DIZIONARIO DESUETI LETTERA C

1027 vocaboli

cabala. s.f. • Intrigo, imbroglio [Z-34(166)] vuoi per cabale ordite  vuoi per cattivo o falsato gusto del pubblico

cabaletta. Breve aria d’opera [Z-34(110)] colà era una cabaletta storpiata su motivi tolti dalla Carlotta di Pietro Auletta. 

cabotaggio. s.m • Navigazione sotto costa [Z-88(11)] padrone di due vaporetti pel servizio del commercio e di due brigantini per uso di cabotaggio ne’nostri mari.

cacaiuola. s.f. • Calze non allacciate [Z-79(40)] dovesse pure vergognare di menare a spasso una sorella ricoperta di meschini cenci e con le calze a cacaiuola.

caccavella. s.f. • Strumento musicale popolare [Z-61(34] e poi di là partivano compagnie di sfaccendati fannulloni che formavano un’orchestra di tofe, caccavelle e triccaballacche…

cacchione. s.m. • Cazzone [N2-51(88.V)] Io non merito tanto, signor Gabriele. Io sono peggior di tutti; io sono, con riverenza, un cacchione qualunque.

cacciatoia.  s.f. • Conio per serrare le forme nel torchio da stampatori [F-77(10 ‒ Guida.15)] un vecchio e slombato torchio di legno con le sue cacciatoie per serrare le forme,

cacciatora. s.m. •  Giacca da caccia in velluto  [Z-77(184 ‒ Guida.172)] era uscito quella notte in abito civile senza la cacciatora, senza lo schioppo, senza lo zaino:

cacciatore. s.m. •  Servo in livrea che sedeva vicino al cocchiere  [Z-15(59.II)] avea la sua carrozza, il suo palco al S.carlo il suo casino al Vomero, il cacciatore, il cocchiere,

cacciavino. s.m. • Garzone di vinaio [N1-100(96 ‒ Guida.79)] I cacciavini erano sempre in moto per la folla degli avventori.

caccola. s.f. • Cispa degli occhi [Z-21(80)]  un gran numero di sozze caccole che gl’invischiavano tutto

cacheria. s.f. • Leziosaggine, minchioneria [F-59(12)] Ecco le solite cartuscelle del ’48, le solite cacherie dei cari fratelli!

cachessia. s.f. •  Stato di grave deperimento organico  [Z-21(271] di ambascia di tabe mesenterica di ostruzioni di cachessia di epilassia 

cachetico. s.m. • Affetto da deperimento organico [Z-79(42)] Pigliatemi una fanciulla clerotica o cachetica, la quale non abbia la forza si sostenersi in piedi:

cachinno. s.m. • Sghignazzata beffarda [Z-92(79 – Guida.87)] Oh!oh! esclamò con un cachinno il Montesarpi.

cacio. s.m. • Formaggio [Z-32(94.II)] una innamorata giovanetta si occupi a grattare il cacio mentre pensa all’oggetto amato

caciolaio. s.m •  Caciolio, venditore di caciola, caciotta  [DO-77(35 ‒ Guida.37)] che si è pel momento tappata la bocca d’un panettiere insolente d’un caciolaio impoertuno;

cacogamia. s.f. • Cattivo matrimonio[TM-40(44)] la società che a poco a poco si avvezza allo spettacolo rattristante della cacogamia e della bigamia.

cadauno. pron.ind. Ciascuno, ognuno [Z-23(D’Amico.58)] aveano bisogno di mille lire cadauno.

caduceo. s.m. • Bastone di Esculapio [Z-13(60)] Voi vorreste che impennassi per voi le ali e impugnassi il caduceo, n’è vero?

caducità.  s.f. • Fragilità, transitorietà [Z-29(34.I)] esempio mirabile della vanità e della caducità delle umane cose, 

caduco. agg. ● Deciduo, che è destinato a cadere [Z-82(136 ‒ Guida. p.121)] una somma di denari ch’egli si recava addosso per lo disboscamento di una selva caduca.

caffettuzzo. s.m •  Diminutivo di caffè [Z-93(159 – Guida-191)] Quando Tobia arrivò in questo caffettuzzo le due sedie erano occupate

cafone. s.m. • Contadino [Z-26(155.I)] Era un uomo della campagna uno di quelli che in Napoli son domandati cafoni. 

caggiono. verb. • Cadono [Z-26(205.I)] I frutti che caggiono dagli alberi le erbe parassite i racimoli acerbi delle viti. 

cagionare. verb. • Causare, provocare [Z-29(105.I)] dalla sorpresa e dal rapimento che la beltà di Diana gli avea cagionato, 

cagione. s.f. ● Occasione, motivo [Z-4(145.I)] ordinando a’servi che per qualsivoglia cagione non avessero ardito di venire a sturbare

cagionevole.  s.f. • Di costituzione debole [Z-83(159)] La  sua cagionevole salute troverebbe in voi quei sennati consigli – Prima bozza cap.XII

cagliare. verb. • Perdersi d’animo, allibire [Z-26(358.I)] Ebbe a cagliare il pervertito veggendomi al suo fianco

cagnacavallo. s.m. • Cambia monete [N1-61(145)] avrebbe esercitato l’industria di cambiatora, che allora dal volgo di Napoli si dicea cagnacavalli,

cagnesco. agg. • Guardare torvo, ostile [Z-91(Guida.98)] E non si muovono guardandosi l’un l’altro in cagnesco. 

cagnotto. s.m. • Sicario, persona prezzolata [Z-27(31.I)] sguinzagliò in questa occasione i suoi mille cagnotti per sorprendere le clandestine stampe 

calabozzo. s.m. • Era una cella di punizione della fortezza di Civitella del Tronto [W-16(66)] Ma chi non si contenterebbe di passare una notte in calabozzo e ricevere il calcio che tu riceverai?

calabrone.  s.m. • (fig.) Persona importuna [ Z-La Domenica («Gl’impiegati e gl’impieghi» 21 Aprile 1867)] nelle anticamere de’ministri e confondersi nelal folal de’calabroni che assediano quelle sale.0

calamistro. s.m. • Ferro per arricciare i capelli [Z-12(17)] Quei suoi ricci perfezionati dal calamistro scendeano con tanta grazia sulle nude sue spalle del più puro alabastro.

calamitoso. agg. • Pieno di sventure, disastri [Z-23(D’Amico-49)] Non posso servirvi i tempi sono calamitosi.

calamo. s.m. • Cannuccia o penna usata per scrivere [Z-77(25 ‒ Guida.27)] Bagnate, bagnate i vostri calami nei tenebrosi inchiostri dei vostri calamai, o uscieri di tribunali,

calamo. s.m. • Stelo d’erba [DO-21(330)] sforzava negli uberi materni l’antico dolcissimo alimento, che la provvida natura serbava ancora in quegli esausti calami lattiferi

calandrino. s.m. • Imbrogliare una persona [Z-91(117 – Guida.141)] non ci era al mondo chi meglio di lui sapesse far calandrino altrui e cucullare i gonzi.

calata. s.f. ●Spinta in giù data ad un uomo in acqua [N2-96(110 – Guida.95)] e di là si rituffa a cofaniello nel mare e da la calata a qualche suo compagno.

calato. verb. • Disceso [N2-21(70) aspettavano con ansietà che il signor medico fosse calato per sapere ciò che aveano a sperare 

calca. s.f. ● Folla, ressa [Z-39(13.I)] la calca andò scemando insino a che nelle ore avanzate dileguossi del tutto

calcese. s.m. • Cima dell’albero delle navi [P-107(novella Lucia 104.II)] il lugubre canto di qualche uccello di mare appiattato nel calcese degli alberi,

calcinato. agg. • Sottoposto ad un processo di calcinazione, riscaldamento ad alta temperatura [DO-91(Guida.71)] non si han da dare ai cani gli ossi che calcinati danno il sevo per farne candele. – Pag.71

caldaico. s.m. • Caldeo, l’alamaico dei testi biblici [Z-27(19.I)] parlava l’arabo  il siriaco il caldaico il latino il greco il tedesco e il siciliano come allora addimandavasi l’idioma italiano; 

caldanino. s.m. • Piccolo scaldino di rame [Z-80(19610 ‒ D’Amico.168)] rattizzò il fuoco di un caldanino al quale riscaldava le antiche membra,

caldano. s.m. • Recipiente di rame, ferro o terracotta [Z-26(181.I)] non abbandonarsi al sonno in su le braci del caldano;  

caldeggiare. verb. • Zostenere decisamente [Z-La Domenica («La storia de’Borboni di Napoli» 7 Luglio 1867)] Alessandro Dumas è uno de’pubblicisti francesi che più caldeggiarono la causa italiana, 

calderaio. s.m. • Chi fabbrica paiuoli, casseruole e simili [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 26 Giugno 1867»)] il perpetuo e assordante rumore che quivi fanno i calderai. 

caleffare. verb. • Schernire, burlare [Z-23(52.II D’Amico.135)] Insomma, quale credete voi che sia il più avventurato su questa terra? Quegli che sa meglio caleffare il buon prossimo cristiano.

caleffatore. s.m. Burlatore, schernitore [P-21(251)] sapete che vi voglio dire a voi altri caleffatori? eh! per la madonna, lasciate stare mia moglie, la mia Marcellina.

calende. s.f. • Primo giorno del mese secondo calendario romano [Z-35(50.I)] solita a cominciare il dì sedicesimo delle calende di aprile, 

calende. greche s.f. • Rimandare a tempo indeterminato [Z-83(268)] senza impegnare il proprio cuore, pigliando tempo per le nozze alle calende greche.

calere. verb. • Interessare, stare a cuore [Z-39(4.I)] Se bella o brutta fosse la donna dai cinquant’anni non dee calere un gran che.

calessina. s.f. • Calesse piccolo a quattro posti [Z-91(Guida.72): Per la calessina non ne parlo. Per un servigio che si rende ad un amico,

caligine. s.f. • Fuliggine, fumo [Z-37(40.I] da’quali area che non del tutto ancora si fosse dileguata  la caligine del sonno, 

caliginosa. agg. • Tenebrosa, oscura [Z-103(87)] Come a dire? Domandò l’altro, increspando sempre più le caliginose ciglia.

calmeria. s.f. • Costante stato di calma del mare [Z-26(20.II)] Dal 1816 al 1820 fu calmeria nell’oceano politico. 

calmucco. agg. • Popolo mongolo [Z-109(30)] Napoli la briosa, la spensierata, pensava tanto al Vesuvio e se ne occupava tanto, quanto se ne davano pensiero e se ne occupavano i calmucchi e gli indostani.

calorifero. s.m. ● Impianto ad aria calda, termosifone [Z-44(47.II)] ben calda per arazzi e coltrinaggi e per un calorifero in bronzo fuso 

calvario.s.m. ● (fig.) Patimento e dolore prolungato [Z-39(86.I)] non penoso all’uomo il calvario della vita. 

calzare. s.m. • Calzatura [Z-37(72.II)] ti ho fatto qui venire perché tu  mi facci le gambiere e i calzari da caccia,

calzuolo. s.m. ● Puntale metallico di bastone o ombrello [Z-96(Guida.25)] i quali questa volta non aveano fiori o ghirlande ai calzuoli.

camangiare. s.m. • Viveri, companatico [Z-10(155.II)]  funghi, ostriche, salami ed altri molti camangiari di famiglia di cui un solo sarebbe stato bastevole per un desinare.

camarilla. s.f. • Consorteria [Z-85(332)] uno de’più accaniti avversari della parte liberale del paese, e capo della camarilla di Corte.

camerario. s.m. • Amministratore di un sovrano [Z-50(23.III)] Sedevano a tavola con lui la sera i principi e le principesse reali co’rispettivi governanti, il gran camerario, in gran-maestro di Castel Nuovo.

camerella.  s.f. • Spazio delimitato tra le cortine di un letto a baldacchino [Z-26(674.I)] Le camerelle, le Sellaria  sedem arcana rum libidinum siccome le chiamò Svetonio. 

camerlengo. s.m. • Il cardinale più anziano che amministra il patrimonio del collegio cardinalizio [DO-La Domenica («Un buon colpo di martello» 1 settembre 1867] La carica di camerlengo si Santa Chiesa vaga per la seconda volta sotto Pio IX;

camerata. s.f. Stanza di vaste dimensioni [Z-44(86.II)] La loro corsa fu così precipitata e la loro presenza in quella camerata 

camerone. s.m. • Sala grande senza ornamenti [P-15(57.III)] se ne andava dunque a dormire nel camerone con la sua druda e coi due figliuoli di costei

camiciola. s.f. ● Indumento intimo di maglia [TM-Il Sibilo («In casa.» 28 Febbraio, 7 e 3 Marzo 1843)] La bambagia de’nostri padri, le calde camiciole di flanella, la coppola con lunga falda, i larghi calzoni,

camminante. s.f • Donna di malavita che di notte tempo si aggira per le vie della città [TD e NdL-81(159 – Guida.142)] che l’avrebbe certamente arrestata, credendola una camminante.

camminante.  s.m. ● Vagabondo [TC e NdL-93(34 – Guida.44)]  perché altrimenti potresti essere pizzicato come camminante, 

cammino. s.m. ● Camino, impianto domestico dove si accende il fuoco [Z-22(312)] che attizzi i ceppi del cammino e che arrossisca di santo pudore 

camorra. s.f •Associazione della malavita napoletana [Z-21(355)] quella schifosa piaga della camorra che contrassegnò gli ultimi anni della passata signoria non è stata ancora del tutto sbarbicata.

camorrista. s.m. ● Persona prepotente e rissosa [Z-26(XIII.I): Ci nausea la vista perpetua di eleganti camorristi accolti e festeggiati nelle case patrizie 

campagnata. s.f • Gita fuori porta [DN-44(68.III)] non gli andasse a versi e particolarmente in quella scampagnata

campaiuola. s.f. • Che appartiene a campo [P-93(232 – Guida.210)] tu dovresti ormai occuparti in cose un poco più serie e più utili che non sono le oche e i polli della campaiuola.

campale. agg. • Faticosa, impegnativa [Z-30(23.III)] Insomma, fu proprio una giornata campale pel povero Mangone,

campana della Gancia. s.f • Campana della rivolta di Palermo del 1860 [GO-93(Guida.215 )] Questo sostenitore della campana della Gancia di Palermo, 

campanella. s.f. ● Specie di gabbanella che le donne usano per la casa [N2-36(48.II)] Quel muliebre vestito che in Napoli si addimanda campanella, disegnava le leggiadre forme del seno.

campanellina. s.f. • Tipo di pasta [TD-51(74.IV)] ora per interrogare il fratello se nel brodo volea che si ponesse i semini, le campanelline o la grandinina;

campanile. Sezione camorristica [TC-26(300.II)] Oltre delle sezioni o paranze la gran famiglia è divisa in campanili. I campanili abbracciano le categorie degli associati in altri paese. –  Pag.300.II

campare. verb. • Sfuggire, scampare, provvedere alla propria esistenza [Z-15(83.III)] come se avessero voluto campare da quella vista orrorosa.

campata. s.f. • guadagno per vivere [N1-96(19 – Guida.21)] Secondo che Gesù Cristo mi manda la campata.

campeggiare. verb. ● Avere un particolare risalto [Z-6(110)] sulla quale un’aria fiera e altera campeggiava,

campeggio. s.m. ● Tinta violetta ricavata dalla pianta [F-100(99 – Guida.81)] secondo la maggiore o minore quantità di alcool e di campeggio per le tinte nere violetto.

campestre. s.f. ● Dei campi, della campagna [Z-39(54.II)] l’alto cuspide del campanile d’una chiesuola che chiudea quella campestre via; 

camuso. s.m. • Schiacciato [Z-13(17)] viso spelato e giallognolo, occhi da bietolone, naso camuso bocca stupida pancia crescente.

canaglia. agg. • Persona spregevole [Z-34(90)] pregiudizio contro gli artisti lirici cui solea darsi la qualificazione di virtuosa canaglia. 

canalone. s.m. • Forma di capelli [TD-96(91 – Guida.80)] Potrebbe trinciarla da madamina e mettere guardinfante e canalone.

canapè. s.m. ● Divanetto imbottito [Z-83(296)] E le due ragazze entrarono nel salottino; e l’una al fianco dell’altra sedettero sul canapè. – Prima bozza cap.XXII

canavaccio. s.m. • Canovaccio, straccio di tela [Z-21(11)] Nella està poi quei canavacci erano tolti via; 

cancaro. s.m. ● Persona noiosa e cattiva [F-6(11)] l’apologhetto di Esopo che quel cancaro di D.Ignazio faceva imparare a mente

canchero. s.m. • Persona molesta e importuna [P-36(41.I)] e lasciava noi altri cancheri a casa a battagliare, ad accapellarci, a morderci.

cancianti. s.m. ●  Indumento femminile [TD e NdL-22(196)] Ella avea una di quelle vesti che in Sicilia si chiamano cangianti, 

cancrenosa. agg. • Affetta da cancrena [Z-83(160)] tutto ciò che io penso su questa vecchia e cancrenosa piaga sociale che è la Eredità, – Prima bozza cap.XII

candela. Tenere la. s.f. ● Favorire la relazione amorosa con la propria presenza [Z-83(187)] era costretta a tenere, come volgarmente si dice, la candela agli amori della bellina,– Prima bozza cap.XV

candelara. s.f. • Candelora, festa delle purificazione della madonna che ricorre il 2 febbraio [Z-28(73.I)] Ho appena compito i sessanta alla Candelora. 

canestra. s.f. • Carrozza leggera [Z-88(102)] il che fatto, pattuì con un vetturale della Torre per la corsa fino a Castellammare. Era una vecchia canestra a tre cavalli.

cangiante. agg. • Che cambia colore a secondo dell’angolo di osservazione [Z-92(286 – Guida.250)] Una mantellina polka come domandavasi allora in taffettà cangiante copriva il grazioso busto della ragazza.

cangiarro. s.m. • Angiarro, grosso coltello [P-71(136)] Il sì-Andrea portava in una mano il lume e nell’altra il suo cangiarro.

cangrù. s.m. • Specie di animale [TM-18(15.III)] ella si acconciasse a soffrire i modi bestiali di quel cangrù che si dicea il segretario della Contessa.

canicidio. s.m. • Strage di cani [P-11(66)] se ne avesse avuto la forza e il coraggio, Don Pasqualino avrebbe commesso un canicidio.

canicola. s.f. ● Periodo più caldo dell’estate [Z-32(47.I)] E non più la canicola mi abbrucerà il cervello su i lastrici infuocati! 

canizie.  s.f. • Vecchiaia, chioma bianca [Z-31(21.I)] chiedere soddisfazione dei vituperi lanciati contro la mia canizie; 

cannuccia. s.f. ● Attrezzo per stendere i panni [TD-80(199‒ D’Amico.170)] pigliava la invoglia dei panni di bucato le cannuccie e le cordelline e se ne andava a sciorinare la biancheria 

canocchio. s.m. • Cannocchio, crostaceo marino [Z-26(164.I)] Io porto a vendere in Napoli questi canocchi. 

canolato. Aggettivo per attrezzo medico [TM-19(116.I)] Il dottor Fulvi cavò dall’astuccio d’oro l’ago canolato e la siringa di Pravas, indi una lancetta da flebotomista.

canonica. agg. • Conforme alle leggi della chiesa [Z-91(Guida.62): Le vostre leggi canoniche sono talvolta in opposiziione delle leggi di natura. 

canonichessa. s.f. ● Ecclesiastica che vive in comunità [Z-39(14.II)] Le smorfie che si disegnarono sulla faccia della canonichessa

canonico. s.m. • Chierico, ecclesiastico [Z-36(30.I):]I gatti amano le comodità della vita come i canonici. 

canòva. s.f. ● Cantina [Z-81(160 – Guida.143)] Due ceffi che uscivano da una canòva ivi presso,

cansare. verb. • Evitare [Z-101(172)] per cansare lo sdegno del padre che quivi era andato a colpirla, fuggì negli alti mesi della gravidanza.

cantaia. s.m. • Antica unità di misura di peso del Regno delle Due Sicilie [W-12(21)] e che al di fuori accusava uno di quei pezzi di piombo da cento cantaia che si chiamano diplomatici.

cantare. a figliola verb. • Specie di gioco di canzoni [TD-26(458.II)] Cantare a figliola significa il ritrovare una specie di motivo monotono, a lunghe cadenze, sul quale quegli che canta improvvisa le parole.

cantaride. s.f. • Sostanza vescicatoria [Z-21(37)] se pure non di uccidersi colle cantaridi o coll’arsenico, dove non me lo si fosse dato a marito.

