i focosi destrieri;
destro. s.m. ● Opportuno, propizio [Z-26(351.I)] dirò di qualcun di loro come il destro me ne verrà più acconcio.
determinatamente. avv. ● Con risolutezza [Z-83(109)] Potevamo noi fare assegnamento che sarebbe in determinatamente durata la beneficenza di cui godevamo i frutti? – Prima bozza cap.X
detrazione. s.f. • Calunnia disonorevole [Z-27(63.III)] Iddio confonda quello tra voi che ha proferito così infame detrazione ella esclamò.
dettame. s.m. ● Norma, principio [Z-34(182)] sfruttando una bella giovinezza con voti contrarii a’dettami di natura ed alle leggi sociali.
detterammi. verb ● Mi detteranno [TM-26(522.I)] Iddio guiderà i miei passi e detterammi le parole
dettole. verb. ● Dopo averle detto [TM-26(234.I] Mi appigliai a questo partito e dettole che da quel punto in su che ella avesse provveduto ai suoi bisogni
detrimento. s.m. • Danno, perdita [Z-22(147)] Non posso recare detrimento agl’interessi del mio buon signore, il proprietario del casino.
deturpare. verb. ● Rovinare, corrompere [Z-37(102.I)] non avessero contaminato il suo carattere e deturpata la sua fama.
deuteronomio. s.m. ● Libro ebraico [Z-26(539.I)] nel deuteronomio Mosè comanda che si distruggano financo i luoghi dove fu l’idolatria.
deus ex-machine. Divinità che scende d una macchina [Lat.(89)] Era il Deus ex-machine.
dia. s.f. • Viale (?) [TM-50(32.I)] né a smuovere i bruni frutici senza nome che fiancheggiavano quella dia.
diacciata. agg. • Pelle di mela dura [P-86(260 – Guida.223)] una mela rossa e non già una mela diacciata,
diacciata. agg. • Ghiacciata [Z-66(107 – Guida.94)] Una secchia d’acqua diacciata cadde sul capo del barese.
diafano. agg. • Delicato, esile, gracile [Z-19(7.III)] ma di un sonno leggiero e diremo quasi diafano,
diaforesi. s.f. • Sudorazione [Z-66(36 – Guida.33)] in guisa che i sudori gli sgocciolavano da tutt’ i pori come per diaforesi,
diaforetico. s.m. • Che provoca sudorazione [Z-26(443.I)] questo subbietto di conversazione gli producea sempre questo diaforetico effetto.
diaframma. s.m. ● Elemento di separazione [Z-23(D’Amico.34)] a cui era stato attaccato un diaframma femminile.
diamantino. agg. • (fig.). Adamantino, saldo, puro, limpido [Z-26(214.II)] non avrebbe neanco smosso il diamantino cuore del vecchio proprietario,
diamine. inter. ● Esprime meraviglia, impazienza, disapprovazione [Z-39(12.II)] Ma insomma si può sapere che diamine avvenne?
dianzi. avv. ● Or è poco tempo, una volta [Z-26(237.I)] Tu non mi fuggivi più come dianzi facevi al primo vedermi giungere.
diapason. s.m. • Strumento per accordare gli strumenti [DO-34(215)] Pergolesi avea fede, amore e genio; era umile, povero, infermo, orfano: l’anima sua era una lira accordata sul diapason della sventura.
diascine. inter. ● Diaschece, diamine [P-34(54)] Io non so che diascine gli frulli pel capo a questo disgraziato
diascolo. s.m. • Diavolo [Z-Il Palazzo di Cristallo («Memorie di due sposi» dal 1 dicembre 1855 al 6 febbraio 11856)] Hanno dunque ragione le donne di volersi maritare per forza fosse anche col diascolo.
diaspora. s.f. ● Diasporo, roccia solicacea [Z-14(24,IV)] gli avea detto che la pietra addimandata diaspora,
diaspro. s.m. • Roccia dai colori molto vivaci [Z-3(47.I)] La tavoletta di diaspro orientale, con specchio ovale movibile,
diaspro. s.m. ● Fermezza, durezza d’animo [Z-6(11)] Non ci era via di commuovere il cuor di diaspro del pedagogo.
diatesi. s.f. • Predisposizione dell’organismo [Z-31(122.I)] dacché bisognava tener conto della particolare diatesi di ciascuno di noi;
dibrio. s.m. ● Ludibrio, beffa, scherno [Z-37(43.II)] a cui per dibrio fu dato il titolo di regina,
diceria. s.f. • Chiacchiera, voce priva di fondamento [Z-34(127)] Questo splendido matrimonio farà tacere ogni bassa ed oltraggiosa diceria.
dicevole.s.m. ● Che si può dire, dicibile[Z-La Domenica («Teatri. 23 Giugno 1867»)] che ci sembra oramai non più dicevole a’civili tempi che corrono
dichiaramento. s.m. • Spiegazione [TC e Z-88(60)] Siete pregato di allungarvi sull’arena del mare, dove meglio potremo fare i nostri dichiaramenti.
dichiarazione. s.m. • Spiegamento [Z-26(460.II)] Si Masto del… voglio da uscia una dichiarazione.
diciferare. verb. • Decifrare [Z-25(178)] imperciocché ella non sapea deciferare il confusissimo enimma degli strani amori della duchessa per un morto,
diconsi. verb. • Si dicono [TM-35(169.I)] Abita colà una di quelle donne che diconsi Sagae si noma Eubea.
