Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:
AC= Accademia della Crusca
DO= Dizionario Olivetti
F= Pietro Fanfani 1856
P= Policarpo Petrocchi 1894
Z= Lo Zingarelli 2009
LL= Locuzione Latina
N1= Vocabolario Napoletano Avallardi 2009
N2= Vocabolario Napoletano Raffaele Andreoli 2000
GO= Google
NdL= Nota del Libro
TM= Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati nei sopraddetti, né in altre fonti
ab ovo. Dalle origini, dagli inizi (Z): Non crediate per tanto che io voglia cominciare le cose ab ovo.‒ p.21
accagioniare. Accusare, incolpare (Z): Non accagioni a mio padre ciò che è stato sempre mio desiderio. ‒ p.77
acconciare. Adattare, conformare (Z): non potendo lusingarmi che vi acconciate a rimanerci per alcuni giorni. ‒ pag.13
accuorato. Accorato, triste, sconfortato (Z): ch’io non ne sono meno di voi profondamente afflitto e accuorato. ‒ p.131
aconto. Aconito. Pianta erbacea (Z): olezzi che partivano dalle famiglie di oleandri di aconti di magnolie ‒ p.195
acrimonia. Asprezza, livore (Z): Spesso anche queste sventurate soccombono all’acrimonia dei loro umori anneriti ‒ p.246
adamitico. Relativo ad Adamo, nudo (Z): è una vecchia canzone cotesta che si canta su tutt’i tuoni fin da’tempi adamitici. ‒ p.155
adombrare. Oscurare, rappresentare (Z): che si sarebbero naturalmente adombrate dalla natura del fatto medesimo ‒ p.239
aduggiare. Coprire d’ombra (P): Gli è vero che di tempo in tempo mi aduggiava la serenità dell’anima ‒ p.299
adunque. Dunque (Z): Mio padre adunque non avea fede che nel dottore Sergio Cattanei; ‒ p.94
adusto. Inaridito (Z): come una rugiada che scenda a rinfrescare gli adusti calami d’un fiore. ‒ p.311
affrancamento. Liberazione da una condizione negativa (Z): e più non pensai che ad occuparmi dello affrancamento del mio paese dalla vecchia tirannide. ‒ p.258
afonia. Perdita della voce (Z): mio padre fu colpito da afonia in guisa che non potemmo più sentire il suono della sua morosa parola; ‒ p.115
aforismo. Breve massima (Z): una gran luce è stata fatta dal novello aforismo formolato da Renan ‒ p.264
allignare. Mettere radici (Z): pel mio cuore in cui non era mai potuto allignare verun rancore, ‒ p.219
almanco. Almeno (Z): o almanco per la loro indifferenza o freddezza. ‒ p.315
altramenti. Altrimenti, in modo diverso (Z): ella non fosse altramenti in condizioni fisiche perfettamente normali ‒ p.165
amadriade. Ninfa dei boschi (Z): come se ancora le amadriadi stessero ivi nascoste a far l’amore ‒ p.57
amendue. Ambedue, entrambi (Z): Tanta indifferenza e freddezza in ambedue su quello che è certamente, ‒ p.100
angue. Serpente (Z): senza che io medesima conoscessi qual si fosse l’angue che divorava lentamente i miei giorni. ‒ p.234
annoso. Che ha molti anni (Z): il ridicolo è l’arma più terribile onde si vogliono scalzare gli annosi pregiudizi. ‒ p.226
apologista. Difensore, sostenitore (Z): ha avuto apologisti più o meno di buona fede più o meno sospetti, ‒ p.297
appie’. A piedi (Z): egli era seduti ad una vecchia sedia a braccioli appie’ del suo letto: ‒ p.25
appo. Presso, accanto (Z): ho lasciato in educazione a Palermo cappo la mia genitrice, ‒ p.11
apporre. Trovare da ridire (Z): ed io vi dirò se mi sono apposto bene. ‒ p.154
arcaicismo. Forma linguistica desueta (Z): senza arcaicismi e pronunziato con tutte le regole della buona ortoepia. ‒ p.141
armento. Branco di grossi quadrupedi domestici (Z): e che sono messi a guardia degli armenti. ‒ p.272
arrabbattare. Sforzare (Z): Oramai io più mi arrabattavo a diciferare l’enimma che potea racchiudersi nel mistero ‒ p.114