cantaride. s.f. • Sostanza afrodisiaca [Z-85(288)] prima di andare a cena egli aveva trangugiato imprudentemente alcune pillole formate di pasta di cantaride.

cantarinolo. s.m. • Artista di canto [N1-34(56)] giacché io non voglio assolutamente che mio figlio riesca un musico od un cantarinolo:

cantatore. s.m. ● Chi canta, cantante [Z-28))] Un terzo battello contenea i cantatori e i musicanti. 

cantatrice. s.f. ● Femminile di cantatore, cantante [Z-44(39.II)] con una celebre e valentissima cantatrice del teatro San Carlo. 

cantera. s.f. • Cassetto del cassettone [Z-3(32.I)] Il vecchio avaro aperta avea la seconda cantera del suo cassettone,

canterano. s.m. • Cassettone a più cassetti [Z-93( Guida.240)] e nel terzo cassetto del mio canterano, 

cantere. s.m. ● Vaso da notte, pitale [N2-96(84 – Guida.74)] va pure a vomitarlo da quella cantera di donna Luisella

cantica. s.f. • Componimento in più canti in terza rima [Z-34(122)] ha un’armonia ineffabile che non ha riscontro nelle cantiche più sublimi. 

cantilena. s.f. • Discorso lungo e noioso [Z-34(88)] l’accompagnamento strumentale si era del tutto scostato  dalla cantilena dell’attore. 

cantinerella. s.f. • Addetta di cantina [TM- La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] risposero assicurando il fidanzato della bella cantinerella che quindinnanzi ei sarebbero iti altrov a pranzare.

canto. s.m. ● Parte, lato, banda [Z-34(7)] è per lui che ho messo da canto quella piccola merenduola, 

cantone. s.m. ● Angolo, parte, lato [Z- La Domenica («La disgrazia di avere un oriuolo. 13 ottobre 1867»)] si arriva stanco a casa si mette l’oriuolo in un cantone; 

cantonata.  s.f. • Angolo o spigolo di una strada [Z- La Domenica («Cronaca della Settimana. 14 aprile 1867»)] la scritta che porta il detto nome è posta nel mezzo del vico e non alla cantonata come dovrebbe.

cantoncello. s.m. ● Cantoncino, sasso grande [F-10(71.I)] In tutta quella mattinata quella donna non mi diede neppure un cantoncello di pane;

cantore. s.m. ● Cantante, corista [Z-34(85)] si era creato un mondo soprannaturale popolato di celesti cantori

cantuccio. s.m. • Piccolo biscotto, pezzetto di pane, luogo appartato, nascondiglio [Z-83(50)] per comperare le ciambellette e i cantucci inzuccherati per i complimenti della sera.

canucciaccio. s.m. • Termine dispregiativo, cagnaccio (?) [TM-26(9.I)] Scalciamo presto canucciacci – disse Tomamsoe tirate mogi per la vostra via senza destar sospetti.

canuto. agg. • Che ha barba e baffi bianchi [Z-30(74.II)] Era di cenci coperto questo canuto e appoggiava le tarde membra ad un bastone. 

canzonare. verb. ● Burlare, prendere in giro [Z-93(66 – Guida.82)] Gesù Cristo non vuole che si mettano in canzone i gobbi e gli storpi. 

canzonatore. s.m. ● Chi ha l’abitudine di prendere in giro [Z-23(D’Amico.79)] Non ci è canzonatore più solenne di lui.

canzonatoria. agg. Beffarda, derisoria [Z-93(Guida.186)] Con una inflessione di voce abbastanza canzonatoria. 

canzonatura. s.f. ● Presa in giro, scherzo, burla [Z-40(10)] i quali sono vere canzonature della cosa che rappresentano

canzone. s.f. • Discorso o azione noiosa [DO-23(D’Amico.140)] col mettere in canzone tutti quelli che formavano parte del pranzo, 

caosse. s.m. ● Caos, gran disordine, confusione [Z-39(21.II)] la collera di Dio il trabalzasse nel caosse e nel niente.

capa di pezza. s.f. • Monaca, suora [N2-81(271 – Guida.238)] Né intendo affidarla alle cape de pezze (monaca) che di lei mi farebbero una graffiasanti,

capannello. s.m. ● Gruppo di persone, crocchio [Z-30(14.II)] non li seguissero insino alla porta dell’Episcopio e formassero quivi parecchi capannelli. 

capanniscondere. s.f. ● Sorta di gioco fanciullesco [F-87(196)] al gioco della mosca cieca od a quello del capanniscondere, proprio come fanno i fanciulli,

capa o croce. s.m • Gioco [N1-26(132.I)] Era un terribile giuoco il capo o croce a cui si divertiva il sifone.

capata. s.f. • Colpo dato con la testa [Z-29(106.II)] Gran motivo d’ilarità era per gli spettatori il vedere la gran paura onde veniva preso il corillo ad ogni capata che il toro veniva a dare nella pertica,

capecchio. s.m. ● Materiale ruvido per imbottitura [Z-84(163)] ed essa avea dormito su lo strapuntino di capecchio.

capedoto. s.m. • Boia, mozzatore di capo [TM-82(1 ‒ Guida. p.5)] Il capetodo (Titolo del I.cap.)

capeglio. s.m. ● Capello [AC-21(75)] disse Margherita rassettandosi i capegli poco dianzi ravviati da Mariangela

capegliatura. s.f. ● Capigliatura [TM-32(79.I)] per ricchezza di bruna capigliatura per nobiltà di espressione. 

capei. s.m. ● Capelli [TM-38(52.I)] avea la testa d’angiolo coperta di capei d’oro. 

capellatura. s.f. • Capigliatura [Z-21(253)] perciocché bionde erane ancora la capellatura e la barba, 

capellino. s.f. ● Sorta di colore castagno [F-27(34.II)] Gli occhi di lei capellini aveano una vibrazione sì malinconica,

capera. s.f. • Pettinatrice [N1-96(50 – Guida.46)] Prima di ogni altra cosa facciamo fare a’nostri lettori più intima conoscenza con la capera del Pendino,

capere. verb. • Entrare, stare [N1-107(novella Il padre di una bella figliuola 27.1)] Anatolio e Federico non capono in loro per l’allegrezza;

capereccio. s.m. • Caparbietà [Z-26(168.I)] Quando al mulo in andando pigliava improvvisamente il capereccio in modo che neppure l’argano l’avria smosso…

capestreria. s.f. ●  Bizzarria, capriccio [Z-26(15.I)] Non sappiamo quali capestrerie ravvolgesse pel capo il coeco di un occhio: 

capestro. s.m. ● Fune con cappio scorsoio usata per impiccare [Z-44(49.III)] se non avesse avuta una cotale paura del boia e del capestro

capezzale. s.m. • Letto, specie di malato o moribondo [Z-29(16.IV)]  suo cavallerizzo maggiore il quale non si partì un istante dal capezzale dell’egro suo signore, 

capezzone. s.m. ● Pezzo grosso, uomo d’autorità [N2-27(26.II)] assistere al pranzo che oggi ci danno i capezzoni della repubblica.

capigliatura. s.f. ● Massa dei capelli, chioma [Z-39(99.I)] di ricca e bionda capigliatura con lunga barba 

capire. verb. ● Contenere, accogliere [Z-70(Guida.13)] il numero cresce tale che tutte non possono capire in una stanza,

capitale. s.m. ● Somma da cui frutta un reddito [Z-18 D’Amico. 98)] Il capitale è per sua natura pauroso retrivo assolutista e clericale. 

capitalissimo. agg. Mortalissimo [Z-40(200)] ma è un delitto capitalissimo quando uno lascia addietro a sé un dolore inconsolabile. 

capitanare. verb. ● Comandare un esercito [Z-37(128.I)] mentre io mi accingevo a capitanare l’esercito de’ Crociati. 

capitolare. agg. • Relativo ad un capitolo di canonici o religiosi [Z-30(52.III)] Sua Eminenza vestito con le insigne archiepiscopali e seguito dal Vicario Capitolare, 

capitoli. s.m. ● Patti stabiliti in un trattato [(Z-23(D’Amico.84)] Tutto bella mia ho anche firmato i capitoli.

caprifoglio. s.m. ● Arbusto rampicante [Z-70(Guida.110)] Alle finestre erano vasi di balsamici fiori e larghi rami di caprifoglio,

capo o croce. s.m. ● Testa o croce. gioco con una moneta [SN-15(61.III)] Il guaglione passa la sua giornata a giocare co’suoi compagni alle pallottole, alle nocciuole, a capo o croce.

capodieci. s.m. ● Capo di bottega, caporione [SN e NdL-9(72.I)] avea nel suo vestimento qualche cosa del guappo e qualche cosa del capodieci.

capolasagna. s.m. • Commissario [TC-93(122 – Guida.113)] perché la Società si trova esposta all’altro pericolo che la guagnanella non si squagli col capolasagna o col trelasagne o con qualche lasagnone padreterno.

capoleato. s.m. ● Così domandasi in Sicilia la carne lardellata  [TD e NdL-22(176)] un placidissimo sonno dopo che io avea fatto dopo aver preso la mia zuppa e il mio capoleato. 

cappa. s.f. ● Mantello corto con cappuccio [Z-9(5.II)] si gittò la cappa addosso e il cappello sulla testa;

cappellania. s.f. • Donazione testamentaria per preti [Z-82(36 ‒ Guida. p.38)] E poi ci sono i beneficii delle messe, delle cappellanie e via discorrendo.

cappietto. s.m. ● Piccolo nastro ornamentale annodato [Z-24(64.III)] Natalia volle fargli il cappietto alla cravattina di seta nera; 

cappuccia.  agg. • Buona e innocente fanciulla [TD-80(93‒ D’Amico.87)] Mi accorgo che sei una cappuccia cioè una buona e innocente fanciulla,

caprio. s.m. ● Cabrio, carrozza decappottabile [N2-18(D’Amico. 223)] fa mettere in ordine il mio caprio per la mezza,

capriuolo. s.m. ● Capriolo [Z-35(119.I)] al quale i capriuoli invidiavano l’elasticità delle gambe. 

carabattola. s.f. • Garabattola, masserizia, oggetto di poco pregio [Z-25(47)] forse nello intento di ripiegare le carabattole e trasferirsi altrove. 

caracollare. verb • Trotterellare [Z-4(10.II)] A’suoi fianchi caracollava con grazia estrema e con superba andatura il visconte di Boisrouge, abile maneggiatore di cavalli.

caraffa. s.f. • Antica misura napoletana per liquidi [Z-26(240.II)] Una guastadella da quattro caraffe passava in giro per le otto bocche.

caraffone. s.m. ● Grosso recipiente per liquidi [Z-P3(39): I caraffoni si empivano e si votavano con una invidiabile prestezza. 

caramella. s.f. • Monocolo [Z-16(151)] si sdraiò sovra una sedia, e sospese all’occhio la sua caramella, come si chiama in Napoli il piccolo cristallo ovale ad uso di lente ad un occhio.

caramogio. s.m. • Persona piccola e deforme [Z-92(5 – Guida.8)] quello smorto viso da donna sembrava messo quasi a dileggio sul tronco di quel caramogio.

carbonaro. s.m. ● Membro della carboneria [Z-44(20.II)] li chiamava penniferi e li tenea tutti per carbonari rivoluzionari atei: 

carbonigia. s.f. • carbonella, polvere di carbone [Z-21(116)] ed avea distese ad una certa altezza dalla carbonigia accesa le mani, le cui dita erano tutte coperte di grossi anellacci d’oro di Francia,

carche. agg. • Cariche [Z-27(26.I)] Le dita avea carche  di anella di squisiti brillanti. 

carcame. s.m. ● Carcassa [Z-26(178.I)] un corpo pesante che vi era gittato il carcame d’un cane e d’un gatto. 

carcella. lampada a s.f. • Lampada ad olio da Carcel, suo inventore [DA-83(27)] comprando due mensole co’marmi, parecchi quadri e due lampade a carcella.

cardatrice. s.f. • Operaia addetta alla cardatura [Z-21(174)] La Brigida era una cardatrice di lana giovane membruta e grossa, 

cardo. s.m. • Pianta spinosa [Z-28(105.I)] ma fu come se invece delle materasse, avesse trovato cardi e spine su le assi.

careggiare. verb. • Trattare con eccessiva condiscendenza [Z-40(79)] mio padre non ebbe la forza di combattere i malvagi istinti del figliuolo, careggiato e protetto dalle sorelle,

carello. s.m. • Coperchio di latrina [Z-43(21)] Pensate mo al gran contentone del pretoriano di aver pescato un Cesare là dove non era da trovarsi altri che un carello!

carezzante. verb. • Accarezzante, vagheggiante [Z-35(204.I)] con voce che ormai si studiava indarno di parer carezzante. 

carfagno. agg. • Scuro, opaco [P-37(45.I)] alle gambe aveano borzacchini di carfagno.

cariatide. s.f. • Persona immobile e silenziosa [Z-77(173 ‒ Guida.162)] quelle cariatidi camuffate da marescialli che sono in su le soglie dei portoni aristocratici

carico. s.m. • Aggravio, onere [Z-93(36 – Guida.48)] e ricevette il carico di riprendere il suo antico mestiere di fabbricante di capelli. 

caritevole. agg. • Caritatevole, chi dimostra amore per gli altri [Z-Usi e costumi di Napoli e dintorni (« La messa votiva »] La mattina si trovò appo una famiglia onesta e caritevole che l’avea soccorsa, 

carito. agg. • Prediletto [N1-86(413)] ma egli era il carito di mammà e papà, che lo tenevano in concetto di un San Luigi Gonzaga.

carlona. agg. • Alla buona [Z-85(109)] era vestito con lo stesso soprabito alla carlona che solea indossare ogni giorno.

carme. s.m. • Componimento lirico [Z-26(519.II)] L’essere mostrato a dito per le vie d’una gran città come l’autore di quella poesia di quel carme, 

carmentali. s.f. • Festività romana antica [NdL-35(11)] Licinia era stata tra le prime dame che celebravano in Roma le feste Carmentali.

carminio. s.m. • Sostanza rossa [Z-26(288.I): su quel pallido viso colorato da una tinta finissima di carminio, 

carmosina. agg. • Carmusina, di color cremisi [N1-9(130.II)] e quella sua faccia era una mela Carmosina che era un piacere a vederla e a baciarla.

carola. s.f. • Antica danza eseguita da più persone in cerchio [Z-La Domenica («Cronaca della settimana. 14 Luglio 1867»)] L’autore fece che con le noie, rappresentate da sette alunne, s’intrecciassero i piaceri e menassero carole insieme.

càrolo. s.m. • Moneta [TM-28(53.I)] Colantonio era un brav’uomo e sopra tutto un eccellente  pittore a cui la tavolozza facea guadagnare di bei càroli d’oro.   

carolone. s.m. • Moneta [TM-28(99.II)] Questi sono due caroloni d’argento… aggiugni alla zuppa ed all’arrosto. 

carosello. s.m. • Torneo spettacolare di cavalieri [Z-29(9.I)] edificò il tempio di questo nome si tenevano giostre e caroselli. 

carpecato. agg. • Butterato dal vaiuolo [N1 e NdL-15(31.III)] Questo giovine era conosciuto nel quartiere col nome di Carminiello u carpecato.

carpione. s.m. • Specie di pesce [Z-83(240)] Ci abbiamo i fischietti al pomidoro un carpione in arrosto un fritto di calamaretti e si sa altre coserelle!». – Prima bozza cap.XVIII  

carpire. verb. • Ottenere con l’astuzia o la forza [Z-32(61.III)] bisognava dunque secondarlo  e veder di carpire con artifizì qualche cosa. 

carra. s.f. ● Antica unità di misura piemontese [DO-26(87.I)] e dava ogni anno non già una botte ma un sei carra di ottimo vino; 

carradore. s.m. • Artigiano che costruisce o ripara carri [Z-102(183)] ed anche la moglie del carradore avea fatto umido il ciglio come quella che avea tenero cuore e visceri di madre.

carrettella. s.f. • Piccolo carro a due ruote [Z-71(159)] e fu a stento che la carrettella poté introdursi in quel vicolo angusto e sfossato.

carruba. s.f. • Frutto simile alla fava [F-105(78)] movea per quelle lontane regioni per caricarvi il cotone, le carrube, il guado di cui fanno uso i tintori per tingere in azzurro,

carruccio. s.f. ● Strumento di legno dove si mettevano i bambini per imparare a camminare [Z-5(167.I)] e correva nel cestino o nel carruccio per l’angusto spazio della materna cameretta,

carsella. s.f. • Scarsella, borsa di cuoio per il denaro [ P-La Domenica («Lo chignon e la parrucca» 7 Aprile 1867)] fa della notte giorno il suo sole è il cammino e le carselle; 

cartaceo. agg. Di carta, simile alla carta [Z-39(77.II)] basta a demolire il cartaceo edificio delle accuse 

carteggiare. verb. • Corrispondere con qualcuno mediante lettere [Z-17(104.I)] Quando i due amanti non poteano vedersi per qualche circostanza si carteggiavano.

carteggio. s.m. • Corrispondenza epistolare [Z-88(22)] Corbezzoli! esclamò il capitano, c’è un carteggio per lo mezzo.

cartella. s.f. ● Progetto didattico per l’istruzione musicale [GO-34(80)] tutto assorto nello studio di quegli elementi del comporre musica i quali si addimandano cartelle. 

cartuscella. s.f. • Valuta cartacea [N1-83(118)] Don Federico restò sospeso; fece ballare nel cavo della sua mano le tre cartuscelle; accarezzò la barba e con santa pazienza intascò le tre lirette.

caruncula. s.f. ● Caruncola, escrescenza carnosa [Z-13(127)] chi arruffa le penne chi spiega le grinze della caruncola,

casadduoglio. s.m. • Venditore di olio o di formaggi [N1-18(113.II)] facendo voti al cielo che crepasse al più presto il rispettabile casadduoglio che avea l’onore di essergli padre.

casatiello. s.m. ● Torta rustica [N1-81(49 – Guida.47)] uno di quei pani di granone che volgarmente si addimandano casatielli,

casato. Lignaggio, stirpe [Z-44(44.IV)] il lustro del casato e il vistoso retaggio paterno.

cascaggine. s.f. ● Fiacchezza, sonnolenza [Z-28(100.I)] non sai stare cinque minuto senza che ti piglino le cascaggini del sonno. 

cascante. agg. • Languido, svenevole [Z-91(205 – Guida.181)] è il cascante della Dolorinda rispose tosto l’Antonina

cascimirro.  s.m. • Adammamento a cachemire [Z-15()] con nappe d’oro covre i calzoni di cascimirro bianco e le luidissime bottaglie,

casereccio. agg. • Grezzo, rozzo, non raffinato [Z-31(53.I)] qualche cosa di un destino volgare comune casereccio e noioso. 

casigliano. s.m. • Coinquilino [Z-85(323)] opponeva la più viva resistenza a’due giovani calabresi suoi pigionali e casigliani.

casipola. s.f. ● Casupola, casa piccola e modesta [Z-1(14)] Poco discosto dalla porta Erculea di Pompei è una casipola che forma isola, di rustica e misera apparenza:

casolana. agg. • Sorta di mela [P-93(87 – Guida.107)] erasi fatta così vermiglia da digradarne i colori della mela casolana. 

casone. s.m. ● Grande fabbricato [Z-44(29.I)] delle più belle del casone del signor Proto; 

cassare. verb. ● Cancellare [Z-44(50.I)] cassava nelle produzioni teatrale francesi la pasola Jesuite, 

cassia. s.f. ● Pianta con frutti con polpa scura [Z-12(55)] prodotti naturali di quelle terre come zolfo riso pepe canfora cassia ed altro.

castagnino. agg. • Castano [Z-18(D’Amico. 46)] Era un bel giovine alto complesso di capelli castagnini, 

castagno. agg.Castano [Z-40(24)] Era un bel giovine alto bruno di ricchi capelli castagni 

castaldo. s.m. • Fattore [Z-93(176 – Guida.159)] Poi pensò che al signor Tobia, castaldo di sua eccellenza il principe…

castigata. verb. ● Corretta [Z-34(69)] i quali fecero rappresentare parecchie loro commedie graziose e castigate

castigazione. s.f. ● Castigo, correzione [Z-26(19.I)] anzi avanzano tutte le altre pene e castigazioni… 

castraporcelli.  s.m. ● Castraporci, castratore di maiali [Z-26(468.I)] non fo per dire faccio paura a’ castraporcelli  del mio villaggio. 

