LA MANIERA DI DIVENTAR RICCO

CONSIGLI DI BENIAMINO FRANKLIN

(Dall’inglese)

   Verrebbe riputato un tiranno chi tassasse gli uomini alla decima parte del loro tempo: ma la pigrizia tassa parecchi di noi a molto di più. L’ozio, come la ruggine, rode assai di più di quello che non consumi il lavoro: finchè una chiave è usata conserva sempre il lustro. Ora, se amate la vita, non perdete dunque il tempo che è la stoffa di cui è formata. Quanto non ne perdiamo in dormire oltre il bisogno! Senza dire che la volpe che dorme non prende polli. E che si dormirà a bell’agio nel sepolcro. Se il tempo è la cosa più preziosa di tutte, la profusione del tempo è dunque la più grande di tutte le prodigalità; poiché il tempo perduto non si trova mai più, e quello che noi appelliamo tempo che basta, si trova poi sempre esser meno di quel che basti. Su via dunque, facciamoci coraggio; operiamo, e operiamo a proposito: colla diligenza noi faremo assai più, e con meno perplessità. La pigrizia rende tutto difficile, e l’industria tutto facile. Chi si alza tardi è obbligato di correre tutta la giornata, e appena può dar compimento a’suoi interessi a notte fatta; perché la negligenza va a passi così tardi e lenti, che la povertà ben tosto la raggiunge. Sprona i tuoi affari, ed essi non isproneranno te. Il coricarsi di buon’ora ed il levarsi di buon mattino rende l’uomo sano, ricco e savio.

   Sta in nostra mano il rendere migliori i nostri mezzi, col migliorare noi stessi. L’industria non ha bisogno di desiderare, e chi vive di speranze si morrà di fame. Non v’è guadagno senza fatica. Io mi aiuto colle mani perché non posseggo terre. Chi ha un mestiere ha un fondo, e chi ha ingegno ha un oficio lucroso e onorevole; bisogna dunque lavorare nel proprio mestiere e impiegare il proprio ingegno; altrimenti non v’è nè fondo né oficio che possa bastare a pagare le nostre tasse. Se saremo industriosi, non ci mancherà mai il pane; perché la fame adocchia la casa dell’uomo che lavora, ma non s’attenta d’entrarvi. Gli esattori pure non vi si accosteranno, perché la vigilanza paga i debiti, mentre la dappocaggine gli accresce. Giacchè voi non avete avuto la sorte di rinvenire un tesoro, né di essere legatario di un ricco parente, abbiate in mente che la diligenza è la madre della buona ventura, e Iddio accorda tutto all’industria. Lavorate dunque con intensità mentre il poltrone dorme, e voi avrete frumento per vivere e per far traffico. Lavorate finchè dura questo giorno, perché non sapete quanti impedimenti possono distorvene domani. Un oggi equivale a due domani. Non rimettete mai a domani ciò che potete fare oggi. Se voi foste al servizio di qualcuno, non vi vergognereste che un buon padrone vi consigliasse a non far nulla? Ora non siete il padrone di voi medesimo? Arrossite dunque di sorprendere voi stesso colle mani in mano, mentre avete tanto da fare per voi, per la vostra famiglia e per la vostra patria. Maneggiate i vostri strumenti senza guanti; vi sovvenga che il gatto inguantato non prende sorci. Non si può negare che v’è a fare non poco, e forse voi siete di braccia non troppo robuste; ma siate assiduo al lavoro, e vedrete effetti meravigliosi: perché una gocciola continua incava la pietra, e colla diligenza e colla pazienza il sorcio taglia in due il nodo; e colpi leggieri ma replicati fanno cadere un grande albero.

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                FRANCESCO MASTRIANI