ascoso. Nascosto (Z): non volendo io servire di cieco strumento ad ascosi disegni, ‒ p.46
assettare. Mettere in ordine, sistemare (Z): le mie sorelle piangendo allestivano le mie valigie assettandovi entro lini e vesti, ‒ p.30
assunto. Asserzione, prova (F): la forza degli argomenti che io adduco a comprovare il mio assunto. ‒ p.26
attesamente. Con attenzione (P): una persona che è attesamente ragguardata da qualcuno, ‒ p.7
atonia. Mancanza o diminuzione del tono muscolare (Z): chi la voleva affetta da atonia e chi sosteneva che un principio di tubercolosi serpeggiasse nel suo petto. ‒ p.157
augello. Uccello (Z): e su i quali poggiavano i piedi i garruletti augelli ‒ p.166
aura. Venticello leggero e piacevole (Z): non so che di voluttuoso che si respira colle aure della primavera, ‒ p.17
autossia. Esame di un cadavere (F): di cui egli avea fatta l’autossia per ritrovare non so che di mistero patologico. ‒ p.152
aveamelo. Me lo aveva (TM): colui che aveamelo imposto come suggello di un solenne giuramento. ‒ p.41
avvegnacchè. Benché, sebbene (Z): E così fu che quel giovine avvegnacchè paresse tutto assorto ne’suoi pensieri, ‒ p.7
avvi. Vi sono (TM): Pure avvi esistenze di donne su cui questo desiato nembo non passa:‒ p.244
avviticchiate. Avvolte (Z): mi si erano avviticchiate al collo e non volevano ad ogni costo lasciarmi partire. ‒ p.32
baia. Burla, canzonatura (Z): mi rendea certo ch’io non sarei stato vittima di una baia sì crudele. ‒ p.52
barbassore. Chi si dà aria di persona dotta (Z): nessuno di quelli spettabili barbassori laureati aveano compreso l’indole del male della giovane; ‒ p.157
boccheggiare. Respirare affannosamente (Z): anche quando l’infermo fosse stato boccheggiante ‒ p.262
buccinare. Spargere voci, insinuare (Z): si cominciò a buccinare tra quella gente circostante che al primo piano del casino R. ‒ p.279
calamo. Stelo d’erba (DO): come una rugiada che scenda a rinfrescare gli adusti calami d’un fiore. ‒ p.311
calere. Interessare, stare a cuore (Z): Il malandrino avea capito che a me poco calea del marchese, ‒ p.208
cammino. Camino, impianto domestico dove si accende il fuoco (Z): che attizzi i ceppi del cammino e che arrossisca di santo pudore ‒ p.312
campare. Sfuggire, scampare (Z): e da questo vizio campassi come da mortale veleno. ‒ p.38
cancianti. Indumento femminile (TD e NdL): Ella avea una di quelle vesti che in Sicilia si chiamano cangianti, ‒ p.196
capoleato. Carne lardellata (NdL): un placidissimo sonno dopo che io avea fatto dopo aver preso la mia zuppa e il mio capoleato. ‒ p.176
carcella. Lampada ad olio (DEA): e una gran lamiera a carcelle sospesa alla volta, ‒ p.51
catalinata. Catilinaria, filippica (Z): si è spinto da ampollose catalinate contro lo stato coniugale ‒ p.314
cattivare. Prendere prigioniero (Z): Era impossibile avvicinarsi a questo angelo senza sentirsi da lei cattivato e affascinato. ‒ p.290
cerro. Legno di quercia (Z): i cerri scoppiettavano nel camino le ombre della sera cominciavano a velare gli oggetti circostanti. ‒ p.25
cheto. Silenzioso, quieto (Z): tra il cheto scroscio delle acque delle fonti pareati sentire i replicati baci dei due amanti. ‒ p.92
clorosi. Forma di anemia (Z): di gastro-enterite o di sclorosi o di discresia umorale o di altro somigliante malore, ‒ p.248
colluvie. Miscuglio (Z): Questa colluvie di gentili fragranze che ci veniva recata dalle fresche aurette ‒ p.195
coltura. Cultura (Z): segnatamente se questi non abbiano una certa coltura. ‒ p.141
comechè. Comunque, sebbene (Z): io sono buono intenditore comechè non fossi né goloso né ghiotto. ‒ p.53
