Le definizioni dei sotto elencati vocaboli desueti sono state tratte dalle seguenti fonti:
F= Pietro Fanfani 1856
P= Policarpo Petrocchi 1894
Z= Zingarelli 2009
N1= Dizionario Napoletano Avalardi 2007
N2= Vocabolario Napoletano Raffaele Andreoli 2000
FC= Francesco Cardinali
DO= Dizionario Italiano Enrico Olivetti
TM= Vocaboli usati da Francesco Mastriani non trovati bei sopraddetti, né in altri dizionari
.apparare. Imparare, apprendere (Z): Giovanni non apparava mai le sue lezioni, perché l’ozio era la sua voluttà favorita: pag.35.I.
apponeva. Attribuiva, imputava (Z):e l’irragionevolezza dei sospetti di lei che gli apponeva un amoroso convenio comecchè il vedesse armato di schioppo… pag.32.I
attagliandosi. Adattandosi (Z): attagliandosi con loro come avrebbe fatto co’più ragguardevoli personaggi. Pag.64.I.
avellane. Nocciole (Z): guadagnarmi il premio promessoci dal nostro maestro consistente in una decina di avellane o di noci, pag.35.I.
baccante. Donna che accompagnava Bacco cantando, gridando e danzando (F): quella collina gittata come ghirlanda di fiori sul capo di quella lussuriosa baccante nomata Partenope. Pag.53.I.
basilisco. Rettile, anfibio (Z): In questo caso perché costui figgea su me quello sguardo di basilisco? Pag.86.I.
bruciate. Castagna arrostita (Z): Ciò dicendo il monello vuota le tasche de’suoi calzoni sulla tavola ingombrandola di bruciate, di formaggio, di pane e di mele. Pag.33.II.
careggiata. Trattata con troppa condiscendenza (Z): e la sua smodata ambizione careggiata dall’aura di una fortuna sì feconda non si era in verun modo appagata… Pag.55.III.
cavaliere. Elemento dell’antica fortificazione (Z): [per lavorare era a pie’ del monticello a cavalier del quale giacea la casipola di Giorgio. Pag.26.I.
ciambellotto. Cammellotto, tessuto di pelo di capra o di cammello (Z): e la veste di questo falso profeta, di ciambellotto bianco, tessuto pelo di capra, pag.29.III.
cibucco. Pipa (TM): si raccolgono sdraiati intorno alle vasche di tabacco, applicandovi le punte dei loro eterni cibucchi. Pag.31.III.
corteggio. Seguito di persone che scortano qualcuno per cerimonia (Z): immensa folla ragunavasi nella via per la quale passar doveva il religioso corteggio. Pag.16.III.
cubicolo. Vano, stanza (Z): perché la pioggia di cenere stava per ricoprire la porta del cubicolo in cui giaceva: pag.28.I.
cuiusso. Sentenza latina (P): Io imparava con facilità i cuiussi della lingua latina, pag.35.I.
digromare. Digrumare, mangiare avidamente (Z): Il Conte diedegli poi a digromare di quella medesima polvere, e il leone cadde come il più placido agnellino. Pag.58.I.
dileticargli. Sollecitargli (Z): cominciò a dileticargli le narici con una polvere che aveva nelle mani. Pag.58.I.
elio. Giardiniodi delizie (Z): questi magnifici colli lasciano al pensiero la libertà di vagare ne’misteriosi elisi che si nascondono dietro ad essi: pag.6.I.
eziandio. Anche (Z): e che egli voleva eziandio tutta a sé stesso darsi la cura e il piacere di allevare a squisiti sentimenti la figlia di sua sorella. Pag.20.I.
fabbrica. Edificio in costruzione (Z): tutto intorno a quella casa non è che fabbrica. pag.73.II.
fatagione. Pratica magica, incantesimo (Z): tutto ciò faceva su di me l’effetto d’ una fatagione. Pag.82.I.
ferraiuolo. Ampio mantello senza maniche (Z): donde trasse un ferraiuolo di panno che indossava nei viaggi, e il depose sopra una sedia; pag.15.I.
fiata. Volta, circostanza (Z): I miei occhi si schiusero la prima fiata in una prigione; pag.33.I.