diegli. verb. • Gli diede [TM-26(592.II)] e diegli un pezzo di cartoncino dov’era il suo nome e il suo indirizzo,
diella. verb. • La diede [TM-80(8 – D’Amico.22)] ne tolse una quantità che potea capire nelle cinque dita raccolte e diella alla zingara dicendole:
dies illa. ● Il giorno dell’ira [Loc. Lat.-26(403.II)] Giugne il dies illa per ogni iniquità su la terra.
diessi. verb. ● Si diede [TM-26(550.I)] e diessi in siffatta guisa a percuotere sul capo del misero vecchio,
dietroguardia. s.m. ● Retroguardia [P-30(114.I)] al vedere la strega immonda a cavalcioni di quel gigante e un monaco per dietro guardia,
diffalcare. verb. ● Defalcare, diminuire, togliere [Z-32(7.I)] dalla giornata del muratore diffalchino le ore in cui la pioggia impedisce il lavoro.
differire. verb. ● Rinviare, rimandare [Z-83(105)] essa non poteva più a lungo differire la sua partenza, – Prima bozza cap.IX
difficilezza. s.m. ● Difficoltà [P-44(38.V)] la estrema difficilezza onde i tribunali si convincono delle pruove di paternità.
difformato. agg. • Sformato, deforme [Z-37(53.I)] e così difformato venne gittato a perir di fame negli orridi sotterranei della Favignana,
difforme. agg. • Deforme [Z-93(68 – Guida.67)] Sì, Maria io adoravo più te che Dio, che mi creò difforme.
dignitario. s.m. ● Chi è investito da una dignità laica o ecclesiastica [Z-44(8.III)] Nessun cortigiano o dignitario di stato o maggiordomo
digrassare. verb. ● Privare del grasso [Z-28(89.I)] Non sarò buono ad altro che a ribattere e digrassare il ferro per farne sbarre e utensili.
digressione. s.f. ● Deviazione dall’argomento principale [Z-31(88.III)] Ci perdonino i nostri lettori di questa digressione
digrignare. verb. ● Mostrare i denti con ferocia [Z-8(212)] Tu l’ami, n’è vero, tu l’ami? Disse il conte digrignando i denti.
digrumare. verb. • Ripensare o mangiare avidamente [Z-3(110.I)] e in quello stato di cascaggine, ella digrumava tuttavia le sue preci,
diguazzare. verb. • Agitare, dimenare [Z-49(173.I)] La parte inferiore del volto si diguazzava in una pappagorgia,
dilacerare. verb. • Affliggere, tormentare [Z-34(61)] Come pocanzi la donna a malgrado che l’animo le si dilacerasse.
dilacerazione. s.f. ● Lacerazione, strappo, squarcio [Z-18(D’Amico. 292)] Sembravanle dare gran sofferenza le dilacerazioni che i ladri
dilaniare. verb. ● Straziare, tormentare [Z-83(320)] Oh! sento che a questo pensiero mi si dilania il cuore già così infermo! – Prima bozza cap.XXIV
dilatato. agg. • Ampliato, ingrandito [Z-44(33.II)] terminava per dir così in due archi dilatati.
dileggio. s.m • Derisione sprezzante, scherno oltraggioso [Z-33(72.I)] Il conte che si teneva allo impiedi non istimò dover rispondere a tal dileggio.
dileguossi. verb. ● Si dileguò [(TM-26(556.II)] Il bel sorriso stereotipato sul labbro della signora dileguossi ad un tratto;
dilenguandosi. verb. ● Dilenquandosi, sdilinquire, essere svenevole [P-92(273 – Guida.238)] e tutto dilenguandosi in riverenze ed in proteste di rispettose servitù,
dileticare. verb. • Solleticare [Z-1(42)] si accostò ridendo a Nerone e cominciò a dileticargli le narici con una polvere che aveva nelle mani.
dilettante. s.m • Chi svolge un’attività per diletto e non per professione [DO-26(461.I)] Nel brigantaggio politico come pure nel brigantaggio sociale sono i dilettanti quelli cioè a cui piace la vita di grandi commozioni.
dilettanza. s.f. ● Diletto, piacere [Z-37(103.I)] delle cui sensuali dilettante egli era violento ricercatore.
dilettazione. s.f. ● Divertimento, piacere [Z-9(71.IV)] cominciavano ad assaporare quelle ammaliatrici dilettazioni che procura la vista dell’oro accumulato
dilezione. s.f. ● Affetto per una persona [Z-82(202– Guida.180)] con la stessa tenerissima dilezione amava quel figliuolo,
dilombare. verb. • Sfiancare [Z-26(402.II)] non avrai più bisogno di dilombarti a zappare la terra,
dimagrata. agg. • Dimagrita [Z-29(32.III)] La signora Lucrezia Brancaccio era sensibilmente dimagrata:
dimandata. agg. • Domandata, denominata [Z-38(49.II)] Questa festa è dimandata kipur ovvero giorno dell’espiazione.
dimane. s.m. ● Il giorno seguente [Z-18(D’Amico. 241)] ed egli aspetterà con pazienza che spuntino colla dimane novelli dolori.
dimenticanza. s.f. ● L’essersi dimenticato [Z-35(53.II)] dov’ella cercò in altre distrazioni la dimenticanza della sua sconfitta.
dimesticare. verb. ● Domesticare, addomesticare [Z-35(168.I)] attortigliarsi al collo un serpe vivo ch’ella era giunta a dimesticare ed a rendere innocuo.
