DIZIONARIO DESUETI LETTERA N O

308 vocaboli

nabab. s.m. • Persona ricchissima [Z-26(768.I)] Non diremo come il Nabab sciupasse quivi i giorni, lungi dalla moglie e dall’unico figliuolo,

nabissare. verb. • Rovinare [P-83(240)] questi gonnellini del ceto medio nabissano spietatamente la riputazione di una donna e l’onore di una famiglia.

nabisso. s.m. • Quantità immensa [Z-29(31.III)] fu un diluvio di lacrime, un nabisso di lamenti e di disperazione.

nachero. s.m. • Piccolo di statura [Z-92(37 – Guida.35)] Il nachero non rispose; parve che tenesse un po’di broncio alla sua diva.

nadir. s.m. ● Orientato verso il basso [Z-9(78.III)] mi contenterò si opus est di far incangrenare il nadir del mio corpo

naiade. s.f. • Ninfa delle sorgenti e delle fonti [Z-35(12.I)] le più belle tra le sue schiave rappresentavano le parti di Naiadi.

nakir. s.f.  Pipetta turca [TS-77(28 –  Guida.30)]  eleganti donnine di cui la maggior parte fumavano il nakir pipetta turca da’cerulei vortici di fumo.

nanchino. s.m. • Tessuto estivo [Z-52(7.I)] anzi, la crema del buon gusto preferiva i calzoni di nanchino e il panciotto bianco con bottoni d’oro.

napea. s.f. • Ninfa dei boschi [Z-17(24.I) In quanto ai gusti, si sa quali sono i gusti di un arciprete: la tavola in prima riga, le napee de’villaggi in seconda, la primiera in terza.

napoleone.  s.m. • Moneta d’oro da venti franchi [Z-93(111 – Guida.135)] E cavato di saccoccia il suo portamonete ne trasse due napoleoni e soggiunse: 

nappicella. s.f. ● Piccolo ornamento fatto di fili di seta [Z-9(161.I)] Una gran mazza di legno di zucchero con gran pomo d’oro e borchia d’avolio e nappicella di seta

nappino. s.m. • Fiocchetto riunito a bottoni [P-82(184 – Guida.164)] il letto coi suoi cuscini di velluto cremisi con nappini d’oro, 

nappo. s.m. • Recipiente di latta [Z-37(136.I)] Grazie mio re! sclamò la donna, ed accostò il nappo alle labbra, sorbendo appena poche gocce del gagliardo liquore.

nascimento. s.m. • Nascita [Z-21(394)] di cui fece aperto il nascimento le inesprimibili sventure e il presente dolorosissimo stato. 

nascostamente. avv. • Di nascosto, segretamente [Z-37(32.I)] Menata via da Palermo nascostamente da suo marito, 

naspo. s.m. • Asta di legno [Z-80(124 – D’Amico.111)] e con mazze, con naspi ed altre armi gli offendono sì gravemente il capo, che lo avrebbero morto senz’altro,

nasturzio. s.m. ●  Crocifera perenne con fiori gialli [Z-14(44.II)] ella avea sempre nelle mani in carrozza un bel mazzolino di nasturzi d’India.

natali. s.m. ●  Nel linguaggio ordinario de’forzati si adopera questa espressione per dinotare gli anni di pena  [TC e NdL-15(101.IV)] Egli avea già fatto una ventina di natali nel Bagno di santo Stefano,

natole. verb. • Le era nato [TM-35(33.I)] natole Nerone ella andò a consultare gli oracoli su l’avvenire del fogliuolo. 

nauseante. agg. • Disgustoso, ripugnante [Z-40(183)]  della villana offesa che i suoi nervi olfattorii ricevono per fetori nauseanti

navalestro. s.m. • Traghettatore [Z-36(3)] una sirena di bronzo indorata messa alla prora, ed un giovane navalestro vestito con alquanta pulitezza,

navicellario. s.m. • Navicellaio, chi guida il navicello [Z-64(130)] Si credette che una gagliarda raffica di vento avesse capovolta la barca e sommerso il disgraziato ed inesperto navicellario.

navone. s.m. ●  Pianta erbacea simile alla rapa [Z-26(657.I)]  le spighe di gran turco i cavoli navoni le bruciatelle e al maggior lusso qualche uovo sodo, 

neanco. cong. • Neanche [Z-34(115)] In quanto a’fratelli di Maria il giovine maestro non conosceva neanco di vista; 

necropoli.  s.f. ● Cimitero [Z-80(238 – D’Amico.200)] e quei cinque nomi richiamano una lagrima sul ciglio del mesto visitatore di quella necropoli. 

ned. cong. • Né [Z-37(89.II)] Ned io voglio saperlo, o invitto prence bensì occorremi conoscere quali perturbazioni egli ha gittato nell’animo tuo,

nefandezza. s.f. ● Scelleratezza, turpitudine [Z-31(64.III)] del loro stato e dell’abbiezza a cui li dannava la paterna nefandezza, 

nefando. agg. • Abominevole, turpe [Z-30(89.I)] noi daremo in altro luogo la spiegazione di questo nefando mistero. 

nefario. agg. • Scellerato, iniquo [Z-38(38.I)] Noi non possiamo fare ciò che ci chiedete né possiamo dare nostra sorella ad un uomo incirconciso: questo è illecito e nefario appo noi.

nefasto. agg. • Di giorno funesto, luttuoso [Z-37(81.I)] avea una fede sterminata ne’giorni nefasti, 

negghienza.  s.f. ● Negligenza [Z-La Domenica «(Associazione Italiana per l’Educazione del Popolo» 4 agosto 1867)] la nostra negghienza nel più dei casi trova maggior ragione  nel non volere che nel non sapere.

neghittosità.  s.f. ● Infigardaggine, pigrizia [Z-26(601.II)] dovranno alla perfine trionfare la neghittosità la sconoscenza e la malvagità degli uomini. 

neghittoso.  agg. • Pigro, indolente [Z-26(501.II)] Dio stesso essenza perfettissima del bene non riposa neghittoso su la sua creazione. 

negligere. verb. • Trascurare, omettere di fare [Z-26(72.I)] per non lasciarti negligere una cosa che può esserti di tanto vantaggio. 

negletta. agg. • Trascurata, trasandata [Z-29(94.II)] questa regal residenza fosse un cotal poco abbandonata e negletta 

negoziazione. s.f. • Trattativa [Z-26(15)] entreremo più in là in negoziazioni per la consegna. 

