CRONACA DELLA SETTIMANA. 25 AGOSTO 1867

   Siamo informati che la Curia romana ci ha fatto l’onore di porre all’indice de’libri proibiti la nostra opera I Vermi. L’altissimo rispetto che sentiamo pel Culto de’nostri padri, e la fede vivissima che professiamo al divino Domma del Cristo, il cui sentimento cercammo sempre di rinfocolare negli animi de’nostri leggitori, non ci consentono di credere che altri motivi abbiano potuto indurre la censura romana a porre all’Indice la mentovata opera nostra, tranne quello della dichiarata avversione che in questo nostro lavoro mostrammo al già rovinante vecchio edificio del Potere temporale dei papi; il quale considerammo sempre come prima causa dei mali che travagliano l’Italia.

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   Il nuovo giornale settimanale La Lotta, diretto dal signor Nicola Zazzo, benemerito ufficiale garibaldino, cominciò a pubblicarsi domenica 11 del corrente. È una pregevole pubblicazione politica, che merita venga raccomandata a’nostri concittadini.

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   Con decreto in data dell’11 corrente, il cav. Giacomo Durando, luogotenente generale, comandante generale del dipartimento militare di Napoli, fu collocato in disponibilità in seguito alla sua nomina a Prefetto della provincia di Napoli.

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   Il principe di Scalea, incaricato della Commissione di Beneficenza costituitasi in Firenze affin di raccogliere le contribuzioni pe’poveri colerosi di quella Città, ha già spedito al signor Prefetto la somma di L. 2195 ammontare delle prime soscrizioni.

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   Ritorniamo caldamente a pregare l’onorevole sig. Vice-Sindaco della Sezione Avvocata che guardi un poco con occhio pietoso a quella Pompei che si è stabilita nel fondo Avellino alla Salita di Tarsia. Tutti i monelli della Sezione vengono a depositare su quelle ruine i loro escrementi con grande soavitatem odoris e con gravi pericoli della pubblica salute nelle presenti condizioni sanitarie. Obblighi il Vice-Sindaco quei signori proprietarii a porre un cancello allo ingresso di quel recinto; e li costringa a rendere più praticabile il sentiero che mena alle novelle abitazioni ivi costruite; dappoichè le pietre, le sfabbricine, il terreno e la polvere sono tali che, di sera specialmente, il piede affonda o inciampica tra le macerie in guisa da far rompere la nuca del collo (sal mi sia) a qualcuno degli abitanti del nuovo palazzo Russo colà costruito. Senza dire che in quelle anfrattuosità e in quei dirupi può ben appiattarsi di sera qualcuno di quelli amici che si divertono a scuotere il sistema nervoso del prossimo cristiano con assalti poco piacevoli. E questo guaio ci manca nelle presenti prosperità di che siamo colmi a ribocco! Per carità, signor Vice-Sindaco, fatelo per S. Domenico.

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   Durante l’invasione colerica nel comune di Marcianise, il superiore della Congrega di Carità canonico D. Giovanni Battista Novelli mostrò sentimenti di carità evangelica, prodigalizzando ogni maniera di assistenza a quelli che furono colpiti o danneggiati dal morbo. Il Canonico Novelli è zio del giovine avvocato signor Luigi Passaro che è ormai uno dei più belli ornamenti del foro criminale.

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   Suora Eloisa o la madre dei colerosi – Ricordi di un Ospedale del Parroco Luigi Bruno – Ecco un libro per così dire di occasione. È un gentil racconto di 150 pagine, ch spira ad ogni pagina sentimenti di carità evangelica: è un libro che si fa leggere con piacere dagli animi sensitivi: è un bello omaggio renduto alla generosa annegazione delle Suore di Carità, che si consacrano al sollievo delle sofferenze e delle sventure.

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   La sera di mercoledì 28 corrente uno spettacolo straordinario avrà luogo su le scene del Fondo, al quale prenderanno parte la drammatica Compagnia Rossi e la giovane artista di canto Elisa Mancini con sua sorella Ernestina. La valente artista darà in tale occasione un saggio della sua abilità nella declamazione e nel pianoforte.

   Ecco il programma della serata:

   La compagnia Rossi rappresenterà: – Richelieu comm: in 1 atto di Giraud in cui prenderà parte il Signor Rossi – Un dente sotto Luigi XIII – monologo recitato dall’artista Salvatore Rosa – Negl’intermezzi la Signora Mancini canterà l’aria del 2° atto del Ballo in Maschera e la cavatina nella Semiramide di Rossini Bel raggio lusinghiero. Indi la prelodata artista declamerà Le due Maari di Fusinato – e infine suonerà un pezzo ad 8 mani (e su due pianoforti) con sua sorella Ernestina e co’ Signori Siri e Bisaccia figlio. Da ultimo, Gran pezzo concertato, composto di due fantasie l’una sull’Ernani e l’altra sui Lombardi, suonate contemporaneamente dal maestro M. L. Fischetti.