concento. Armonia, accordo musicale (P): di cui sieno rimasti alla memoria i più dilettosi concenti. ‒ p.148
conchiudere. Concludere (Z): Tutto fu subitamente conchiuso pel mio matrimonio ‒ p.277
concetta. Concepita (Z): di vedere di abbracciare e di baciare la creatura concetta nel mistero, p.242
confutazione. Il ribattere un argomento (Z): Così fatte immorali assurdità non meritano neppure l’onore di una confutazione. ‒ p.315
convalle. Valle spaziosa, vallata (Z): come il soffio dell’uragano passa sul debil fiore della convalle; ‒ p.244
convellere. Torcere (Z): non posso fermar mici senza sentirmi convellere e ribellare tutte le facoltà mie. ‒ p.135
convellimento. Spasmo (TM): gli oli e le polveri per mettere in convellimento lo stomaco e le budella; ‒ p.95
conventicola. Riunione di persone per fini disonesti (Z): non ci fu più dubbio che quel casino fosse scelto dalli spiriti a ritrovo delle loro conventicole. ‒ p.286
converso. Contrario (Z): tenendo fermo che io dovessi al converso esser ringraziato. ‒ p.54
costa. Di fianco (TM): o di quel presepe ch’io scorsi a mezza costa del monte, ‒ p.167
crapola. Mangiare e bere smoderatamente (Z): nelle lascivie e nelle crapole i loro giorni. ‒ p.28
crederieno. Crederebbero (TM): la più parte de’lettori crederieno immaginosa favoletta creata dal capo del romanziero. – p.28
dappoichè. Poiché, da quando (Z): dappoichè siccome il corpo ha d’uopo di alimento materiale, ‒ p.29
deificare. Esaltare, glorificare (Z): alle favole che gli antichi inventarono per deificare la passioni; ‒ p.92
desiato. Cosa desiderata (Z): Pure avvi esistenze di donne su cui questo desiato nembo non passa: ‒ p.244
dessa. Essa (AC): Era dessa che teneva i conti che badava all’economia della casa, ‒ p.199
diciferare. Decifrare, interpretare una scrittura (Z): Oramai io più non mi arrabbatavo a diciferare l’enimma ‒ p.114
dimorare. Trattenere (Z): Ella dimorava a rispondere onde io pensai di assalirla in quel mezzo ch’ella area sì sgominarla ‒ p.184
discaro. Sgradito (Z): ed avrei giurato che a lui non fosse discaro il sentir meno la noia del viaggio ‒ P.7
discresia. Alterazione della composizione del sangue (Z): di gastro-enterite o di sclorosi o di discresia umorale o di altro somigliante malore, ‒ p.248
dissemi. Mi disse (TM): Dissemi aver comperato ultimamente una terricciuola presso le campagne di Arienzo ‒ p.11
divisamento. Proposito (Z): Comunicai questo mio divisamento alla giovane, ‒ p.255
divisare. Immaginare, pensare (Z): divisando fare di me un uomo di negozi di cifre un uomo positivo insomma, ‒ p.34
donchisciotte. Chi si erge a difensore dei deboli, paladino (Z): e i donchisciotti moderni saranno fatti segni allo scherno e dileggio universale. ‒ p.221
duodecima. Dodicesima (Z): Ero io credo la duodecima o la tredicesima sera in cui io mi ero recato alla Ficuzza. ‒ p.63
duolmi. Mi duole (TM): e duolmi che per cagion mia ella abbia infranto la prescrizione del suo medico, ‒ p.81
duolo. Dolore (Z): mio padre dovè un giorno aprirgli il suo duolo e narrargli lo stato mio ‒ p.234
eccettochè. A meno che (Z): eccettochè non abbiano forme più gentili e più belle delle vostre, ‒ p.186
egra. Inferma, debole (Z): Talvolta si rimestavano nell’egra mente le idee in cotal modo ‒ p.170
elleno. Esse (Z): Elleno non correvano appresso a’ninnoli ed alle frascherie ‒ p.241
emmi. Mi è (TM): ma emmi stato detto che tu facci la corte a una gran dama ‒ p.103
epicedio. Componimento funebre (Z): Era un epicedio sciolto dall’amore su la tomba dell’amato oggetto. ‒ p.196