negromante. s.m. ● Chi esercita la magia [Z-9(13.III)] E già oltre a mille vittime aveva questo negromante sacrificate

negromanzia. s.f. • Antica arte dell’evocazione degli spiriti [Z-95(5)] dove da qualche anno aveva preso stanza il dottor Panfilo Catergy, famoso per le sue negromanzie.

nembo. s.m. • Schiera di persone, nube bassa e scura [Z-85(199)] di rimuovere il nembo rivoluzionario che si approssimava dalle sponde della Senna.

nemmanco. cong. ● neanche, neppure [Z-2(93)] o l’avessero nemmanco sospettato

nenia. s.f. ● Canto lugubre [Z-83(40)] e l’accordatore fu andato via non senza cantare le nenie ai morti a chi lo aveva invitato – Prima bozza cap.IV

nenna, nennella. s.f • Ragazza, fanciulla [N1-96(13 – Guida.14)] Come quegli che sapeva che più d’una nenna del Pendino spasimava per lui.

neo. s.m. • piccola imperfezione, difetto [Z-La Domenica («Teatri. 23 Giugno 1867»)] Ma questi lievissimi nei nulla tolgono al merito di questo bel dramma; 

neofito. s.m. ● Neofita, chi da poco si è convertito in un’ idea nuova [Z-24(21.I)]  Fu pel giovine neofito avvocato untrionfo una ovazione delle più indescrivibili.

neonauta. s.m. ● Neo marinaio [TM-12(95)] imperciocchè il tapino dove a in questo viaggio soffrire tutt’i malori che colpiscono i neonauti.

nenufaro. s.f. • Ninfea, pianta acquatica gialla [Z-18(46.I)] come nelle foreste del Chilì libavi le pure essenze del nenufaro acquatico.

nepotismo.  s.m. • Favoreggiamento in favore di parenti od amici [Z-23(16.I)] Oggi non ci sono più priivilegi, favoritismi, nepotismi;

nequitosa. agg. • Malvagia, iniqua [Z-26(732.I)] Oggi la cristiana carità presiede colà dove un tempo era la sterile e nequitosa clausura. 

nequizia. s.f. • Azione malvagia [Z-21(59)] quell’anima ingenua ancora ad onta che la nequizia d’un tristo le avesse di agguato divelto il candore dell’innocenza, 

nera. s.f. • Cappella o stanza mortuaria TC o NdL-93(56 – Guida.69)] sarà restituita illesa e nelle stesse condizioni in cui era nella nera. 

nerbo. s.m. ● Staffile, forza, vigoria [Z-28(61.I)] e non risparmiare il nerbo quando io non andavo a scuola, 

nereggiante. agg. • Che ha un colore nero o bruno [Z-37(90.I)] Non andò guari e verso una nereggiante rocca a 36 miglia  da Reggio di Lombardia, 

nero. s.m. ● Sbirro chiamnato anche gatto [TC o NdL-15(73.III)] E poi tu sai che i neri ci sono sempre addosso la sera per ispogliarci di quel poco che guadagnamo.

nerveo. agg. • Che concerne i nervi [Z-26(284.I)] il più sidereo bagna nel succo nerveo le sue ali di serafino. 

nescio. agg. • Ignaro [Z-62(345)] A fe’mia ch’io non lo so, rispose Antonio, facendo il nesci:

nespola. s.f. • Corbelleria  [F-20(125)]  forse il vecchio austriaco non trovò nel suo dizionario particolare una nespola abbastaza significativa.

nesso. Camicia di (fig.) Tormento insopportabile, di cui non è possibile liberarsi [GO-40(196)] Avrei voluto spogliarmi  di questa camicia di Nesso.  nettacessi.  s.m. ● Svuota cessi [P- La Domenica («Cronaca della Settimana. 6 gennaio 1867»)]  Non ci è lustrastivali o spazzino o nettacessi che non abbia il suo stemma.

nettare. verb. • Pulire [Z-34(13)] e col dorso della mano si nettò le lacrime che gli tornavano stemperate alle ciglia. 

nettavasi. verb. • Pulivasi [TM-93(145 – Guida.175)] Nettavasi la bocca con la tovaglia anziché con la salvietta; 

nettezza. s.f. • Stato condizione di chi è pulito [Z-55(76.III)] Sogliono queste anime gentili avere un innato e squisito senso di nettezza

nettossi. verb. • Si pulì [TM-25 (96)] Il cavalierotto nettossi il grifo die’ una spazzolata all’abito

neve. s.f. • Invoglia di biancheria [TC e NdL-21(186)] Domani avremo uopo di lei per la bisogna della neve. 

neviera. s.f. • Grotta in cui s’ammassa la neve [Z-23(38:I)] casa effettiva, neviere di fusillo, animali o semoventi mei suddetti feudi.

nicchietto. s.m. • Diminutivo di nicchio, voto o incavatura nel muro per mettersi statue e simili [P-30(44.II)] tranne qualche nicchietto acceso sotto alcuna sporgenza di muro dov’era qualche immagine di Santo o di Madonna. 

nicchio. s.m. • Copricapo a tre punte [Z-34(34)] Il cappello a nicchio gli copriva la calva testa toccava la terra quando egli faceva profondi inchini a tutti quelli ch’ei chiamava suoi superiori;

nicoziana. s.f. • Pianta di tabacco [P-La Domenica («Il tabacco. 8 Settembre 1867»)] Chi oserebbe gridare contro l’uso del tabacco da pipa e dei sigari se la nicoziana ha in suo favore il più solenne plebiscito mondiale?

niego. s.m. • Nego, riposta negativa  [Z-93(14 – Guida.23)] Non lo niego signor ispettore ma io sapevo benissimo che il mio amore sarebbe stato respinto da lei… 

niffaccio. s.m. • Dispregiativo di viso umano, muso broncio [Z-21(27)] io gli assesto sotto a quel brutto niffaccio da gufo un sergozzone. 

niffo. s.m. • Viso umano, muso, broncio [Z-23(9.I)] Berardo rimase interdetto; e levando il niffo in aria vide…

niffolo. s.m. • Broncio [Z-103(88)] A questa promessa del compare, il Martelli fece il niffolo,

nimica. s.f. • Nemica [Z-29(12.III)] cui sembra che una nimica occulta potenza pigli sempre di mira per osteggiarli

nimicizia. s.f. Inimicizia, sentimento di avversione [Z-38(79.III)] non volendo perseverare nel peccato e nella nimicizia di Dio, 

nimistà. s.f. • Ostilità [Z-86(94 – Guida.85)] sia per soddisfazione della umana giustizia, sia per odii, sia per nimistà, per vendette pubbliche e private.

