PRIMA E DOPO
I.
PRIMA
Alfredo e Elvira, fidanzati, sono seduti sulla terrazza. È una bella sera di està con chiaro di luna.
Alf. – Che incantevole serata! Oh come la natura tutta sorride al nostro amore! Angiol mio, vita mia, oh questi istanti sono pur deliziosi! Guarda che soave placidezza di natura! Ascolta l’usignolo nella contigua villa che parla d’amore alla sua compagna! Oh, dimmi, Elvira, dimmi che mi ami, che mi amerai sempre! Oh! che gioia suprema sarà pe’nostri cuori quando potremo liberamente abbandonarci a’diletti del più puro amore, benedetto dal cielo e dagli uomini! Dimmi Elvira, dimmi che mi ami. Fa che io senta sempre questa dolce parola sulle tue labbra.
Elv.. – Sì, sì, t’amo; te l’ho detto tante volte! Dimmi, Alfredo; in che romanzo hai trovato tutte codeste belle frasi che hai declamate?
II.
DOPO
È scorso un mese dalla scena precedente
Alfredo e Elvira,marito e moglie, son seduti sulla medesima terrazza. È una bella sera d’està col solito chiaro di luna. Alfredo fuma un sigaro. Elvira sbadiglia.
Passa un’ora senza che i due coniugi si dicano una sola parola.
Elv. (dopo un enorme sbadiglio che minaccia dissestarle le mascelle) Oh che seccatura! Che noia!
E questa sera non è venuto neanche quell’insipido del Marchesino!
Alf.. – (dopo aver cacciato un gran buffo di fumo) Non ho neppure la forza di gittarmi abbasso! Questo calore mi uccide. Se non avessi la compagnia del mio sigaro, morrei tisico per la noia.
Elv.. – Gli è, perché stasera è prima pari a’Fiorentini; se fosse seconda pari, la cosa sarebbe diversa.
Alf.. – Oh non incominciare a seccarmi colle tue scene di gelosia.
Elv.. – Ecco la solita uscita onde voi altri uomini ve la cavate per fare il fatto vostro. Povere donne! Disgraziato il momento in cui mi veniste davanti! (si pone a piangere).
Alf.. – (Gitta con impazienza il sigaro dalla terrazza, e, mormorando qualche parola proibita, entra nelle stanze interne).
FRANCESCO MASTRIANI