castrino. s.m. ● Coltello per castagne [Z-81(48 – Guida.46)] Sul tavolo era il castrino, ovvero il coltello corto e adunco ad uso di castrare le bruciatelle;

castroneria. s.f. ● Balordaggine, sciocchezza [Z-23(D’Amico.149)] non dire più castronerie Celeste osservò la signora Angelica, 

casupola. s.f. ● Casa piccola e modesta [Z-30(64.I)] la casupola del Mangone avea ricevuto un sgagliardissimo scrollo. 

catacresi. s.f. • Dare a una parola un senso diverso [Z-26(476.I)] Allorché avvengono di queste mirabili catacresi o trasformazioni, uno rimane nel dubbio se quell’io di ieri è lo stesso dell’io di oggi.

catadriottica. s.f. ● Luce riflessa e rifratta [Z-82(60 – Guida.58)] Dai finestroni del palazzo oartivano sprazzi di catadriottica luce che accecavano.

catafalco. s.m. ● Palco di legno [Z-27(109.II)] Una sedia di velluto scarlatto era sul catafalco, su la quale fu fatta sedere l’acclamata donna. 

catalessia. s.f. ● Stato patologico di irrigidità dei muscoli [Z-36(5.I)] Era un caso di malattia rarissima un caso di catalessia

catalessi. s.f. ● Morbo che forma quasi un parentesi della vita [NdL-36(3.II)] Una sorpresa di quella terribile malattia che è la catalessi. 

catalettica. agg. • Che presenta catalessia [DO-36(86.I)] recavasi ogni giorno a Capri per visitare una giovane catalettica a nome Raffaella.

cataletto. s.m. ● Barella per trasportare malati o feriti, feretro, bara [Z-80(227 ‒ D’Amico.191)] il cupo rimbombo del martello su i chiodi che fermavano le assi degl’improvvisati cataletti. 

catalinata. s.f. ● Catilinata, catilinaria, filippica, discorso veemente [TM-44(33.IV)] epperò tutto compreso lo indirizzo di quella catalinata; 

cataplasmo. s.m. ● Persona noiosa e molesta [Z-82(321 – Guida.280)] era sempre stato uno di quei mariti che riescono veri cataplasmi per le loro giovani consorti.

catapulta. s.f. ● Antica macchina da guerra [Z-83(63)]  Vedendo che non ci era modo di smuovere quella catapulta, – Prima bozza cap.VI

cataroscio. s.m. • Scataroscio, scroscio improvviso di pioggia [Z-77(102 ‒ Guida.94)] per dare addosso al leprotto non sì tosto gli sfuriosi catarosci  ed i gagliairdi aquiloni lo spingevano un pollice fuori

catecumeno. s.m. • Chi sta ricevendo la dottrina cristiana [Z-30(86.III)] La conversione al cristianesimo dei due catecumeni riuscì commoventissima.

catellone. s.m. • Di soppiatto [Z-27(117.I)] non ebbe di meglio da fare che metter giù il muso e andarsene catellone pe’fatti suoi,

catena. s.f. ● Antica misura di lunghezza [Z-26(160.I)] in un suo podere di non sappiamo quante carra, quante versure e quante catene. 

cateratta. s.f. ● Saracinesca, botola, pioggia a dirotto [Z-27(131.II)] Il monaco sentì un certo sordo rumore come di una cateratta che si apra; 

catilinaria. s.f. • Filippica [Z-102(86)] Dopo la oltraggiosa catilinaria del pubblico ministero, la Corte si ritrasse in altra stanza per deliberare la sorte del delinquente.

catilinata. s.f. • Catilinaria, filippica [TM-22(164)] si è spinto ad ampollose catalinate contro lo stato coniugale, nel quale ha visto la schiavitù della donna.

catone.agg. • Severo, austero [Z-83(72)] vestito sempre alla catone, con le mani che gli puzzavano di cadaveri, – Prima bozza cap.VII

catrafosso. s.m. ●Fosso profondissimo [Z-26(86.I)] Tutto il terreno era pieno di catrafossi e di precipizi. 

catriosso. s.m. • Carcassa di uccello [Z-26(85.I)] Ognuna di esse piglia da lungi una forma strana, bizzarra, fantastica. Palmarola è un catriosso rabberciato,

cattedratico. s.m. •Professore universitario titolare di una cattedra  [Z-21(68] aveva un fratello che era cattedratico della nostra Università 

cattivare. verb. ● Prendere prigioniero, acquistare l’amicizia altrui ([Z-22(290)] Era impossibile avvicinarsi a questo angelo senza sentirsi da lei cattivato e affascinato. 

cattiveria. s.f. •  Azione cattiva [Z-21(140] Come rimanesse impietrita la povera Marcellina alla vista di quella cattiveria di fanciulle,

cattività. s.f. • Schiavitù, prigionia  [Z-16(249)] avesse scagliato a bella posta la bomba-carta tra i piedi per eludere la cattività che li aspettava

cattivo. agg. • Prigioniero, schiavo [Z-29(77.I)] ed involò quanto di valore era in quella casa, menando cattivi non pochi famigliari;

caustica. agg. • Aspra, mordace [Z-91(245 – Guida.212)] Antonina, questa sera voi siete più caustica del solito verso vostra sorella e me.

cauterizzare. verb. ● Distruggere tessuti viventi [Z-26(82.I)] né la qualità degli uomini nuovi bastano a cauterizzare e distruggere. 

cavadenti. s.m. • Ambulante, girovago [Z-44(48.I)] e qualche pagliacciata di cavadenti improvvisata nelle piazze, non si sarebbe potuto indovinare che in Napoli ci fosse il carnevale.

cavafondo. s.m. • Luogo dove si lavora il legno per le navi [P-105(62)] Stabilitosi in Napoli, egli avea preso a lavorare su i cavafondi nelle acque di Castellammare.

cavalvante. s.m. • Calzone [TC e NdL-26(437.II)+ dee tenere sempre le mani nelle tasche de’cavalcanti. 

cavalierato. s.m. • Grado iniziale di ordini cavallereschi [Z-23(D’Amico.140)] dove si conculcano le più sante leggi del cavalierato e della galanteria. 

cavaliere. s.m. • Elemento dell’antica fortificazione [Z-1(17)] era a pie’ del monticello,a cavalier del quale giacea la casupola di Giorgio.

cavaliere. s.m. • A cavallo [TM-25(171)] Era l’ora in cui le streghe si recano a cavaliere delle mazze di granate alle maledette assemblee.

cavalier servente.  s.m. • Bracciere,  cavalier servente, quello al cui braccio si appoggiava la sposa nel primi giorni del matrimonio [Z-82(26 ‒ Guida. p.29)] il fratello prete dello sposo dovesse adempiere appo la sposa all’ufficio di cavalier servente  e ciò per lo spazio di sei mesi dal dì delle nozze.

cavallona. agg. • Donna robusta [Z-88(79)] che già sono rimaste tanto scandalizzate dalla condotta di cotesta cavallona di vostra figlia.

cavamacchia. s.m. • Smacchiatore [DO-La Domenica («Escursione. Ne’ quartieri suburbani di Napoli. 13 gennaio 1867»)]: Sul fronte della bottega di un cavamacchie si leggeva semplicemente Qui si smacchia.

cavare. verb. ● Togliere [Z-37(37.I)] Ma la testolina del gorillo andava almanaccando il modo di cavarsi la curiosità. 

cavatina. s.f. • Sorta d’aria corta della lirica [P-68(84)] Quella sera la prima donna era indisposta ed omise una cavatina, ch’era forse la più bella di tutto lo spartito.

cavaturacciolo. s.m. • Cavatappi [Z-83(191)] Via mo! bisognerà trarvelo di bocca col cavaturaccioli? – Prima bozza cap.XV

cavazione. s.f. • Azione da schermitore [Z-La Domenica («Cento di questi giorni»)] mentre vi difendete con una cavazione siete assalito a tergo;

cavea. s.f. • Gradinata per spettatori [Z-58(190)] La brigatuccia visitò da prima il teatro, discendendovi con l’aiuto delle fiaccole; ed osservò la cavea dove sedeano gli spettatori;

cavezza. s.f. • Finimento per la testa degli equini [Z-33(24.II)] La stalla di marmo la greppia d’avorio e la cavezza di perle onde quell’imperatore ornò il suo cavallo

cavicchia. s.f. • Chiavarda, grosso perno metallico [DO-35(189.I)] era un anello di ferro che batteva su una cavicchia dello stesso metallo. 

cavriuolo. s.m. • capriolo [Z-25(102)] E snella e leggera come un cavriuolo, raccogliendo la lunga coda della sua veste di seta color perla, avviossi verso il boschetto,

cavurretto. s.m. • Tipo di sigaro [Z-97(41)] tirando l’anima da un mozzicone di cavurretto che gli avea già bruciato in parte i mustacchi rossicci.

cazune. s.m. • Calzoni (N2-32(75.I)] Femmine allummate i lumi levateve i gonnelle e mettiteve i cazune. – Pag.75.I

cecagnuolo. agg. • Miope, losco [N1-26(438.I)] È la banda di Angelantonio Rinaldi soprannominato il cecagnuolo, l’eroe della Macchia della Fajola.

cedrangolo. s.m. • Arancio amaro [Z-66(113 – Guida.98)] ed io non vorrei arrischiare la mia pelle; ché quando uno mette il capo su le fronde del cetrangolo non lo rialza più;

ceduo. agg. • Bosco che si taglia periodicamente [Z-15(113.VI)] Il taglio di un bosco ceduo a S.Paolo presso Nola.

cefalagia. s.f. • Cefalgia, cefalalgia, mal di testa [Z-58(190)] si assopiva talvolta di un sonno febbrile che potea dirsi piuttosto una cefelagia:

ceffo. s.m. • Grugno, muso [Z-39(15.II)] osservò levando il ceffo in aria il mandrillo. 

celare.. verb. ● Nascondere, occultare [Z-32(27.II)] Avrebbe dato a credere alla fanciulla aver lui motivi di tener celato il proprio nome. 

celata. s.f. • Parte dell’armatura che protegge il capo [Z-50(25.I)] due uomini d’arme, vestiti a bruno e con le celate che lor nascondevano il viso, si fermarono sospettosi e guardinghi allo sbocco del vico…

celeberrimo. agg. • Superlativo di celebre [Z-36(47.I)] divenuto un celeberrimo dottore in medicina, 

celeremente. avv. ● Rapido, svelto [Z-32(57.I)] Aniello non disse motto intascò il denaro e trasse via celeremente. 

celeste. s.m. ● Spirito che abita il cielo [Z-96(152 – Guida.130)] i paternostri e i gloriapatri recitati di là del telone non poteano arrivare fino a’ celesti.

celia. s.f. • Scherzo, specie verbale [Z-31(33.I)] se la cosa non fosse da prendere come una celia epigrammatica, 

celiare. verb. ● Scherzare con parole (Z-92(56.I)] Il calzolaio credè dapprima che sua altezza celiasse

cellaio. s.m. ● Cantina, dispensa [Z-21(231)] arrecasse una guastada da sei caraffe del più asciutto  pizzicante che fosse in sebo nel cellaio. 

cellecata. verb. ● Solleticata [SN-26(536.I)] veder morire fattiziamente nelle agonie delle convulsioni la donna cellecata.

cellecatoria. agg. • Prodotta dal solletico [DN-26(536.I)] per molto tempo l’atrice invenzione della mortte cellecatoria formò il subbietto delle conversazioni in Napoli 

cellulare. s.m. ● Di carcere diviso in celle [P-40(119)] e come ebbi colto un conoscimento della prigione cellulare in cui era stata rinchiusa,

celone. s.f. • Coperta [P-96(73 – Guida.64)] il letticciuolo della pinzochera abbastanza pulito, ricoperto da celone e cortine di bianchi lini.

cembalo. s.m • Strumento a tasti [Z-96(13 – Guida.15)] Assai conosciuto è il cembalo o tamburino sonato dalle femminelle:

cenacolo. s.m • Stanza in cui si svolse l’ultima cena di Gesù, luogo di riunione di artisti e letterati [Z-28(49.II)] Alla sinistra è effigiata la Vergine Santissima nel cenacolo co’dodici apostoli. 

cenciaiuolo. s.m. • Rivenditore di stracci [Z-54(2)] un gobbo che esercitava l’ufficio di cenciaiuolo nel quartiere, e che si chiamava per soprannome Fenucchiello.

cencio. s.m. ● Cosa di poco valore [Z-44(9.II)] La donna non è più per voi che un cencio 

cencioso. agg. • Persone miserabili e lacera [Z-30(13.I)] fu visto muovere a piedi per la via della Marina seguito da una gran calca di cenciosi. 

cenerentola. s.f. ● Persona a torto trascurata [Z-39(38.II)] Non voleva assolutamente che il forestiero vedesse la Cenerentola, 

cenericcio. agg. ● Che ha un colore cenerino smorto [Z-6(53)] la sua faccia e di una pallidezza mista di cenericcio.

cenigia. s.f. • Ceniglia, cenere [Z-15(34.V] Una faccia scarna, livida, del colore della cenigia, si disegnava nell’ombra come sinistra apparizione.

ceniglia s.f. • ? Carbonigia, carbonella [TM-21(26)] Ora farò di ravvivare la ceniglia nel tegame che ci serve da caldano,

cennamella. s.f. • Strumento simile ad oboe [Z-80(115 ‒ D’Amico.104)] un sonatore di cennamella venuto da alquanti giorni in Napoli col suo compagno zampognaro per le novene della Madonna e del Natale.

cennamellaro. s.m. ● Suonatore di cennamella [TM-100(222 – Guida.176)] e il cennamellaro della Basilicata si rizzò in piedi dopo la fucilazione,

cennare. verb. ● Accennare [ Z-La Domenica («L’Albergo de’Poveri» 21 Luglio 1867)] pone in aperta luce i fatti che abbiamo cennati e le radicali riforme arrecate nell’ amministrazione

cenobio. s.m • Convento di monaci [Z-47(61.IV)] Ebbi vaghezza di visitare quel cenobio, dove mi sembrava impossibile che v’inerpicassero le capre e i cavriuoli.

cenobita. agg. • Chi fa vita ritirata, austera [Z-83(218)] E, dica pure quel che si voglia l’austera filosofia cenobita, un buon pranzo, quando è accompagnato da un buon appetito, è uno de’più positivi piaceri della vita.

censo. s.m. • Canone in denaro [Z-50(93.III)] I re di Napoli soleano pagare un censo al papa per antica consuetudine;

censore. s.m. • Critico abituale e severo [Z-38(77.III)] Stette alcun spazio di tempo Erodiade a riguardare il suo severo censore. 

centauro. s.m. • Mostro mitologico [Z-35(167.I)] vi sono ghirlande di gramigna capelluta di veronica e di rosso centauro. 

centellino. s.m. • A poco a poco [Z-49(92.II)] Quindi si riscendeva e si pigliava il caffè. Suora Giuditta ne sorbiva un centellino.

centerbe. s.f. ● Bevanda spiritosa a base di erbe [NdL-9(23.III)] mi darete il piacere di provare un poco della mia centerbe,

centina. s.f. • Ossatura di legno [Z-93(85 – Guida.82)] Come Tobia si appressò alle nere muraglie a cui si appoggiava la centina di quello antico arco di ponte,

centinare. verb. ● Armare o sostenere con centine [Z-96 ‒ Guida.7)] Di fianco alla fontana dell’Atlante si era eretto un palco centinato,

centuplo. agg. • Che è cento volte maggiore [Z-37(93.II)] E la sua fiducia nello astrologo italo-greco si accrebbe al centuplo. 

centurione. s.m. • Comandante di una centuria [Z-35(77.I)] e dietro a questo Erculeo trierarco e Olarito centurione. 

ceppo. s.m. • Grosso pezzo di legno da ardere, blocco di legno per immobilizzare i prigionieri, base della croce [Z-26(483.II)] grandi uomini di tutt’i paesi e di tutt’i secoli vissero poveri e perseguitati e morirono tra i ceppi e gli stenti. 

cerasta. s.f. ● Rettile africano simile alla vipera [Z-66(Guida.211)] Ci ha un colore verdastro come quello della cerasta di cui ha tutto il veleno in cuore.

cerbero. s.m. • Custode, guardiano arcigno [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana» del 25 novemb. 1866)] Restava un ultimo portoncino al cui cerbero domandare del signor U…

 cercina. s.f. • Involto di panno a forma di cerchio [Z-79(33)] esclamava la donnina menando il ferro da stiro su un cencio a cercine per non fare abbronzare la biancheria da stirare.

cerebro. s.m. • Cervello [Z-Il Sibilo («Un incontro» 1 Febbraio 1844)] prima influenza che ha avuto sulle laminette del mio cerebro l’aria parigina.

cereo. agg. • Pallido come la cera [Z-91(Guida.243)] parve che un raggio di celeste consolazione rischiarasse il suo cereo viso. 

cerfoglio. s.m. • Pianta aromatica [Z-30(58.I)] da pini di mezzana statura e da certe erbacce di sinistri colori, specie di pastricciani o cerfogli selvaggi.

cerino. s.m. • Fiammifero con lo stelo intriso di cera [Z-26(124.II)] avrebbe veduto agghiacciarsi tutto quanto l’universo creato da Dio senza voler mettere fuora un cerino fiammifero

cernecchio. s.m. • Ciocca di capelli posticci [Z-85(33)] e del modo di comporre acconciamente i capelli a ricciolini ed a cernecchi,

cernere. verb ● Discernere, scegliere [Z-26(581.I)] Tutti sono galantuomini e a cernere trovi il loglio e l’ortica. 

cerogene. s.f. • Sorta di cera stearica [P-92(35 – Guida.33)] tratto un cerino dalla scatoletta che ne aveva in saccoccia lo accese e con questo accese un cerogeno.

cerretaneria.  s.f. • Ciarlataneria, azione discorso da ciarlatano [AC-23(105.II – D’Amico.174)] te di cui la frode e la cerretaneria si valgono come vento pe’loro palloni.

cerretanismo. s.m.  • Atteggiamento da ciarlatani [AC-26(493.II)] il vero merito scompagnato dal cerretanismo dal favoritismo dalla cabala e da altre simili soccorsali, 

cerretano .agg. • Impostore, ciarlatano [Z-26(483.II)] Gli istrioni, i cerretani, i funamboli, i vinaiuoli, i bettolieri, i musici e le meretrici fanno buoni affari, come dicono i trafficanti e i parrucchieri di Francia.

cerro. s.m. • Legno di quercia [Z-22(13)] così Lorenzo avea fatto porre due o tre cerri nel cammino per mantenere vie più calda la stanza,

certame. s.m. • Duello, contesa [Z-5(209.I)] Egli possedeva que’pregi che gli assicuravano piena vittoria in quel certame di opposti,

ceruleo. agg. •  Di colore azzurro chiaro  [Z-21(254)] agli uomini privilegiati dal sangue ceruleo dalla cravatte bianche

cerusico. s.m.  • Chirurgo da poco [Z-92(107 – Guida.94)] medico cerusico militare  inviato per assistere da parte del conte di Villamare alla cavalleresca tenzone.

cervelloticheria. s.f. • Idea, trovata cervellotica [DO-26(333.I)] mi sbizzarrii in mille cervelloticherie che ora non saprei ridire, 

cervice. s.f. • Parte posteriore [Z-3(78.I)] il precipizio di Scutolo, che spinge dal lido alle nubi la gigantesca sua cervice;

cerviero. agg. • Con occhio acuto [Z-6(61)] e mugolava nella stesa guisa che fa il lupo quando ha il sospetto de’cani cervieri.

cervogia. s.f. • Specie di birra [Z-54(50)] a divorare bistecche, ostriche e tartufi, e tracannare ricolmi bicchieri di cervogia, coll’immancabile avana tra le labbra,

cervone. agg. • Colori degli occhi caratterizzato da sfumature gialle e marroni [W-77(12)] Avea capelli ricciuti e neri, baffi e pizzo, occhi cervoni e lucenti estremamente movibili

cesa. s.f. • Muso, viso (?) [TM55(12)] E la contessa fece una cesa lunga lunga.

cesare. s.m. • Imperatore, sovrano [Z-35(174.I)] Ella potrebbe riferire a Cesare le tue audaci parole e tu ne andresti a morte straziante. 

cesareo. agg. • Dell’imperatore, imperiale [Z-La Domenica («Le lettere in Napoli. 21 Luglio 1867»)] ma non possiamo perdonar loro  i leziosi incurvamenti a’loro cesarei padroni. 

cespite. s.m. • Fonte di guadagno [Z-81(121 – Guida.110)] ma sembrava che questo non fosse più l’unico cespite dei suoi guadagni,

cesso. s.m. • Gabinetto, latrina [Z-40(114)] io ti torrò di questa cameretta, e ti chiuderò nel cesso, dove nessuno potrà mai udirti,

cesso della camuscia. s.m. • Camera degli interrogatori [TC e NdL-93(Guida.44)] ed entrare nel cesso della camuscia per essere interrogato dal curioso.

