Si è tenuto lunedì 21 settembre alle ore 18.30, presso la libreria IoCISto, sita a Napoli, in via Domenico Cimarosa n° 20, un breve convegno facente parte del ciclo di incontri sul tema «Napoli nei generi popolari – Il giallo». E questo incontro, che era il secondo, è stato dedicato a Francesco Mastriani che, com’è noto, è stato considerato il primo scrittore italiano del genere noir, grazie al suo romanzo Il mio cadavere, che lo scrittore pubblicò nel 1853. Aggiungo che, secondo il mio punto di vista, non è questo l’unico suo lavoro di genere giallo. Mastriani stesso si considerava un “ricercatore di dramma umani” per cui diverse trame dei suoi libri, le ricavava da episodi delittuosi veramente accaduti, per cui in essi ci si trova il noir e la suspense. Tanto per citare qualche titolo, di questo genere possono far parte i romanzi Pasquale il calzolaio del Borgo Sant’Antonio Abate, L’assassinio in via Portacarrese a Montecalvario, La jena delle Fontanelle, Il parricida, Il suicida (pubblicato di recente da Guida Editori). Ma anche nel suo romanzo più famoso, La cieca di Sorrento, fanno parte dell’intreccio un omicidio, un tentato omicidio, un suicidio e un’esecuzione capitale.
L’evento culturale è stato organizzato dal signor Tommaso D’Alterio, che oltre ad essere Socio della Libreria IoCiSto, è anche Direttore Generale della Fondazione Isaia-Pepillo. È stato coadiuvato dalla Dott.ssa Claudia Migliore, Presidente della sopraddetta Libreria, e dalle signore Emma Di Lorenzo e Viviana Calabria. Tra i relatori intervenuti, il giornalista Ugo Cundari, la professoressa Paola Iannelli, gli scrittori Letizia Vicidomini e Francesco Paolo Oreste, e la dottoressa Teresa Mastriani, che pur non essendo una discendente diretta di “Don Ciccio” come lo chiama affettuosamente, è di lui un’appassionata lettrice e studiosa, ed è oltremodo orgogliosa di avere il suo stesso cognome, Mastriani; e per quest’occasione ha realizzato la relazione che pubblichiamo di seguito.
ROSARIO MASTRIANI
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L’EREDITA’ DI FRANCESCO MASTRIANI NEL MONDO CULTURALE E SOCIALE CONTEMPORANEO
Parlare di letteratura significa condividere la bellezza, confrontarsi e accorgersi di quanti punti di vista diversi possano convergere sullo stesso focus, e il popolo napoletano ha la fortuna di poter vantare uno scrittore che per diversi aspetti ha per primo inaugurato importanti tendenze letterarie. Se Francesco Mastriani rivendica apertamente la paternità del genere verista in Italia, è anche vero che si rivela anche un precoce naturalista attraverso il suo usus scribendi, e uno scrittore del mistero attraverso i suoi racconti carichi di suspence.
Proprio per questo, in riferimento all’esordio del romanzo giallo in Italia, non si è potuto fare a meno di partire proprio là dove i passi del noir hanno cominciato a lasciare tracce, proprio là, tra le pagine del primo vero romanzo giallo italiano figlio del “figlio del Vesuvio”: Francesco Mastriani.
Su questa consapevolezza lunedì 20 settembre, la libreria del Vomero IoCISto ha accolto la proposta del socio Tommaso D’Alterio e ha creato un evento che ha aperto un interessante confronto sul nostro “Don Ciccio” e su quale possa essere stata la sua eredità ai contemporanei scrittori giallisti.
La piccola libreria al numero 20 di via Cimarosa, quasi fatica a non lasciar strabordare dalle proprie pareti l’entusiasmo e la passione di coloro che le hanno dato vita e ne hanno fatto un luogo di promozione sociale e occasione di incontro culturale.
E’ sconvolgente accorgersi di come Francesco Mastriani sia così poco conosciuto, ma “la colpa” di questa mancanza non è, dopo tutto, da attribuire alla scarsa curiosità dei lettori di oggi, che anzi si mostrano sempre molto entusiasti di quello che si scopre voltando le pagine della sua immensa opera di romanziere.
Immerso tra i vicoli della sua amata città, a stretto contatto con la povera gente per cui provava forte senso di appartenenza, Mastriani coniuga nei suoi racconti l’aspetto leggendario con cui la città è misteriosamente avvolta, con quello della verità delle condizioni dei più poveri. Un connubio che avvolge le pagine di una magica patina di atmosfere gotiche e che tiene il lettore incollato alla narrazione. A conferire maggiormente questo aspetto realistico delle vicissitudini raccontate, è sicuramente anche l’utilizzo, alcune volte, del dialetto (d’altra parte, come potrebbe una povera operaia di inizio XIX secolo, non comunicare attraverso la propria lingua naturale?!), e paradossalmente fu forse proprio questo, uno degli aspetti a confinare il suo successo tra le mura della città partenopea.
Fortunatamente, negli ultimi anni, grazie a una straordinaria opera di recupero dei romanzi inediti da parte degli eredi, la casa editrice Guida si è mostrata molto entusiasta all’idea di accogliere il progetto di pubblicazione di molti romanzi andati ormai dimenticati da secoli perché leggibili solo in appendice sui giornali di metà ‘800. Un’occasione unica che offrirà ai lettori la possibilità di leggere per la prima volta pagine “nuove”, impregnate della stessa fantasia creativa e della stessa emozione che hanno caratterizzato Mastriani fin dal suo esordio con Sotto altro cielo. Già pubblicati La malavita, La jena delle Fontanelle, La spigaiola del Pendino, Karì-Tismè. Memorie di una schiava, Lucia la muzzonara, L’assassinio in via Portacarrese a Montecalvario, Pasquale il calzolaio di Borgo Loreto, Carmela e Il campanello dei Luizzi e prossime uscite saranno Il suicida, Fior d’Arancio la cantatrice di Mergellina, L’occhio del morto.
