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Fiore appassito
Alla cara memoria dell’estinto amico Dario Giuseppe D’Aloia
…… Che mi ricordi, o vago fior di rosa.
Tra questi fogli dal tempo appassito
Dove giacendo disseccato e muto
Di tua fragranza, non hai più parola;
Mentre che un tempo, pieno di vigore,
T’esultava l’aprile, e il tuo profumo
Cantava alla ridente primavera
Inni di giovinezza e di poesia?…
.. Forse ad ornare di fanciulla vaga
Il seno palpitante tu servisti?.
O, di pudica sposa, il bianco velo
Sul crin disciolto tu posasti altero?.
Invan cercando io vò nel mio pensiero
La storia tua, se fù triste o serena;
Storia di gaudio, forse, o di dolori,
Or nell’oblìo del tempo incenerita?.
…….. Suvvia, parlate agli uomini, parlate,
O fiori spenti, senza vita e odore,..
E tra l’affanno e il duol loro narrate
Come d’un giovane, a vent’anni spento,
La salma ricopriste!. E lacrimate
Dal più pietoso pianto e sconsolato
Per quel giovane estinto,.. e Dio pregate
Perché lassù, nel ciel, renda beato!..
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Vegliando alla sua salma, la notte dell’11 marzo 1911