ceuza. s.f. • Male venereo [N1-73(49)] E chesta ceuza è capace di far ridere la gente? esclamò sua maestà siciliana, volgendo la parola a’ministri che aveva addietro,

chaleco. s.m. ● Sottoveste [TS-96(7  ‒  Guida.10)] brandelli di stoffa arlecchina che simulavano un chaleco, sottoveste o corpetto alla spagnuola.

charistia. s.f. • Festività romana antica [NdL-34(11)] I conviti che ella dava nella festa della Charistia vinceano in fasto 

chasse. s.f. • Abito, tenuta da caccia [GO-83(42)] e non hai visto che ci hai un bottone di meno alla chasse e… – Prima bozza cap.IV

checchè.  pron.ind. ● Qualunque cosa [Z-25 (143)] Checchè sia il capriccio che gli venga nel capo tu l’appagherai senza badare a risparmio.

checchessia. pron.ind. ● Qualsiasi cosa, qualunque cosa [Z-18(D’Amico. 142)] inveire contro il destino o la sorte o checchessia. 

cherico. s.m. ● Intellettuale, uomo di cultura [Z-27(15.II)] già chèrico dell’ordine degli Scolopii,

chermisi. s.m. • Cremisi, rosso acceso [Z-34(203)]le cui sponde eran fregiate di drappi di seta color giallo e chermisi, secondo lo stemma della città.

cherubino. s.m. ● Persona di delicata bellezza [Z-29(73.III)] Zenobia aveva un cuore di cherubino

cherubo. s.m. ● Cherubino, persona di delivata bellezza [Z-38(101.III)] le affocate aure della sala contendano il piacere di baciare que’capelli da cherubo. 

chetamente. avv. • In silenzio, senza rumore [Z-44(44.III)] Volsero le cose abbastanza chetamente in quella casa 

chetichella. s.f. ● Di nascosto, furtivamente [Z-83(247)] si dicea che esercitassero alla chetichella la piccola industria di prestare cinque lire per averne sei il domani! – Prima bozza cap.XVIII

chetina. agg. • Che non fa rumore [P-50(27.IV)] Che vostra maestà dorma tranquillo. I ribelli partiranno alla chetina non si farà romore.

cheto. agg. • Silenzioso, quieto [Z-22(92)] tra il cheto scroscio delle acque delle fonti pareati sentire  i replicati baci dei due amanti. 

chiacchiera. s.f. • Processo [TC-93(121 – Guida.113)] se tu abbi sconcertato qualche cosa intorno a Testa di spiga ed alla chiacchera del curioso.

chiacchieressa. s.f. • Lingua [N1-96(94 – Guida.82)] Dove sta lu core ci ha da stare la chiaccheressa, e dov’è la chiaccheressa ci ha da stare lu core.

chiacchierio. s.m. ● Chiacchierare prolungato, cicaleccio [Z-83(221)] Lo so lo so rispose Gerardo a cui quel soverchio chiacchierio cominciava a fastidire – Prima bozza cap.XVII

chiachiello. s.m. • Uomo di poco animo [N1-96(27 – Guida.27)] Sbùzzalo sbùzzalo Ciccì quel chiachiello di Totonno.

chicchessia. pr. ind. •  Chiunque, qualunque [Z-26(420.II)] Noi non avemmo giammai la flemma o condiscendenza di aspettare chicchessia più di dieci minuti. 

chiamolla. verb ● La chiamò [TM-28(56.II)] come dicemmo era al Seggio di Porto e un uomo chiamolla a nome. 

chiamossi. verb ● Si chiamò [TM-26(601.I)] Così chiamossi l’indebita appropriazione degli uomini, 

chiappare. verb ● Acchiappare, carpire, rubare [Z-14(19.II)] chiappandoli per la gola e gittandoli nelle bolge del suo inferno.

chiappola. s.f. • Bagattella, inezia   [Z-La Domenica (14 luglio 1867)] Un medico è un uomo che si paga per fargli raccontare chiappole nella camera dell’ammalato, 

chiarissimo. agg. ●Superlativo di illustre, insigne [Z-40(59)] Ossequiamo con ogni riguardo il chiarissimo signor Francesco Mastriani;

chiaroscuro. s.m. ● Alternanza di luci e di ombre [Z-28(48.II)] benché di lui lodatissima è una nostra Donan in chiaroscuro nella chiesa di Santa Chiara. 

chiaroveggenza. s.f. • Capacità di prevedere il futuro [Z-31(20.I)] come se dieci minuti bastassero alla vostra precarissima  chiaroveggenza 

chiasso. s.m. ● Viuzza stretta, postribolo [Z-96(Guida.162)] si teneano paghi di qualificare chiasso la caserella di donna Graziella.

chiassolino. s.m. • Diminutivo di strada stretta, meno che vicolo [P-La Domenica («Cronaca della settimana. 27 Ottobre 1867»)] Cecco era caro a tutto il chiassolino ov’era la bottega d’Andrea; 

chiassuolo. s.m. • Strada stretta, meno che vicolo [P-3(5)] in quella rete insomma di popolati chiassuoli antichi, onde compongosi i quartieri del Mercato, del Pendino e del Mandracchio,

chiausso. s.m. • Specie d’usciere [P-21(356)] Ne abbiamo cinque del mese, e corre la terza mesata, disse con la sua voce nasale il chiausso della proprietà.

chiavare. verb ● Serrare, chiudere a chiave [Z-21(82)] Quando la Morta usciva per sue faccende chiavava la portella, 

chiave. s.f. • Gherone triangolare che s’allarga verso l’anche e verso il seno [P-26(134)] Come la povera fanciulla si sentisse impacciata tra le chiavi e li spallacci del busto

chiave mascolina. s.f. • Rimedio popolare contro le convulsioni [N1-79(4)] Portate una chiave mascolina – disse la Sì-Gaetana ch’era venuta fuori in istrada – la scema ha il mal di luna.

chiavonesca. agg. ● Azione da  briganti, derivata dal brigante Luigi Alonzi detto Chiavone [GO – La Domenica («Cronaca della settimana del 18 novembre 1867» Non sembrava che gli alunni della scuola chiavonesca volessero sentir ragioni.

chiazza. s.f. ● Larga macchia [Z-44(14.IV)] Una chiazza rossastra era sul suo corpetto. 

chiazziere. s.m. • Basso agente dell’appalto del grascio [N1-96(24 – Guida.24)] il consesso che avea scelto la spigaiola a danzare la tarantella al cospetto della regina era stato composto appunto di questi otto chiazzieri.

chicca. s.f. • Confetto, caramella [Z-108(18)] Le mensole sono gremite di candelabri, scatolette di chicche e di diavoletti, tutto indorato,

chicchera. s.f. • Piccola tazza [Z-66(49 – Guida.45)] un tondo con quattro chicchere sopra,

chicchessia. pron. ind. ● Chiunque, qualunque [Z-37(99.I)] e non era più permesso l’accesso al castello a chicchessia. 

chiegga.  verb ● Chieda [TM-92(69 – Guida.63)] le disse con acento supplichevole come un fanciullo che chiegga una grazia.

chieppa. s.f. • Persona sciocca e balorda [Z-21(141)] la vorremo conciare per forma che le passi una volta per sempre la voglia di venirsene a fare la piccola chieppina.

chierca. s.f. • Chierica, inizio di calvizie [Z-34(195)] Oh arcibestia che sono salvando il battesimo e la chierca!

chiercuto. s.m. • Prete, frate [Z-82(22 – Guida.26))] in tempi  non molto da noi discosti massime nelle province il numero dei chiercuti.

chierico. s.m. • Sacerdote [Z-27(136.II)] Ogni complice a qualunque ceto fosse appartenuto secolare o chierico, 

chiesastico. agg. ● Di chiesa [Z-34(36)] consacrare un figliuolo al canto chiesastico era uno accaparrarsi il paradiso. 

chiesuola. s.f. • Diminutivo di chiesa [Z-30(29.II)] su cui sorge un modesta chiesuola intitolata a Santa Maria del Pianto. 

chifello. s.m. • Panino a mezza luna [P-81(254 – Guida.224)] ordinò che si recasse la cioccolata co’chifelli e co’tortellini inzuccherati.

chignon.  s.m. • Crocchia di capelli raccolti e variamente annodati sul capo [Z-La Domenica («Cronaca della settimana. 30 dicembre 1866» )] I chignons pigliano proporzioni così spropositate che sono venuti in sospetto.

chilificazione. s.m. •  Trasformazione degli alimenti in chilo [Z-21(69.II – D’Amico)] gioconda serenità che induce una piacevole e tranquilla chilificazione, 

chilo. s.m. •  Fluido lattiginoso della digestione [Z-26(452.II)] Pel volgo napolitano ed anco pe’signori ogni solennità di qualunque specie si riduce in chilo

chimenea. s.f. ● Camino [term. spag.-29(62.I)] accosto alla dorata chimenea in cui crepitavano fiammeggianti ceppi. 

chimera. s.f. • Sogno vano, illusione [Z-29(43.III)] corre dietro alle chimere o si bene anche alle donne

chimerica. agg. ● Fantastica, illusoria [Z-34(228)] E quanto di queste chimeriche illusioni dovessero essere trafitti i cuori amorosi 

chimo. s.m. Alimento nello stomaco durante la digestione [Z-23(83)] pregno di tutte le esalazioni del suo chimo.

china. s.f. ●Terreno scosceso, pendio [Z-30(102.II)] di notte tempo attraverso i greppi e le chine della Masseria. 

china-china. s.f. ● Chinachina, sostanza medicamentosa [Z-34(14)] che a stempiarle ci vuole poscia una buona dose di china-china. 

chinaceo. s.m. • Da chinachina, sostanza medicinale (?) [TM-31(22.I)] i chinacei da voi prescritti, se altrove forse hanno prodotto buoni effetti, qui invece non farebbero che affrettare la catastrofe.

chinè. s.m. • tessuto screziato, marezzato [Z-La Domenica («Fisiologia dell’Innamorato». 8 settembre 1867)] Una beltà con una veste rosa di lanetta chinè e con un cappellino bianco alla Pamela

chinossi. verb. • Si chinò [TM-31(53.III)] scostò i guanciali e chinossi a guardare dal foro della toppa; 

chioccia. s.f. ● Vecchia malandata [F-12(155)] Infame chioccia da prostibolo sclamò il vecchio;

chiocciare. verb. • Emettere un verso rauco e stridulo [Z-83(63)] di che la zitellona si tenne offesa e cominciò altamente a chiocciare: – Prima bozza cap.VI

chiocciola. s.f. ● Mollusco commestibile [Z-6(42)] bolliva chiocciole, vendea semi secchi di poponi, ceci e nocciuolo infornate;

chiocciolino. s.m. • Il rannicchiarsi [P-86(398  ‒ Guida.335)] e purché il vostro soggiorno qui non si abbia a protrarre di là di qualche giorno, ci faremo qui alla meglio un chiocciolino.

chiodo. s.m. • Soldo [Z-82(363 ‒ Guida. p.316)] da mastro Peppe, il sarto, per portargli il mio lavoro e farmi dare i chiodi.

chioma. s.f. ● Capigliatura lunga e folta [Z-44(60.II)] le sue lunghe e belle chiome le cadeano discinte su gli omeri. 

chiosa. s.f. • Commento critico [Z-83(124)] non avrebbero mancato di leggere in segreto il canto proibito, e ci avrebbero fatto anzi le loro chiose e comenti.

chiosare. verb. • Commentare [Z-50(13.I)] Questo fatto si era sparso in un baleno per tutta la città; ed era stato in mille guise commentato e chiosato.

chiostra. s.f. • Chiostro, luogo chiuso e recintato [Z-100(5 – Guida.8)] una finestra dischiusa che rispondea su una chiostra forniva un grammo d’ossigeno a’respiranti.

chiotto. agg. ● Quiete, prudente [Z-26(440.I)] Poscia ne andarono chiotti al molino a ritrovare Onesimo; 

chiozzo. s.m. • Ghiozzo, uomo stupido [Z-49(43.II)] Le madri in generale pescano questi ghiozzi per le loro figliuole;

chirota. s.m. • Rettili con testa lunga [P-102(2)] que’tenebrosi recessi, covi di lupi o di lugubri e sinistri chiroti;

chirottero. s.m. • Mammifero alato [Z-31(116.I)] Chirottero dell’umana creazione, non gli era permesso di volare nelle cerulee regioni dove il sole dell’amore diffonde i suoi raggi divini.

chito. verb. • Chino, chinato, piegato [Z-28(94.I)] Maria avea chito il capo sì che la faccia era tutta dileguata in sul seno. 

chiurlo. s.m. • Uccello marino [Z-88(118)] Il chiurlo del mare faceva udire sotto il balcone di quella stanza il suo stridulo canto;

cià. s.f. • Bevanda come il tè [P-12(14)] che non sapea vivere in altro elemento fuora del rumore dei bicchieri e della fragranza del cià.

ciaccherino. agg. ● Diminutivo di birbante, figuro [Z-26(101.I)] dominava tutta quell’onda si scalzi e cenciosi ciaccherini, 

ciacco. s.m • Porco [Z-9(99.II)] Tu sei uno stupido ciacco! sclamò la donna infuriata dando una spalmata sul tavolo che si avea dinanzi.

cialda. s.f. ● Involucro di ostia, coccarda [Z-40(92)] più valore del corpo di Gesù nella cialda eucaristica

ciambellotto. s.m. ● Cammellotto, tessuto di pelo di capra o di cammello [Z-1(161)] e la veste di questo falso profeta; di ciambellotto bianco, tessuto di pelo di capra,

ciamberlano.  s.m. ● Ufficiale di corte [Z-25(88)]) Arrogi che il vecchio ciamberlano amava il suo unico figliuolo 

ciancia. s.f. • Chiacchiera, ciarla [Z-28(98.II)] sentendosi l’animo tutto sossopra avesse prestato ascolto alle ciance della fante.

cianciafruscola. s.f. • Inezia di poco conto [Z-83(431)] e non sapea dire che due cianciafruscole alla signora e alle signorine.

cianciare. verb. •Chiacchierare, ciarlare  [Z-29(17.II)] dov’erano a cianciare parecchi domestici in gran livrea. 

cianciatore. s.m. ● Chiacchierone [Z-9(115.III)] e i cianciatori da salotti, gli eleganti calunniatori

cianciosa. agg. ● Vezzosa, leggiadra [Z-15(92.V.III)] Le vesti! oh questa è cianciosa davvero!

ciandella. s.f. • Pettegola [N1-23(38.II – D’Amico125)] la superba Penelope e l’altera Lucrezia non sono a petto vostro che due equivoche ciandelle,

cianghellino. s.m. ● Persona di cattivi e disonesti costumi [AC-26(640.I)] Sozze ciarpe coperte di pillacchere ricoprivano le nudità di que’cianghellini. 

ciannamellaro. s.m. ● Suonatore di cennamella [TM-100(222 – Guida.176)] e il ciannamellaro della Basilicata sii rizzò in piedi dopo la fucilazione,

cianito. agg. ● Colore tendente al blu[W-14(27.V)] Nel mezzo di quegli azzurri cianiti vedeasi una apertura,

cianosi. s.f. • Colorazione bluastra della cute [Z-80(237 ‒ D’Amico.199)] e quello sfiguramento che la cianosi arreca agli umani sembianti: 

ciantella. s.f. ● Ciabatta, donna volgare [Z-81(251 – Guida.222)] tutto faccio perché ti voglio bene, ma non per questa ciantella, che il diavolo porti via.

ciaramellare. verb. • Parlare per trarre in inganno [Z-28(104.I)] da che egli la vantaggiava d’assai in merito  di caramellare,

ciaramellata. s.f. • Parlata per trarre in inganno [Z-21(221): bisogna essere un allocco de’più inetti per credere a queste ciaramellate.

ciarlataneria. s.f. ● Caratteristica di chi è ciarlatano [Z-18(D’Amico. 114)] non fosse altra che una ciarlataneria bella e buona, 

ciarlatanesco. agg. ● Proprio del ciarlatano [ Z-La Domenica («Un disinganno» 16 Giugno 1867)] Noi paragoniamo questo motto agli annunzi ciarlataneschi che covrono le quarte pagine dei gornali.

ciarlatanismo. s.m. • Il fare da ciarlatano [P-18(90.II)] a’cappelli semoventi e ad altre cotali equivoche manifestazioni, in cui il ciarlatanismo entrava per nove decimi.

ciarlatano. s.m. ● Imbroglione, saltimbanco [Z-18 (D’Amico. 116)] debb’essere un famoso ciarlatano impostore.

ciarliero. agg. ● Chiacchierone [Z(79.II)] Di’su ciarliero del diavolo esclamò Federigo, 

ciarpa. s.f. • Specie di cravatta [P-68(121)] Anna Shillon, la celebre modista di Parigi, aveva inventato le vesti e le ciarpe alla Lucia

ciascheduno. pron. ind. ● Ciascuno, ognuno [Z-44(11.IV)] I due belligeranti aveano ciascheduno particolari ragioni 

ciborio. s.m. • Tabernacolo per ostie [Z-83(364)] Andate un poco a farvi i fatti vostri! È proprio il diavolo che ci ficca il ciborio!

cibucco. s.m. ● Pipa [TM-1(162)] si raccolgono sdraiati intorno alle vasche di tabacco, applicandovi le punte dei loro eterni cibucchi,

cicalamento. s.m. ● Lungo discorso frivolo [Z-25(111)] spiacevole per entrambi e che non sia da appicco ai cicalamenti del mondo

cicalare. verb. • Chiacchierare, blaterare [Z-83(307)] avea per altro il difetto, che hanno quasi tutte le portinaie, di cicalare senza proposito e soventemente senza costrutto.

cicalata. s.f. • Discorso lungo, frivolo e inutile [Z-34(147)] disse tosto il medico per troncare di trincio la cicalata della donna.

cicaleccio. s.m ● Chiacchiericcio di più persone [Z-1(74)] E dopo due ore di cicaleccio da far benir le convulsioni

cicero. s.m. • Riga tipografica [Z-77(43 ‒ Guida.44)] pagando 12 grani per ogni cento righe di filosofia ed un carlino per cento righe di cicero.

cicerovacchio. s.m. • Tribuno popolare incline ad atteggiamenti populistici e demagogici (da Angelo Brunetti detto Ciceruacchio [DO-49(173.III)] Si mandi pel sagrestano; altrimenti, le apriremo a cannonate –  rispose un cicerovacchio di quella turba.

cicisbeare. verb. • Comportarsi da vagheggino [Z-75(253 – Guida.212)] balestrando gli occhi a dritta e a manca su tutt’i balconi per cicisbeare con le ragazze del paese.

cicisbeo. s.m. • Damerino, vagheggino [Z-83(255)] Che cosa dunque la bella Teresina, adorata e incensata da cento cicisbei, avea a fare di quel pezzo di stucco, buono soltanto per scarabocchiare una ricetta?

cifrone. s.m. • Cefrone, striscia che i militari hanno al braccio per indicare anzianità di servizio [GO-26(662.I)] servitori coi cifroni alla livrea;

cigaretta. s.f. ● Sigaretta [TM-36(68.I)] e fumava con in spensieratezza una cigaretta di carta.

ciglione. s.m. • Orlo d’un precipizio [Z-29(22.II)] CarloV amava gli eremitaggi, le solitudini, le cupe valli e i tetri ciglioni dei monti.

cignale. s.m. ● Cinghiale [Z-8(130)] per cui l’olezzo del cignale alla sua mensa già compensava

cignere. verb. • Cingere, circondare [Z-32(61.II)] La cigneremo assai bella al muratore… 

cilestre. agg. ● Celeste [Z-La Domenica («Cronaca della Settimana. 7 Aprile 1867»)] non credere alla purezza del sangue cilestre che scorre nelle sue vene,

cilestrino. agg. ● Celeste pallido [Z-92(22 – Guida.22)] i suoi begli occhi cilestrini grandi e loquaci s’inumidivano al racconto di ogni sventura, 

cilizio. s.m. • Cilicio, panno ruvido e grossolano, cintura molto ruvida [Z-38(14.I)] non ha altro vestimento addosso che una specie di cilizio di peli di cammello fermato a mezzo il corpo da una cintura di cuoio.

ciloma. s.m. • Sciloma, ragionamento lungo e vacuo [P-32(62.II)] Questo ciloma del barone andò perduto chè il giovine aveva l’animo tutto sossopra 

cimbelasia. s.f. • Forse è l’attuale Tasmania [TM-34(31)] Napoli non era certamente la Terra di Diemen o una regione della selvaggia Cimbelasi. 