dimora. s.f. ● Indugio, ritardo, permanenza in un luogo, luogo in cui si abita [Z-27(86.III)] Ma per due soli ogni dimora fu tolta per due soli l’odio dove a soverchiare le ragioni di Stato
dimorare. verb. ● Trattenere, risiedere, indugiare [Z-9(127.III)] coi servi coi quali non isdegnava mai di dimorarsi,
dimunta. agg. • Consumata [AC-26(369.I)] l’alba schiariva con sinistra luce la bianchissima e dimunta faccia della tisica,
dinanzi. avv. ● Davanti, la parte anteriore [Z-40(76)] Una specie di usoliera orlata di merletto era disposta sul dinanzi
dinderlo. s.m. • Ornamento a nappelline [P-54(22)] Giacché tu vuoi sapere come io riesca a farmi di queste gale e di questi dinderli,
dindo. s.m • Denaro, quattrini [Z-26(380.I)] Don Diego avea più nobili sensi: il dindo era il suo Dio.
dinegazione. s.f. ● Denegazione, rifiuto netto [DO-83(200)] Denegazione ribatteva la cara Sofia scotendo il capo come per dinegazione di ciò che il padre credeva – Prima bozza cap.XVI
dinegrare. verb. • Diventare nero [P-37(123.I)] E quando appresi che in questo castello tu eri stata menata, mi si dinegrò il cuore, e sospettai quello, di cui non tardai ad accertare la verità.
dinigrare. verb. ● Denigrare, calunniare, diffamare [Z-32(99.II)] Lungi da me il pensieri di dinigrare la buona riputazione
diniegare. verb. • Denegare, negare, ricusare [Z-29(49.I)] Ma Filippo diniegò il suo consentimento a tale nozze.
diniego. s.m. • Negazione, rifiuto [Z-31(86.II)+ adducendo a scusa del suo diniego la paura che ella aveva di un secondo nodo,
dinoccare. verb. ● Slogare [P-26(352.I)] gli dinocca di mano il pezzo di pan nero,
dinotare. verb. ● Denotare, simboleggiare, indicare [Z-12(92)] sparpagliate sul bianco dinotante l’oceano
diocesano. agg. • Relativo alla diocesi [Z-18(D’Amico. 335)] lasciando grato ricordo di sé nell’animo de’suoi diocesani,
dio momo. s.m • Dio della burla [P-92(133 – Guida.117)] Era un brav’uomo, ma ignorante come il Dio Momo.
dioscuri. s.m • Coppie di persone inseparabili [Z-37(134.I)] Tra un’ora fa ch’io ti trovi nella Camera de’Dioscuri.
dipartire. verb. ● Partire, allontanarsi [Z-32(99.III)] Arlecchino non si era ancora dipartito dalla casa del barone.
dipartita. s.f. ● Partenza, morte [Z-36(65.II)] era stato il desiderio do conoscere ad un dipresso il giorno della sua dopartita da questo mondo,
dipintore. s.m • Pittore [Z-28(46.II)] non vogliamo far preterire l’occasione di dire qualche cosa intorno a’lavori di questo rinomato dipintore del decimo secolo.
diportamento. s.m. • Comportamento, contegno morale [Z-82(360 – Guida.313)] avea seguito per così dire giorno per giorno i diportimenti della donzella,
diportare. verb. ● Comportare [Z-28(22.I)] ma possenti ragioni di stato mi costrinsero a diportarmi in tal guisa.
diporto. s.m. • Svago, divertimento, piacere [Z-18(D’Amico. 228)] ma suppose che la sorella fosse uscita per diporto,
dippiù. avv. • Grafia unita della locuzione avverbiale «di più» [DO-18(12.IV-D’Amico.292)] Ella era stanca a morte e dippiù convulsa per le tante commozioni
dipresso. avv. • Presso a poco [Z-La Domenica («La sera della vigilia. 23 Dicembbre 1866»)] vorrei pigliarmi la briga di esaminare a un dipresso quel che si consuma nella sera della Vigilia;
diredare. verb. ● Diseredare [Z-9(59.IV)] del desolato padre diredato da due furbi mandatarii de’complici;
diremla. verb. ● La diremo [TM- 25 (50)] Ma la vera ragione della indolenza delle autorità di quel tempo diremla in appresso
diretano. s.m • Deretano, il sedere, il posteriore [Z-21(151)] colla coda al diretano e co’piedi biforcuti come quelli di un caprone.
diricciare. verb. • Sdiricciare, togliere le castagne dal riccio [Z-21(334)] esercitava il suo mestiero di smallare le noci e diricciare le castagne.
dirigevansi. verb. • Si dirigevano [TM-27(1)] e tutte dirigevansi verso la Punta del Pizzo su l’opposto calabro lido.
dirimere. verb. • Risolvere, metter fine [Z-26(598.I)] e pregarono il capo africano perché dirimesse una quistione surta tra loro.
