Armando mi sostiene che Giulio è morto; Federico dice che Giulio è vivo; in quanto a me non credo né all’uno, né all’altro UNA PERSONA NEGATIVA.
In uno degli ultimi numeri del passato anno di questo giornale vi parlai delle PERSONE INTERROGATIVE; ma ci è ancora una razza di gente non tanto noiosa quanto questa, ma forse più impertinente ed insopportabile, le PERSONE NEGATIVE. Siccome l’ignoranza e la dappochezza generano le prime, così la presunzione genera le seconde. Costoro si credono superiori a tutti e a tutto, soltanto la loro opinione regge nel regno delle idee; ed ancora questa opinione imperar debbe sola ed esclusiva; dappoichè se altri vi ha che ardisca uniformare il suo all’opinione di loro, eglino cangino subitamente di pensiero. Un sorriso particolare e motteggiatore contraddistingue queste persone. L’evidenza è per costoro un paradosso; la verità un problema; e l’affermativa un insulto.
Leone è una persona negativa: qualunque cosa gli andate a dire, fosse anche più vera della luce del giorno, egli ve la contrasterà in faccia, e con la massima sicurezza di quanto dice. Non ci è via di farlo condiscendere ad abbracciar una opinione qualunque, a meno che non vi mostriate dell’opposto sentimento. Una sera io stava a teatro vicino a lui; mentre un artista cantava, io sentiva l’amico mormorar smanioso alcune parole di fastidio; e poscia quando tutti applaudivano, Leone soltanto imperturbabilmente fischiava, senza incaricarsi delle tremende occhiate che gli vibravano tutti quelli che stavano nella medesima sua fila. Io conosceva il carattere di Leone, e sapeva che egli non avrebbe ceduto le armi neanche se l’ammazzavamo, non perché non sentisse forse il merito dell’artista, od avesse alcun motivo di odio contro costui; ma egli fischiava appunto perché gli altri applaudivano: il sentimento di approvazione che tutto il pubblico mostrava, offendeva l’amor proprio di lui: mi voltai dunque, e col massimo sangue freddo, avvenne tra noi questo dialoghetto:
–.Signor Leone, questo cantante ha comprato tutto il teatro.
–.Non è vero, perché io ho sborsato il mio denaro per venir qui.
–.Ma come spiegate altrimenti questa claque accanita che vuol per forza levare al cielo questo cane?
–.Oh! non è poi un cane, la sua voce è anzi bella.
–. Sì, ma stona terribilmente.
–. Chi ve l’ha detto? La sua intonazione è perfetta.
–. Forse m’inganno in quanto alla sua voce; ma dovete convenir meco che egli ha un cattivo metodo di canto.
–. Scusate, ma io so che questo cantante è stato allievo del celebre B…, e credo che il suo metodo sia ottimo.
–. Che dite! ottimo!!
–. Oh! certamente, la sua scuola di canto è insuperabile!
–. Ma tutti convengono che egli ama la cattiva ACCENTUAZIONE.
–. Io non ne convengo affatto, anzi sostengo che non vi è cantante che al par di lui profferisca più distintamente le sillabe.
–.Ed ammesso anche quanto dite, non potrete negarmi che per le azioni egli è un vero palo vestito.
–.Come! prendete un grosso granchio, amico mio, riguardo all’azione egli è un de Marini.
–. Bhu! un de Marini!! Egli non sa muoversi
–. Siete dunque orbo? non vedete come agisce bene?
–.Voi siete dunque di parere che questo artista sia perfetto?
–.Perfetto!.. Oh ci vuol ben altro per essere perfetto.
–.E che cosa gli manca?
Questa domanda sconcerta un poco l’amico Leone, ma egli non si perde di animo e risponde subitamente:
–.Gli manca una buona presenza.
–.Ah convenite meco che la sua persona è troppa meschina?
–. Cioè… non sono affatto del vostro parere… vi parlo del volto e non della persona.
–.Sia pur così, ma il suo volto è orribile!
–. Orribile! non è vero…
Questo NON È VERO viene pronunziato da Leone con alquanto di stizza, dappoichè il poveruomo non sa più che cosa dire per contraddirmi, penso allora di assalirlo di botto con una domanda formidabile, e gli dico:
–.E perché avete fischiato quando tutti hanno applaudito?
–.Vi domando scusa, ma io non posso tollerare gli applausi intemperati; io non ho fischiato l’artista ma i CLACQUEURS.
Potrei mille curiosi aneddoti raccontare su questo tipo originale, se già l’immortal Goldoni non l’avesse trattato nella sua Commedia Lo spirito di contraddizione – Non posso per altro astenermi dal citare un altro fatto singolare che dimostra come le persone negative contrastano non pure le opinioni, ma i fatti naturali che cadono sotto gli occhi di tutti.
Un giorno passeggiavamo Leone ed io nella Villa Reale: il tempo era serenissimo, e spirava un’aura incantatrice che inebriava i sensi ed il cuore. Preso da un sentimento d’irresistibile ammirazione, esclamai con tutto l’entusiasmo dell’anima: Che giornata deliziosa! Chi l’avrebbe creduto che Leone mi avrebbe fatto cadere da tutto il mio entusiasmo, buttandomi in faccia il suo agghiacciato NON È VERO. eppure così mi disse Leone, e per giustificare il suo terribile detto, soggiunse: Non senti che fa troppo caldo, la pioggia non può tardare; non vedi sulla vetta del Vesuvio quel gruppo di nubi? – Dicesi che Leone amando svisceratamente una ragazza, l’abbia poscia abbandonata, perché un giorno ella si lasciò scappare di bocca: So che voi mi amate. – Se qualcuno, incontrandolo per la strada, ardisce dirgli: mio caro Leone, mi consola vederti in buona salute, egli risponde tosto: t’inganni mio caro, sto male; e se l’amico si ostina a trovarlo in buona cera, Leone è capace di cascar malato e forse morire, per dargli una mentita coi fatti. – Leone detesta lo studio dei numeri, perché le cifre e le matematiche non ammettono dubbî od opposizioni. Come farà il povero uomo trovar che 2 e 2 danno 5? Si dice peraltro che sta studiando, o per meglio dire, impazzendo per dimostrare LA QUADRATURA DEL CERCHIO.
FRANCESCO MASTRIANI