cimbottolare. verb. • Capitombolare [Z-79(4)] qualche cosa era giacente a terra a pie’della scaletta di legno, per che poco mancò non vi cimbottolassero su,

cimentare. verb. • Provocare, sfidare [Z-83(279)] Oh io non voglio che tu abbi a cimentarti con la gente cattiva figliuol mio. – disse il signor Onofrio. Prima bozza cap.XXI

cimento. s.m ● verifica, prova [Z-12(67)] Arduo e spaventevole era il cimento;

cimosa. s.f. • Bordura laterale di stoffa [Z-38(72.I)] purnondimeno ci era sempre, per così dire, un po’di cimosa da tagliare, sendo cosa dalla esperienza comprovatissima che chiunque amministra il denaro altrui rade anche sul guscio dell’uovo, e non ci è verso che le mani restano pulite.

cinabro. s.m. • Color rosso brillante [Z-79(97)] Vittorina sorrise, e il suo bel volto si colorò di finissima tinta cinabro.

cincinno. s.m. • Ricciolo [Z-46(96,III)] e quei capelli a cincinni!

cincischiare. verb. • Tagliuzzare in modo irregolare [Z-61(145)] che avea schiaffeggiato il marito la prima notte del matrimonio e che gli avea cincischiata a sangue la faccia,

cincorenza. s.f. • Forcone. Intendi qui la mano [NdL e N1-44(73.IV)] Andate a chiudervi in cucina, la femmina, e non ne uscite, se non volete che io vi mollifichi la faccia con la mia cincorenza.

cinedo. s.m. • Giovane effeminato [Z-50(69.IV)] due cinedi vestiti anche alla foggia pompeiana cantavano su que’motivi musicali alcune canzone napolitane e catalane,

cinereo. agg. • Grigio come la cenere [Z-21(235)] Che cosa vi mena da me bel giovinotto chiese il bipede in berretto cinereo.

cingallegra. s.f. • Uccellino [Z-58(135)] e qualche cingallegra di ritorno al suo nido faceva udire un grido di allegrezza.

cingolo. s.m. • Cordiglio di prete [Z-102(42)] le vesti per la celebrazione della messa come l’amitto, il camice, il cingolo, la pianeta e gli altri paramenti.

cinguettare. verb. • Chiacchierare di futili motivi [Z-36(77.I)] il francese la lingua appunto che ogni buon italiano dovrebbesi vergognare di cinguettare, 

ciniglia. s.f. • Tessuto filato [Z-71(91)] Le donnine un poco più agiate si facevano comporre la chioma in una reticella di seta o di ciniglia.

cinismo. s.m ● Modo di comportarsi con indifferenza e disprezzo [Z-44(55.II)] Quella donna era di un cinismo spaventevole. 

cinnamomo. s.m. • Pianta come la cannella [Z-38(12.I)] dalle incorruttibili rose di Gerico, dal cinnamomo che spande il più soave degli odori, dalla mirra, primo incenso del creato.

cinque. s.m. • Dita [TC-26(50.I)] Ne ho ammaccati e rigonfi i cinque disse poi –

cinquina. s.f. • Forma di pagamento [Z-86(97 – Guida.87)] e mettea nelle mani di lei una cinquina o una pubblica;

ciocca. s.f. • Ciuffo di fiori o di frutta [Z-40(60)] dove pompeggiava eziandio una ciocca di odorosissimi fiori, 

ciocco. s.m. • Uomo balordo, stupido [Z-16(139)] Mi troverei come un ciocco e farei più maroni che non darei di passi. 

cioccolatte.s.m. • Prodotto alimentare [Z-83(136)] Feci in modo che il ritratto della cara defunta gli si porgesse alla vista nel momento di sorbire il cioccolatte. – Prima bozza cap.XI

ciompelleria. s.f. • Cosa fatta da ciompo, grullo  [Z-15(62.X)] Ma ci dicono quelli che prestano fede a queste ciompellerie, che egli è Dio,

ciomperia. s.f. • Atti o maniere da ciompo [NT-16(451)] egli non lasciava le sue male pratiche le sue ciomperie e le campagne col lupomannaro, 

ciompo. s.m. • Individuo di umile condizione, grullo [Z-71(25)] Presi tra loro questi accordi i due ciompi, Pasquale chiamò Chiapparello per il conto;

cioncare. verb. • Sbevazzare, trincare [Z-84(88)] cioncò per conto suo due buoni fiaschi dello arzente di recente svinatura.

cioncola. agg. • Sporche, sudicie [P-106(132)] quelle aggraziate parole che essa attingea dalle trecche e dalle cioncole della strada.

ciondolare. verb. • Perdere tempo [Z-92(39 – Guida.36)] il gobbetto ciondolava per quella stanza, senza sapere dove mettere le mani per rassettare gli arnesucci, conformemente usava ogni giorno.

ciondolo. s.m. • Piccolo oggetto ornamentale in oro o argento [Z-44(94.I)] Mettete le croci i ciondoli e le commende di un crivello e vagliate bene. 

cionno. agg. • Sciatto, dappoco [P-32(65.II)] Dunque all’opera Arlecchino non farmi il cionno fammi ridere. 

cionnondimeno.  cong. ● Cionondimeno, ciononostante [Z-1(3)] cionnondimeno vedo la necessità di dire quattro parole di passaporto a questo mio libro,

cionullamanco. s.m. • Tuttavia [TM-68(17)] Cionullamanco, poca premura potrebbero prendere i lettori a’casi della tempestosa mia vita,

cioppa. s.f. • Lunga veste a forma di gonnella [Z-6(71)] e un brivido gli correva sotto le coppe siffattamente che il fuoco del braciere gli ardeva le carni…

cipai. s.m. • Fanteria d’indiani che gli europei formano in India [P-11(32)] come i cipai delle Indie, osservò don Filomeno.

cipiglio. s.m. • Espressione adirata, torva, arrogante [Z-38(58.III)] e che non sa guardarti altrimenti che con fiero cipiglio? 

ciprigna. s.f. • Afrodite [Z-66(13 – Guida.15)] Que’diafani veli indiscreti che lasciano trottare la imaginazione ne’campi della dea ciprigna;

circoncisione. s.f. • Intervento chirurgico per scoprire il glande [Z-38(19.I)] il pargoletto dove a essere circonciso l’ottavo giorno dalla sua nascita. 

circospezione. s.f.Cautela, prudenza [Z-93(Guida.235)] E con molta circospezione procedendo sotto i muri, 

circostanza. s.f.Prossimità, vicinanza [Z-23(D’Amico.128)] Abbiamo in queste circostanze alcune nostre proprietà

cirro. s.m. • Ricciolo [Z-26(516.I)] il ravviso a bianchi cirri de’capelli alla magrezza del viso alla serenità dello aspetto. 

cischero. s.m • Chi ci vede poco, losco [P-49(63.II)] e non era brutta, avvegnaché fosse pallida assai e un po’cischera, onde le era forza il ravvicinare le palpebre per ben raffigurare gli oggetti.

ciscranna. s.f. • Seggiola con o senza braccioli [Z-76(201)] Il conte si alzò dalla sua ciscranna di pittore; e disse secco secco:

cisellato. Cesellato, lavorato col cesello [Z-Il Sibilo («In casa.» 28 Febbraio, 7 e 3 Marzo 1843)] di credenze, di mobili neri, storti, cisellati, incrustrati, tagliati a fantasia. 

cispa. s.f. • Prodotto viscoso di esecrezione  dell’occhio [Z-21(25.I)] dalla faccia squallida dagli occhi perduti tra immonde cispe… 

cisposo. agg. • Pieno di cispa, prodotto viscoso degli occhi [Z-21(120)] e avvicinò gli occhi cisposi su la faccia della bimba. 

citaredo. s.m. • Citareto, cantore che accompagnava il suo canto col suono di una cetra [Z-35(35.II)] i due buffoni Vatinio e Menecrate e Trepno il citaredo. 

citarista. s.m. • Suonatore di cetra [Z-35(14.I)] Era il tempo in cui gl’istrioni d’ogni sorta, i citaristi, i cantatori, i mimi ed altra gente di questa qualità venivano su in fortuna,

cittadina. s.f. • Carrozza da nolo [Z-79(23)] ogni giorno prima di uscire per mettere in ordine la sua cittadina e rigovernare il suo pagliuzza.

ciuccio. s.m. • Asino, ciuco [Z-83(234)] Se non vuoi sentire tappati coteste orecchie di ciuccio! – Prima bozza cap.XVIII

ciuffare. verb. • Acciuffare [Z-21(171)] La polizia ti ciufferebbe senz’altro e stanotte tu dormiresti in qualche Commessariato,

ciurma. s.f. • Insieme dei rematori di una galea [Z-35(223.I)]  Alloggiò Paolo con Valerio con altri della ciurma in casa del governatore dell’isola, 

ciurmatore. s.m. • Ciarlatano, impostore [F-83(181)] Imperciocché di questi gonfi ciurmatori che il volgo ha in conto di primarii non ho fiducia veruna;

ciurmeria.  s.f. • Inganno, raggiro [Z-16(151)] con balorda ciurmeria di uccellarci in un perfido agguato.

ciuschero. s.m. • Brillo [P-71(11)] che, se tu non fossi ciuschero o cotto addirittura, non verresti ad insultare la miseria.

civaia. s.f. • Legume secco [Z-102(196)] non avendo altro da offrir loro a dimostrazione di gradimento per quella visita che le avevano fatta, li presentò erbaggi e civaie del suo orto.

civanza. s.f. • Civanzo, risparmio, guadagno [Z-26(528.I)] Questa civanza di mille ducati chi sa che non abbia a guadagnarmela io? 

civanzare. verb. • Trarre profitto da qualcosa [Z-26(518.I)]  Noi altri non possiamo altramenti civanzarci  che facendo qua e colà qualche botta… 

civetta. agg.● Donna frivola [Z-83(73)] Dicemmo altrove che: Ci è la civetta di spirito e la civetta senza spirito:  – Prima bozza cap.VII

civettare. verb. • Cercare di accattivare qualcuno [Z-36(79.I)] intento com’era a corteggiare le impudiche che gli civettavano attorno. 

civetteria. s.f. •  Modo lezioso e accattivante di comportarsi [Z-83(48)] è il più chiaro indizio di leggerezza, di voltabilità, di civetteria – Prima bozza cap.V

civettuola. agg.● Che manifesta civetteria [Z-83(146)] a ragionare della passione che il fratello avea conceputa per quella civettuola – Prima bozza cap.XII

clamide. s.m. • Corto mantello, manto [Z-38(173.IV)] gli misero addosso un clamide del colore del cocco a foggia di mantello regale. 

clangore. s.m. • Strepito [Z-6(142)] il clangore delle trombe che non aveano cessato di far udire le loro voci stridenti.

claque. s.f. • Gruppo di spettatori che applaudono a comando [Z-35(36.II)] erano ordinati a formare quello che a’dì nostri con vocabolo di Francia dicesi la claque, 

claustrale.  agg. • Del chiostro [Z-92(37.I)] Dopo un anno Carlo V. vestiva la lana claustrale. 

claustro. s.m. • Chiostro [Z-66(13 – Guida.15)] pigliatemi la dama più scollacciata ad una festa da ballo e, pel converso, la vergine più pudica de’sacri claustri;

clausura. s.f. • Isolamento, solitudine [Z-39(75.II)] condannando alla clausura una giovanetta

clavicario. s.m. • Fabbro, fabbricante di chievi [GO-35(118.I)] Alla lotta avea scavezzato il clavicario Dione il siculo, 

clavicola. s.f. • Osso a forma di esse (fig.) [Z-30(39.II)] Chi le avesse tenuto dietro cogli occhi avrebbela seguita insino ad una clavicola del monte, 

clericale. agg.● Del clero, del complesso dell’ordine sacerdotale [Z-18 D’Amico. 98)] Il capitale è per sua natura pauroso retrivo assolutista e clericale. 

clinchè. s.m. • Clinchetto, lume [TM75(18 – Guida.19)] alla luce di un clinchetto che pigliava più vivezza da una stella di latta alla quale il clinché era sospeso, e sul quale si rifrangeva.

clivo. s.m. • Piccolo colle, pendio [Z-1(112)] i ciceroni li guidavano su per lo clivo che sta tra il Fosso Grande ed il Rivo di Quaglia,

cloaca. s.f. • Grande fogna [Z-40(81)] la cloaca del cuore gli sbolliva sul viso.

clorosi. s.f. • Forma di anemia  [Z-22(248)] di gastro-enterite o di sclorosi o di discresia umorale o di altro somigliante malore, 

clorotica. agg.● Affetta da clorosi, particolare anemia [Z-92(192 – Guida.168)] Vedetele pallide smunte clorotiche etiche o matte.

clubo. s.m. • Club, circolo [TM-La Domenica («Cronaca della Settimana. 10 febbraio 1867»)] Vi sono in Napoli cinque Clubi di cui ognuno ha un considerabile numero di membri.

coattare. verb. • Forzare [Z-28(20.II)] non intendiamo minimamente coattare la libera volontà della sua figliuola Maria

coatto. Domicilio s.m. • Obbligo di risiedere in un certo luogo [Z-93(170 – Guida.204)] Costui fu condannato al domicilio coatto su l’isola di Ponza. 

coazione. s.f. • Violenza sulla volontà altrui [Z-39(75.II)] queste pratiche aveano preso il carattere di una coazione 

coccagna. s.f. • Prodotto fluviale [TM-105(190)] Navigando un giorno su quel fiume per raccogliere il guadane e la coccagna vidi galleggiare su quelle acque una cesta formata a guisa di culla.

coccare. verb. • Accoccare, attaccare, ficcare [P-37(39.I)] Elmaut scosse due o tre volte le lunghe mani portandole in alto e quindi abbassandole; di poi coccò colla mano dritta;

coccia. s.f. • Parte di carrozzino [TM-26(246.I)] Il carrozzino portava agli svelti fianchi della sua coccia a due sedili uno scudo ­

cocchiere. s.m. ● Vetturino fiaccheraio [Z-18 (D’Amico. 131)] Il cocchiere rimontò sulla sua carrozzella sferzò il cavallo e via

cocchio. s.f. • Carrozza signorile trainata da due o quattro cavalli  [Z-21(54)] la passeggiata della Riviera era accorsata di cocchi rilucenti, 

cocchiume. s.m. • Foro, apertura di botte [Z-26(296.II)] Sciasciariello non era più alto né più grosso di un cocchiume di botte: era storto come una ciabatta scalcagnata;

coccioniglia. s.f. ● Cocciniglia, color rosso intenso [Z-6(46)] eravi della coccioniglia, del bianchetto, del verde.

coccolino. s.m. ● Bambino che ama farsi coccolare [Z-40(200)] intorno alle sue ginocchia tre o quattro ricciutelli e leggiadri coccolini. 

cocere. verb. • Struggere [Z-83(318)] Mi coceva il sapere come stava la signorina, e se abbia bisogno di me o della mia figliuola.

cocolla. s.m. • Sopravveste con cappuccio usata dai frati, monaco [Z-49(113.III)] Non era ipocrita suora Paolina; non era astiosa, invida, maligna e infinta come la maggior parte di quelle muffate cocolle.

cocollato. s.m. • Chi porta la cocolla, frate [P-15(61.VI)] Allora il cocollato questuante è fatto segno agli assedi più tenaci,alle supplicazioni ad anco alle minacce di tutte le donnicciuole de’rioni circostanti…

cocotte. s.f.  Donna molto disponibile, prostituta [Z-44(37.I)] Sono quel genere di donne che a Parigi si domandano cocotte. 

cocuzzolo. s.m. • Parte più alta del capo [Z-34(194)] se la felice memoria di Padre Ilario non si fosse fitto nel cocuzzolo 

codardia. s.f. ● Caratteristica di chi è codardo, vigliacco, pusillanime [Z-18(D’Amico. 301)] No il mio cuore non si macchiò mai di codardia; 

codazzo.  s.m. • Seguito [Z-27(60.II)] uno stralcio più o meno lungo d’infinite miserie che si appiccano al regio codazzo. 

codiare. verb. • Pedinare, inseguire [Z-57(154)] Mi veggo codiato da qualcuno che mi spia i passi. Tutto ciò m’impone di essere più guardingo e di uscire il meno che sia possibile.

codicillo. s.m. • Commento, postilla, aggiunta a un documento legale [Z-26(364.II] si presentò come erede della somma di trentamila ducati lasciati in un codicillo, 

codinesco. agg. ● Codino, chi si dimostra reazionario, retrogrado [Z e GO – La Domenica («Cronaca della Settimana. 17 marzo 1867»] Il quartiere di Chiaia dove abita la così detta nobiltà mopstrò in ogni tempo tendenze retrive e codinesche, 

codinismo. s.m. • Atteggiamento da retrogrado [Z-La Domenica («Guerra al pianoforte. 24 Febbraio 1867»)] rappresentano la barbarie in piena civiltà il codinismo in piena libertà il regresso in pieno progresso.

codino. agg. ● Chi si dimostra reazionario, retrogrado [Z-26(20.II)] I paurosi capitali sempre codini avevano ricominciato a respirare più liberamente.

codinuto. agg. ● Chi ha il codino [TM-26(315.II)] Erano colà chiostri alla cinese co’loro mandarini a cui i codinuti schiavi soffiano via le mosche, 

coduto. agg.● Chi ha la coda [F-81(156 – Guida.139)] od altro cibo di che sono ghiotti questi coduti quadrupedi.

cofaniello. s.m. • Specie di tuffo [Z-81(190 – Guida.167)] si divertiva a vedere i cofanelli che i monelli ignudi facevano lasciandosi cadere dall’alto nelle acque.

cogente. agg. • Inderogabile [Z-70(4 ‒ Guida.8)] La infedeltà coniugale che ne’paesi civili e cristiani è sì cogente da parte degli uomini,

cogitabondo. agg. • Pensieroso [Z-92(389 – Guida.312)] Il principe rimase tristemente cogitabondo.

cogliere. verb. • Prendere, afferrare [Z-83(86)] È l’ultima volta! è l’ultima volta! Non mi coglieranno più! – Prima bozza cap.VII

cognito. agg. • Conosciuto [Z-23(39.II – D’Amico.126)] i nostri profanissimi piedi nel santuario vostro forse senza esser a voi personalmente cogniti.

cognominare. verb. ● Soprannominare [Z-12(123)] del marinaio com’essi cognominavano Adriano.

cògoma. s.f. • Vaso da scaldare bevande [C-34(138)] correva a levare il bollore al brodo od a scostare un po’dal fornello la cògoma del caffè;

cognizione. s.f. ● Conoscenza [Z-18(D’Amico. 210)] ci piacerebbe di porre i nostri lettori a cognizione di certi fatti 

colà. avv. ● In quel luogo, laggiù [Z-26(732.I)] Oggi la cristiana carità presiede colà dove un tempo era la sterile e nequitosa clausura. 

colassù. avv. ● Lassù [Z-12(67)] Avrebbe voluto chiedere a Dio le ali per montare colassù.

colare. verb. ● Versato goccia a goccia [DO-44(62.IV)] Quando avemmo mangiato e colato per due o tre ore 

colcare. verb. • Coricare  [Z-21(175)] Spogliati e colcati appiedi monacella.

colendissimo. s.m. ● Onorabilissimo [Z-81(180 – Guida.158)] nell’Ospedale degl’Incurabili dove ebbe primamente veduto e conosciuto il nostro colendissimo uomo,

còlere. verb. • Ossequiare, onorare [Z-26(379.I)] non ci potea essere un paterfamilia più da còlere e celebrare

collaterale. s.m. ● Giudice comunale [Z-30(87.I)] Natale Palmi ricorse al viceré, che ne parlò al Collaterale;

collazione.  s.f. • Conferimento di ordine sacro [Z-34(199)] egli lasciava in me in retaggio il suo organo e le collazioni della chiesuola. 

colleganza. s.f. • Connessione tra due o più cose [DO-82(159 – Guida.141)] ed in Salerno ebbe la occasione di stringere colleganza con l’abate Nicola Diodati

collegato. s.m. • Alleato [Z-29(17.I)] Le sorti delle armi pendeano incerte tra i collegati e gli ottomani, 

collegazione. s.f. ● Relazione [Z-9(27.III)] rotta ogni collegazione cogli uomini,

collegiata. s.f. • Chiesa cattolica [Z-30(23.II)] e la collegiata degli Eddomadari affinchè io senta il loro parere e provvegga all’uopo! 

colletta. s.f. ● Aggravio, imposizione [Z-37(15.I)] A riscuotere le collette che la città di Napoli pagava erano addetti vari collettori od esattori. 