firmano. Decreto, licenza ottomana (Z): con un firmano vietò sotto gravi pene a’ Turchi d’imporre il nome di giaurro a’franchi dimoranti in Costantinopoli. Pag.8.III.
forbito. Pulito, terso (P): dicesi che fosse discendente in linea laterale dell’elegante e forbito scrittore Daniello Bartoli da Ferrara, pag.29.I.
frappe. Rappresentazione delle foglie in pittura (P): Il Paesista studia gli effetti sorprendenti della luce sulle masse, sulle frappe, sul mobile cristallo delle onde; pag.48.II.
frigio. Cappello rosso appuntito (Z): Tutti e tre hanno sul capo il berretto frigio, pag.79.II.
gragnuola. Sorta di minestra (P): pose davanti a me e a Giovanni un piatto di gragnuole senza formaggio, pag.37.I.
granato. Di colore rosso scuro (Z): Forse una schiava giacevagli a fianco, dal labbro di granato, dall’occhio ardente, dal seno ricco di amore… pag.22.III.
guari. Molto, assai (Z): Ma guari non andò che si accorse della falsità del bono. pag.72.III.
icogliano. Dignitaro turco (TM): gran maestro del Serraglio e gran maestro di cerimonia, capo degli eunuchi bianchi e degli icogliani, che sono i più be’giovani e di miglior ingegno, educati nel Serraglio, pag.17.III.
imeneo. Nozze, matrimonio (Z): E che pensate di fare, le dissi, per isfuggire a questo aborrito imeneo? pag.4.II.
impiedi. Grafia unita della locuzione avverbiale «in piedi» (DO): Che ci è mio bel fanciullo? Mi diss’egli tenendosi all’ impiedi a me davanti. Pag.69.I.
kiosco. Piccolo padiglione a cupola da giardino (Z): Un Kiosco di greca costruzione e voluttuosamente fornito di ogni comodità coronava quella casa, pag.20.III.
leggieri. Facilmente (Z): Egli avrebbe potuto di leggieri lasciarla in casa con qualche balia, pag.20.I.
magione. Casa, abitazione (Z): alcuni caratteri rossi formati col pennello indicano l’abitante di quella magione; pag.17.I.
manodurre. Condurre per mano (DO): per poterli poscia manodurre a modi di vilissimi armenti. Pag.8.III.
mercè. Aiuto altrui (Z): e giungendo ambo le mani in atto di chi implora l’altrui mercè, disse: pag.94.I.
merino. Tessuto di lana (Z): restrinse ed annodò le trecce in un fazzoletto di merino. Pag.21.III.
mezzado. Mezzanino (FC): quattro camere, la cucina e un mezzado, al quale si perveniva per una scaletta di legno, pag.45.I.
mezzania. Senseria, mezzadria (Z): dicendo di essersi ritenuti gli altri due carlini per mezzania che gli spettava di diritto per aver combinato l’affare. Pag.20.II.
mezzina. Brocca di rame o di terracotta (Z): Da quella fonte attingono l’acqua in certi lunghi vasi di terra cotta dimandati mezzine. Pag.30.I.
monacello. Folletto (N1): e rispose che non eravamo certamente dei monacelli per far sparire gli oggetti di dentro gli armadi. Pag.39.I.
muscio Matteo. Tipo pesante e noioso (N2): Evviva il muscio Matteo; non ti faceva tanta farina in zucca. Pag.42.I.
nimistà. Ostilità (Z): l’improbabile sua nimistà o almeno dimenticanza verso di me per tanti anni; pag.48.I.
orbe. Sfera, globo (Z): in quella giornata così solenne per l’orbe cristiana. Pag.24.II.
pagliardello. Piccolo vagabondo (Z): Chi è questo pagliardello? chiede Nicola a Zamri, accennando a Giovanni. Pag.79.II.
panate. Minestre con pane raffermo (Z): obbligata di opprimere il delicato stomaco di alcuno di loro con panate indigeste o con altri cibi forti e aromatici, pag.11.I.
panegirico. Orazion, scritto di lode (Z): Simiglianti panegirici sulle insigne qualità personali del giovine Sultano, pag.12.III.
paraggio. Paragone (Z): E certo le palle di cannone non sono un niente al paraggio di quegli enormi massi, pag.57.II.