epigrammatica. Concisa e pungente (Z): non potevano far di meno di ammirare la felice spontaneità e la epigrammatica sottigliezza. ‒ p.14
epperò. Però (Z): epperò sarebbe stato conveniente che io avessi pagato il nolo della carrozzella, ‒ p.13
erami. Mi era (TM): Erami corso alla mente il pensiero che la mia felicità fosse finita per sempre, ‒ p.64
està. Estate (Z): del colera che era scoppiato in questa città nella està di quell’anno; ‒ p.9
eziandio. Anche (Z): mi occupo eziandio in esercizi utili alla sanità del corpo. ‒ p.16
fervorino. Discorsetto paternale (Z): Per questo non ebbi alcun bisogno di fervorino; ‒ p.38
festevolezza. Allegria, giocondità (Z): per la festevolezza degli abitanti e pel gran numero degli svagamenti che offre. ‒ p.149
fia. Essere (Z): e se possibile fia dimentica una infelice che nacque sotto la più infausta costellazione del cielo. ‒ p.136
figgere. Conficcare (Z): Quella sera egli figgeva su me gli occhi in un modo particolare, ‒ p.40
fiorentinismo. Tendenza letteraria nel parlare fiorentino (Z): un frasario un po’gonfio e soverchiamente ricco di fiorentinismi, ‒ p.141
fomite. Stimolo (Z): Eufemia era cagione in me di maggior fomite al fuoco. ‒ p.131
frammassone. Irreligioso, massone (P): carbonaro o frammassone o ascritto alla Giovane Italia o che altro fosse, ‒ p.40
frascheria. Frivolezza (Z): Elleno non correvano appresso a’ninnoli ed alle frascherie ‒ p.241
fraschettina. Piccola frivola (Z): una donna della mia età e non mica una fraschettina ‒ p.184
frigio. Cappello rosso appuntito (Z): Chi inganna il popolo abbia in capo la corona o il cappello frigio è un furfante; ‒ p.31
fronzuto. Folto di vegetazione (Z): mormorii che si levano nell’ora tacita della sera de’cespugli fioriti o da’boschetti fronzuti, ‒ p.57
frullone. Calesse scoperto (Z): il mio corpo non si era urtato ancora al frullone del mugnaio. ‒ p.10
gavigna. Cavità (Z): picchettata di chiodi dalle teste indorate che formavano seni e gavigne. ‒ p.51
garruletto. Loquace, petulante (Z): e sui quali poggiavano i piedi i garruletti augelli, ‒ 166
gelosia. Sportello, persiana con stecche di legno (Z): mai un filo di luce colà dove le più fitte gelosie intercettano anche il debole chiarore della luna. ‒ p.44
gineceo. Luogo dove si trovano molte donne (Z): I chiostri i ginecei ed altri luoghi simili al pari di prigioni femminee, ‒ p.246
gnene. Gliene (TM): E chi sa che gnene debba essere doppiamente grato! ‒ p.12
guano. Concime (Z): sono questi perdoni il paragone il guano ond’io nodrisco il mio campo. ‒ p.10
guardommi. Mi guardò (TM): levò l’occhio su me e intensamente guardommi. ‒ p.7
guisa. Modo, maniera (Z): in guisa che arrivati a Napoli avevamo già smessa la terza persona femminile ‒ p.13
hassi. Si ha (TM): hassi d incolpare le distrazioni perpetue che la lettura de’romanzi mi cagionava; ‒ p.32
iattanza. Disgrazia, rovina (Z): ammobbigliata con raro gusto e senza quella iattanza di lusso ‒ p.295
imperlata. Cosparsa di gocce (Z): La sua bianca fronte rasi imperlata di un sudore che mi parve di convulsiva natura. ‒ p.80
imperocchè. Poiché, giacchè (Z): imperocchè ciò può dirsi de’tiepidi amori e non già delle grandi fiamme. ‒ p.206
impiedi. Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): Trovai quest’uomo all’impiedi dinanzi un tavolo, ‒ p.152
impulizia. Inciviltà (AC): sarebbe stata la più villana impulizia di non condurmi a casa del marchese all’ora stabilita, ‒ p.42
incenso. Adulazione (Z): L’incenso piace a’ numi siccome a’ mortali colla differenza che quelli non ne restano offuscati come questi. ‒ p.78
