I SECCATORI

   Questa volta non intendiamo parlare nella significazione figurata. I seccatori, di cui qui parliamo, non appartengono né alla classe de’poeti, né a quella degli associatori, né a quella dei vampiri di ogni razza, né a quella dei visitatori officiosi ec. ec. ec….

   I seccatori, di cui qui parliamo, sono veri seccatori nel vero significato della parola, nel suo significato semplice. Essi levano l’umido in tutta la vera accezione della frase e lo levano non già moralmente ma materialmente; e levano l’umido non già al prossimo cristiano, ma alle pietre, e sono per conseguenza da estimarsi veri benefattori dell’umanità. Ecco di che si tratta:

   A Berlino ci è una classe di persone la quale, non avendo mezzi di vita né potendo pagare per un tetto che li copra, si adattano a fare delle loro persone altrettanti corpi assorbenti dell’umido delle abitazioni costruite a fresco.

   L’aumento della popolazione a Berlino ha fatto sì che moltissime case venissero costruite per dar luogo a tutti. La singolare industria dei seccatori consiste adunque nell’abitare gratis le case nuovamente costruite per seccarne le mura.

   Non appena un individuo della specie su mentovata scorge una casa nuova, si presenta al proprietario.

   «Signore, volete darmi accesso gratis nella vostra nuova casa?».

   «Chi siete voi?».

   «Sono un seccatore di prima forza: guardate il mio fisico: io posso assorbire due quintali di umido al giorno senza che la mia salute ne venga danneggiata».

   «Avete famiglia?».

   «Ho dodici figli, tutti assorbenti di prima qualità. La vostra casa sarà seccata in meno di due mesi».

   Il contratto di fitto gratis è compilato ipso facto, e la famiglia de’seccatori piglia possesso della bella e comoda abitazione ammobigliata, dove, per obbligo espresso del padrone di casa, essi debbono restare un anno intero.

                                                                   FRANCESCO MASTRIANI