Circondati dalla vita che scorre irrefrenabile in piazzetta Aldo Masullo, gli ospiti della serata si sono confrontati su una tematica su cui è probabilmente utile chiamare in causa anche l’attuale sistema scolastico, e cioè perché e quanto possa essere utile la lettura dei classici in un mondo come quello in cui viviamo oggi che sembra frettolosamente proiettato al futuro e all’innovazione. Gli ospiti presenti, gli scrittori Letizia Vicedomini e Francesco Paolo Oreste non hanno avuto alcun dubbio al riguardo: non si può andare troppo lontano se ci si dimentica da dove le nostre impronte sono partite! Il passato segna e insegna, e occorre preparare le future generazioni ad accogliere la bellezza perché possano essere consapevoli del valore che la letteratura ha nelle proprie vite e, in questo caso, perché si sappia che non è necessario andare troppo lontano o troppo veloci per scoprire scrittori che riescono a toccarci nel profondo con la delicatezza – e a volte anche la scabrosità – che Mastriani fa proprie.
Con la sua tecnica narrativa “cinematografica” costellata di flashback, colpi di scena e sconvolgenti rivelazioni, Mastriani è nell’attualità un vero e proprio “scrittore pop”, da cui i moderni scrittori di romanzi gialli hanno attinto inevitabilmente come un discepolo fa col proprio maestro.
Uno scrittore come Francesco Mastriani non può non fare parte delle vite dei lettori sensibili e curiosi, e l’augurio che viene da farsi è che realtà come quelle dello scorso 21 settembre presso la libreria IoCISto, possano continuare sulla scia dello stesso entusiasmo e della stessa passione con cui si è svolto l’evento a cui ci riferiamo.
Ringraziamo chi ha reso possibile questo incontro: Claudia Migliore, Tommaso D’Alterio, Emma Di Lorenzo, Viviana Calabria, gli ospiti Ugo Cundari, Paola Iannelli e gli scrittori Letizia Vicedomini e Francesco Paolo Oreste, perché dove si parla di letteratura c’è sempre bellezza e dove si parla di romanzi gialli, romanzi veristi, romanzi naturalisti e romanzi napoletani, non può non esserci il nostro amato conterraneo che fu tanto amato al suo tempo e che anche oggi, a distanza di secoli, continua ad essere amato.
TERESA MASTRIANI
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Pregevole, encomiabile, e direi coraggiosa iniziativa culturale. Un grande plauso agli organizzatori e agli intellettuali che vi hanno partecipato. Direi una bella pagina di letteratura italiana che spicca nel grigiore e nella mediocrità odierna. Questa è stata la vostra iniziativa : un faro di conoscenza sulla storia della letteratura italiana e della cultura di questo paese che dimentica con troppa facilità i grandi romanzieri e scrittori del Sud ( direi del grande Sud) a beneficio di una pletora di influenzer della quale utilità culturale e conoscitiva ho assoluti dubbi. La cosa che più colpisce sull’operato dell’Intellighenzia nostrana è l’assoluto silenzio sugli scrittori, romanzieri, commediografi, poeti del Sud, assolutamente ignorati dai più. Credo che ormai nelle scuole nessuno conosca o, abbia mai sentito parlare di Corrado Alvaro , o di Grazia Deledda, e nemmeno di Francesco Mastriani, forse a malapena di Verga… Le nostre ultime generazioni affondano nella più nera ignoranza e nessuno se ne cura. Ogni tanto qualche politico accenna il problema ma solo in fase elettorale e solo per pochi ascoltatori. Quindi un Grazie sentito agli organizzatori di questa iniziativa di grande spessore culturale, nella speranza che la stessa non resti isolata e possa essere l’apri-pista verso un nuovo cammino di riscatto storico-sociale non solo per il grande Mastriani ma per tutta la cultura del Sud. Giovanni Cozzolino |
Pregevole, encomiabile, e direi coraggiosa iniziativa culturale. Un grande plauso agli organizzatori e agli intellettuali che vi hanno partecipato. Direi una bella pagina di letteratura italiana che spicca nel grigiore e nella mediocrità odierna. Questa è stata la vostra iniziativa : un faro di conoscenza sulla storia della letteratura italiana e della cultura di questo paese che dimentica con troppa facilità i grandi romanzieri e scrittori del Sud ( direi del grande Sud) a beneficio di una pletora di influenzer della quale utilità culturale e conoscitiva ho assoluti dubbi. La cosa che più colpisce sull’operato dell’Intellighenzia nostrana è l’assoluto silenzio sugli scrittori, romanzieri, commediografi, poeti del Sud ,assolutamente ignorati dai più. Credo che ormai nelle scuole nessuno conosca o, abbia mai sentito parlare di Corrado Alvaro , o di Grazia Deledda, e nemmeno di Francesco Mastriani, forse a malapena di Verga… Le nostre ultime generazioni affondano nella più nera ignoranza e nessuno se ne cura. Ogni tanto qualche politico accenna il problema ma solo in fase elettorale e solo per pochi ascoltatori. Quindi un Grazie sentito agli organizzatori di questa iniziativa di grande spessore culturale , nella speranza che la stessa non resti isolata e possa essere l’apri pista verso un nuovo cammino di riscatto storici-sociale non solo per il grande Mastriani ma per tutta la cultura del Sud.