dirincontro. agg. • Dirimpetto, al contrario [P-38(51.II)] è noto che Gerusalemme è costruita su due colli posti di rincontro l’uno all’altro,
dirizzare. verb ● Volgere [Z-6(112)] Debbo ora dirizzarvi una domanda,
dirizzatura. s.f. ● Scriminatura dei capelli [Z-26(32.I)] I capelli castagnoli erano divisi in sul manco lato da una studiata dirizzatura,
diroccare. verb ● Abbattere, demolire [Z-39(73.II)] che diroccherebbero da cima a fondo l’avventato giudizio
dirolvi. verb ● Ve lo dirò [TM-26(666.I)] Dirolvi assai breve gioia mia rispose donna Teresa facendo una carezza alla vecchia
dirotta. agg. • Scoscesa [Z-32(22.III)] Eccolo ramingo come una belva tra dirotte rupi,
dirotti. verb ● Ti dirò [TM-38(110.II)] Ascolta dirotti brevemente che pochi minuti mi si concedono di star teco.
dirovvi. verb ● Vi dirò [TM-40(88)] e seppellendomi viva come dirovvi in appresso.
dirozzare. verb. • Affinare [Z-49(37.I)] Essa ha d’uopo di essere da voi dirozzata, educata, ripulita.
dirugginare. verb. ● Nettare il ferro dalla ruggine [F-6(40)] comandò a Micco di dirugginare un vecchio spadone ossidato fino all’anima:
dirugginire. verb. • Digrignare [Z-8(40)] disse Lorenzo dirugginendo i denti e colla più amara ironia.
dirupare. verb. ● Cadere, abbattere, precipitare [Z-26(567.II)] che ogni quattrino ch’essi dirupano può riscattare una vita od un’anima.
dirupata. agg. • Impervia, scoscesa [Z-80(197 – D’Amico.169)] quando scendeva giù per quella dirupata china del Presepe
dirupo. s.m • Precipizio, rovina [Z-26(400.II)] Quando era giunto a mettere su una buona sommetta ecco un dirupo che l’obbligava a servirsene;
diruto. agg. • In rovina [Z-1(124)] Giovanni distingue tra le ombre una casa mezzo diruta con due finestre,
disaccortezza. s.f. ● Negligenza, disattenzione [GO-39(9.I)] Non gli si potea perdonare una simile disaccortezza.
disacerbare. verb. ● Lenire, mitigare [Z-35(45.I)] né perché antico si fosse disacerbato si era unquemai;
disaggradevole. agg. • Sgradevole [Z-25(58)] un uomo in su trent’anni di aspetto civile di sembiante non disaggradevole,
disaminare. verb ● Sottoporre ad esame approfondito [Z-6(150)] ed ivali con solerzia disaminando,
disamore. s.m • Mancanza di amore, avversione [Z-18(D’Amico. 301)] e dopochè egli mi disse non poter sopravvivere al disamore di lei!
disanimare. verb ● Scoraggiare, perdersi d’animo [Z-26(209.II)] Leopoldo non disse il vero all’amata fanciulla per non disanimarla.
disbranare. verb ● Sbranare, lacerare [Z-2(56.II)] e più pacati sentimenti succedevano nel suo animo a quelli che l’avean disbranato insino a quel momento.
discarico. s.m. • Discolpa, giustificazione [Z-39(51.II)] il quale per mostro discarico presenteremo a suo padre
discarnare. verb ● Diventare scarno, smagrito [Z-30(78.I)] la discarnava ogni volta per renderla più leggiera al volo.
discaro. agg. • Sgradito [Z-83(169)] non ti sia discaro ch’ io tocchi un subietto che certamente dovrà in questo momento gittare alquanta perturbazione nell’animo tuo.
discendentale. s.f. ● La serie dei discendenti [P-39(25.I)] Si aveano a trasmettere per linea discendentale
discente. s.m. • Discepole [Z-26(495.II)] gli fecero a poco a poco acquistare un discreto numero di discenti,
discernere. verb. ● Vedere distintamente, riconoscere [Z-1(95)] l’oscurità non permettea di discernere verun oggetto nella strada.
discernimento. s.m. • Giudizio, senno [Z-80(303 – D’Amico.252)] Quel gonnellino avea un criterio un discernimento un’anima.
disceverare. verb. • Separare, dividere [Z-1(53)] e perocché assai spesso m’interveniva di non bene disceverare quei cognomi,
dischiusa. agg. • Parzialmente aperta [Z-34(225)] Seduto appo la soglia della finestra dischiusa,
discinto. agg. • Scomposto [Z-58(58)] I suoi lunghi capelli discinti le coprivano le spalle ed il seno:
discolaccio. agg. • Dispregiativo di chi ha costumi riprovevoli [Z-18(D’Amico. 151)] avea spinto la fanciulla su i passi di questo discolaccio?
disconoscere. verb ● Rifiutarsi di riconoscere [Z-44(IX)] Gli antichi non disconoscevano il Fatum organico;
disconvenire. verb. • Discordare, dissentire [Z-26(536.I)] Non si potea disconvenire che tra i trovati della umana malvagità,
discoprimento. s.m. • Scoperta [Z-33(114.II)] Se il signore Iddio ha voluto menarci al prodigioso discoprimento dei genitori della cara Sofia,
discordanza. s.f. ● Mancanza di accordo, di armonia [Z-34(24)] Quale discordanza tra la voce angelica del piccolo Battista
discostare. verb ● Scostare, allontanare [Z-44(6.IV)] per vedere se si fossero troppo discostati dal resto della comitiva.
discosto. agg. • Separato [DO-21(111)] e vi saranno contate a discosto dalle vostre peccate.
