Prorogata mostra ‘Francesco Mastriani’ alla Biblioteca Nazionale Napoli
Visitabile gratuitamente fino al 24 gennaio
Riceviamo e pubblichiamo.
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A forte richiesta di pubblico viene prorogata alla Biblioteca Nazionale di Napoli fino al 24 gennaio 2020 la mostra ‘Francesco Mastriani. Da Napoli a New York, dal giornale al dramma radiofonico’ curata da Loredana Palma, e dalla sezione Lucchesi Palli.
La mostra organizzata in occasione del bicentenario della nascita ne ripercorre l’intensa attività di giornalista, romanziere e commediografo. Mastriani tra gli scrittori napoletani fu certamente il più popolare molti suoi titoli furono dei veri e propri bestseller, come ‘La cieca di Sorrento’ o la ‘Medea di Portamedina’, rappresentati in teatro ed al Cinema in Italia ed anche oltre oceano , inesauribile fonte di ispirazione da Napoli a New York, persino per il dramma radiofonico.
In esposizione: autografi e rari, ma anche molte curiosità provenienti prevalentemente dalla Raccolta Mastriani della biblioteca e dalla collezione privata degli eredi del romanziere. In mostra il primo giallo scritto in Italia, ‘Il mio cadavere’ e molti dei suoi più famosi romanzi d’appendice che pubblico su riviste, già prima dell’Unità d’Italia e sul quotidiano Roma dal 1876. Mastriani fu uno dei primi autori italiani di questo genere di grande divulgazione popolare che si affermò in Francia ed tutta Europa.
. Salone storico della Biblioteca Lucchesi Palli:
22 novembre 2019 – 24 gennaio 2020
Ingresso gratuito
info 081-7819-240 / 273
bn-na.urp@beniculturali.it
Chiusa:
martedì 24 dicembre
martedì 31 dicembre
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Non vi ha famiglia napolitana, patrizia o plebea, che non abbia l’avita consuetudine di fare il presepe, vale a dire con fantocci di stucco o di creta rappresentare la scena del Betlemme, e il Nascimento del Divo Bambino…
I personaggi che debbono figurare sul presepe, e che in Napoli vengono addimandati pastori, sono talvolta di finissimo lavoro, e di abili artisti. Gli è curioso il vedere le odierne fogge di villeresco vestimento napolitano addossate a personaggi di quel tempo tanto da noi remoto; e gli usi e costumi del nostro paese rappresentati sul presepe; sì che vedi poco lungi dal tugurio ove nacque il Bambinello Gesù una taverna, di quelle che si osservano nelle nostre circostanti campagne, ove seduti a rustica mensa bevono e gavazzano parecchi contadini vestiti alla sorrentina, o alla procidana.
Sull’erta del monte vedi un altro pastore che se ne viene a recare in dono al Bambino una cesta di ripiena di caciocavalli napolitani.
Francesco Mastriani
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Tratto dal racconto «Il Natale in Napoli», pubblicato su La Rondinella, 9 -14 dicembre 1855.