ninfa. s.f. ● Fanciulla di grande bellezza [Z-83(1): dove non è guari, era l’ufficio delle ninfe partenopee. – Prima bozza cap.I

ninfomania. s.f. • Desiderio sessuale forte nella donna [Z-73(227)] fosse inferma di quella malattia tutta particolare alle donne e che con vocabolo scientifico è detto ninfomania.

ninna-nonna. s.f. ● Ninnananna, cantilena per far addormentare i bambini [Z-6(34)] era una ninna-nonna che una madre, cullando il suo bambino, cantava

ninnare. verb. • Cullare un bimbo [Z-15(116.VIII)] Quel canto veniva dallo interno di una casetta di villici. Era una mamma che ninnava il suo pargoletto.

ninno. s.m. • Bambino [N1-34(139)] alla signora Marianna fosse bastato il cuore di lasciar partire il suo caro ninno

ninnolo.  s.m. • Trastullo, giocattolo [Z-27(20.I)] a vani ornamenti attendevano e il tempo sciupavano in gale ed in ninnoli.

nipotismo. s.m. • Nepotismo, favoreggiamento a favore di aprenti o amici [Z-26(494.II)] quelli da mille lire al mese si danno sempre per favoritismo per nipotismo. 

niquitoso. agg. • Iniquo, malvagio [Z-23(19.II)] Dal dì ch’egli avea apposta la sua firma al niquitoso pezzo di carta con bollo ec. ec.,

niuna. agg. ind.● nessuna [Z-2(70)] Io credo che ne’paesi, così detti inciviliti niuna usanza regni più seccante

nivea. agg. ● Candida come la neve [Z-8(195)] Ella passava le due nivee braccia del bambino attorno al suo collo,

nocchino. s.m. • Piccolo colpo dato con le nocche a pugno chiuso [Z-93(93 – Guida.114)] Compare Tammuriello riprese il camorrista dando un nocchino su la gobba dell’ometto. 

noccia. verb. ● Nuocere [Z-26(506.II)] Lasciando stare quando il levarsi tardi noccia alla sanità del corpo, 

nocciolo. Parte centrale, essenziale [Z-37(44.I)] misto di voci barbare che formavano il nocciolo del gergo normanno. 

nocumento. s.m. • Danno [Z-6(136)] In gran numero si erano moltiplicati nel regno di Napoli i falsificatori di monete, i quali arrecavano grandissimo nocumento al commercio,

nodrire. verb. ● Nutrire [Z-36(30.I)] all’antico rancore che nodriva contro il genere umano,

noiare. verb. ● Riuscire dannoso, molesto [Z-83(63)] e, noiato di quella baldoria, stordito da quel chiasso, co’nervi tesi dal protratto digiuno. – Prima bozza cap.VI

nomare. verb. ● Chiamare per nome [Z-12(21)] Noi non andremo noverando e nomando i corteggiatori di Silvia

nomavansi. verb. ● Si chiamavano [TM-91(24-Guida.35)] e le tre nubili figliuole nomavansi la prima Antonina di 41 anni, 

nomavasi. verb. ● Si chiamava [TM-26(678.I)] Il lettore era il giovine figliuolo del principe. Nomavasi Eugenio. 

nomossi. verb. ● Si chiamò [TM-27(97.II)] Divenne l’amico di quel grande che nomossi Gaetano Filangieri. 

noncuranza. s.f. • Disinteresse [Z-34(218)] per la ignavia de’governi e per la noncuranza de’concittadini, 

nondimanco. cong. ● Nondimeno, tuttavia [Z-14(88.I)] Pur nondimanco egli non volea ne sapea piegarsi a nessuna bassezza,

nondimeno. cong. ● Pure, tuttavia [Z-92(279 – Guida.243)] Pur nondimeno egli rasi da lei partito senza lasciar alcun indirizzo

nonpertanto. cong. ● Tuttavia, nondimeno [Z-40(52)] ciò nonpertanto pensai agli Argonauti

non plus ultra. loc.lat. ● Il livello massimo a cui si può giungere [Z-La Domenica («Il positivismo del secolo. 1 Settembre 1867»)] la quintessenza della sapienza umana il non plus ultra dello incivilimento.

nopale. s.m. • Specie di fico d’India [P-18(142.IV)]  nel mezzo de’bruni cespugli d’aloe e di nopali, i sepolcreti imbiancati degli arabi,

norte. s.m. • Nord [Z-28(37.II)] o muoiono agghiacciati su le loro steppie quelli del norte che pensino venirci a molestare;

nostrale. s.m. ● Del nostro paese [Z-96(233 – Guida.196)]  per modo che i vini nostrali e lo sverza e la roba da mangiare si davano a buon mercato.

notomia.  s.f. ● Anatomia [Z-23(31)] Le quali non hanno certamente studiato la notomia,

notomista. s.m. ● Anatomista [Z-44(27.III)]  Sogliono i notomisti dividere la faccia umana

notomizzare. verb. ● Anatomizzare, sezionare un corpo [Z-14(84.I)] notomizzò per così dire il pensiero l’intelligenza

notorio. s.m. ● Che è noto a tutti [Z-35(190.I) ma era notorio che al mestiere infame ch’essa esercitava si davano quelle a cui l’età 

nottola. s.f • civetta  [Z-22(73)] Ma sta a vedere che ora vogl’io portare nottole a Atene

nottolone. s.m. • Persona tarda di mente [Z-14(8.I)] Avvezzo come tutti questi nottoloni di sagrestia a trovare quasi sempre la più crassa ignoranza negli stuoli che ei governano a senno loro,

novatore. s.m. ● Innovatore, promotore di nuove idee [Z-27(80.I)] pigliava ogni dì ispirazione al suo odio contro i novatori da una immagine, 

novecalli. s.m. • Moneta antica napoletana [TM-34(20)] colla cassetta dove due o tre novecalli saltellavano dentro 

novellamente. avv. ● Di nuovo [F-12(7)] sgombro d’ogni impaccio il naviglio si rizzò novellamente.

novella. agg. ● Nuova, notizia [Z-12(20)] rifornire di novelle suppellettili di novelle sete e velluti.

noverare. verb. ● Rievocare, ricordare [Z-12(20)] Noi non andremo noverando e nomando i corteggiatori di Silvia

novero. s.m. ● Categoria, gruppo [Z-La Domenica («I Salotti Aristocratici. 2 Decembre 1866»)] allorchè noi contavamo le ore del giorno col novero dei nostri piaceri,

novizio. agg. ● Novellino, inesperto [Z-23(87)] S’intende benissimo che il povero novizio sacrifica 