discrepanza. s.f. ● Disaccordo, diversità d’idee [Z-38(54.II)] La discrepanza delle costoro opinioni su i dommi essenziali
discresia. s.f. ● Discrasia, alterazione della composizione del sangue o di altri liquidi organici [Z-21 (271)] è morta di tisi, di mal di cuore, di epatite di discresia umorale,
discriminatura. s.f. ● Spartizione dei capelli [Z-44(32.II)] colla sua discriminatura al manco lato,
disdicevole. agg. • Sconveniente [Z-28(107.I)] il quale tu facesti bene a ricusargli come disdicevole a bennata donzella
disdoro. s.m. • Disonore, vergogna [Z-92(103 – Guida.91 )] ma ciò sarebbe a disdoro del tuo sposo,
diserto. agg. ● Meschino, infelice [P-96(150 – Guida.127)] Me pazzo, me diserto che nelle parole d’una ipocrita femmina fidai.
diserzione. s.f. ● Abbandono di una causa, di un partito e simile [Z-34(168)] tra li sbadigli gli sgarbi e le diserzioni del pubblico;
disfogare. verb ● Sfogare [Z-44(84.I)] Così disfogava l’angoscia del suo cuore
disgradare. verb. • Sminuire, degradare [Z-35(170.I)] e d’una perfezione di forme da digradarne l’Apollo greco.
disgustevole. agg. ● Sgradevole, disgustoso [Z-44(27.III)] con tutte le sue infinite sconcezze disgustevoli e ributtanti.
disiata. agg. ● Cosa desiderata [Z-6(128)] le avrebbero fornito i mezzi per ragggiungere quei due disiati obbietti.
disinfare. s.m. • Disinteressare [SN-87(79)] e glielo gittò a terra col disinfare di un signorone che faccia un gran regalo.
disinfezione. Operazione per distruggere germi patogeni [Z-18(D’Amico. 322)] e poscia sottoposte a svariati modi di disinfezione,
disioso. agg. • Desideroso [Z-92(32 – Guida.31)] quando egli vedea la sua diva nel mezzo delle brigate e tanti occhi disiosi e libertini rivolti alla bella persona;
dislocare. verb. • Spostare [Z-34(2)] La miseria ha anche questo di spaventevole che disloca la famiglia la sbranca la distrugge.
disparire. verb. • Dileguare [Z-5(180.II)] tanto più che, essendo disparsa la febbre, la ragione non gli era tornata con la sanità.
dispensare. verb. • Esonerare [Z-34(116)] per che il maestro era dispensato d’incomodarsi fino a novello avviso.
dispettacolo. s.m. ● Disprezzo [TM-44(64.I)] un gran dispettacolo contro i propri genitori.
dispiacenza. s.f. ● Dispiacere [Z-6(161)] ne sento una dispiacenza infinita.
dispiacimento. s.m. • Dispiacere, rincrescimento [Z-24-59.III)]) il signor Foulquier non die’verun segno di dispiacimento,
dispnea. s.f. ● Difficoltà di respiro [Z-21(123)] affetti da dolorosa dispnea difficoltà di respiro od altrimenti domandata asma,
disposare. verb. • Promettere o prendere una donna a moglie [Z-38(56.III)] si disposassero secondo il rito ebraico,
disposata. agg. • Unita, mescolata [Z-31(94.I): la grandezza d’animo disposata alla più cara modestia,
disposavasi. verb. • Si univa [Z-27(38.I)] nell’animo di costei una ferità che disposavasi egregiamente alla sua.
dispositore. s.m. • Chi governa beni [Z-83(469)] non avendo egli famiglia alcuna, ed essendo libero dispositore delle sue sostanze.
dispotismo. s.m. • Governo assoluto, autoritario [Z-40(169)] Dio è un mito inventato dai preti e dai re della terra per imporre il loro dispotismo.
disproporzione. s.f. ● Sproporzione, diversità [Z-39(81.I)] ma il seno era colmo in di sproporzione del resto del corpo.
dissapore. s.m. • Contrasto, screzio [Z-34(131)] abbiate voi dovuto soffrire inquietudini e dissapori nella vostra famiglia.
dissegli. verb. • Gli disse [TM-34(102)] Due anime pregno adesso per te nel cielo figlio mio dissegli quel santo uomo.
dissemi. verb. • Mi disse [TM-22(11)] Dissemi aver comperato ultimamente una terricciuola presso le campagne di Arienzo
dissenzione. s.f. ● Divergenza, parere diverso [AC-34(179)] derimeva con dolci parole gli alterchi e le dissenzioni domestiche;
dissimulare. verb. • Nascondere, fingere [Z-37(39.I)] la menò dinanzi a quella parte della parete che dissimulava il nascondiglio.
dissimulatore. agg. • Chi è solito fingere [Z-38(84.I)] ma infinto com’era e dissimulatore non die’ a dividere l’animo suo;
dissipamento. s.m. •Dissipazione, spreco [Z-44(45.IV)] La vita dell’ozio e del dissipamento piace sempre,
dissipata. agg. • Vizioso, corrotta, sregolata [Z-39(63.I)] Per trarre a diporto dov’era molta gente dissipata.
dissoluto. agg. • Che manca di freni morali [Z-26(144.II)] Il vecchio è sempre più dissoluto del giovine.
dissonanza. s.f. ● Discordanza, disaccordi [Z-44(71.III)] Dissonanza inesplicabile nella universale armonia dello universo,
dissuggellare. verb. • Aprire, schiudere [Z-44(38.I)] intascava le lettere di sua moglie senza neanche dissuggellarle,
distico. s.m • Strofa di due versi [Z-6(91)] Il maestro era forte nel latino, e comprese benissimo il significato di questo distico.