collettore. s.m. • Chi riceve o riscuote denaro [Z-37(15.I)] A riscuotere le collette che la città di Napoli pagava erano addetti vari collettori od esattori. 

collottola. s.f. • Parte posteriore del collo [Z-83(426)] Ogni uomo è padrone della sua collottola.

colluvie. s.f. • Miscuglio [Z-26(VIII.I)] Tra tutta questa colluvie di Misteri non si parlò per qualche tempo che solo de’Misteri di Parigi del Sue e un po’di quelli di Londra del Feval.

colonna. s.f. ● Gamba [(TC e NdL-26(560.I)] se dessimo gusto al rosso di farci ballare sotto le sue colonne. 

colpabilità. s.f. ● Colpevolezza [Z-33(84.I)] perocchè battendomi avrei accettato una colpabilità od almeno un’accusa 

coltellaccio. s.m. • Mollusco, cannolicchio [TD-27(21)] e una ventinella di coltellacci, crostaceo più noto nel nostro paese col nome di cannolicchio. Non trovato

coltre. s.f. ● Coperta da letto [Z-26(570.II)] fa che quei miseri gustino le dolcezze del sonno nel tiepido abbraccio d’una coltre. 

coltrice. s.m. • Materasso, giaciglio [Z-21(24.I)] una forma umana tutta rivolta nella lurida coltrice, 

coltrinaggio.s.m. • Coltrina, tendaggio [TM-92(135 – Guida.118)] La luce del giorno penetrava appena in queste aristocratiche stanze  pe’larghi coltrinaggi e per le persiane che chiudeano i balconi, 

coltrone. s.m. • Coperta imbottita [Z-80(99 ‒ D’Amico.92)] La moriente cacciò di sotto il coltrone una mano rattrappita, e fece atto di afferrare la mano dell’uomo di Dio.

coltura. s.f. • Cultura, coltivazione del terreno agrario [Z-18(33.III)] siccome alla povertà vanno congiunte per lo più la coltura dello spirito e la bontà del cuore.

colubre. s.m. ● colubro, serpente [Z-14(88)] la testa di un colubre che si affacciasse ad un nido di colombe.

columbina. s.f. ● Da columbo, radice aromatica [P-37(21.I)] Dall’erba columbina all’erba giudaica dall’erba luccia alla matricale, 

comaratico. s.m. • Comparatico, parentela per via di battesimo o cresima [Z-21(53)] al converso era di quelle che gittano il gomitolo col vigliettino entro, e sono di un comparatico da non finir mai.

comarca. s.f. • Territorio intorno alla città principale specie nella zona di Roma [DO-La Domenica (Cronaca della settimana. 18 Agosto 1867»)] la nuova dello scoppio del colera a Frosinone e in quasi tutta la Comarca.

comare. s.f. ● Essere fantastico o soprannaturale [TM-6(29)] E ti ha mai il babbo o la mamma parlato della Comarella?

comarella. s.f. • Donna pettegola e chiacchierona [Z-83(1)] gli arnesucci e talvolta qualche bigliettino amoroso di due comarelle che abitavano l’una rimpetto all’altra.

comarellismo. s.f. Comportamento da chiacchierona [TM-15(25.I)] la simpatia sensuale delle napolitane senza il comarellismo delle mie compaesane,

comatico. agg. ● Da coma [TM-36(38.II)] Il morbo si annunziò sotto la forma di un sonno comatico,

combibbia. s.f. • Bevuta fatta all’osteria [P-15(72.VI)] si ritrovavano in su l’ora del mezzodì per trarre a far combibbia in qualche cànova e concertar quivi qualche novella sottigliezza da cavar succo alle selci.

combriccola. s.f. ● Unione di persone per scopi spesso illeciti [Z-31(76.I)] I membri di questa combriccola aveano l’incarico di penetrare ne’più riposti segreti delle alcove, 

comechè. cong. ●  Comecchè, comunque, sebbene [Z-3(53.I)] comechè di frequente visitasse la baronessa di Saintanges,

cominciamento. s.m. ● Inizio, principio [Z-12(8)] Sul cominciamento del viaggio del falcone, 

commà setella. s.m. • Cummà damm’a setella, gioco per lo più di fanciulle [N2- La Domenica («Gl’impiegati» 14 Aprile 1867)] La necessità di applicare agl’impiegati dello Stato ramo civile e giudiziario il giuoco napolitano addimandato Commà setella.

commenda. s.f. •  Titolo ed insegna di commendatore [Z-38(7.I)] a cui gli autori abbruciano bugiardi incensi per carpirne un siondolo od una comemnda,

commendatizia. s.f. • Raccomandazione [Z-92(220 – Guida.191)] la quale mi fornì di una gentile raccomendatizia per la signoria vostra.

commendazione. s.f. • Lode, onore [Z-27(14.II)] voi risponderete con la eccellenza delle vostre opere alle commendazioni pubbliche,

commendevole. agg. • Degno di lode [Z-4(40.1)] Questa tendenza che in sul principio pareva tanto innocente e commendevole,

commensale. s.m.● Chi siede alla medesima tavola [Z-40(67)] debba avere un numero di commensali che non sia

commettere. verb. • Introdurre [Z-83(88)] commise la figlioletta Sofia, in età di otto anni al terzo Educatorio, – Prima bozza cap.VIII

commiato. s.m. ● Permesso di allontanarsi, partire [Z-34(220)] Quando il dottor Bruni tolse commiato dall’amico infermo, 

comminare. verb. • Infliggere una pena [Z-93(Guida.204)] Costui non può sfuggire alla pena che gli è stata comminata

comminatoria. agg. • Minacciosa, ingiuntiva [Z-87(75)] Ed era sempre il Palucchiello che scrivea le lettere comminatorie per riscatti alle famiglie, di cui si era catturati qualche individuo.

commiserazione. s.f. • Compatimento, pietà [Z-91(Guida.78)] prese il carattere della commiserazione; 

commista. agg. • Mista, mescolata insieme [Z-30(104.I)] commiste ad alte grida a sberleffi ed a vituperi di ogni sorta, 

commovimento. s.m. ● Movimento violento, commozione, turbamento [Z-30(13.I)] Poco mancò che, mossa di repente la terra pel commovimento del vulcano,

commozione. s.f. • Turbamento emotivo [Z-34(114)] Qui qui tra le mie braccia gli disse cogli occhi lagrimosi per commozione. 

comodo. s.m.● Veicolo [Z-84(301)] e se questa sera non troviamo un comodo per tornare a Napoli?

compaginare. verb. • Concatenare strettamente più parti [Z-25 (86)] Non la cancello io per non obbligare lo stampatore a scompaginare il scompaginato

comparatico. s.m. • Vincolo tra compare e comare [Z-99(96)] Non sappiamo per quale cerimonia religiosa o civile fosse nato questo comparatico tra il barcaiuolo di Pozzuoli e il retaiuolo di Miliscola.

compare. s.m.● Complice in qualche azione disonesta [Z-44(30.IV)]  Mezzo cannone ebbe a tramortire veggendo riapparire il compare.

comparenza. s.f. • Evidenza, spicco [Z-21(287)] ch’erano di loro proprietà o che s’erano fatti prestare per fare la loro comparenza,

compartecipare. verb. • Partecipare insieme con altri [P-3(9.II)] compartendogli lo stato della sua presente esistenza, avrebbelo pregato di far recapitare a’suoi figliuoli in Calabria la metà del tesoro…

compartire. verb. • Concedere [Z-83(415)] ella fu sollecita di comunicare a suo padre il novello favore che le avea compartito la signora Ida

compendiare. verb. • Esporre succintamente [Z-26(435.I)] Questa cifra compendiava oramai per lui una esistenza di piaceri, 

comperolla. verb. •La comprò [TM-21(125)] e ciò fu quel giorno stesso in cui ella comperolla alla Morta.

compieta. s.f. • Ultima delle ore canoniche [Z-39(5.I)] Avete bensì a pazientare un momentino, poiché suora Genoveffa è a compieta.

compire. verb. •  Portare a termine, eseguire [Z-La Domenica («La vocazione dei giovanetti» 15 Settembre 1867»)] da quella falsa missione cui certuni si credono nati a compire nella società!

compitare. verb. • Leggere stentatamente [Z-101(46)] Nella mia fanciullezza avevo imparato di me stessa a compitare un poco;

compitezza. s.f. • Cortesia, urbanità di modi [Z-93(Guida.231)] Ma egli è di una compitezza veramente squisita! 

compito. agg.Pieno di garbo, ben educato [Z-93(Guida.224)] Oh lei è troppo compito signor cavaliere! 

complessione. s.f.● Costituzione fisica [Z-44(57.I)] ma la sua complessione era di ferro, 

complimentare. verb. • Rinfrescare [Z-83(44)] dal vassoio destinato a complimentare gl’invitati; – Prima bozza cap.V

complimento. s.m. • Rinfresco, regalo, omaggio [Z-83(50)] per comperare le ciambellette e i cantucci inzuccherati per i complimenti della sera.

complire. verb. • Adempiere [Z-51(42.V)] Ella capì di botto che questa visita del vaccaro non era per prendere conto della salute di lei o per complire con lei alcuna ricorrenza di onomastico,

compra. verb. • Cosa comprata, acquisto [Z-21(321)] antepongono le lascive e compre moine di queste innostrate piccole lupe. 

comprovare. verb. • Provare, confermare [Z-34(205)] quasi a comprovare che raramente o quasi mai la fortuna favorisce gli uomini, 

compunta. agg. • Pentita mortificata [Z-83(288)] Perdona, fratello mio rispose la Rosina tutta mortificata e compunta. – Prima bozza cap.XXI

compunzione. s.m. • Dolore e detestazione dei peccati commessi [Z-21(267)] ma se una sincera compunzione de’ falli commessi 

computare. verb. • Far di conto [Z-La Domenica («Cecco l’idiota» 27 ottobre 1867»)] sapea leggere scrivere e computare ed era per l’età sua veramente esperto nel mestiero di calzolaio.

computista. s.m. ● Esperto in calcoli [Z-18(D’Amico. 98)] da digradarne il più abile computista. 

computo. s.m. • Calcolo [Z-3(33.I)] Abbiate la bontà di far voi pure un piccolo computo, come l’ho fatto io, per vedere se mai mi fossi ingannato.

comunanza. s.f. ● Comunità, familiarità [Z-23(D’Amico.106)] è un vasto subbietto che tocca al vivo la civile comunanza

comunardo. s.m. • Rivoluzionario [Z-83(292)] quantunque propendessero al socialismo, spoglio delle aberrazioni anarchiche di comunardi.

comunella. s.f. • Far gruppo, riunirsi [Z-26(30.II)] co’camerati non s’accontava  né facea comunella. Nelle ore di riposo leggeva. 

comunismo. s.m. • Dottrina politica [Z-26(661.II)] Il comunismo è l’espressione disperata e violenta della quistione sociale non risoluta. 

conasse. s.f. • Giovane onesta [TS e NdL-15(40.II) Che cosa avremmo fatto se avessimo dovuto limitarci a tenere in casa quella conesse di Blandina?

conato. s.m. ● Tentativo, sforzo [Z-87(105)] I briganti, viepiù inferociti alla vista dei morti e dei feriti tra le loro file, fanno anch’essi disperati conati;

conca. s.f. • Vaso di terracotta [Z-54(10)3 La povera Marianna mentre un giorno si sfiaccava i reni su la pietra del lavatoio, ebbe un urto di tosse, sputò nella conca, e scorse a galla una gromma di sangue.

concento. s.m. • Armonia, accordo musicale [P-92(2) – Guida.6] Le due giovani godevano delle fresche brezze del mare e de’concenti musicali della banda nella Villa.

conceputa. verb. • Concepita, accolta [AC-80(14 ‒ D’Amico.27)] lieti augurii per le sorti del reame aveano i napoletani conceputo dalle nozze del giovine re –  Pag.11

concerto. s.m. • Accordo [Z-83(416)] ed approvò pienamente il concerto che la sua figliuola avea preso con la sorella di Gerardo…

concetta. agg. • Concepita ( [Z-22(242)] di vedere di abbracciare e di baciare la creatura concetta nel mistero,  

concetto. s.m. ● Pensiero, idea [Z-83(119)] Poscia che l’uomo della scienza ebbe fatto il suo concetto su lo stato della malattia – Prima bozza cap.X

concettosi. s.m. ● Difficili da comprendere [Z-27(21.II)] Con queste parole i nostri concettosi monelli si burlavano delle piccole pattuglie,

conchiudere. verb. • Concludere [Z-22(277)]  Tutto fu subitamente conchiuso pel mio matrimonio.

conchiusione. s.f. • Conclusione [Z-16(136)] Farò quindi di essere breve in questa conchiusione della mia storia, di cui spetta a te lo scrivere l’ultima pagina.

conciategame. s.m. • Conciatiane, aggiustatore di stoviglie [N1-28(39.I)] i congiategami sono in Napoli addimandati Zingari, sia perché hanno il volto abbronzato dal fuoco, sia perché menano vita da nomadi.

conciliabolo. s.m. ● Riunione [Z-81(350 – Guida.308)] per avere una notte assistito al conciliabolo dei ladri in una casa del vico San Petrillo.

concio. s.m. ●  Opportuno, vantaggio [Z-21(22.I)]: chè a veruno tornava in concio ove soltanto avesse dato cenno a a saper qualcosa 

concionare.  verb. • Fare discorsi ampollosi e retorici [Z-27(272)] invece del cappello di colonnello che egli usava porsi in sul capo quando concionava nel mezzo della piazze, 

concionatore.  s.m. ● Chi tiene concione, adunanza o discorso pubblico [Z-16(319)] nel quale un quel tempo si riunivano i più arditi concionatori e i giornalisti più rossi.

concione. s.f. • Discorso pubblico [Z-15(78.X)] ed i suoi occhi lerci guardavano sulla finestra di Pasquale, a cui sembrava che accennasse frequentemente nella sua concione.

conciossiaché. cong. ●  Poiché, qualora [Z-1(165)] conciossiaché questi perito non sarebbe, se mai ella non si fosse abbandonata ad una cieca passione.

concistoro. s.m. • Riunione [Z-42(93.I)] Intanto, come fu andato via il creduto conte, un gran concistoro fu tenuto tra la Caterina e la Bettina.

concitare. verb. ● Incitare, provocare [Z-82(350 – Guida.120)] Ed ecco che il papato moribondo concita a sua difesa le coscienze dei popoli cattolici;

concitato. agg. • Frenetico, febbrile [Z-34(191)] seguiva a stento i passi concitati del giovine,

concitazione. s.f. • Intensa agitazione dell’animo [Z-32(70.I)] e il baciò più volte con una specie di rabbiosa concitazione: 

conclamazione.  s.f. • Acclamazione universale [Z-26(189.II)] viene altresì vietato in simiglianti casi ogni accorrer per curiosità ogni affollamento e conclamazione: 

concordare. verb. ● Accordare, armonizzare [Z-44(59.II)] Molto mistero concordava questo personaggio che si facea chiamare 

concorrenza. s.f. • Convergenza [Z-27(115.II)] sino alla concorrenza di dicannove milioni di ducati 

concretazione. s.f. • Stretto collegamento con qualcosa [DO-26(381.II)] era una miscellanea di concretazioni terraquee saturate di tutto il lusso della putredine. 

concubina. s.f. • Convivente, amante [Z-35(4.I)] La conversione al cristianesimo d’una concubina di Nerone, 

conculcare. verb. • Opprimere, vilipendere [Z-85(350)] a spargere fino all’ultima goccia il loro sangue in difesa della conculcata libertà,

conculcatore. s.m. • Chi conculca, vilipendia [Z-29(73.II)] lo scellerato conculcatore d’ogni legge umana e divina. 

concupiscenza. s.f. • Desiderio bramoso di piaceri sessuali [Z-93(Guida.202)] E perocchè Asmodeo il demone della concupiscenza si studia di far nascere le occasioni peccaminose,

condilo. s.m. • Articolazione ossea [Z-44(39.III)] il che significava che questo arnese avea sortito quei tali condili che sono i più bei regali della natura possa fare ad un galantuomo.

condiscendere. verb. • Acconsentire, cedere [Z-83(154)] Qualche volta, per condiscendere i desiderii della signorina Esterina, – Prima bozza cap.XII

condiscendenza. s.f. ● Arrendevolezza, compiacenza [Z-40(116)] ma certe straordinarie condiscendenze che dianzi

confabulare. verb. • Conversare a bassa voce [Z-16(269)] confabulava con gesti animati con varie altre streghe appo la portiera della chiesa.

confacente. agg. • Adatto, appropriato [Z-23(D’Amico.98)] un esordio confacente alla sua posizione.

confarsi.  part.pass. Essere adatto, appropriato [Z-39(64.I)] ed a’gusti sembrava oggi meglio confarsi. 

confessommi. verb. • Mi confessò [TM-35(229.I)] confessommi essser lui cristiano e deliberato a confessare la novella sua fede 

confidente. s.f. • Lettera [TC e NdL-93(54 – Guida.68)] Questa mattina testa di spiga deve andare a recare la confidente al crocifisso

conforme. s.m. • Simile per forma [Z-36(91.I)] conforme allo stile dei novellieri noi ricamiamo un poco il quadretto; 

conformazione. s.f. • Figura, forma [Z-44 (30.III)] Il tristo gioco delle passioni è l’effetto della particolare conformazione ossea. 

conformemente. avv. ● In modo conforme [Z-44(79.I)] per abbracciarla conformemente egli usava ogni giorno 

confortatrice.  s.f. • Chi o che conforta [P-34(82)]  che fu sempre la mia confortatrice quaggiù in terra ed è ora la mia intercessora 

confrate. s.m. ● Confratello, frate dello stesso ordine religioso [Z-44(54.II)] ovvero tre lugubri confrati che si presentino in un banchetto di nozze. 

confrateria.  s.f. ● Associazione religiosa [TM-12(189)] una confrateria regolare era giunta con modesta bara

confutare. verb. ● Controbattere, ribattere [Z-83(265)] Questo argomento era molto logico; per che la povera Brigida non trovò a confutarlo; e si contentò di dire: – Prima bozza cap.XIX

confutazione. s.f. • Il ribattere un argomento [Z-22(164)] Così fatte assurdità non meritano neppure l’onore di una confutazione.

congegnamento. s.m. ● Il congegnare, connessione [Z-83(122)] oltre della speciale conoscenza dei congegnamenti telegrafici. – Prima bozza cap.XI

congerie. s.f. • Insieme di cose confuse [Z-27(145.I)] gli editti di sangue, le condanne, le confische e tutta quella congerie di ordini feroci che partivano dagli appartamenti della regina.

congettura. s.f. ● Ipotesi [Z-31(11.III)] e queste parole aveano formato per lungo tempo un vilippo di congetture nel cervello di Carolina 

conghiettura. s.f. • Congettura, ipotesi [Z-84(32)] Mentre si aspettava il signor giudice e si facevano dagli astanti i comenti e le conghietture sul tristo fatto,

conghietturare. verb. • Congetturare, ipotizzare, fare congetture [Z-31(53.II)] ma conghietturò che eglino parlassero di lui 

congratulamento. s.m. • Congratulazioni [P-26(X) mi pioveano da ogni parte d’Italia lettere di congratulamento 

congregavare. verb. ● Riunire [Z-27(93.III)] Il terribile collegio, ad incutere spavento maggiore, congrgavansi nelle ore notturne.

congrève. s.f. ● Congregazione [TS-La Domenica («Fisiologia dell’innamorato». 11 Agosto 1867)] i sorrisi balenano e incendiano come razza alla congrève.

coniare. verb. ● Improntare col conio monete e medaglie [DO-18(D’Amico. 183)] il suggello della divina maledizione marcò il metallo coniato 

conio. s.m. ● Specie, qualità, tipo [DO-83(138)] Ed altre corbellerie di questo conio. Ma le frasi di commiato sono capilavori di amenità, come, verbigrazia: – Prima bozza cap.XI

conjussi. s.m. ● Cujussi, sentenze latine [Z-9(21.I)] Non mi stare a frangere i visceri co’tuoi conjussi di cui non spicciolo una sillaba.

connessione. s.f. ● Relazione, legame [Z-44(26.II)] disonesti amori di scandalose illegittimi connessioni,

connivente. agg. ●Consentiente all’azione illegale [Z-93(64 – Guida.78)] i quali per maggior parte si mostrarono conniventi al parere di Tammuriello.

connubiare. verb. • Unire (AC-91(152 – Guida.181)] se non avete qualche cascante o pretendente potremmo facilmente intenderci per connubiarci insieme

connubio. s.m. ● Matrimonio [Z-96(182 – Guida.154)] con essolei si rallegravano del fausto connubio.