‘ntrecciata. s.f • ‘ntrezzata, antica danza [N2-96(21)] Si aspettava la ‘ntrecciata, alla quale dovevano prendere parte una decina di caporioni della ottina,

nuance. s.f • Sfumatura, leggera differenza [Z-Il palazzo di Cristallo («Donna Peppa. 10,11,12 giugno 1856»)] giacchè il pubblico di qualunque nuance è sempre rispettabile,

nudrire. verb. ● Nutrire [Z-23(58)] fu costretto a nudrire varie famigliole di vizii, 

nugoletta. s.f • Piccola nuvola [Z-37(28.II)] e quella nugoletta dalle frange di porpora  e d’oro non avrà più che un colore il nero privazione di tutt’i colori. 

nugolaccio. s.m. • Dispregiativo di nuvola, nuvolaccio  [Z-21(21)] neri pensieri che discesero su l’anima mia come quei nugolacci che 

nugolo. s.m. • Nuvolo [Z-26(407.II)] I sarmenti abbruciati crepitavano al vento che trasportava i nugoli di fumo colla impetuosità di un predatore. 

nugolone. s.m. •  Accrescitivo di nugolo, nuvola [Z-22(11)] (Z): e un nugolone di malinconia gli cadde su la fronte.

nulladimanco. cong. • Tuttavia [Z-9(37.IV)] Ciò nulladimanco, il panciuto D.Mario in tutta serietà addimandava ad Ascanio se,

nulladimeno. cong. ● nondimeno, tuttavia [Z-6(122)] ciò nulladimeno, egli non ritornò più alla sua casa,

nullamanco. cong. ● Nulla di meno [F-6(89] era nulla manco discreta e ragionatrice non comune:

nullameno. cong. ● Nondimeno [Z-La Domenica («È ridotto al verde», 13 ottobre 1867)]: cosa che se a quelli tornava di utilità  quelli era nullameno increcevole,

nullatenente.  agg. ● Chi non possiede nulla [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] la vita di un nullatenente è considerata come quella di una piattola;

nume. s.m. • Divinità del mondo greco-romano [Z-35(153.I)] e ne furono ringraziati i numi e sgozzate vittime a testimonianza di giubilo; 

numerario. s.m. • Denaro contante [Z-69(101)] usciva di casa per andare a cambiare nel Banco di Napoli una polizza, trovandosi egli in difetto di numerario.

nummo. s.m. • Moneta, denaro [Z-35(19.II)] ed il prezzo volle che fosse ridotto a tre nummi

nunzio. s.m. • Messaggero, ambasciatore [Z-21(380)] raccapriccio di quel che il fu la misera donna al nunzio orroroso. 

nutricare. verb. • Nutrire [Z-3(8.II)] toltone un gioiello che dovea servirgli per nutricarlo alcun tempo, andò a sotterrare il cassettino sotto una quercia,

nzorare. verb. • Sposare [N1-105(33)] Ma prima voglio dirti che tu sei bella, che tu piaci a me e che io voglio nzorarmi con te.

 

O

obbedienza.  s.f • Ordine emanato da un superiore  [TC e NdL-15(125.III)] Caro fratello al nome del Bravos eseguisci tra le ventiquattr’ore questa obbedienza.

obbliare. Obliare, dimenticare [Z-26(655.I)] Cecilia era come un oggetto obbliato nella casa del barone Ciriaco di Massa Vitelli. 

obblio. s.m. ●Totale dimenticanza [Z-31(82.I)] essa cercava nelle grandi distrazioni l’obblio del tristo episodio della sua vita 

obbrobrio. s.m. ● Disonore, infamia, vergogna [Z-31(64.III)] un cognome che il palco infame avea condannato all’obbrobrio. 

obbrobriosa. agg. Oltremodo brutta [Z-39(25.II) se sono al cospetto vostro forzato a rivelare di tali nefandezze obbrobriose  obduclio.  Il coprire, velare [Loc.Lat.-23(175)] Fu questo uno degli esempi della terribile obduclio, 

obelisco. s.m. • Monumento commemorativo egizio [Z-20(33)] e suo marito era asino quanto un obelisco in tutto ciò che usciva dalle regole di interessi e di proporzioni.

obesità. s.f • (fig.) Grasso che ostacola, pinguedine [Z-93(138 – Guida.167 )] La rivoluzione del ’60 non avea fatto ancora breccia nella obesità del municipio di Cercola. 

obietto. s.m. • Oggetto [Z-105­(2)] la vedovetta formava l’obietto delle aspirazioni della più brillante gioventù napolitana, sia dall’alta classe, sia dal colto ceto medio.

oblato. s.f. • Membro di associazione religiosa [Z-39(11.I)] Ella potea ricevere nella propria cella le persone della sua famiglia, e non già nel parlatorio come le altre suore ed oblate.

oblatore. s.m. ● Chi fa un’offerta [Z-83(184)] e se lo sarebbe accaparrato come uno sposatore in mancanza di altri più ricchi e galanti oblatori. – Prima bozza cap.XIV

oblazione. s.f • Offerta di denaro [Z-96(73 – Guida.64)] Dall’altra la palma, la piletta dell’acqua santa e la cassetta per le volontarie oblazioni.

oblio. s.m. ● Totale dimenticanza [Z-40(64)] Lunghi viaggi distrazioni ed oblio di me stesso.

obliterare. verb. • Ostruire [Z-100(4 – Guida.8)] In certe regione della nostra Napoli è forza obliterarsi i sensi, e massime quelli dell’udito e dell’olfatto;

oblivione. s.m. • Profonda dimenticanza [Z-81(196 – Guida.174)] come muoiono in Italia tutti i grandi uomini per colpevole oblivione di quelli che seggono nelle aule governative,

obolo. s.m. ● Piccola offerta in denaro [Z-83(109)] ed anche a costo di andare accattando per le vie l’obolo della carità, – Prima bozza cap.X

obtorto collo. A malincuore, controvoglia [Loc. Lat-15(48.II)] ma obtorto collo era pur forza obbedire ed abbracciare la sua croce;

occaso.  s.m. ● Occidente, ponente [Z-10(12.I)] Il dì volgeva all’occaso quand’io mi accorsi di esser rimasto su quella malinconica terra molte ore.