distogliere. verb. • Far desistere, dissuadere [Z-34(205)] si adoprarono in modo che il bel proponimento venisse distolto,
distornare. s.m • Distogliere, sviare [Z-31(16.II)] ma la vista della moglie e dei figliuoli distornava il tristo consiglio della disperazione.
distorre. verb. • Distogliere, far desistere, dissuadere [Z-31(71.I)] Ma nessun argomento valse a distorlo dal suo proponimento;
disumare. verb. • Dissotterrare, esumare [Z-La Domenica («Teatri 10 Marzo 1867»)] non l’avremmo pertanto consigliato a disumare il Rolla che da diciotto anni giace a fianco del suo illustre personificatore.
disumazione. s.f. ● Dissotterramento, riesumazione [Z-93(Guida.63)] Eseguivano in certe tali circostanze la disumazione di qualche cadavere.
disutile. agg. • Dannoso, svantaggioso [Z-33(37.II)] io forse non era nato alla vita stupidamente cinica e disutile,
disvellere. verb. • Svellere, strappare, separare [Z-38(116.II)] cui fiero nembo disvelle dalla nativa sua valle.
disvezzare. verb. • Disabituare [Z-33(78.II)] Come disvezzarsi da questi carissimi affetti?
ditella. s.f. • Ascella [Z-30(112.I)] Si chinò, afferrò la strega per le ditelle e se la ricacciò su la giogaia.
ditirambo. s.m. • Componimento di lode [Z-2(14)] E non vi sarà per me un sol brano di elegia che faccia alquanta diversione al mio ditirambo.
diuturna. agg. • Che dura a lungo, continua [Z-La Domenica («Filosofia pratica e popolare. 27 gennaio 1867»)] L’esperienza giornaliera c’insegna che l’attenzione diuturna a’più minuti particolari è la radice dell’umano progresso;
divagato. Deviato [TM-27(82.I)] il cui osso tibiale era divagato in una curva che formava a ciascuna gamba una gobba.
divedere. verb. • Mostrare chiaramente [Z-32-(24.I)] rispose Arlecchino per dare a divedere ch’ei conoscesse già la famigliola.
divelta. agg. • Sradicata, strappata con forza [Z-31(9.III)] aver ritrovato quell’angelo di fratello per essere così presto divelta dal fianco di lui.
diverbio. s.m. ● Animata e aspra discussione [Z-44(29.II)] esclamò il duca di Polsano che aveva udito questo diverbio.
divergere. verb. • Procedere in direzioni diverse [Z-La Domenica («La storia de’Borboni di Napoli» 7 Luglio 1867)] Forse egli diverge un po’troppo dai fatti di Napoli
diversificare. verb. • Rendere diverso, differenziare [Z-34(207)] in uno stile che molto non diversifica dal naturale;
diversione. s.f. • Digressione [Z-51(27.III)] Mercede si avvide di questo lampo; ne fu turbata, e cercò subito una diversione.
divertevole. agg. • Divertente [Z-83(46)] sono quadretti divertevoli, e che danno a conoscere sempre più le curiose e ridevoli costumanze della nostra borghesia.
divertire. verb. • Volgere altrove, distogliere [Z-25(182)] E divertì subitamente gli occhi da quella tomba,
divezzare. verb. • Togliere un’abitudine [Z-21(141)] Ei bisogna divezzare quella disgraziata a mai più ritornare a levarci il pane di bocca.
dividenda. s.f. • Dividendo, parte degli utili [Z-80(2 – D’Amico.18): Ne’grossi contrabbandi entravano a parte della dividenda il tenente il brigadiere
divinare. verb. • Intuire, immaginare [Z-26(131.II)] Vitagliano il divinò e già gli avea puntata in faccia un’arma simile.
divinatore. s.m. ● Mago, indovino [Z-37(82.II)] Oltre questi divinatori il re consultava eziandio altri scienziati,
divinatoria. agg. • Profetica [Z-38(83.II)] ne’misteri della magia bianca ovvero nell’arte divinatoria.
divisamento. s.m. ● Proposito [Z-27(115.I)] Quale si era il divisamento di quella donna?
divisare. verb. • Immaginare, pensare [Z-21(268)] Io diviso che ne sentirebbe tanta pietà che ogni opera bella farebbe
divozione. s.f. • Devozione, preghiere che si recitano la mattina e la sera [Z-La Domenica («L’ecclissi solare. 3 Marzo 1867»)] Napoli è invitata a sospendere per poco mercoledì le sue divozioni.
dobletto. s.m. • Tessuto di cotone [P-83(299)] Le sue braccia seminude sono distese sulla coperta di dobletto bianco, lavorato all’uncinetto.
doccia. s.f. • Condotto, canale [Z-52(31.II)] Giunge il momento, il momento terribile, in cui lo scheletro fatale soffoca nelle sue docce inesorabili la coscienza, lo spirito e il cuore;
doccione. s.m. • Canale per convogliare le acque [Z-30(55.I)] E quella bulima, come l’onda di un fiume che esca da un doccione,
doglia. s.f. • Lagnanza, sofferenza, dolore [Z-93(189 – Guida.172)] quantunque sembrasse di andare su doglia e di voler zimbellare ad ogni tratto per lo impaccio che le dava la coda della veste.