conoscimento. s.m. ● Coscienza, uso di ragione [Z-30(102.II)] La misera avea smarrito il conoscimento. 

conquibus. s.m. • Denari [Z-23(32.I – D’Amico.52)] E così? che hai fatto? Avremo i conquibus?

conquidere. verb. • Conquistare [Z-45(14.I)] di quella bocca di paradiso, ogni cuore rimanea conquiso; e quelle sembianze non si poteano più dimenticare.

consanguinea. agg. ● Che è dello stesso sangue, della stessa stirpe [Z-40(78)] perché spesso battuta dalle mie sorelle consanguinee.

conscio. s.m. ● Che ha conoscenza di qualcosa [Z-31(64.I)] della quale il più delle volte eglino stessi  non sono consci; 

consegnolla. verb. • La consegnò [TM-31(9.II)] Gaetano cavò tosto la sua borsa e consegnolla a quell’uomo, 

consentaneo. s.m. ● Conforme [Z-100(324 – Guida.254)] e potrai contrarre un novello matrimonio più consentaneo al tuo cuore.

consentimento. s.m. ● Consenso, adesione [Z-91(Guida.145)] disse al prete il custode dopo di aver chiesto il consentimento del direttore.

consentire. verb. • Concedere, permettere [Z-44(72.II)] e questa lode gli consentivano anche i suoi avversari politici! 

conserta. agg. Incrociata sul petto [Z-18(D’Amico. 36)] Indi conserta al seno le braccia chiuse gli occhi 

consesso. s.m. ● Assemblea di persone autorevoli [Z-29(78.III)] Don Giovani avea stabilito su queste due isole un consesso sanitario de’migliori medici di Napoli. 

consociare. verb. • Unire in soocietà, associare [Z-La Domenica («La natura non fa i salti». 3 Febbraio 1867)] E se a questa vrità si consocierà l’altra non meno evidente  che l’abuso

consolidato. s.m. ● Debito a scadenza lunga [Z-91(110 – Guida.133)] e i consolidati erano per una rendita complessiva annuale di ducati tremila. 

consorteria. s.f. ● Camarilla, camorra [Z-26(549.II)] nelle scienze e nelle lettere si è formata in Italia una scellerata consorteria, 

consobrino. s.m. • Cugino da parte di madre [Z-8(34)] perché un consobrino, per affari d’interessi, non volle tenermi più in sua casa, dove io stava, e fui costretto…

consona. agg. Corrispondente, conforme [Z-18(D’Amico. 161)] altrettanto consolante e consona alla ragione è la credenza 

consuonare. verb. • Consonare, essere in accordo, armonia ([Z-21(281)] intrattenersi parecchie volte in conversazione colla bella Ezilda i cui principî consuonavano interamente co’suoi. 

consuetamente. avv. ● Secondo un uso costante [Z-9(9.I)] la taverna era più spesso anzi consuetamente bazzicata dai suggeghi

consunta. agg. ● Consumata, logora [Z-44(78.III)] appena un filo erale rimasto nelle membra consunte dalla inedia,

consuolo. s.m. ● Conforto [AC-3(50(I)] Il vostro duolo è giusto né umano consuolo tentar potrebbe giammai di scemarne l’intensità

consuzione.  s.f. ● Consunzione, lento deperimento [Z-36(82.I)] e che minacciano sordamente la esistenza di questo corpo che vive di consuzione perpetua. 

conta. s.f. ● Conosciuta, nota [TM-26(48.I)] Cecatiello cui la strada era conta incamminossi a sinistra 

contado. s.m. ● Campagna circostante la città [Z-30(52.II)] vestiva in un modo che non l’avresti detto mai un uomo del contado. 

contadore. s.m. ● Ufficiale  di antiche corti [AC-21(8)] maggiordomi di settimana dame di corte e Consultori e Controlori e segretarii e Greffieri e Contadori,

contaminare. verb. • Lordare, rendere impuro [Z-83(223)] non si era mai contaminato  il  cuore,  i costumi  ed  il  senso al contatto di quelle disgraziate creature, – Prima bozza cap.XVII

conte. s.f. ● Note, conosciute [Z-5(157.II)] chè troppa conte le erano le crudeltà del sordido fratello,

contendente. s.m. ● Avversario, rivale [Z-44(11.IV)] E i due contendenti per mostrare che si erano perfettamente rappaciati, 

contentamento. s.m. • Consenso [Z-104(104)] Le cose procedevano a tal modo a grande soddisfazione e contentamento della Concettina, che vedeva approssimarsi il giorno della sua felicità.

contentezza. s.f. ● Felicità, gioia [Z-40(161)] non poteva essere per me apportatrice di qualche contentezza.

contento. s.m. ● Soddisfazione, contentezza [Z-40(149)] La baciai su la fronte per attestarle il contento ch’io provava

conterminare. verb. • Essere contiguo [Z.26(138.I)] sono conterminati da sepolcri in cui i cadaveri conservati  infatti si polverizzano al contatto dell’aria. 

contestabile. s.m. • Conestabile, gran scudiero di Corte [Z-26(332.II)] sorgeano due palchi scoperti l’uno dove sedevano i Giudici della giostra e l’altro dov’era il Contestabile maestro del campo. 

contezza. s.f. ● Notizia, conoscenza, essere informati [Z-12(23)] per aver contezza de’natali del giovine Belgrado

contigia. s.f. • Calzatura medievale [Z-28(53.I)] zoppicava da vero per certi scarpini troppo stretti ch’egli poneva per dissimulare su i tappeti della reggia due piedi a cui sarebbero state meglio attagliate le contigie.

contiguo. agg. Attiguo, confinante [Z-34(73)] nome chequesta chiesa avea preso appunto dal contiguo ospizio, 

contorconi. s.m. • Contorsioni, da contorcere [Z- La Domenica «Fisiologia dell’innamorato. 15 settembre 1867»)] egli canticchiava facendo mille contorconi pel barbaro callo.

contraccambio. s.m. ● Avere, dare qualcosa in cambio di un’altra [Z-44(42.III)] ma poco era meno bassa di lui; avea bensì in contraccambio una grassezza enorme 

contrada. s.f. ● Strada cittadina lunga e spaziosa, paese, regione [DO-40(10)] Come tanti nomi delle nostre contrade, 

contradanza. s.f. ● Contraddanza, antico ballo figurato [Z-Il Sibilo«Necrologia dell’anno 1843» 28 Dicembre giugno 1843)] ma noi avemmo un bel guardare in su; non vedemmo alcuna contradanza di pianeti;

contraggenio. s.m. • Malvolentieri, di malavoglia [Z-37(119.I)] La giovanetta si ritrasse a contraggenio, 

contribuzione. s.f. ● Contributo, quota [Z-23(D’Amico.171)] si mette a contribuzione la parentela, 

contristare. verb. • Rendere triste, affliggere [Z-91(138 – Guida.33)] l’ispettore che non avea visceri disumane restò profondamente conturbato. 

controloro. s.m. • Controllore, riscontriere [N1-108(24)] Osserva com’è vestita quella civettuola della moglie del controloro; che immodestia!

controminare. verb. • Tentare di sventare piani [Z-26(90.II)] Ci erano le spie del re quelle del Medici quelle del marchese Pietracatella che controminava il potere del Medici. 

contropunto. s.m. • Contrappunto, alternanza di motivi diversi [Z-34(84)] fu il suo primo maestro nella composizione musicale ovvero nel cosiddetto contropunto. 

controra. s.f. • Ore pomeridiane dedicate al riposo [Z-80(226 ‒ D’Amico.191)] nessuno di quei lieti canti popolari che allietano la nostra città nelle controre d’està:

contumelia. s.f. • Ingiuria, villania [Z-9(165.I)] La cagione ignorando di quelle contumelie, e pur da’detti di quella gentaccia insatanassata qualche cosa arguendo che vergogna porgesse al superbo maestro.

contrarre. verb.Prendere, assumere [Z-37(36.I)] avea contratto quest’abito di cui ormai non sapea più svezzarsi 

conturbare. verb. • Turbare, alterare profondamente [Z-30(106.II)] Che se voglia addursi che lo spirito può solo modificare o conturbare quel corpo in cui dimora 

conturbazione. s.f. ● Turbamento profondo [Z-91(152 – Guida.182)] Le sembianze di Dolorinda esprimevano una profonda  conurbazione. 

contuttoché. cong. ● Benchè, sebbene [Z-4(32.I)] contuttochè la sua respirazione fosse talmente cocitata da udirsi una maniera di rantolo nel cavo del suo petto,

convalle.  s.f. ● Valle spaziosa, vallata  [Z-19(97.II)] come il soffio dell’uragano passa sul debil fiore della convalle; 

convellere. verb. • Torcere [Z-12(120)]  facea le più strane contorsioni, si convellava tutto, e pareva che fosse stato colto da una convulsione epilettica.

convellimento. s.m. • Spasmo [TM-22(53)] e il dottore gli prescrivea non già i purganti, i salassi, gli oli e le polveri per mettere in convellimento lo stomaco e le budella;

convenevole. s.m. ● Atto di cortesia o di ossequio [Z-91(Guida.177)] Con un fratello non è necessario mettersi in su i convenevoli. 

convenevolezza.  s.f. ● Utilità, convenienza [Z-23(D’Amico.125)] mostrò la convenevolezza di bene accogliere que’signori

convenio. s.m. ● Convenire per adunarsi [F-27(46.I)] egli tenea sul capo al teatro ed in altri luoghi di pubblico convenio,

conventicola. s.f. • Riunione di persone per fini disonesti [Z-100(413 – Guida.321)] Questo reato di sangue avea desto i torpori della polizia su le infami conventicole della paranza della Vicaria.

converso. agg. ● Contrario [Z-11(123)] siccome al converso non si può dire ch’egli fosse il fior de’birbanti;

conviensi. verb. ● Si conviene [TM-28(118.I)] è meglio che il lavoro si faccia come conviensi. 

convincimento. s.m. ● Persuasione, convinzione [Z-33(50.II)] e sonomi acquistato il convincimento che la felicità non è che l’ombra dell’uomo: 

convitato. s.m. ●  Chi è invitato e interviene a un convito [Z-35(70.II)] vennero appresso tre giovanetti schiavi che recarono dell’acqua per l’abluzione delle mani de’convitati, 

convito. s.m. • Pranzo solenne [Z-82(36 – Guida.38)] per la festa e pei conviti da farsi in questo giorno della prima messa.

convitolla. verb. • La chiamò a convito [TM-26(500.I)] fu menata nella tenda di lui che convitolla a sedere a banchetto con lui; 

convociare. verb. ● Parlare, chiacchierare [TM-11(124)] Li avreste veduti convociar tra loro andar su e giù smaniosi ed impazienti. 

convulso. agg. ● Scosso, agitato [Z-34(77)] Niccolò Capasso era convulso di ammirazione e come l’assolo di violino fu finito,

coorte. s.f. • Insieme di persone e di cose [Z-15(99.III)] il caldo il freddo  e ttta la infinita coorte  delle privazioni che si pativano in quell’ospizio,

copertoio. s.m.● Coperta pesante [Z-81(142 – Guida.128)] si andava restringendo nella persona e nel copertoio che essa si era gittato addosso.

copioso. agg. ● Abbondante, largamente provvisto [Z-18(D’Amico. 51)] Che cosa mi rappresenta un uomo che si levi da un copioso desinare? 

copista. s.m.● Chi copia documenti [Z-91(50 – Guida.67)] collocarlo cappo un valentuomo avvocato civile in qualità di amanuense o copista; 

coppatone. s.m. • Berretto (?) [TM85(248)] i cappelli alla calabrese, le berrette degli operai e i coppatoni rossi alla Masaniello.

coppiere. s.m. ● Chi aveva il compito di servire il vino [Z-37(66.I)] avea nome Ben-Alì. Adempiva all’ufficio di regio coppiere: 

coppola. s.f. • Berretto di panno con visiera [Z-Il Sibilo («In casa.» 28 Febbraio, 7 e 3 Marzo 1843)] La bambagia de’nostri padri, le calde camiciole di flanella, la coppola con lunga falda, i larghi calzoni,

coram populo. ● Apertamente, alla presenza di tutti [Loc.Lat-29(90.I)] La storia registra i fatti che avvengono coram populo,

corbellare. verb. ● Canzonare, schernire [Z-6(7)] non dandosi altra seria occupazione di quella di corbellare il rispettabile maestro,

corbellatura. s.f. • Derisione, canzonatura [Z-16(240)] Pensate che una corbellatura qualunque vi costerebbe la vita.

corbelleria.  s.f. • Balordaggine, sciocchezza  [Z-21(377)] i legittimisti s’imbeccano di queste corbellerie con tanta buona fede 

corbello. s.m. • Grossa cesta [Z-99(16)] le alicette ed altri pesciolini, i quali essa gittava in un suo corbellino di vimini.

corbezzola. s.f. • Frutto simile alla ciliegia [Z-11(44)] Che ve ne sembra di quella faccia di corbezzola?

corbezzoli. int. ● Esprime meraviglia, stupore [Z-23(D’Amico.52)] ma corbezzoli rifiutare quella dell’avvocato…

cordellaio. s.m. • Commerciante di cordelle ed altri generi di mercerie [TL-15(32.V)] Dimorava colà la famiglia di un cordellaio.

cordellina.  s.f. • Attrezzo per stendere i panni [TD-80(199 ‒ D’Amico.170)] pigliava la invoglia dei panni di bucato le cannuccie e le cordelline e se ne andava a sciorinare la biancheria

cordiglio. s.m. ●  Cordone per monaci [Z-26(486.I)] pe’monaci di sui baciava con umiltà le mani e il cordiglio. 

corifea. s.f. • Ballerina [P-92(24 – Guida.24)] avea ereditato una cospicua fortuna la quale in gran parte era stata divorata dalle corifee 

corillo. s.m. • Gorilla [TM-29(104.II)] Una grossa scimmia o meglio un corillo africano, vestito alla foggia de’buffoni di corte, affacciavasi alla torretta del palo,

còrilo. s.m. • Nocciolo [Z-53(21.II)] Giù pel collo si aggiravano in varie svoltate coroncine di còrili di asiatiche perle.

corimbo.. Infiorescenza in cui i vari fiori, portati da assi fiorali di diversa lunghezza, vengono a trovarsi a uno stesso livello [DO-26(93.I)] La vite, ospite benigna di questi anfratti copriva i derivieni coi suoi palmiti e colle sue pannocchie di corimbi

corizza. s.f. • Raffreddore, rinite [Z-10(65.I)] con voce sì sgradevole e nasale qual s’ella avesse sofferto la più feroce corizza.

cornare. verb. • Fischiare [Z-85(171)] Si sentiva girare il capo cornare le orecchie, e battere tumultuosamente il cuore.

cornucopia. s.f. • vaso a forma di anfora [Z-96(3 – Guida.7)] I pilastri laterali erano forniti di cornucopie che sostenevano doppieri con ceri,

coreggia. s.f. • Correggia, cinghia di cuoio [Z-76(200)] un camiciotto di velluto color zucca stretto alla vita da una correggia nera

coronata. agg. ● Premiata [Z-40(28)] Le arti come le lettere in Italia sono coronate di eterna miseria. 

coronella. s.f. • Coroncina, Rosario [Z-18(D’Amico. 147)] e recitate le consuete coronelle ella si ponea a lavorare 

corpetto. s.m. ● Panciotto, gilet [Z-44(14.IV)] Una chiazza rossastra era sul suo corpetto.

correggiato. s.m. • Antico attrezzo per la battitura dei cereali  [Z-21(35)] e quindi li batte co’correggiati per farne saltar fuori i chicci:

correggimento. s.m. • Correzione, castigo [Z-34(154)] ed al cospetto de’suoi vizi le ponemmo perché di tal vista si giovasse a proprio correggimento. 

correggivolo. s.m. • Attrezzo da calzolaio [TM-La Domenica («Cronaca della settimana. 27 Ottobre 1867»)] Oh se l’aveste veduto a sedere inannzi alla sua bottega  refilando correggivoli racconciando borzacchini aggiustando tomai,

corrente. s.m. ● Elemento del tetto [Z-12(54)] dai correnti fradici e sconnessi venia giù l’acqua piovana

correvole. agg. ● Scorrevole, labile, disposto a… [F-27(12.I)] era in sostanza un brav’uomo e molto correvole a perdonare,

corrivo. agg. • Condiscendente [Z-3(93.I)] ma…chiamami anche troppo corrivo alle illusioni, spenta non è nel mio cuore la speranza che un giorno tu debba riacquistare la luce degli occhi.

corroborare. verb. • Fortificare, rinvigorire [Z-21(135)] e la sparizione di costui non fece che corroborare i sospetti dell’autorità.

corrotto. Essere in lutto [Z-20(27.I)] e questa vispa e briosa città di Napoli rassembrava ad una vedova in corrotto

corruccio. s.m. • Sdegno, afflizione, lutto [Z-30(27.I)] chiedendo perdono a Dio delle loro peccata, per le quali sì fieramente accendevasi il celeste corruccio.

corrugare. verb. • Increspare, aggrinzare la pelle in segno di sdegno [Z-83(150)] Gerardo staccò il sigaro dal labbro; corrugò il sopracciglio; ragguardò la fanciulla; – Prima bozza cap.XII

corrugossi. verb. • Si corrugò [TM-37(128.I)] Corrugossi il ciglio di Federigo a tali procaci parole, 

corruscare. verb. • Risplendere [Z-76(320)] si tolse dal dito un anello sul quale coruscava un rubino di gran costo;

corruttela. s.f. • Corruzione, corrompimento [Z-37(89.I)] Cadde la Chiesa nella più turpe corruttela mercanteggiandosi le più sante cose. 

corsale. s.m. • Corsaro [Z-30(34.I)] in quel sito indicato dalla profetessa più non venissero queste terre infestate dai corsali algerini e da’ legni turchi.

corsaletto. s.m. • Alta cintura a bustino [Z-26(590.I] Il corsaletto formava in quel tempo l’oggetto del maggior studio  nella femminea eleganza. 

corseggiare. verb. • Fare scorrerie, predare [Z-29(94.I)] Né solo su le coste del Mediterraneo corseggiavano le turchesche galee, 

corsemi. verb. • Mi corse [TM-35(228.I)] un fremito dilettosissimo corsemi per le vene, 

corsiere. s.m. • Cavallo da corsa o da battaglia [Z-18(8.I)] Come sembrano imbizzarriti que’corsieri tocchi dalla frusta gentilesca di quegli alteri signorotti!

corte. s.f. •  Corteggiate [Z-18(53.II)](Z): Come il principino fosse l’oggetto delle mire della maggior parte delle zitelle che erano in corte non è mestieri che si dica. 

corte. Alla. Invito brusco a non tergiversare [Z-44(12.II)]  Alla corte soggiunse quell’ammaliatrice 

corteggio. s.m. • Seguito di persone che accompagnano qualcuno [Z-6(8)] e nelle cui passerelle aveano il loro fisso domicilio un migliaretto di quegl’insetti che sono il corteggio del sudiciume e della miseria.

cortigiana. s.f. • Donna di corte, prostituta [Z-39(10.I)] Gli occhi di una cortigiana non esercitano quel fascino 

cortigianeria. s.f. • Adulazione, piaggeria [Z-26(548.II)] prosuntuose mezzanità che si spinsero avanti a furia di cortigianerie, 

cortigiania. s.f. • Adulazione, prostituzione [Z-36(84.II)] Ingenue mie lettrici e quando dico ingenue è per mera cortigiania letteraria, 

cortina. s.f. • Tenda che separa due ambienti [Z-33(55.I)] Un ombra si vede sdrucciolare tra quelle cortine.

cortinato. agg. • Munito di cortine, tende [P-92(289 – Guida.252)] Il letticciuolo cortinato aveva un sopraccielo di rosei veli 

corvettare. verb. • Saltare [Z-12(52)] davano a tutto il suo corpo la precisa rassomiglianza a quello dell’Orso che corvetta per sollazzo del suo padrone.

