Il Cav. Federico de Siervo assunse lunedì 26 il seggio di Sindaco di Napoli. Non è la prima volta che l’on. Signor de Siervo sostiene il pondo di tale importante magistratura. Congratulandoci con lui di questa novella nomina, gli raccomandiamo due cose, dalle quali il paese misurerà la gratitudine che gli dovrà: 1.° Fuori il favoritismo di ogni maniera. 2.° Guardi a’veri interessi ed al benessere del nostro popolo basso. Napoli non è solo a Toledo ed a Chiaja; ma laggiù, in que’ quartieri, dove la luce del progresso non potrà entrare finchè non vi entri la luce del sole.
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. In Napoli si esercita in quasi tutte le classi il furto del tempo, che è la più sacra ed inviolabile di tutte le proprietà. I ricchi lo sciupano per sé e lo rubano agli operai ed a’loro dipendenti. Le Autorità sacrificano inesorabilmente il tempo di quelli che si recano da loro per le udienze. In Inghilterra e in America si paga un indennizzo per ogni ora che si fa perdere altrui. Quando arriveremo a questa civiltà?
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.⁂⁂⁂ La scuola serale municipale di S. Eligio, Sezione Mercato, fu fatta segno, sere addietro, ad un impensato assalto di reazionari. È indubitato che in questo turpe fatto si ha da riconoscere l’influenza pretile ancora possente in que’quartieri, in cui l’ignoranza e la superstizione esercitano tuttavia il loro malaugurato impero su le menti de’popolani. Torneremo più distesamente su questo subbietto.
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. Dobbiamo pure fare menzione di un altro deplorevole fatto avvenuto nella strada de’Tribunali. Passava per questa via il SS. Viatico. Un giovinotto che transitava colla madre per quella via non volle darsi il fastidio di levarsi il cappello. Ed ecco che que’tolleranti seguaci di nostro signor Gesù Cristo si avventano contro l’eretico; Dio sa che brutto minuto avrebbe passato questo signorino, se non avesse affidata alle gambe la sua salvezza. Fatto sta che nel tafferuglio andò malconcia e strapazzata la vecchia madre, che non avea probabilmente le gambe così fresche e vegete come quelle del figliuolo.
Non facciamo comenti su questo fatto, di cui si ha avuto a deplorare qualche altro esempio consimile.
La libertà di coscienza è la cosa più difficile a far comprendere al nostro volgo, sempre eccitato da’falsi leviti al fanatico zelo. D’altra parte, non costa molto il levarsi il cappello in certe circostanze di tempi e di luoghi, non fosse per altro che per evitare di simili scene, di cui nissuno potrebbe antivedere le tristi e terribili conseguenza.
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. Un nostro amico dimorante in Chieti ci scrive un aneddoto che per la su originalità merita di essere noto:
Un signore Americano abita da qualche tempo in questa città. Egli ha la consuetudine di ritirarsi a notte molta avanzata. Il palazzo dov’egli abita non ha che due piani: l’Americano abita al primo; nel secondo abita un signore che ha costumanze casalinghe. Costui, nel ritirarsi la sera a casa, solea chiudere il portone. L’Americano il pregò varie volte che non chiudesse il portone, perocchè egli intendeva di essere libero di tornare a casa a qualunque ora. Il pigionale del secondo piano fece orecchie di mercante, perché non intendeva di tenere il portone aperto per gran parte della notte.
Pochi giorni fa, questo signore nello uscir di casa a prima mattina vide che una banda del portone era chiusa, e l’altra banda mancava del tutto. Maravigliato di questa novità e sospettando che ciò fosse un cattivo scherzo del transatlantico, salì al primo piano, e chiese di parlare a costui.
‒ Siete voi che avete fatto levare l’altra banda del portone?
‒ Yes, risponde impassibile il cittadino di Nuova Yorca.
‒ E con qual dritto?