doglianza. s.f. ● Lamento [Z-100(26 – Guida.25)] Dietro le doglianze che la Delfina avea fatte al giudice del paese,
dogliosi. verb. • Si lagnano [TM-35(219.I)] dogliosi soltanto che questa li colga sovra un campo che non è quello dove a’morienti sorride un pensiero di gloria.
doglioso. agg. • Dolente, sofferente [Z-37(15.II)] e di me stesso fui scontento e doglioso e di te vinsemi sterminata pietà.
dogma. Domma, principio assoluto affermato come verità indubitabile e indiscutibile [DO-18(D’Amico. 280)] i quali tutti abbracciano e ritengono come ritengono come dogma
dolere. verb. • Provocare dolore, angoscia [Z-34(226)] Non ci ha creatura di Dio alla quale non dolga il morire.
domandare. verb. ● Denominare [Z-70(Guida.82)] in una contrada che mal non ricordo si domandava Aksermi.
domandogli. verb. ● Gli domandò [TM-35(62.II)] Chi sei tu domandogli torvo e sospettoso l’imperatore.
domandolle. verb. ● Le domandò [TM-25 (54)] Veggendo ch’ella non dava alcuna risposta il prete domandolle:
domandollo. verb. ● Gli domandò [TM-28(66.II)] domandollo Ser Giovanni con sembiante pieno di affabilità.
domandommi. verb. ● Mi domandò [TM-28(98.I)] Ecco qua… quel signore domandommi se la bambina che più volte avea veduta
domestichezza. s.f. • Domesticità, dimestichezza [Z-44(66.III)] con quella domestichezza che si arrogano questa maniera di bravacci che,
dominò. s.m. ● Grande cappa con cappuccio usata a Carnevale [Z-18(D’Amico. 184)] verso le due dopo la mezzanotte stava un dominò turchino,
domma. s.m. • Dogma, principio assoluto affermato come verità indubitabile e indiscutibile [DO-31(116.II)] nella quale è quasi domma la sentenza del Talleyrand,
donativo. s.m. ● Dono, elargizione [Z-26(155.II)] Filippo aveva compreso che la Oberwitch non era donna da lasciarsi prendere da’donativi.
donchisciottata. s.f. • Azione ingenuamente spavalda [Z-92(318 – Guida.101)] pel quale egli fece la donchisciottata di battersi in duello col barone di Montesarpi.
donchisciotte. s.m. • Chi si erge a difensore di principi, paladino [Z-22(116)] e i donchisciotti moderni saranno fatti segno allo scherno e al dileggio universale.
don Ciccillo. agg. • Persona per bene [TD-89(130)] Chi sa se, con la barba rasa e con una setiglia da don Ciccillo indosso io non le faccia breccia nel cuore!
donde. avv. • Da dove [Z-80(14 – D’Amico.26)] donde ingenerossi in lei indi a qualche giorno così gagliarda febbre
dondolone. s.m. • Sfaccendato [Z-51(81.III)] Il contegno delle due signore allontanò ben presto le persecuzioni di questi dondoloni.
donfichino. s.m. ● Damerino, bellimbusto [SN-66(177 – Guida.150)] Chi sono questi due donfichini?
don limone. s.m. • Persona civile [TD-26(186.II)] erano le giamberghe e i Don Limoni, siccome il volgo addimandava le persone civili.
donnaiuolo. s.m. ● Chi corteggia assiduamente le donne [Z-44(12.III)] dovea naturalmente commuovere i precorsi del nostro donnaiuolo.
donnicciuola. agg. • Donna incline al pettegolezzo [Z-44(8.IV)] come sogliono le donnicciuole di strada quando si accingono ad accappellarsi tra loro,
donnicola. s.m. • Maschera napoletana [GO-24(38.IV)] un corpetto bianco, il cui modello era tolto a prestanza dalla maschera del donnicola, gli giungea sul pube.
donzella. s.f. ● Giovinetta [DO-27(33.II)] è mestieri che noi presentiamo ai nostri lettori e facciam conoscere questa donzella,
donzello. s.m. • Garzone, servente [Z-37(110.II)] il re bruscamente mandasse via e falconieri e sparvieratori e cavalieri e donzelli,
dopochè. cong. • Da quando, dal momento che [Z-18(D’Amico. 301)] e dopochè egli mi disse non poter sopravvivere al disamore di lei!
doppia. s.f.● Moneta d’oro [Z-44(39.III)] Mezzocannone era giunto a metter su non pochi gruzzoletti di doppie d’oro,
doppiere. s.m. ● Candeliere a più bracci [Z-44(62.I)] i doppieri da’cento torchi corsi da fiori,
doratura. s.f. • Ornamento, fregio [Z-24 (78.I)] Quale iattanza di lusso! quale pompa di ornati! Quali splendori di dorature!
dorme, si faccia. verb. ● Si uccida [TC e NdL-15(125.III)] Si faccia dorme lo Sciamenco. Martino ti sarà consegnato da Fasulillo.
dormiente. Chi dorme [Z-36(29.II)] e tutto il corpo giacea nella posizione naturale d’una dormiente,
dormiglioso. agg. • Negligente, pigro [Z-27(10.I)] ma l’Emin. V. fu dormiglioso ad ogni opera d’emenda;
dotale. agg. • Relativa alla dote [Z-29(24.IV)] ad allevare alla duchessa Margherita d’austria che dimorava nella città dell’Aquila sua dotale.
dottato. agg. • Qualità di fico dal frutto grosso [Z-17(102.1)] Forse, se fosse strato un fico brogiotto o un fico dottato, quel giovine non avrebbe avuto il coraggio di offrirlo a quella signorina.