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   Presso il palazzo Scognamiglio a Santa Teresa, giorni addietro, un fanciulletto, mentre era intento a mangiare un grappolo d’uva, fu colpito da una pietra lavagna caduta di su un terrazzino, e n’ebbe il cranio spaccato.

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   Mercoledì sera, dalla filodrammatica compagnia Tura venne rappresentata su le scene di S. Ferdinando il nostro vecchi dramma Vito Bergamaschi. Lo stesso dramma fu da altra filodrammatica Compagnia rappresentato su le scene della Partenope ieri sera Venerdì. Diremo in generale che fummo pienamente soddisfatti della esecuzione, da parte di ambo le Compagnie accademiche, a cui facciamo i nostri sentiti ringraziamenti.

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   Un doloroso avvenimento contristò domenica a sera gli abitanti della strada Grottone di Palazzo, e gittò nel dolore e nel lutto la famiglia G., di patrizio lignaggio. Una giovanetta ventenne, a nome Giulia, appartenente a questa famiglia, di fibra sensitiva e di calda immaginazione, avea non poche volte minacciato di torsi la vita col gittarsi nel pozzo della propria abitazione; e ciò per ogni lieve contrarietà od opposizione che le si facesse in famiglia. Ammalatasi tempo fa e gravemente la madre, la giovanetta avea più volte espresso il suo pensiero che, dove la tenera genitrice fosse morta, ella avrebbe dato effetto al suo funesto disegno di suicidarsi. Ma la guarigione della signora G… aveva allontanato il fatale proposito.

   Domenica a sera, il Signor G…, ritiratosi in casa, trovò che la figliuola Giulietta era a discorrere dalla finestra con un giovine, del quale si era invaghita. Com’è dovere di un padre prudente e amoroso, il signor G… ingiunse alla figliuola di allontanarsi dalla finestra; e le fece alcune paterne osservazioni, ponendole innanzi agli occhi le ragioni ch’egli avea di non permettere questi amori. Dopo ciò, egli entrò nella sua stanza da letto per cambiarsi: la signora G… lo seguì. Il signor G… ragionò con sua moglie intorno agli amori della giovanetta; e pare che i signori coniugi si accordassero a lasciare alla madre la cura di persuadere la giovanetta a dar luogo alla ragione.

   Dopo alcun tempo, la madre, andando in cerca della figliuola per tutta la casa, entrò in cucina; e con infinito spavento e raccapriccio trovò la porta del pozzo aperta, e le vesti della fanciulla a pie’del pozzo.

   Quando la disgraziata giovanetta fu tratta dalle acque non presentava più che un difforme cadavere per le tante lacerazioni che la infelice avea patite pria di cadere nella voragine.

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   La sera di domenica, sulle scene del Giardino d’Inverno, si è data un’accademia vocale e strumentale con trattenimento di prosa a vantaggio di Antonio Coletti; alla quale si prestarono gentilmente per la prosa i signori Michele Bozzo, Beniamino Maimo e Giovannina Combrissou; pel canto si prestarono la gentile e valorosa artista signorina Elisa Mancini, comechè indisposta, e il signor Cecchini.

   Si aprì la serata con la scena Le ultime ore di Camoens, in cui il Bozzo recitò con la sua nota valentia nell’arte, e fu chiamato all’onore del proscenio parecchie volte.

   La signorina Elisa Mancini, quantunque appena ristabilita da malattia, cantò egregiamente l’aria della Semiramide, Bel raggio lusinghiero, superando tutte le difficoltà che presenta questo pezzo delicato e grazioso del Rossini. Il pubblico volle per due volte rivedere sul proscenio l’egregia artista alla fine del pezzo.

   Molti pezzi sul pianoforte e di altri istrumenti furono ben eseguiti da egregi professori; e vennero tutti applauditi.

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   Il signor Domenico Jaccarino è stato nominato in data 3 corrente Socio Corrispondente dell’Universale Accademia de’Quiriti di Roma, per la sua traduzione del Dante Alighieri in dialetto napolitano, e per altri suoi lavori letterarii già pubblicati. È stato, inoltre, il signor Jaccarino facoltato dalla stessa Accademia ad istituire in Napoli un Municipio Accademico Partenopeo, a proporre nuovi Socii e ad aprire l’Assemblea scientifica il dì 8 Settembre.

                                                                                                              FRANCESCO MASTRIANI