paterino. Manicheo (Z): Un paterino ipocrita vien sovente coronato della più lusinghiera apoteosi; pag.49.I.
pecchia. Insetto affine alle api (Z): spiegavami i misteri delle pecchie, le leggi delle loro società e la struttura dei loro alveari, pag.56.I.
pedisseguo. Imitazione (Z): così pedisseguo di antiche consuetudini, pag.7.III.
pianella. Pantofola senza tacco (Z): La fanciulla cacciò i suoi piedini d’avorio nelle pianelle cremisi ed orlate d’oro; pag.21.III.
piscialletto. Marmocchio (Z): Dovrò dunque andare alla cascina rossa con questo piscialletto, pag.86.II.
prava. Cattiva (Z): di cui la ignoranza o la prava indole delle nutrici esser possono cagione? Pag.12.I.
procelle. Tempeste (Z): specchio vivo e parlante di quell’anima combattuta dalle procelle della vita, pag.79.I.
profluvio. In gran quantità (Z): col suo straordinario splendore; gittava l’oro a profluvio. Pag.50.II.
rabesco. Arabesco, scrittura non decifrabile: (Z) Molte volte non giungeva a diciferare i rabeschi di un nome, pag.74.I.
rezzo. Soffio d’aria fresco (Z): Com’è bello il trovarsi solo sovra una aperta collina al rezzo di ombrosi platani, pag.60.I.
satrapo. Chi approfitta della propria carica (Z): il quale doveva unirsi ai Satrapi ottomani per ispingersi fin dentro le mura del Serraglio. Pag.42.III.
scapitozzato. Mozzato nella parte superiore (Z): scoscendimenti di montagne calcaree, tronchi d’albero scapitozzati, pag.88.II.
scaraffare. Arraffare (Z): Allora io piangeva, mi mordeva le mani, mi scaraffava i capelli… pag.44.I.
serpillo. Pianta di timo (Z): il cui fiato è più dolce di quello di zeffiro che ha attraversato pianure coperte di rose e di serpillo. Pag.25.III.
straccato. Stancato (F): il gobbo si sarebbe forse straccato di trafiggerci, pag.41.I.
surrogato. Sostituito (Z): forse perché aveva sperato mercè la sua crudeltà di veder surrogato il mio posto da qualcuno più abile di me nelle cose commerciali. Pag.76.I.
taffettà. Tessuto di seta (Z): Le forme di questa donna sono coverte anziché nascoste da finissimi taffettà di Persia. Pag.94.II.
tallo. Germoglio giovane (Z): Mmiezo a stu vico nc’è nato nu tallo; è piccirillo e fa li cucuzielle: pag.39.I.
timidità. Timidezza (Z): Abbassai le palpebre per timidità, pag.82.I.
tosone. Ordine cavalleresco (Z): quella dipintura di Calo V col guanto in mano e col tosone in petto… pag.24.I.
traliccio. Tela robusta (Z): portava una veste scura di traliccio sormontata da un camicino di estrema bianchezza: pag.7.I.
trasandare. Omettere (Z): e che non possiamo trasandare senza che ci punzecchi un rimorso. Pag.11.I.
tripode. Sgabello di metallo a tre piedi (Z): quattro sedie senza spalliera, un tripode di ferro componevano tutto il mobilio di quella camera. Pag.77.II.
usta. Odore lasciato da un selvatico (Z): non lasciarne al prete neanche l’usta e la tortiera; pag.35.I.
vantaggio. Di più (F): Questa giusta severità di mio padre non fece che aizzar di vantaggio la donna. Pag.32.I.
valsente. Valore in denaro (Z): e mi comandò con burbanza di avvicinarmi per ricevere il valsente della scaduta cambiale. Pag.87.I.
verecondia. Pudore (Z): Ella si sciolse tosto dalle mie braccia per istinto di cara verecondia; pag.94.I.
verziere. Giardino, orto (Z): tutta la disposizione della casa gli era nota, ed in particolare quella del verziere, pag.24.III.
vetusta. Antica (Z): come apparso sarebbe in mezzo alla presente generazione un abitatore di quelle venuste città. Pag.79.I.
zufolarmi. Fischiettarmi (Z): sentiva zufolarmi le orecchie, e vedea volarmi sugli occhi nere fantasma… pag.44.I.