dottrinarismo. s.m. • Tendenza o posizione dottrinaria [Z-38(53.II] ciò che chiameremo l’aristocrazia della scolastica e del dottrinarismo.
doveché. avv. ● Dovunque [P-26(87.I)] dovechè gli occhi avessi girato attorno non ti saria incontrato di abbatterti
dovizia. s.f. ● Grande abbondanza, ricchezza Z-21(253)] ricusare l’offerta che il conte le facea della sua mano e delle sue dovizie
dovizioso. agg. ● Ricco, abbondante [Z-91(Guida.102)] a cui è condannata la unica figliuola del dovizioso marchese di Castelguida,
dovrieno. verb.● Dovrebbero [TM-34(70)] ma si al converso amar si dovrieno e andare di conserva,
dozzina. s.f. • Vitto e alloggio da famiglia privata, di poco pregio, di cose o persone comuni, ordinarie [Z e P-66(203 – Guida.172)] Le case in cui la padrona subaffitta le camere e tiene a dozzina i casigliani,
dozzinali. agg. ● Ordinarie, comuni [Z-66(14 – Guida.15)] non sono né più né meno che dozzinali pedine,
draconia. s.f.● Gioiello fatto, dalla testa di un dragone [NdL-35(66.II)] nell’atrio stesso della magione di Licinia trasse dal suo imperial mantello una draconia;
draconiano. s.m. • Legge severa e rigida [Z-102(16)] Tra gli altri patti draconiani messi nel contratto di fitto era pure quello che non dovesse per nessun caso,
dragomanno. s.m. • Antico interprete [Z-38(83.I)] Il servo, ch’ era parimente interprete o dragomanno de’magnifici viaggiatori,
dramma. s.f.● Misura di peso inglese [Z-12(145)] per aggiungere un dramma d’oro a’suoi tesori maledetti;
drappo. s.m. • Abito fastoso, tessuto di lana o di seta [Z-29(105.I)] di cui secondo la costumanza di quel tempo la veste di drappo color verde cupo
drastico. s.m. ● Aggiunto di purgante [F-36(39.II)] E sono tanti anni che i cimiteri si popolano di morti, la mercè del salasso e del drastico.
driade. s.f. • Ninfa dei boschi [Z-35(55.I)] Sembrano bagni destinati ad accogliere avventurate coppie d’amanti o le belle membra di driadi e di sirene.
drizzare. verb. ● Dirigere, rivolgere [Z-31(38.III)] Beatrice rivolgea lo sguardo al cielo in atto di chi drizzi a Dio la mente e la interna parola.
druda. s.f.● Amante, innamorata [Z-26(213.I)] Perché volesti anzi diventar druda di un brigante che vivere onestamente colla fatica delle tue braccia?
druidessa. s.f. • Antica sacerdotessa [P-108(40)] e descrivendo un largo cerchio nella sala, come il coro de’sacerdoti e delle druidesse nella Norma.
druidico. agg. • Di religione druidica, celta [Z-72(52)] quegli occhi cerulei soffusi di arcana mestizia, nei quali si leggea la espressione della druidica preghiera;
dualizzarsi. verb. ● Considerarsi, proporsi [AC-26(608.II)] tanto più intenso è questo bisogno di estrinsecarsi di espandersi di dualizzarsi.
dubbiezza. s.f.● Stato di dubbio, indecisione [Z-92(263– Guida.229)] era tale argomento irrecusabile da non lasciare dubbiazza alcuna nell’animo di lui;
duce. s.m. ● Capo, condottiero [Z-29(15.I)] Ancorchè non si fosse saputo che sotto le spoglie del duce di questa squadriglia
ducato. s.m. ● Moneta d’oro [Z-44(66.IV)] e i cinquanta ducati gli usciranno dalla strozza al compare.
duena. s.f. • Madrona, guardiana di fanciulle [NdL-6(195)] Costretto ad abbandonare la figlia, il marchese affidolla ad una vecchia duena,
dulciaria. s.f.● Confetteria [Lat.-35(72.II)] Le dulciarie venivano portate in cestini d’oro e d’avorio da piccoli schiavi. –
duodecima. agg. • Dodicesima [Z-22(63)] Ero io credo la duodecima o la tredicesima sera in cui io mi ero recato alla Ficuzza.
duodeno. s.m. ● Prima porzione dell’intestino tenue [Z-44(84.III)] questo viscere esercita sul duodeno una sì fatta compressione
duole. verb. ● Fa male [Z-36(26.I)] Soltanto vi confesso che mi suole un poco lasciare la vita nel momento in cui
duolmi. verb. ● Mi duole [TM-22(81)] e duolmi che per cagion mia ella abbia infranto la prescrizione del suo medico,
duolo. s.m. ● Dolore [Z-22(234)] mio padre dovè un giorno aprirgli il suo duolo e narrargli lo stato mio
duopo. s.m. • Necessario [AC-18(6.IV-D’Amico.249)] Fu duopo che quella giovanetta picchiasse varie volte l’usciolino di quella caserella
duracina. agg. Uva con acini sodi e buccia resistente [Z-84(17)] Claudina piluccava tranquillamente ad uno ad uno i granelli da un grappolo d’uva duracine.
durlindana. s.f.● Spada [Z-32(14.III)] Aniello vide che il parente si era armato di schioppo e di durlindana.