occhiaccione. s.m. ● Superlativo di occhiaccio, occhio che guarda con severità (Z-26(176.I)] Comar Caterina sbarrava i suoi occhiaccioni burleschi e sinistri su la faccia dell’idiota, 

occhieggiare. verb. ● Guardare con desiderio [Z-12(141)] avea soltanto levato il niffo in aria per occhieggiare quella tortora.

occhiellaia. s.f. • Chi fa occhielli per abiti [Z-82(313– Guida.274)] Le occhiellaie, che volgarmente a Napoli si addimandano pertusare,

occhietto. s.m. ● Strizzare l’occhio, ammiccare [Z-83(146)] quella civettuola della Teresina che fa l’ occhietto a tutti gli studenti che abitano in quella strada – Prima bozza cap.XII

occhio di bue. s.m. • Finestrino circolare [Z-102(109)] Quella stanza non riceveva altra luce che da uno spiraglio ovvero occhio di bue aperto a qualche metro dal suolo,

occhione. s.m. • Da occhio di bue, finestrino circolare  [Z-21(50)] a stento penetrava un po’di luce da un occhione accerchiato di barre ingraticolate. 

occorrenza. s.f. • Bisogno, necessità [Z-34(172)] Le anime gentili e pie si gittano in tali occorrenze nella sterminata fiducia in Dio; 

occorsa. s.f. • Accaduta [Z-29(71.I)] un’altra scena occorsa parimente nella reggia di Filippo. 

occulta. agg. ● Nascosta [Z-34(146)] e cercava di scoprire il nemico nelle più occulte imboscate. 

occultamente. avv. ● Nascostamente [Z-37(43.I)] quelli che occultamente osteggiavano la costui signoria e teneano le parti del papa, 

occultata. agg. Nascosta [Z-30(46.I)] L’abitazione di Stella era occultata parte dalle mura del palazzo del Duca di Nocera

occuparonsi. verb. • Si occuparono [TM-28(47.II)] quelli scrittori contemporanei che del progresso delle belle arti nel nostro paese occuparonsi. 

oculato. agg. Che agisce con prudenza [Z-26(34.II)] Siate un’altra volta più oculato giacchè voi non sapete di quali gravi conseguenze 

odalisca. s.f. • Concubina del sultano o del pascià [Z-30(51.II)] e da ultimo due labbra della più seducente odalisca; 

offelleria.  s.f. • Pasticceria [Z-La Domenica («Fatti Diversi. 3 marzo 1867»)] Quando il forno dell’offelleria fu bene infuocato quell’infelice gettavasi tra le bracie,

offensione. s.f. • Offesa [Z-92(83 – Guida.75)] vi entrava la frescura delle brezze marine senza la offensione  dei raggi cocenti del solleone. 

offerire. verb. ● Offrire [Z-12(71)] offerisco a Dio le mie sofferenze

officioso. agg. Premuroso, servizievole [Z-26(445.II)] Ma gli officiosi vicini il rianimarono assiurendolo  che il mariuolo era stato ghermito 

offuscare. verb. ● oscurare, annebbiare [Z-35(209.I)] chè noi temevamo sempre di offuscare con la più lieve concupiscenza 

oficio. s.m. ● Ufficio [Z-9(71.IV)]  Per esercitare questa duplice industria gli ofici furono fraternamente divisi;

oggidì. avv. ● Oggigiorno, il tempo presente [Z-9(71.IV)]  Oggidì i letterati non possono avere la tentazione di chiamare magnanimo nessuno

oggimai. avv. ● Oramai, infine [Z-3156(I)] sicuro oggimai di aver nelle mani un documento che lo avrebbe arricchito.

ogivale. agg. Che è tipico dell’arte gotica [Z-38(63.III)] Gli archi ogivali delle finestre moderavano la vivezza de’raggi solari, 

ogivo. s.m. • Arco, spazio [Z-21(34)] Le tenebre ricoprivano già la faccia della terra e gli ogivi di quella selva:

ogniddove. avv. ● Dappertutto [TM-3(120.I)] il suo nome era benedetto da per ogniddove e da tutti

ognorachè. avv. ● Sempre, ogni volta [Z-21(135)](Z): ognorach’ella piagnea per fame le toccavano busse e ceffate invece di pane. 

oibò. inter. Ohibò, esprime disapprovazione, disgusto, nausea [Z-La Domenica («Il mese di marzo e le stagioni in Napoli. 3 Marzo 1867»)] oibò sempre gli stessi pezzi di forza sempre le musiche eseguite da’colossi dell’arte, 

olezzante. agg. Profumato [Z-18(66.III)] circondato da giardini olezzanti per nuove famiglie di fiori, 

olezzo. s.m. ● Profumo [Z-8(130)] per cui l’olezzo del cignale alla sua mensa già compensava…

olfato. s.m. ● Odore [P-26(280.I)] il suo gentile odorato è offeso da olfati spiacevoli nauseanti. 

oligarchica. agg. Quando il potere a poche persone, tirannica [Z-26(632.II)] caddero a poco a poco sotto la tirannia oligarchica e imperiale; 

olire. verb ● Profumare, olezzare [Z-14(45)]  fiori che ornano i nostri campi e oliscono di squisiti profumi

olocausto. s.m. ● Uccisione di massa [Z-35(155.I)] Uno steccato era stato eretto su quel lido per la gran dama romana che onorava di sua presenza l’olocausto. 

olografo. agg. Scritto a mano [Z-91(100-Guida.122)] Ciò che facea smarrire il capo al reverendo era la faccenda del testamento olografo che era sparito

oltracciò. avv. ● Oltre a ciò, inoltre [Z-3(95.I)] oltracciò, il domani era per lui un giorno di crisi nella sua vita;

oltracotante. agg. Arrogante [Z-36(81.I)] trippe oltracotanti gli uni braccia servili gli altri; 

oltracotanza. s.f. ● Arrogante presunzione [Z-27(75.III)] se cotanta oltracotanza tu saprai spiegare anche dinanzi ai tormenti ed al patibolo! 

oltremodo. avv. ● In modo esagerato, troppo [Z-44(38.II)] La marchesina sontuosamente vestita era pallida oltremodo; – pag.38.II

ombra. s.f. ● Commensale [NdL [Z-8(127)] volea che non ci fosse mancata qualche ombra ed anche qualche mosca.

ombraculo. s.m. • Pergolato [Z-49(60.I)] Scesi con lei nella villetta, dov’era un grazioso ombràculo a riva di mare.

