CRONACA DELLA SETTIMANA. 20 GENNAIO 1867

   È voce che il Ministero della Guerra abbia intenzione di dividere il Regno d’Italia in tre grandi zone militari, cioè la settentrionale, la centrale e la meridionale, i cui rispettivi capi-quartieri verrebbero stabiliti a Verona, a Firenze ed a Napoli. Adottandosi un tal sistema, si calcola che un buon mezzo milione di lire verrebbe risparmiato; imperocchè quattro uffizî divisionale verrebbero aboliti, e parecchi generali ed uffiziali dello Stato maggiore collocati mezza paga.

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   Il Papa convoca i Vescovi della Chiesa Cattolica da riunirsi in Roma, nel prossimo mese di giugno, diciottesimo centenario del martirio de’ SS. Pietro e Paolo. La grande solennità dovrà essere contrassegnata dalla Santificazione di parecchi Beati, tra cui la Beata Maria Francesca dalle cinque piaghe di Gesù, vergine del terzo ordine di S. Pietro d’Aleantara in Napoli. Assai nota è la particolare venerazione de’ Napolitani per questa Beata, la cui cappella nel Vico Tre Re a Toledo è sempre affollata di un gran numero di divoti.

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   Sentiamo che gli Americani residenti a Firenze intendono celebrare in quella città il natalizio di Washington, che ricorre il 22 febbraio. Credesi che lo stesso si farà a Roma ed a Napoli.

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   Corre voce eziandio che una gran quantità di monete d’argento sarà mandata nelle province settentrionali del Regno d’Italia; epperò non indurrebbe maraviglia che tra poco aumentasse sensibilmente l’aggio su questo metallo.

   Un gran numero di falsi pezzi da due lire è in circolazione. Dicesi che su queste false monete la effigie del Re sia più grande che su le buone. Sentiamo che siano pure in circolazione quantità di false carte-monete.

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   Un gran numero di forestieri è arrivato nella scorsa settimana in Napoli ed un gran numero ne è pure ripartito.

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   Ne’primi giorni della entrante settimana sarà tra noi S. A. R. il Principe di Carigliano.

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   Benchè non siamo avvezzi a lodare i potenti e i ricchi né in vita né in morte, pure vuol giustizia che tra noi si tributi un sincero compianto per la morte di una gentile straniera, da molti anni dimorante appo noi, e mancata a’vivi il 5 corrente. Intendiamo parlare di Lady Strachan, Marchesa Salsa, nella quale i poveri trovarono sempre una cristiana benefattrice. Valga per suo funebre elogio il dire ch’ella volle essere sepolta senza veruna pompa; ordinando che il denaro da spendersi in vane funebri ostentazioni fosse distribuito a trenta famiglie povere residenti tra il suo palazzo alla Riviera di Chiaia e la sua Villa a Posillipo.

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   Carnevale ha fatto quest’anno la sua entrata trionfale tra i nembi, i venti, i tuoni, i lampi, gli uragani e le procelle.

   I danni cagionati dalle burrasche di mare sono stati significantissimi. Oltre a 30 legni con bandiera nazionale ed estera hanno sofferto gravi guasti nelle vicinanze del nostro porto. Si ha a deplorare la perdita di alquante umane vite. Parlasi, tra gli altri generosi che si spinsero con eroismo al soccorso de’naufraghi, di un coraggioso marinaio che si gittò a nuoto a sfidare la morte tra i tempestosi flutti, nello intento di salvare qualche vittima della tempesta. Duolci dover dire che questo generoso rimase vittima del suo eroismo. Siamo anche dolenti di non sapere il suo nome per poterlo additare alla stima de’concittadini. Il nostro governo dovrebbe accordare una pensione alla vedova ed a’figliuoli di questi eroi che porgono ai ricchi neghittosi così splendidi esempi di coraggio e di annegazione.

   Dobbiamo impertanto raccomandare alla stima de’nostri concittadini il nome di Gaetano Longobardi di Meta, capitano mercantile, che accorse con otto marinai al soccorso della nave olandese Paulus Meitzin.

   I bastimenti arrenati si trovano ora in condizioni di essere tratti a sicurezza; altri navigli danneggiati o pericolanti sono stati sono trasportati con barcacce a vapore al porto militare. Daremo nel prossimo numero estesi particolari su questi disastri.

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   Parecchie sere fa, alquanti giovanotti davano di sé spettacolo nuovo al pubblico del Circo Olimpico, correndo un carousel. La cosa sarebbe riuscita abbastanza piacevole, se non ci fosse stato un poco di tragico-serio, nel mezzo, vale a dire la caduta di uno di que’cavalieri che mordè la polvere.

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   Un mese addietro all’incirca, un giovinotto di buona famiglia, trovandosi alquanto al ribasso di fondi, entrò nella sala della Borsa, e si avvicinò ad un suo conoscente, per mezzo del quale avea già per lo addietro fatto diversi affari, e gli sussurrò all’orecchio:

   «Ho bisogno di mille lire».

   «Per quando?».

   «Tra le dodici ore».

   «Carta bianca per le condizioni?».

   «Carta bianca».

   «Tra mezz’ora la risposta».

   Il mezzano si perdé nella folla perenne che ingombra quella sala e il cortile adiacente – Il giovinotto aspettò.

   La mezz’ora non era ancora scorsa, che quegli tornò; e si appressò al cliente e gli disse, sfregandosi le mani:

   «La mille lire sono pronte».

   «Bravo!» esclamò il giovinotto; e compreso da gioia abbracciò e baciò il mezzano.

   «Carte o contanti?» chiese il giovinotto.

   «Liquido» rispose il mezzano.

   «Come s’intende?»

   «S’intende che i mille franchi non puoi averli che in due botti di malaga, ciascuna del valore di 500 lire».

   Il contratto fu firmato per lire duemila pagabili nel corso di un anno.

   Il giovine cliente incaricò lo stesso mezzano per la vendita delle due botti di malaga.

   Fino a questo giorno, non si è trovato ancora nessun compratore della malaga. Intanto il mezzano se ne beve una bottiglia al giorno, sotto il pretesto di doversene servire per saggio a’compratori.

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   In questi tempi del caro dei viveri ci è maggiore probabilità di ricevere la sera una di quelle dolci commozioni che s’incontrano attraversando un vicoletto oscuro e poco frequentato, nel sentirsi sussurrare all’orecchio: Fermati C…! I comunisti nottambuli vi si accostano apostrofandosi con una cortesia tutta particolare. Se il Municipio ce lo permette, verremo indicando tutti i vicoli che di sera rimangono perfettamente oscuri, sia per mancanza assoluta di fanali, sia per la enorme distanza in cui questi sono sistemati.

   Cominceremo dal numero venturo.

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   Il prof. Carboni Raffaello, da Roma, egregio poliglotta, membro del Collegio dei precettori in Londra ec. ec. ha dato testé in luce, pei tipi del Gargiulo, una tragedia romana in cinque atti col titolo Merode, e una farsa gesuitante-gallicana col titolo Spiantacore. Invitiamo i nostri lettori a leggere queste due originali produzioni del prof. Carboni, che si vendono da F. Perrucchetti, Strada di Chiaia N. 110.

                                                                 FRANCESCO MASTRIANI