incettatore. Accaparratore (Z): E così siamo noi altri incettatori di novelli casi e avvenimenti. ‒ p.14
indarno. Invano, inutilmente (Z): Indarno io mi perdevo in mille congetture; ‒ p.47
indiscretezza. Indiscrezione (Z): mi tratteneva il pensiero di commettere una villana indiscretezza. ‒ p.85
innostrare. Ornare, tingere di roseo (Z): sicchè ormai le rose della salute innostravano il suo leggiadro visino. ‒ p.299
intabarrato. Coperto con indumenti pesanti (Z): Ne discese un uomo ben intabarrato e col bavero che gli copriva interamente il volto; ‒ p.284
intensamente. Intensamente (DO): levò l’occhio su me e intensamente guardommi. ‒ p.7
invescare. Sedurre (Z): che non m’invescassi in indegni amorazzi ‒ p.38
inveterata. Ostinata, incallita (Z): per inveterata esercitazione in questa specie di studi, ‒ p.152
iperbolico. Esagerato (Z): anzi rapito come direbbero gl’iperbolici francesi, ‒ p.8
iperbolista. Iperbolico, esagerato (Z): Bisogna essere più sincero e meno iperbolista e dire semplicemente: ‒ p.155
leggieri. Facilmente (Z): Di leggieri si scorge temer lui anzi il mal fare che il morire, ‒ p.224
lepidezza. Arguzia, facezia (Z): ei solea dire con gran sapore di lepidezza, ‒ p.95
libare. Gustare (Z): contentandosi di libare quella quiete delle domestiche affezioni, ‒ p.174
licere. Essere permesso dalla morale o dalle legge (Z): in certe ore della giornata in cui non lice a bennata donzella, ‒ p.187
manco. Meno (Z): pur ciò non di manco ondeggiava la mente mia tuttavolta nella incertezza; ‒ p.187
malleveria. Garanzia (Z): Io dal carattere di quest’uomo dovevo trarre piena malleveria che, ‒ p.266
mera. Pura, limpida (Z): basta lasciare i figliuoli in uno stato che li salvi dalla mera indigenza. ‒ p.117
mercè. Aiuto altrui (Z): la mercè della cordiale ospitalità ivi datami dal mio vecchio amico ‒ p.6
mingherla. Gracile, mingherlina (TM): non potesse vivere che pochi giorni tanto era mingherla e sottile: ‒ p.275
milensa. Melensa, insulsa (Z): Questa milensa e ignorante creatura che è l’uomo ‒ p.124
millanteria. Smargiassata, spacconata (Z): e posso dire senza millanteria che essa è al tutto estranea alla mia natura. ‒ p.67
mortella. Mirto, ghirlanda (P): Attraversi ei mi disse questo lungo viale di mortelle e di acacie; ‒ p.50
motto. Parola (Z): non diceste motto né a’vostri genitori né a chicchessia. ‒ p.41
muliebre. Femminile (Z): un velo sui misteri di mostruosi amori in quei luoghi muliebri ‒ p.246
nembo. Nube bassa e scura (Z): questo sinistro lampo che venne a fugare un nembo d’illusioni dall’animo mio ‒ p.144
nodrire. Nutrire (Z): una scambievole simulazione la nodrisse; p.78
notomizzare. Sezionare un corpo (Z): e che avete così minutamente notomizzato in tanti vostri romanzi. ‒ p.293
nottola. Civetta (Z): Ma sta a vedere che ora vogl’io portare nottole a Atene, ‒ p.73
novellamente. Nuovamente (F): fattomi cenno colla mano ch’io dovessi tirare il campanello di quell’usciuolino salutatomi novellamente trasse via ‒ p.51
novello. Nuovo (Z): lo sportello del vaggone si aprì e ci entrò un novello arrivato, ‒ p.6
nugolone. Accrescitivo di nugolo, nuvola (Z): e un nugolone di malinconia gli cadde su la fronte ‒ p.11
oggimai. Oramai, infine (Z): e ch’io dovessi oggimai acconciarmi l’animo alla mia ultima partenza. ‒ p.235
olezzo. Profumo (Z): da cui spiccavasi un olezzo soavissimo. ‒ p.166
oppugnanza. Confutazione, obiezione (TM): né ho veruna oppugnanza che mettiate tali e quali il mio nome e cognome, ‒ p.16
orbe. Sfera, globo (Z): il 25 dicembre fu per noi una vera battaglia il sì più solenne per l’orbe cristiana. ‒ p.305