ombroso.  agg. Malinconico, schivo [Z-23(112)] Si vede che hai un animo ombroso e meschino. 

omega. s.f. ● Fine, compimento di qualcosa [Z-37(27.I)] Il gorillo è l’omega delle bestie l’alfa degli uomini

omei. s.m. • Lamenti [Z-83(79)] Vogliamo intanto dare un saggio delle voci confuse, degli omei e delle esclamazioni che si sentivano quinci e quindi nel salotto di fuori,

omelia. s.f. ● Discorso di ammonimento, sermone [Z-32(77.III)] Il barone non aveva interrotto la lunga omelia di quell’uomo, 

omento. s.m. • Membrana dell’addome [Z-103(19)] L’arma terribile gli aveva lacerato l’omento.

omeopatico.  agg.  Che concerne l’omeopatia [DO-23 (5.I)] inventò la medicina  co’suoi purganti, co’suoi salassi, co’suoi metodi allopatico, idropatico e omeopatico;

omerico. agg. Relativo all’osso omero [Z-83(58)] fossero avvezzi a sostenere il poco piacevole odore degli omerici, – Prima bozza cap.V

omettere. verb. • Tralasciare, non eseguire [Z-44(79.I)] Non omettiamo di dire che nel tempo in cui 

omiciatto. s.m. ● Omiciattolo, uomo da poco [Z-9(21.I]  fece tornare in gola le altre parole latine che l’omiciatto accingevasi ad eruttare.

omicidario. s.m. • Omicida [P-102(198)] dacché i più illustri patrioti si videro frammischiati a’ladri, a’ falsari, ed agli omicidari della peggior risma.

ommeggiare. verb. • Fare l’uomo [TD-83(48)] All’ommo sta bene ogni cosa. Fefè è ommo, e deve ommeggiare!

ommo. s.m. • Uomo [N1-75(175)] Sta vestito da scicco! 4,7e 48! terno secco! Ha fatto un’altra faccia; è più ommo adesso!                      

omnibus. s.f. • Carrozza pubblica a cavalli [Z-83(12)] o nelle ore del mattino, nella stagione de’ bagni, in tutti gli omnibus e trams.

omoplata. s.f. • Scapola, spalla [Z-21(236)] egli scrollò un pochettino gli omoplata, sorrise a modo di scherno sulle profezie di quell’omiciattolo, e sì gli disse:

omuncolo. s.m. • Essere dotato di poteri straordinari [Z-37(20.I)] sapea mummificare un uomo e creare un omuncolo secondo i precetti dell’Alchimia. 

onanista. s.m. • Chi pratica la masturbazione maschile [Z-15(15.IX)] Apati inerti e indifferenti ad ogni bene della patria e di se stessi sono il pallido e tremante onanista,

oncia. s.f. • Moneta d’oro coniata da Carlo III, unità di misura di peso [Z-91(Guida.120)] ognuno dovea contenere un bel numero di dobloni o di once d’oro. 

onde. avv ● Dal quale [Z-31(85.III)] Ci attacchiamo al passato con la stessa tenacità onde i giovani si attaccano all’avvenire;

ondechè. avv ● Cosicchè, per la qual cosa [Z-4(58.I)] ondechè fermò di abbandonare le Spagne e trasferirsi colla famiglia in Napoli,

ondeggiare. verb. • Essere incerto, dubbioso [Z-67(189)] Ondeggiava ancora tra il sì e il no.

onestare. verb. • Giustificare, legittimare [Z-25(136)] Non sappiamo se coll’intento di onestare la sua infedeltà o di trovarci delle scusanti accettevoli,

onninamente. avv. • Totalmente [Z-75(100 – Guida.86)] e la paura di cadere così gravemente inferma da togliere onninamente a sé e alla mamma ogni mezzo di vita.

onnipossente. agg. • Onnipotente, che può tutto [Z-37(114.II)] il fascino che gli occhi di lei esercitavano su lui era onnipossente; 

onnipotente. agg. • Che può tutto [Z-37(32.I)] Quando il demonio si fa donna piglia un corpo di questa specie e allora è onnipotente

onnisciente.  agg. • Che presume di sapere tutto [Z-91(6-Guida.13)] si richiedea dal governo che un giovine fosse onnisciente come Domineddio 

onoranza. s.f. • Onore [Z-26(517.I)] ci deve anche impartire la onoranza di accettare una refezioncella alta alta che possiamo offrirle

onoratezza. s.f. ● Onorabilità, buona reputazione [Z-39(7.II)] né rilevare ciò che alla sua onoratezza era stato affidato – Pag.7.II onta. cong. • Benchè, quantunque [Z-82(158  – Guida.140)] il quale non riuscì ad onta del campanello del diavolo a trovare il paterno tesoro.

onta. s.f. • Disonore [Z-29(12.I)] e sembrava abbattuta dall’onta che avea colpita la sua famiglia 

onza. s.f. • Moneta d’oro [Z-29(64.II)] Ci è da guadagnare di belle onze d’oro. 

opale. s.m. ● Varietà di pietra dura [Z-12(210)] Una collana di opali a triplo giro cadea sul nudo seno

opificio. s.m. ● Stabilimento industriale, fabbrica [Z-26(415.I)] si sentiva soffocare nell’aria chiusa d’un opificio. 

opimo. agg. • Copioso, ricco [Z-43(21)] giacché da questo venivan loro opime agapi, vita gioconda e insolenza di poteri.

opinare. verb. ● Ritenere, supporre [Z-4(64.II)] non posso dirvi il perché opino così. Aspetto i vostri comandi.

oracolo. s.m. ● Responso per il futuro [Z-35(33.I)] natole Nerone ella andò a consultare gli oracoli su l’avvenire del figliuolo. 

orco. s.m. Persona brutta da far paura [Z-83(71)] suo padre don Ignazio lo chiamava il filosofo, e Rosina, sua sorella gli aveva apposto l’agnome di orco; – Prima bozza cap.VII

oppiato. s.m. ● Preparato farmaceutico contenente oppio [Z-44(82.III)] quali sono gli aromatici i deprimenti e gli oppiati di ogni sorta. 

oppilata. agg. • Ostruita [Z-34(195)] Era così malaticcio quel povero marzocco, seguitò il sagrestano, dando l’ultima oppilata di tabacco alle grotte nasali.

oppressura. s.f. ●Oppressione [Z-40(177)] Non so quanti giorni restai sotto l’oppressura d’una gagliardissima febbre, 

oppugnacolo. s.m. • Fortificazione [GO-21(186)] così gagliardamente munì la rocca di validi oppugnacoli, che per lungo volgere di tempo fu tenuta inespugnabile.