cosciale. s.m. • Indumento che copre le cosce [Z-31(97.III)] scuoiano gli uomini per diletto e per farsi della pelle umana pelle calzari e cosciali, 

coscrizione. s.f. • Arruolamento  [Z-21(352)] Mia sorella mi scrisse che suo marito era stato allistato alla coscrizione, 

cosiffatta. agg. • Tale,  simile [Z-93(175 – Guida.211)] ha avuta la pazienza di istruirmi in cosiffatte contrattazioni, 

cosiffattamente. avv. ● Così, nel modo già indicato [P e DO-21(139)] e talvolta cosiffattamente si cacciavano dinanzi a’piedi di qualcuno 

cosmomensore. s.m. • Da mensore, colui che nella Legione Romana misurava i campi per gli alloggi dei soldati e cosmo, mondo; quindi s’intende come misuratore del mondo ([TM-18(43.III)] Ah! gnorsì dice Luigi che non si vanta  di essere un sì scrupoloso cosmomensore

cospetto. s.m. • Esprime meraviglia, sorpresa, disappunto, impazienza. Presenza, vista  [Z-20(18)] Cospetto! Se non fosse stato per un capitano dello imperiale impero esercito 

cospettone. s.m. • Specie di bravaccio [P-14(55.I)] Ecco i calcoli che, a malgrado dello annebbiamento del vino, aveano fatto que’tre cospettoni,

cospicua. agg. • Ingente, considerevole [Z-44(44.IV)] La sua famiglia era delle più cospicue e ricche di Bolsena: 

costa. s.f. ● Genio, voglia, di lato, di fianco, fianco di montagna [Z-27(8.I)] certe facce eminentissime  che non vanno loro troppo a costa.

costà. avv. ● In codesto luogo [Z-92(394 – Guida.347)] oggetti che lasciai costà nella stanza che mi fu assegnata. 

costassù. avv. • In codesto luogo  [Z-25(11)] Dirò ben io tutte ccoteste cose sol che tu ti dii il fastidio di scendere di costassù.

costereccio. s.m. • Carne e costole del maiale [Z-32(31.I)] in cui era il costereccio di maiale e con una guastadella da due caraffe. 

costernato. agg. • Avvilito, afflitto [Z-33(61.II)] Credete pure fratello che questa vostra disgrazia ha costernato tutto il paese.

costernazione. s.f. ● Disperazione, dolore [Z-91(Guida.234)] Ciò ch’egli aveva udito lo avea gittato in una profonda costernazione. 

costipazione. s.f. ● Forte raffreddore [Z-83(319)] che gli rispose come suo padre si era allettato per sentirsi indisposto per costipazione – Prim bozza cap.XXIV

costola. s.f. • Diramazione di catena montuosa  [Z-82(47– Guida.47)] il placido mormorio delle tante cascatelle d’acqua formate su le costole dei colli

costì. avv. In codesto luogo [Z-17(12)] Ehi nenna ci è Biasiello costì da voi disse una voce dalla strada.

costipazione. s.f. • Forte raffreddore [Z-70(30 ‒ Guida.30)] Per noi altri napolitani significa accaparrarci una indigestione o per lo meno una costipazione in tutte le regole dell’arte.

costretto. agg. • Stretto, compresso [Z-30(8.II)] E con uno sforzo violento il piombò a terra tenendolo sempre costretto alla gola. 

costringere. verb. • Stringere, comprimere [Z-83(228)] non so come ebbi la forza di ritornare a casa, tanto mi sentivo sciogliere i ginocchi e costringermi il cuore! – Prima bozza cap.XVII

costrurre. verb • Costruire [Z-3(57.I)] Varie maniere di vetture furono appositamente costrutte, e tra le altre un grazioso char-a-banc a balestra alla Polignac siccome era allora la gran moda in Parigi.

costrutta. verb • Costruita, formata [Z-26(354.II)] Altre barricate furono costrutte con sistema americano. 

costrutto. s.m. • Risultato, profitto, formato [Z-21(307)] Sicchè io non potrò cavare nessun costrutto di tante pedate che avrò perse?

costumandosi. verb • Usandosi [Z-91(106 – Guida.129)] costumandosi allora di seppellire i cadaveri nell’ipogei delle chiese. 

costumanza. s.f. ● Usanza, consuetudine [Z-99(123)] avea preso anch’egli la costumanza di chiamare zia la tessitrice,

costumare. verb. • Avere come abitudine [Z-44(12.IV)] Intanto verso l’una ora di notte secondochè dal popolino di Napoli si costuma 

costumatezza. s.f. • Compostezza, cortesia [Z-34(68)] a richiamarla alla semplicità ed alla costumatezza,

costumato. agg. Cortese, ben educato [Z-36(48.I)] La fortuna dipende dall’ardimento, essa come femmine non ama i timidi, i modesti i costumati. 

costura. s.f. • Cucitura posteriore delle calze [Z-14(8.I)] egli pareva uscito di sé nel sentir quella donna parlar di ebraico come delle cazzeruole della sua cucina o parlare delle costure della sua calzetta.

cota. s.f. • Cote, pianta di camomilla [Z-83(307)] Siamo povera gente, signorino Gerardo; siamo più poveri della cota; ma ci abbiamo cuore, sa lei!

cotale. agg. ind. Tale, siffatto [Z-91(56 – Guida.15)] Per venire in chiaro della cosa e per isbandire dall’animo cotali suspicazioni 

cotanta. agg. ind. Così tanto [Z-91(58 – Guida.12)] non facea che piangere da mane a sera per cotanta sua iattura. 

cote. s.f. •. Cosa che cresce la forza altrui [F-24(14.III] come suole spesso accadere a quelli che affilarono la sensitività su la cote de’libri. 

cotidiano. s.m. • Quotidiano [Z-49(80.I)] agli ammalati in generale ed a quelli segnatamente che sono travagliati da lente e cotidiane febbri.

cotonoso. agg. Che ha l’aspetto del cotone [P-La Domenica («Fatti diversi. 9 giugno 1867»] striata dalle impronte lineari della forma e cotonosa nei biglietti falsi.

cotta. s.f. ● Tonaca da frate [Z-86(87 – Guida.78)] in cui le sembrava che le cotte nere venissero a strappargli  il diletto figliuolo.

coturno. s.m. • Calzatura dalla suola alta [Z-104(110)] Era la prima volta che il giovine artista calzava il coturno e nella difficile parte di Paolo.

covare. verb. ● Nutrire un segreto, un pensiero dentro di se [Z-40(181)] Stetti tutto quel dì nella immobilità della stupefazione. Covai il suicidio.

coverchio.  s.m. • Coperchio [Z-15(43.VI)] è meglio che gli affari della pentola non li sappia che il coverchio.

covertamente. avv. • Copertamente, di nascosto [Z-29(86.I)] assai covertamente fatto intendere al principe l’incumbenza che il re avea data loro, 

covile. s.m. • Stanza da letto miserabile [Z-40(177)] e aperte una notte le sue cateratte fe’piovere nel mio covile

covrire. verb. ● Coprire [Z-35(164.II)] Un gran velo covriva parte della sua ricca capellatura.

cozzare. verb. ● Battere, urtare con violenza [Z-18(D’Amico. 219)] quelle sventurate esistenze che cozzano co’rigori del fato, 

cozzo. s.m. ● Litigio con violenza [Z-96(Guida.91)] per non frammettersi in quel cozzo di femminei pettegolezzi,

cozzone. s.m. ● Sensale di cavalli [Z-La Domenica (« Amenità», 14 aprile 1867] Non ha guari un signore domandava ad un cozzone un cavallo di tale perfezione che era impossibile rinvenirlo in alcuna scuderia.

crapula. s.f. • Mangiare e bere smodatamente [Z-43(25)] ma la stupidità, figlia delle sue giovanili infermità, e la crapula aveano spento ogni germe del bene in lui.

crapulone. s.m. • Chi mangia troppo [Z-15(48.V)] La ricchezza, rapace, dissoluta, crapulona e accidiosa trovò comodissimo il salvarsi dall’inferno con pochi baiocchi di elemosina gittati dai cocchi rilucenti.

crasso. agg. • Grossolano [Z-101(59)] Pare che certi lumi gli schiarissero la crassa mente.

creatura.  s.f. ● Bambina, figlia [Z-83(242)] Lasciali stare, Matilde mia dice l’Amalia sono creature ma spinti dalla sorella, i marmocchi tornano indietro, – Prima bozza cap.XVIII

credenzone. agg. • Chi crede a tutto quanto gli dicono [P-La Domenica («Fatti diversi. 9 giugno 1867»] In paese le donnicciuole e i credenzoni facevano correre la voce che era il defunto esattore, 

credula. agg. • Ingenua [Z-96(160 – Guida.136)] tra il monaco domenicano, censore severo d’ogni vizio, e la monaca furba, avara e ingannatrice delle credule menti.

crederia. verb. ● Crederebbe [TM-25(187)] se io lo svegliassi ora ei crederia che alcuna novità  fosse sopraggiunta allo ammalato; 

crederieno. verb. ●  Crederebbero [TM-22(28)] la più parte de’lettori crederieno immaginosa favoletta creata dal capo del romanziero. 

credulità. s.f. • Dabbenaggine, ingenuità [Z-26(343.II)] Questa dappochezza non è solo di Napoli. Parigi e Londra le contendono il primato in fatto di credulità. 

credulo. agg. ● Ingenuo, sempliciotto [Z-37(95.II)] era superstizioso e credulo per quanto di alto ingeno e viva immaginazione.

cremisi. agg. ● Di colore rosso vivo [Z-12(220)] seduta su un divanetto di velluto cremisi.

creolla. verb. ● La creò [TM-30(43.I)] che dal dì che Iddio creolla si diverte a fare una rivoluzione ogni anno. 

creosoto. s.m. • Liquido oleoso [Z-17(43.I)] Bastarono dieci minuti al giovane Adolfo per gittare nel cuore della Checchina una fiamma d’amore corrosivo come il creosoto.

creossi. verb. ● Si creò [TM-34(211)] Pergolesi creossi un’altra madre  a cui egli consacrò se medesimo, 

crepacuore.  s.m. ● Profondo dolore morale [Z-44(85.III)] era una stizza un crepacuore per quelli due scellerati. 

crepapancia.  s.f. • In maniera smodata, moltissimo [Z-26(29.II)] e seguitò a mangiare a crepapancia in tutte le feste religiose dell’anno: 

crepolio. s.m. ● Suono da screpolio [F-12(79)] sotto le agili forme della mulatta avea dato appena un lieve crepolio.

crescione. s.f. • Pianta erbacea [Z-95(190)] io penso che possa giovare molto alla giovane la cura del crescione come esclusivo alimento per qualche mese.

crespa. s.f. Grinza, piega del tessuto [F-6(39)] Aveva certuni in ispecial modo i quali portavano dei mustaccioni pensiglianti che arrivavano loro sino alle crespe del collaretto.

crespo. s.m. ● Tessuto di seta [Z-92(286 – Guida.250)] cappello. Questo era di crespo bianco ornato di merletto ricadente in lunghe barbe da ciascun lato,

cresta. s.f. • Congiungimento di due versanti montuosi [Z-33(73.II)] il castello di sant’Arnone su la cresta di un monte. 

crestaia. s.f. • Modista [Z-83(301)] si occupano a consultare tranquillamente la crestaia intorno al modo più grazioso di montare a lutto il cappellino di paglia,

cretaglia. agg. ●Dispregiativo di creta [TM-26(475.II)] Un po’d’olio messo in un piattino di cretaglia alimentava un lumicino 

criato.  s.m. ● Servitore, servo [N2-26(642.I)] A voi compagni accoppate primamente il criato (il domestico); 

criccare. verb. ● Fendere, trafiggere [Z-6(39)] a scrosciar in gran risate quando criccava il colpo a qualcuno degli alguaziles

crimene. s.m. • Crime, crimine, azione delittuosa  [Z – La Domenica («Cronaca della Settimana. 6 gennaio 1867»)] La Questura di Napoli ha formato una statistica  de’crimeni commessi in tutte le classi nella città di Napoli.

criminato. verb. ●  Incriminato [Z-99(255)] Il fatto che il retaiuolo Tommaso avea criminato suo compare Giosuè era verissimo.

crine. s.m. Chioma, capigliatura [Z-18(D’Amico. 259)] e che i prodighi vi compariranno coi crini mozzi. 

crinolino. s.m. ● Tessuto di cotone [Z-15(77.VI)] Una veste di mussolo bianco corta e rigonfia da uno spropositato crinolino;

cripta. s.f. • Piccola cavità [Z-29(104.I)] spiegare il significato  di quella cara cripta insensibile che nascea tra la fine del labbro superiore ed il cominciare dello inferiore. 

cris. s.m. Pugnale terribile di cui fanno uso gli abitanti di Giava [(NdL-18(D’Amico. 54)] io ti avrei conficcato questo cris nel cuore. 

crisolito. agg. • Colore verdigno [Z-88(115)] Sotto quel balcone si spiegava il largo manto crisolito increspato del Golfo di Napoli.

cristijesù. s.m. ● Giaculatoria, orazione breve [TM-96(49 – Guida.44)] Rivolto poi alle male femmine che a bassa voce recitavano cristijesù e giaculatorie, disse loro:

critta. s.f. • Cavità sotterranea, cripta [Z-64(157)] ch’era il rompersi della spuma tra le critte e li scogli del Capo d’Orso.

crittogama. s.m. ● Parassita delle piante [Z-23(D’Amico.105)] la crittogama ha divorato le mie uve;

crivello. s.m. ● Sorta di un grosso setaccio per vagliare [DO-44(94.I)] Mettete le croci i ciondoli e le commende di un crivello e vagliate bene. 

croccandella. s.f. • Diminutico di croccanda, cruccanda, mandorlata [SN-La Domenica («Cronaca della settimana. 18 Agosto 1867»)] mettendo quasi su la punta rialzata del nasino una croccandella che fingeva di essere un cappellino.

croccare. verb. ● Qualcosa che crocca, scricchiola,  sotto i denti [DO-21(162)]  sembrò croccarsi que’pezzettini di zucchero solo per non mancar di creanza alla sua dama.

crocchiare.  verb. ● Verso di gallina [Z-64(Racconto Il venditore di polli)] si astiene e crocchia e chiama le galline perchè fruiscano del bene che ha trovato;

crocchio. s.m. ● Gruppo di persone [Z-27(30.II)] Dappresso ad un crocchio dove si ballava dalle popolane la tarantella,

crocesegnato. agg. • Contrassegnato con una croce [Z-83(282)] perché don Ignazio andava a sentirsi la messa ne’giorni crocesegnati nel calendario; – Prima bozza cap.XXII

crocifero. s.m. ● Chi porta la croce nelle processioni [Z-26(510.I)] un Nicola De Meo padre crocifero,

crocifisso. s.m. ● Nobile, titolato [TCe NdL-93(Guida.68)] Questa mattina testa di spiga deve andare a recare la confidente al crocifisso

crogiuolo. s.m. ● Recipiente dove si fondono i metalli [ Z-La Domenica («Le lettere in Napoli» 21 Luglio 1867)] Allorchè Dio vuole far passare un’anima per tutt’i crogiuoli delle più dure prove 

crollare. verb. ● Scuotere, muovere dimenando in qua e in là [Z-31(59.III)] Riposare esclamò Gaetano con un tristo sorriso e crollando il capo.

crosco. s.m. • Carrozza ad un cavallo [TM-45(45.I)] in un suo piccolo crosco guidato da lui stesso, come in quel tempo si chiamava una forma particolare di carrozza ad un cavallo,

crucifigatur. Essere crocifisso [(Lat-44(XI):] che pure sulle prime mi attirò il Crucifigatur dai Farisei della letteratura.

cruna. s.f.Piccolo foro all’estremità dell’ago [Z-38(140.IV)] è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel suo regno.

crusca. s.f. ● residuo macerazione cereali [Z-12(54)] le quali aperte furono ripiene di crusca,

cruschello. s.m. ● Crusca più minuta  [F-36(43.I)] Avete visto quando in pollaio vien posto a terra lo scodellino del cruschello?

cubicolo. s.m. • Vano, stanza [Z-92(32) – Guida.30] indi, riaccostata la bussoletta di quella stanza, rientrava nel suo cubicolo;

cubito. s.m. • Antica unità di misura [Z-66(10 – Guida.12)] E mi pare che i tacchi delle mie scarpe si rialzino di mezzo cubito e ch’io sia divenuta una cavallerizza.

cuccuvaja. s.f. • Civetta [N1-9(35.I]  nel tempo della nostra istoria, colle parole Cuccuvaja di Porto non s’intendea mica la fontana del gufo, bensì una persona, la cui faccia, somigliava a quella del barbagianni.

cucullare. verb. • Beffare, canzonare [Z-91(163 – Guida.141)] Non ci era al mondo chi meglio di lui sapesse far calandrino altrui e cucullare i gonzi.

cuffià. verb. • Burlare [NdL e N2-32(140)] E tu a che sei nato? a cuffià.

cuffiatore. s.m. • Soprannome [TC e NdL-93(32 – Guida.43)] Sappi dunque che noi chiamiamo cuffiatore un soprannome per ciascuno dei novelli bollati 

cuffione. s.m. • Accrescitivo di cuffia [Z-80(65): come per chiedergli scusa di quel cuffione che egli era stato costretto a metetrgli sul capo; 

cujusso. s.m. • Sentenza latina [P-80(5 ‒ D’Amico.20)] e se lo era levato di bocca per fargli appagare la santa croce e i cujussi della lingua latina.

culatta. s.f. • Rigonfio dei calzoni [Z-26(361.II] occupa vasi a rattoppare i calzoni dei reali principini od a farci le culatte nuove.

cullare . verb. Illudere Z-34(228)] Così cullavasi nelle speranze di guarigione il nostro povero infermo, 

culto. s.m. • Colto [Z-18(26.III)] Ne’ precedenti capitoli abbiamo parlato de’casi dell’onesto e culto giovine Ippolito Foschi.

cultrice. s.f. • Femminile di cultore, chi coltiva una scienza o un’arte [Z-18(D’Amico. 218) ]era appassionata cultrice delle lettere e soprattutto della poesia

cuna. s.f. • Culla   [Z-21(331)] rimanea per qualche tempo sospesa e pensosa in su la cuna della bambina.

cuoiame. s.m. • Assortimento di oggetti di cuoio [Z-26(581.II)] tutto perduto tutto sotto il cuoiame del soldato! 

cuora. s.f. • Strato di terreno molle  [Z-21(180)] Il letto o il fondo di questi lagni è per lo più formato da una melma o cuora semiliquida,

cupa. s.f. •  Viottolo o stradicciola stretta e scura [DO-30(60.I)] Altri asseriva che in quella cupa ascondesse di notte una comitiva di facinorosi ladri e falsari.

cupamente. avv. In modo subdolo, minaccioso [Z-44(36.IV)] Al che quegli rispose cupamente: 

cupidamente. avv.  Con cupidigia, in modo cupido, con cupidità [DO-37(133.I)] sempre cogli occhi cupidamente fissi su la fanciulla, 

cupidigia. s.f. • Bramosa avidità [Z-32(15.III)] Tra parenti non ci debbe essere angaria né cupidigia.

cupido. agg.  Bramoso, avido   [Z-16(75)] erano cupidi di suggere il bacio dell’anima dalle pupille del suo vago:

curagione. s.f. • Cura [P-4(155.I)] onde trasse lieto augurio pel tentativo di curagione che gli era stato consigliato dal Dottor Weiss.

curandaia. s.f. • Operaia tessile [Z-84(115)] Vivevano nell’isola di Ustica l’avola e la nipote, lavorando quella nel mestiere di lavandaia e curandaia, e la giovanetta col cucire la biancheria;

curatore. s.m. • Amministratore di patrimonio [Z-34(45)] il quale era stato dianzi curatore del Monte de’ maritaggi 

curia. s.f. • Dicasteri papali [Z-39(62.I)] che tenea carteggio in lingua latina colla Curia romana, 

curiale. agg.  Tipico degli avvocati, formale  [Z-(Novella  Misteri di Foria)] E mi preferisce un curiale un uomo delle Pandette!

curioso. s.m. • Giudice [TC e NdL-93( Guida.44)] ed entrare nel cesso della camuscia per essere interrogato dal curioso. 

curricolo. s.m. • Carretto [Z-84(263)] Il conduttore si era dovuto accomodare in una stanga del curricolo.

curule. agg. • Sedia per magistrati maggiori [Z-20(103)] Il Conte vi si era fatto trasportare su la sua sedia curule, non permettendogli le sue infermità di muoversi da sé stesso da un sito all’altro.

cuspide. s.m. • Vertice, punta [Z-39(54.II)] l’alto cuspide del campanile d’una chiesuola che chiudea quella campestre via; 

cute. s.f. • Pelle umana [Z-27(19.I)] ma l’età spariva nella plumbea tinta della sua cute facciale e nella fosforica vivezza delle pupille. 

cutrettola. s.f. • Piccolo uccello [Z-82(9) ‒ Guida. p.12) Che importa che la ribelle porti nel seno un piccolo giacobino? Tanto meglio! Uccideremo due cutrettole ad un sol colpo.