ortoepia. Parte della grammatica (Z): e pronunziato con tutte le regole della buona ortoepia. ‒ p.141
pabolo. Godimento (N2): Né ella sembrava che si annoiasse di questa solitudine nella quale trovava il suo pabolo. ‒ p.251
pagnottista. Chi cerca impieghi comodi e redditizi (Z): e non già come la falange de’pagnottisti che hanno sbranata la povera Italia, p.40
parangone. Carattere grosso di stampa (AC): in un libro stampato a carattere parangone o S. Agostino. ‒ p.20
pareami. Mi pareva (TM): Ma questo pareami un sogno troppo bello e seducente, ‒ p.84
parimente. Ugualmente (Z): ed ero parimente arcirisoluto di non immischiarmi in cose di Stato, ‒ p.41
parlari. Discorsi (Z): perché ho in odio i misteri di ogni sorta e i parlari sommessi e le parole all’orecchio, ‒ p.52
passativo. Di passaggio (Z): dove sarei costretta a formare legami passativi, ‒ p.79
perciocché. Perché (Z): perciocché ella è ita a godersi la corona delle martiri, ‒ p.12
peregrino. Singolare, ricercato, armonioso (Z): Vorrei citarvi tutt’i peregrini e nobili pensieri che io carpivo dalle sue frasi. ‒ p.140
perocchè. Poiché, sebbene (Z): perocchè il mondo ha un certo modo tutto particolare di giudicare gli uomini. ‒ p.22
pezza. Un poco (P): e mi stette a guardare lunga pezza in un modo di cui mi parve riconoscere ‒ p.235
piagnolosa. Piagnucolosa (Z): Verso gli ultimi versi la voce della cantatrice divenne piagnolosa. ‒ p.196
picciola. Di piccola entità (Z): di un mio fratellino rapito dal colera in picciola età, ‒ p.21
pigliomi. Mi prendo (TM): che ella perdoni la licenza che pigliomi di offerirle un sigaro ‒ p.8
pleonasmo. Parole, cose inutili (Z): Due uomini non potevano amare Eufemia. L’uno di noi due era un pleonasmo. ‒ p.219
poidimane. Dopodomani (TM): Poidimane egli mi disse noi partiremo per la campagna. ‒ p.236
possanza. Potenza, potere (Z): né ci è terrena possanza che si possa togliere allo impero di questa voce, ‒ p.17
pravo. Cattivo (Z): e pronti a provocare gli altri sono la più parte uomini pravi ‒ p.224
preconizzata. Predetta pronosticata (Z): se il dottor Cattanei ha preconizzata la prossima fine del vostro genitore, ‒ p.108
priego. Preghiera (Z): io ti priego per quello stesso amore che per mia somma sventura io seppi ispirarti; ‒ p.136
primamente. Innanzitutto (Z): Primamente come schivare di urtare in certe schifiltosità, ‒ p.239
pristino. Originario (Z): ritornato interamente al suo pristino stato di salute. ‒ p.175
prognostico. Pronostico, prognosi (Z):egli si sia una volta sola ingannato nei suoi prognostici ‒ p.108
propalare. Divulgare (Z): e nella mia discendenza si propalasse una storia domestica ‒ p.16
propinqua. Prossima (Z): donde si godea la più bella vista delle propinque campagne. ‒ p.19
propugnare. Difendere combattendo (Z): avere il coraggio di confessarla e di propugnarla contro l’errore in moda, ‒ p.298
qualsivoglia. Qualsiasi, qualunque (Z): Ma io più non trovavo in qualsivoglia divertimento. ‒ p.149
querimonia. Lamentela (Z): Le querimonie degli ammogliati aggiungono peso alla stadera; ‒ p.314
randagio. Chi vaga senza meta (Z): Per che risolvetti di andare un po’randagio pe’campi solitari ‒ p.165
rappresaglia. Reazione (Z): per non so quale rappresaglia voi che aspettavate ansiosamente ‒ p.148
rassembrare. Sembrare, somigliare (Z): che potea rassembrare alle sommesse e tenere parole di amore ‒ p.57
retaggio. Eredità (Z): affinchè tu non facci nessun assegnamento sul paterno retaggio. ‒ p.26
ribobolo. Modo di dire (Z): era l’italiano purissimo senza gonfiezza senza riboboli senza arcaicismi, ‒ p.141