oppugnanza. s.m. • Confutazione, obiezione [TM-22(11)] né ho veruna oppugnanza che mettiate tali e quali il mio nome e cognome,

oppugnare. verb. ● Assediare, attaccare [Z-17(332)] Per tutta la notte fu continuo il rumore di questi improvvisati edificî intesi ad oppugnare al domani la forza del potere. 

oppugnatore. s.m. ● Chi si oppone [Z-84(108)] si erano entrambi costituiti oppugnatori della pretesa rinunzia alla dote,

oprare. verb. ● Operare [Z-31(45.III)] senza la divina grazia sua non potremmo fuggire il peccato che è il male ed oprare il bene.

opulenza. s.f. • Dovizia, ricchezza [Z-18(11.III)] massime quando ciò si fa per codardo servilismo alla spietata opulenza.

oracolo. s.m. ● Responso sentenzioso [Z-30(45.I)] andrebbe egli solo in su l’abitazione di Suora Stella per raccorne gli oracoli. 

orafo. s.m. ● Orefice [Z-18(D’Amico. 27)] trafficava principalmente in oggetti preziosi da orafo 

orare. verb. • Pregare [Z-26(588.II)] Proferite queste parole egli cadde in ginocchi e orò lunga pezza. 

orbare. Privare [Z-80(119 – D’Amico.107)] Alle famiglie orbate di sostentamento per opera del fiero morbo. 

orbe. s.m. • Sfera, globo [Z-35(9.I)] Monte Pausillipo raccoglieva su le sue vette gli ori di un tramonto che non può avere lo eguale per bellezza in tutto l’orbe.

orbene. cong. ● Dunque [Z-31(89.I)] al destino! Orbene io vi dirò che co credevo come voi; 

orbì.  verb. ● (orbì è un refuso di stampa) Sorbire, bere lentamente [Z-24(46.I)] la signora Marianna orbì il consueto bicchiere di latte che era la sua cena;

orciolo. s.m. • Brocca, broccale [Z-99(10)] Andò ad attingere dell’acqua piovana in un orcioletto; e ne spruzzò la faccia della delirante,

ordegno.  Ordigno [P-3(148.I)] e un piccolo ordegno d’oro, nel quale erano rinchiusi varii gioielli.

ordire. verb. ● Preparare e organizzare qualcosa in segreto [Z-31(79.III)] Scommetto da vero che qui si ‘ ordito qualche cosa nella scorsa notte. 

orditura. s.f. • Trama, macchinazione [Z-21(334)] che sembrano costruite a bella posta per orditure malefiche o per fatti criminosi. 

ordura. s.f. • Vizio, sozzura, bruttezza [Z-26(235.II)] dove la società onesta suppone ordure e crimeni d’ogni genere, 

organografia. s.f. • Descrizione di animali e piante [Z-36(51.I)] Mi detti con passione a studiare l’organografia e la fisiologia delle piante.

organzino. s.m. • Specie di tessuto [Z-81(67 – Guida.63)] Avea veste di organzino tutta fiorata sicché in complesso ti dava la figura d’una di quelle Madonne che si portano in giro nelle processioni,

orgiata. s.f. • Orzata [SN-15(120.IV)] andarlo a vedere al più presto possibile e di arrecargli una bottiglia di orgiata e due federe di bucato.

oricalco. s.m. • Strumento musicale a fiato [Z-68(104)] Ed era proprio una pietà il vedere questo piccino che si strascinava appresso l’enorme e pesante oricalco,

oricanno. s.m. • Bottiglina o vasetto [Z-58(256)] messo fuori un oricanno di acque odorose ch’ella aveasi recato indosso prevedendo queste turbazioni della giovanetta,

origliere. s.m. • Guanciale [Z-70(13  – Guida.15)] altre le sorreggono alle spalle i gemmati origlieri.

orittognostico. s.m. • Orittognosia, relativo ai fossili [Z-109(26)] questo meraviglioso fenomeno che è il Vesevo e delle sue specie orittognostiche.

oriuolo.  s.m. • Orologio [Z-24(25.II)] l’oriuolo è quello che sembra avere un’anima, una intelligenza:

oriuoloaio. s.m. • Orologiaio [Z-77(171– Guida.160)]  esercitava in questa città il mestiere di oriuolaio;

orivoro. agg. • Divoratore dell’oro [TM-47(19.III)] una novella categoria di mammiferi, la quale io denominerei orivori, cioè divoratori dell’oro.

ormeggiare. verb. • Seguire le orme altrui [P-88(24)] Anche questa volta io la ormeggiai a rispettosa distanza fino alla sua casa.

ormesino. s.m. • Tessuto leggero [Z-6(172)] Tu sei vestito di ormesino verde, appunto come quel rospaccio che si trovò pochi anni fa presso la città di Bazas.

ornato. s.m. • Insieme di risalti che si usano in architettura [Z-24(78.I)] Quale iattanza di lusso! quale pompa di ornati! Che splendore di dorature!

oromazo. s.m. • Dio del male e delle tenebre[STI-27(77.I)] Orribile trinità che formava un sol dio Oromazo il dio del male.

orpello. s.m. • Oro falso [Z-75(141 – Guida.121)] e segnatamente per tutta la roba di Francia che, dall’orpello in fuora, non è poi quell’oro che riluce.

orpello. s.m. • Falsa apparenza, esteriorità illusoria [Z-31(63.III)] il cuore che sparge dappertutto i tesori d’una beneficenza senza orpello, senza fasto, senza vanagloria e colla semplicità del filosofo cristiano.

orrevole. agg. • Onorevole [Z-100(228 – Guida.180 )] e un altro buon soggetto di quella orrevole associazione.

orridezza. s.f. • Caratteristica di chi fa orrore, ribrezzo [Z-35(198.I)] non cale purchè la bruttezza preceda in tutta la sua orridezza. 

orrido. agg. • Disgustoso, sgradevole [Z-37(53.I)] e così difformato venne gittato a perir di fame negli orridi sotterranei della Favignana, 

orrorosa. agg. • Che desta orrore [Z-99(31)] La orrorosa vegliarda cercò di comporre il suo labbro ad una smorfia di sorriso; e disse alla giovanetta:

ortaglia. s.f. • Ortaggio [Z-91(Guida.37)] Una vicina venditrice di ortaglie mise fuori una sedia, 

ortodossia. s.f. • Adesione rigorosa a principi teorici [Z-24(116.I)] Prescindendo dalla esagerazione che Stefania metteva nella sua ortodossia, 

ortoepia. s.f. • Parte della grammatica [Z-22(76)] e pronunziato con tutte le regole della buona ortoepia.