‒ Voi essere padrone di mezzo portone, io altro mezzo. Vostro mezzo portone essere sempre chiuso, mio sempre aperto.
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. Da’ giornali che ci pervengono dai paesi circostanti a Napoli, ne’quali infieriva ancora il morbo asiatico, possiamo oramai aprir al’animo alla gioia, veggendo quasi del tutto libera dalla funesta epidemia la provincia di Napoli. Non mancarono dappertutto egregi filantropi che cercarono, e con la personale assistenza e co’propri mezzi, attenuare il male spargendo a larga mano ogni maniera di conforti e di aiuti a’travagliati dal morbo ed alle famiglie vedovate di cari congiunti. Ed in Napoli, è giustizia il tributare un omaggio di riconoscenza alla principale Autorità del paese, Marchese Gualterio, Prefetto, il quale nella luttuosa circostanza dette luminoso esempio di patriottismo e di annegazione personale, cacciandosi ne’trivi, ne’fondaci, negli ospedali e ne’luoghi più insalubri della città per arrecare mezzi e conforti agl’infermi ed alle loro superstiti famiglie.
Né men sincero omaggio di gratitudine deve il paese al benemerito cittadino Comm. Rodrigo Nolli, Sindaco, che tanto nello esercizio della sua magistratura civile, quanto da semplice privato, non fu meno sollecito ne’più benefici provvedimenti.
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. Lunedì a giorno, la circolazione d’uno de’marciapiedi della via Toledo era impedita da una specie di tettoia improvvisata appo uno di quei portoni. Era per una festa da nozze. Noi auguriamo buona salute agli sposi; ma ci permettiamo di ricordare al Vice-Sindaco di quella Sezione che, tranne pe’casi di pubblica utilità, non si deve mai impedire il libero traffico dei cittadini, massime in una strada di tanta importanza. Per la stessa festa per nozze fu sparsa nella via Concezione Montecalvario la così detta taglimma, che per parecchi giorni ha ingombrato di polvere tutte le case di quella strada, atteso il gran vento che ha fatto.
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. Martedì verso le 4 e mezzo p. m. si vedea per la strada de’Tribunali una lunghissima fila di carrozze che seguivano il feretro di non sappiamo quale dovizioso defunto. Ecco un altro attentato al libero traffico de’passeggieri, contro il quale reclamiamo alle competenti autorità. Quando cesseranno queste ridicole ostentazioni? Queste pompe di esequie non sono forse la più crudele ironia al cospetto della inesorabile nudità della morte? Ma, senza entrare in filosofiche considerazioni a NESSUNO è permesso, senza una ragione di pubblica utilità, l’impedire il libero transito de’cittadini e l’abusare del tempo altrui, obbligando i passeggieri ad aspettare un buon quarto d’ora che la processione delle carrozze sia passata. Noi intendiamo che ogni cittadino, che paga le tasse e gode dei diritti civili, abbia la sua piena ed assoluta libertà di muoversi per le strade a suo bell’agio.
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. I dodici vicesindaci che diedero per la seconda volta la loro dimissione, non hanno avuto ancora nessuna risposta. Essi sono tuttavia ai loro posti; né si conosce bene ciò che si risolverà in proposito.
Intanto nelle sfere ufficiali corrono due versioni intorno a tale quistione. Vi è chi sostiene che il Consiglio di Stato abbia già risoluto conformemente al parere ministeriale. Altri vogliono che al Consiglio di Stato non sia stata neppure presentata la quistione.
Sarebbe tempo che si uscisse dall’equivoco, e la verità si sapesse chiara e netta: senza di che è impossibile prendere in seria discussione la cosa!
(Italia)
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. Ci si scrive esser prossima la cessazione dello stato di assedio e Dittatura militare per la città e provincia di Palermo, avendo l’onorevole Mordini accettato di andare a Palermo come Commissario Civile.
FRANCESCO MASTRIANI