rimprocciare. Rimproverare (Z): volare a rivederla rimprocciarla della sua slealtà, ‒ p.147
rinomanza. Fama, celebrità (Z):che pur gode una certa rinomanza nella storia delle Due Sicilie. ‒ p.6
risico. Rischio (Z): E potevo io porre l’onor mio e quello della diletta mia figliuola a sì grave risico? ‒ p.269
ritiratezza. Riservatezza (Z): io conosco troppo la povertà del mio spirito che amo la ritiratezza. ‒ p.77
rivoltura. Rivoluzione, rivolta (Z): era stato tra i più operosi nelle rivolture del 1848-49, ‒ p.39
saliente. Che sale (Z): ivi comincerà una piccola via saliente ed ivi troverà un’altra persona ‒ p.50
sareimi. Mi sarei (TM): io sareimi disperato di non potere svelatamente far mio un angelo d’amore ‒ p.86
sbarbicare. Estirpare (Z): semi saldissimi nell’animo mio da non potersi mai più sbarbicare ‒ p.25
sbiettare. Sfuggire, sgusciare via (Z): per paura che io gli avessi sbiettato qualche segreto, ‒ p.160
scalcare. Trinciare la carne (Z): era dessa che comandava il desinare e scalcava a tavola e soprindendeva a tutto ‒ p.200
scernere. Distinguere (Z): Io tremavo di commozione. Più non scerneva le lettere sul libro. ‒ p.144
scevro. Privo (Z): sicchè oramai scevro di pensieri e felice nel possesso della mia adorata Eufemia, ‒ p.277
schifiltosità. Atteggiamento sprezzante, altezzoso (Z): Primamente come schivare di urtare in certe schifiltosità, ‒ p.239
sciorre. Sciogliere (Z): risolutissimo di finirla una volta di troncare ogni titubanza e sciorre ogni mistero. ‒ p.207
secoloro. Presso loro (Z): le mie sorelle vennero prendermi per menarmi secoloro. ‒ p.190
sembrommi. Mi sembrò (TM): così almeno sembrommi a primo colpi; ‒ p.87
sempreviva. Erba carnosa (Z): Gittati per ventura gli occhi su una sempreviva che mi era quasi a’piedi, ‒ p.194
sero medicina paratur. Tardi viene procurata la medicina (Loc. Lat.): p.265
serotina. Serale (Z): Quel viale era appena smosso da una fresca aura serotina; ‒ p.50
sicurtà. Sicurezza, fiducia (Z): che lo alimenta e gli dà l’agiatezza la sicurtà personale, ‒ p.27
siffatta. Così fatta, tale (Z): Per siffatte ragioni io non vedevo Eufemia che a brevi e rari intervalli: ‒ p.253
siffattamente. In tal modo (Z): mi allettò siffattamente che io mi proposi di arrivarci. ‒ p.167
sionne. Da Sion città di Gerusalemme (GO): sospirata sionne dove si rivedranno le anime dei giusti ‒ p.311
si opus sit. Se necessario (Loc. Lat.): un fantino inglese una cameriera fiorentina e si opus it uno schiavo africano. ‒ p.117
sofismo. Ragionamento falso e capzioso (Z): ma è sorgente di sofismi di errori e di spropositi. ‒ p.116
soia. Adulazione, lusinga (Z): Fatto sta che il sonno mi fe’le soie ed io cascai addormentato come un canonico a mezzo del breviario. ‒ p.187
sonomi. Mi sono (TM): poscia che sonomi ingegnato da insegnarti a vivere. ‒ p.101
sossopra. Sottosopra (Z): mettea sossopra tutto l’essere mio. ‒ p.219
spalliera. Sistema per piante ornamentali (Z): una gentile armonia di soavissimi effluvii delle spalliere di roseti ‒ p.54
spastoiare. Liberare da pregiudizi (Z): non si sono ancora del tutto spastoiate da’pregiudizi della vecchia società. ‒ p.315
stereotipata. Convenzionale (Z): ogni fase di quella conversazione rimase per così dire stereotipata nella mia mente. ‒ p.74
stramoggiare. Esagerare (Z): Ciò si dice in due parole senza strapoggiare in lunaticherie. ‒ p.155
subbietto. Soggetto (Z): s’intratteneva con mio padre intorno a subbietti politici e morali. ‒ p.39
subitamente. In modo improvviso (Z): venni subitamente introdotto in un salottino di compagnia; ‒ p.42