osanna.  s.f. • Lode entusiastica [Z-La Domenica («La galleria di 5. ͣfila a S. Carlo»)] e benchè me ne avessero cantate le osanni pure io credea che fossero esagerati gli orrori 

oscenamente. avv. • In modo impudico, indecente [Z-40(81)] e da laidezze così oscenamente nefande che,  osceno. agg. ● Ripugnante, orribile [Z-40(194)] le impressioni ch’io ricevetti nello entrare in quello infamassimo e osceno ostello.

oscitante. agg. • Negligente, trascurato [Z-La Domenica («Stato interno del paese» 1 Settembre 1867)] Ecco signori elettori oscitanti lo stato in cui avete gittato il nostro paese

oscitanza. s.f. • Negligenza [Z-39(96.I)] È vero, è vero, confesso la mia oscitanza, prese a dire con compunzione il marchese.

osco. s.m • Antico popolo campano [Z-96(16 – Guida.17)] che rilevano tutto l’estro imaginoso del nostro popolino, discendente dagli antichi Osci.

oscolo. s.m. • Bacio [Z-42(31.I)] To’qua; piglia l’oscolo, e fa buone cose.

ospodaro. s.m. • Antico governatore [Z-51(30.II)] No, è un ospodaro di Bukarest.

ossedione. s.m. • Assedio [Z-82(4– Guida.7)] due guardie di polizia che erano rimaste colà per mantenere l’ordine ed allontanare ogni altro tentativo di ossidione.

ossequente. agg. • Ubbidiente e rispettoso [Z-35(224.I)] sempre ligio al suo dovere sempre ossequente al dettame del Cristo, 

ossequenza. s.f. • Ossequenza, atteggiamento di grande rispetto [Z-35(38.I)] l’ambiziosa e proterva tua genitrice e della stupida ossequenza della tua scempia donna. 

osservanza. s.f. • Rispettosa e scrupolosa obbedienza [Z-38(75.I)] ma non si facea strombazzatore di questa scrupolosa osservanza

ossessa. agg. ● Indemoniata, spiritata [Z-39(30.II)] Sarebbe pressoché il caso di farla esorcizzare come ossessa

ossosa. agg. ● Ossuta, ossea [Z-18(D’Amico. 109)] La sua faccia era pallida e ossosa più dell’ordinario; 

ostare. verb. • Essere d’ostacolo [Z-38(43.I)] I petroni vulcanici che ostavano la sua via –  

oste. s.m. • Esercito, schiera [Z-86(104 – Guida.93)] Irrompe nella casa la oste infame con grida altissime di morte.

osteggiare. verb. • Contrastare [Z-87(54)] Era insomma un castello baronale, di quelli che ricordano la prepotente signoria feudale, la quale osteggiava talvolta anche il regio potere.

ostello. s.m. • Alloggio, albergo  [Z-92(70)] Oh signor conte quale altissimo onore ella impartisce al mio misero ostello!

ostensibile. agg. • Che si può mostrare [Z-20(6)] un borghese, che faceva ostensibile una pancia delle più famose nel regno de’mammiferi,

ostensiva. agg. • Che tende a mostrare o spiegare [Z-93(265 – Guida.239)] avea già fatta ostensiva al sindaco e al delegato della Cercola la lettera dello sventurato Tobia.

ostentare. verb.Simulare, fingere [Z-38(54.II)] I farisei ostentavano una rigorosa osservanza  della legge mosaica 

ostentazione. s.f. • Esibizione, sfoggio [Z-92(257)] pur conservando certi pregiudizi di casta era splendida generosa e benefica senza ostentazione. 

osteologico. agg. ● Relativo all’osteologia [Z-44(68.I)] mai giunge ad atrofizzare le funeste tendenze dell’individuale sistema osteologico. 

ostiario. s.m. ● Sagrestano,chierico [Z-14 (6.I)] tengo sotto gli ordini miei i sottodiaconi gli acoliti gli ostiarii,

ostiere. s.m. ● Oste, locandiere [Z-23(96)] Nessun professore o artista o ostiere 

ostracismo. s.m. • Esilio, mettere al bando, escludere [Z-85(253)] Ciò significa che io sono condannato all’ostracismo? disse il povero ministro.

ostrica. s.f. • Persona attaccata ad un’altra [P-77(128 – Guida.119)] Un giovine che non avesse un’ostrica era disonorato agli occhi brillanti della società.

ostruere. verb. • Ostruire [Z-26(752.I)] S’internarono in sentieri arenosi e ostrusi di sterpi e di spine. 

ottentotto. agg. ● Persona rozza e incivile [Z-81(14 – Guida.16)] un uomo, una specie di krumiro o di ottentotto, con una selva di capelli osceni,

ottavino. s.m. ● Piccolo flauto [Z-81(320 – Guida.281)] furono desti da una rozza orchestra composta da una chitarra, da un trombone e da un ottavino.

ottemperare. verb. ● Adiempere, conformarsi [Z-36(34.II)] forse intorno al fatto se dovessero ottemperare all’ordine di colui che si diceva medico,

ottenebrare. verb. ● Oscurare, offuscare [Z-21(330)] sentiva ottenebrarsele il cuore per la solitudine in cui ella rimanea. 

ottonaro. s.m. • Ottonaio, chi lavora d’ottoni [P-96(132 – Guida.113)] dacché suo padre, di mestiere ottonaro e che abitava nel vico Opera Bianca,

ovazione.  s.f. • Manifestazione di grande e generale consenso [Z-34(157)] trova qui entusiastica accoglienza ovazioni e quattrini a iosa. 

ove. avv. ● Dove [Z-18(D’Amico. 32)] o lo precipita giù ove la sorte lo guardi in cagnesco. 

ovificazione.  s.f. • Fecondazione [GO-27(12.I)] Dovunque la regina metteva il suo dito creava una ovificazione di spie 

oviparo. s.m. • Chi si riproduce per oviparismo [Z-26(733.I)] tenebrosi ed eterni scalini di pietra menano a questo lugubre parlatorio di ovipari immondi

oviparo. agg. • Animale che depone uova entro le quali si compie lo sviluppo embrionale. [GO-93(136 – Guida.164)] E tutta Casoria non esclusa la popolazione degli opivari pennuti,