suggello. Gesto, parola che testimonia (Z): colui che aveamelo imposto come suggello di un solenne giuramento. ‒ p.41
surta. Nata (Z): di cui una vasta fabbrica era surta quasi per incanto, ‒ p.6
svelatamente. Palesamente, schiettamente (DO): io sareimi disperato di non potere svelatamente far mio un angelo d’amore
svellere. Strappare (Z): la cui cara immagine io più non poteva svellere dall’animo mio. ‒ p.130
tabe. Consunzione (Z): in cui dichiara che la giovanetta è morta di tabe o di tisi o di mal di cuore, ‒ p.248
tenebrio. Fitte tenebre (Z): in quel tenebrio quasi diafano che avvolgea misteriosamente la circostante natura, ‒ p.57
tenzonare. Combattere (Z): Mille risoluzioni tenzonavano nell’animo mio; p.147
testè. Ora,adesso: (Z): se io gli avessi diretta qualcuna di quelle domande che testè ho accennato ‒ p.54
torma. Quantità disordinata (Z): Il suo capo si abbassò in atto di chi raccoglie a torme le rimembranze. ‒ p.197
torre. Togliere (Z): ma nel torre io commiato da lei ella era di botto salata alla seconda persona; ‒ p.82
torto. Da torcere, deviante (Z): per modo che niente han veduto di falso di torto di difettoso ‒ p.297
trasandare. Oltrepassare i limiti (Z): Voi perdonerete a una povera fanciulla l’esser trasandata oltre i limiti ‒ p.122
travedere. Prendere un abbaglio (Z): travedendo il vero spirito della emancipazione della donna, ‒ p.314
tuttavolta. Tuttavia, nondimeno (Z): pur ciò non di manco ondeggiava la mente mia tuttavolta nella incertezza; p.187
tuttochè. Benché, quantunque (Z): Tuttochè il marchese mi sembrasse abbastanza leale nelle sue parole, ‒ p.128
ugne. Unghie (Z): ed a riscattare dalle ugne di barbari usurai parecchi disgraziati sostegni di famiglie. ‒ p.36
unqua. Mai (Z): se gli angioli del cielo unqua non possono congiungersi agli uomini, ‒ p.122
unquemai. Giammai (Z): persuadermi di potere unquemai di essere felice senza Eufemia. ‒ p.138
uopo. Bisogno, necessità (Z): giacchè la campagna è d’uopo che gli ospiti sieno affatto liberi ‒ p.16
vacuo. Vano, inutile, vuoto (Z): Sentivo un gran vacuo nel cervello. ‒ p.169
vagheggiare. Desiderare (Z): chè io andavo vagheggiando l’idea di cogliere in agguato la mia dea. ‒ p.186
vagolare. Vagare (Z): su la quale vagolava tuttavia la mia mente tra li dubbi e le incertezze. ‒ p.191
valuto. Valere, essere utile. (Z): Se i miei prieghi non fossero valuti a strappare dalle labbra del dottor Cattanei il segreto ‒ p.152
vantaggio. Di più (F): il quale anzi ogni giorno sembrava accrescersi di vantaggio. ‒ p.144
vecchiezza. Condizione di chi è vecchio (Z): quando non ancora ei toccava la soglia della vecchiezza. ‒ p.101
veggasi. Si veda (TM): veggasi la figura a pagina duecentoventicinque. ‒ p.189
vennemi. Mi venne (TM): un uomo vennemi all’incontro e sberrettandosi senza profferire una sola parola ‒ p.50
verbigrazia. Per esempio (Z): Andate verbigrazia a dir loro che egli basta lasciare i figliuoli ‒ p.117
verecondia. Pudore (Z): e dove la oltraggiata verecondia il compromesso onore di una famiglia, ‒ p.66
verno. Inverno (Z): si aggiunse verso il mezzo verno una leggiera oftalmia, ‒ p.96
vespertina. Del vespro, della sera (Z): Passai il resto di quelle ore vespertine nel rovistare nella scelta libreria ‒ p.18
vessazione. Molestia (Z): è insomma l’ora che mi compensa di tutte le vessazioni, ‒ p.20
zigaro. Sigaro (DO): Spesso un zigaro ti vale un amico. ‒ p.8
zinefra. Frontone, fregio di legno o d’ottone da tenda (N1): Rossa amaranto la stoffa de’sofà e delle poltrone rosse le zinefre delle tendine, ‒ p.73